Lola+Jeremy

Una ragazza, Lola, scopre per caso che il suo fidanzato le ha mentito e decide di lasciarlo. Lui, Jeremy, le prova tutte per riconquistarla, facendosi aiutare dai fantasiosi amici. Nel frattempo va a far visita a suo padre, malato terminale e ricoverato in ospedale. Il degenerare della malattia corre di pari passo con la fine di un amore, ma la prima problematica si rivela ben più inesorabile e definitiva della seconda.

È un gran bel film, Lola + Jeremy, presentato in anteprima alla scorsa edizione della 12a Festa del cinema di Roma, nella sezione Alice nella città.

Sulla scia di film come (500) giorni insieme, piccole creazioni artigianali ad alta originalità, la regista francese July Hygreck per la sua opera prima sceglie di raccontare una storia d'amore sui generis, quella appunto tra Jeremy e Lola. Quando lei scopre che all'origine di tutto c'è stata una bugia di lui, la rottura incombe e con lei il conseguente mal d'amore di entrambi. Lola si fa consolare da una sua amica e da un nuovo incontro in lavanderia. Jeremy dai suoi amici con cui escogita un piano: dato che lei va pazza per i fumetti, scelgono di inscenare rapimenti, scene action e travestimenti in tema Spiderman e Hulk. Ma le maschere non bastano, Lola è troppo delusa per perdonarlo.

Neanche Jeremy se la passa bene: suo padre è in ospedale, ha una malattia terminale, per questo Jeremy aveva impostato la sua storia d'amore sui video con Lola, proprio per mostrarli a lui, distrarlo e fargli vedere la felicità strabordante di un figlio innamorato. Verità o messa in scena? Mentre Lola si tormenta con questo interrogativo, Jeremy non ha dubbi sul riconquistarla e finisce per chiedere un aiuto anche al cineasta francese Michel Gondry - che nel film recita nei panni di se stesso - dato che Lola è una sua fan e Se mi lasci ti cancello il suo film del cuore.

Decisamente convincenti i due protagonisti, Syrus Shahidi e Charlotte Gabris nell'interpretare una coppia contemporanea, vera, quotidiana. Davvero bravi anche i dialoghisti che finalmente non cedono alla tentazione della banalità ma scrivono scambi di battute verosimili anche quando si parla di Wonder Woman. Funziona anche la storia laterale ma centrale al tempo stesso della malattia paterna, quasi a simboleggiare che la fine del l'adolescenza e dell'immaturità sentimentale per un uomo, nel caso specifico Jeremy, arrivi solo al momento del passaggio di testimone padre-figlio.

Una commedia deliziosa, in sostanza, quella di Hygreck, che si lascia guardare volentieri, sa emozionare senza cadere mai nella retorica, affronta anche il dramma più nero con un sorriso di consapevole leggerezza. Quella stessa leggerezza che, insegnava Calvino, non è superficialità ma planare dall'alto senza avere macigni sul cuore. E quando una tragedia assoluta sta per farsi macigno, dimostra il film, c'è sempre un supereroe improvvisato pronto a salvarci. Assumendo, per esempio, le sembianze dell'amore. 