L'ora legale

Film che ritengo nel suo complesso una sfida continua tra la dolce leggerezza delle commedie di ficarra e picone (a cui siamo abituati) ed il disarmante attuale declino della raffigurata realtà. 

Le risate non mancano, il ritmo della narrazione trova pochi passaggi a vuoto; certe scene comiche, costruite ad arte, penetrano particolamente nella mente dello spettatore (il ritorno in servizio dei forestali raffigurata come chiamata alle armi in tempo di guerra). 

Alcuni attori non all'altezza (per incapacità proprie o scelte discutibili di regia?), altri particolarmente a proprio agio... e, allora, capita che i protagonisti comici con la loro ottima caratterizzazione dei personaggi coprano la figura di un tiepido sindaco. Troppo molle per traghettare i lori compaesani verso una rivoluzione culturale e civica (da loro stessi mai realmente voluta). 

Il film parla di noi siciliani. Del nostro rapporto con la politica. Della nostra pacifica convivenza e connivenza con la mediocrità. L'assoluta non accettazione di una redimente coscienza collettiva che cozza troppo che gli interessi individuali per potersi affermare tra la gente. Il finale del film è del tutto rivedibile, non per l'inusuale scelta di darla vinta al cinismo con la sconfitta dell'onesta' (scelta coraggiosa e di possibile qualità), ma perché era realmente difficile elevarsi artisticamente di fronte ad un bivio che non prevedeva compromessi. Comicità vs Denuncia. Tra un dolce passito ed un amaro da servire dopo il gradevole pasto, è venuto fuori un mix difficile da mandare giù, anche (e soprattutto) per la coscienza dello spettatore medio.