Lucky |
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Un film di John Carroll Lynch.
Con Harry Dean Stanton, David Lynch, Ron Livingston, Ed Begley Jr..
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Titolo originale Lucky.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 88 min.
- USA 2017.
- Wanted
uscita mercoledì 29 agosto 2018.
MYMONETRO
Lucky
valutazione media:
3,53
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ritratto d'attore
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Di certi film si dice che sono il testamento del loro autore. La prima regia del caratterista John Carroll Lynch è qualcosa di meno e forse di più (più universale). È un testamento d'attore. Anche se l'attore in questione non è lui bensì Harry Dean Stanton (1926-2017). Uno di quei grandi comprimari che attraversano a testa alta sessant'anni di cinema da non protagonisti per poi trovare chi regala finalmente loro il ruolo di una vita, come il Wenders di "Paris Texas" o il Lynch di "Una storia vera". Facce indimenticabili, comuni e magnetiche insieme, fatte per inverare il famoso detto di Stanislavskij («Non esistono piccole parti, solo piccoli attori»), e con cui lo spettatore stabilisce un legame segreto e profondo. La bellezza di "Lucky" però non dipende solo dalla personalità e dalla bravura di Harry Dean Stanton, ma dal suo sovvertire quietamente ogni canone. Non è un documentario, non è un biopic, tantomeno un "veicolo" offerto in extremis a un attore sottoutilizzato. È un piccolo film indipendente di finzione che si nutre con naturalezza di dettagli appartenenti al cinema o alla vita di Harry Dean Stanton (come i suoi trascorsi militari, Okinawa compresa). Trasfigurando una piccola storia di provincia e tutti i suoi elementi visti tante volte, il bar, gli amici, i forestieri, gli eccentrici (qui nientemeno che David Lynch con cravatta Lavallière, simbolo anarchico non a caso), quindi i piccoli segnali della fine che incombe, anche se Lucky ha una salute di ferro, in un percorso interiore di conoscenza e perfino di illuminazione che il film ha il merito di rendere perfettamente intellegibile senza uscire dai binari del cinema più comunemente inteso e praticato. Un piccolo miracolo che regala al pubblico più di un'epifania e al suo protagonista l'occasione, davvero rara, di uscire di scena con grazia.
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