Favola iniziatica sulla relazione infanzia e sogno che racconta l'esordio alla vita di una ragazzina. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Nina Pons.
di A cura della redazione
Mary ha 11 anni, capelli rossi e tanta voglia di avventura. Ospite estiva nella casa di campagna della zia, si annoia e combina guai. In un giorno più pigro degli altri, nel cuore della foresta coglie un fiore magico che le dona il potere di volare.
La storia di Mary e il fiore della strega debutta con una caduta per raccontare meglio di un volo: quello dell'esordio alla vita di una ragazzina e la difficoltà di conquistare la propria indipendenza.
Tutto riferito con sensibilità e tenerezza, mescolando in un calderone stregato quotidiano e meraviglioso. Adattamento del romanzo fantastico di Mary Stewart, è il primo film dello studio di animazione Ponoc. Il regista, discepolo di Miyazaki, prova a emanciparsi dal Giappone e dal suo folklore, avvicinando gioiosamente l'immaginario occidentale di Lewis Carroll e di J. K. Rowling.
In occasione dell'uscita al cinema di Mary e il fiore della strega (guarda la video recensione), in sala dal 14 al 20 giugno, Nina Pons interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.