Un film intimista che dà battaglia ai cattivi padri. Una radiografia dell'umanità che non lascia scampo. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Miriam e Antoine si sono separati malamente. Davanti al giudice discutono l'affidamento di Julien, il figlio undicenne deciso a restare con la madre. Ma Antoine vuole partecipare alla vita del ragazzo. A ogni costo.
Quattro anni dopo Avant que de tout perdre, storia di una violenza coniugale che rivela il suo talento, Xavier Legrand rimette mano al suo corto e gli dona il respiro di un thriller sociale.
Rigoroso, mai apertamente violento, L'affido (guarda la video recensione) monta minuto dopo minuto, affrontando senza compiacenza e con empatia l'abuso domestico. Il laconismo dell'opera sfocia alla fine in qualcosa di feroce, in una radiografia dell'umanità che non lascia scampo. A restare in fondo all'incubo è un film intimista che dà battaglia ai cattivi padri.
In occasione dell'uscita al cinema di L'affido - Una storia violenta (guarda la video recensione), in sala dal 21 giugno, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.