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Mediocre fiction di un'ora e mezza Valutazione 0 stelle su cinque

di IlRecensoreOscuro


Feedback: 110
giovedì 8 giugno 2017

Voglio fare una grande premessa: il film è CARINO. Intrattiene bene ed è piacevole da seguire, nella sua semplicità. Impressionanti le riprese in alcuni punti, di evidente matrice hollywoodiana. Da lodare anche la performance magistrale di Lino Guanciale e Alfieri stesso. Tuttavia i "pregi" finiscono qui. Questo film fa acqua su tutti gli altri aspetti e chi si aspettava di vedere un'altro capolavoro come "Lo chiamavano Jeeg Robot" rimane molto deluso. Andiamo con ordine. 

1. CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: in pratica più o meno tutti i personaggi mancano di un buon approfondimento psicologico, soprattutto quelli secondari, relegati a semplici caricature o veri e propri "cartoon". In particolare sarebbe stata gradita una caratterizzazione più approfondita del buon Biagio Izzo, anche perché è raro vederlo in un ruolo serio e, con lo spazio che gli viene dato nel film, non poteva essere reso in maniera più PIATTA.

2. RECITAZIONE: salvo per i due protagonisti e la ragazzina, tutti gli altri attori danno sfoggio di una performance plasticosa e cartoonesca. E non credo proprio che fosse intenzionale. Esempio fulcro, la villain femminile: agghiacciante, imbarazzante, inascoltabile. Praticamente a parte la cattiveria la sua unica particolarià era la fissazione con Oscar Wilde (e anche qui ogni analogia con lo Zingaro di Mainetti fissato col pop italiano anni '80 immagino sia puramente casuale...). Mi sembrava di guardare la serie animata di Batman degli anni '90. Solo che lì il lato grottesco dei personaggi era mitigato da un'atmosfera gotica, bilanciato da mille altri lati positivi, e soprattutto giustificato dal fatto che il target erano BAMBINI. E qui veniamo a un altro problema.

3. TARGET: non si capisce a chi è rivolto questo film. Le sparute citazioni fumettistiche dovrebbero far strizzare l'occhio ai fan nerd del genere, ma l'atmosfera complessiva che si respira è quella di una fiction televisiva, quindi adatta a bambini/zitelloni di tarda età. Anche come dialoghi e umorismo siamo lì... per cui non voglio nemmeno farne dei punti a parte e mi limiterò a dire che sono entrambi vomitevoli. Riescono a stento a strappare un sorriso solo grazie alla grande simpatia ed espressività di Lino Guanciale. E quindi solo quando è lui a parlare.

4. MESSAGGIO DEL FILM: praticamente non esiste. Non si capisce proprio quale dovrebbe essere l'intento di questo film. Se doveva essere una storia di riscatto, è stata resa malissimo. Anche perché i protagonisti alla fine del film sono identici a come erano all'inizio. Stesso carattere, stessa condizione economica precaria. Forse il messaggio doveva essere "non evadere le tasse"?? BOH! Ma poi non si capisce perché degli eroi, o comunque dei giustizieri, se la debbano prendere proprio con gli evasori fiscali o con chi viola il codice della strada (scena a fine film). Un eroe dovrebbe fare ben altro, specie in una città come Napoli. E, purtroppo, non regge nemmeno la scusa "eh, ma il senso del film è proprio che bisogna essere degli eroi anche nelle piccole cose, nel quotidiano. Bisogna segnalare le scorrettezze di ogni giorno" perché con questa logica i castigatori avrebbero dovuto prendere a paccheri tutti quelli che a Napoli girano sul motorino in 3 o senza casco. 

5. REALISMO: questo punto in un certo senso si ricollega a quanto ho appena scritto sopra. E' evidente che i protagonisti sono degli "anti-eroi", quindi si evince da sè che non sono e non vogliono essere dei modelli emulativi. Sono anche impreparati, si vede che non hanno alcun'esperienza in quello che fanno; sono i "peggiori", appunto, in quello che fanno. E questo va benissimo. Non mi é sfuggito questo dettaglio nelle considerazioni che ho fatto prima. Non è questo che contesto. E' IL COME a noi spettatori viene presentata la loro "evoluzione", il loro graduale assurgere a paladini degli onesti. Visti i presupposti, uno si aspettava che tutto l'andazzo sarebbe stato improntato a una sorta di realismo. Misto a comicità, ma comunque realismo. Per esempio, è verosimile che i demolitori prendano tante botte; è stata una scelta razionalmente logica. Ecco invece una carrellata di tutte le cose illogiche che avvengono da inizo film: non si capisce l'esigenza viscerale di andare in una boutique CINESE per comprare un benedetto passamontagna in incognito, ma comprendo che ciò fosse derivato dal bisogno di inserire la solita "macchietta" straniera che oramai si vede in un film italiano su due; non si sa quale scassinatore, anche inesperto, andrebbe a compiere il misfatto senza un oggetto che abbia almeno la parvenza di un arma, anche solo a scopo intimidatorio (no, lo spray anti-zanzare non è un surrogato utile e non è divertente perché non aveva proprio ragione di esserci); a chi sembra credibile che una bambina di 10/13 anni, per quanto "matura", sia così brava a smanettare col computer e a gestire situazioni così serie?!; la Chiesa, luogo pubblico, sarebbe un posto sicuro dove scambiare merce e fare contratti illegali? La STESSA Chiesa ogni volta??!; con tutti i mezzi informatici di cui dispone la polizia, come cappero hanno fatto a non smascherarli subito??; sarebbero bastate comunque alcune testimonianze visive per risalire a loro, siccome trattavano coi clienti ed agivano praticamente allo scoperto; com'é possibile che dopo che si viene torturati a suon di bastonate per una nottata intera, il mattino dopo ci si svegli nel proprio letto FRESCHI E RIPOSATI, senza manifestare traumi, acciacchi, nemmeno dolore?!; come diamine ci è arrivato Biagio Izzo sul loro tetto per spiarli e soprattutto senza farsi notare?; perché i due scagnozzi (credo) albanesi parlavano in italiano storpiato anche tra di loro quando erano soli??!

E nel fare quest'elenco sicuramente ho saltato qualcosa... ad esempio non ho parlato del trucco che sembrava pastello a cera: sul serio.. manco a dire che gli toccava la mansione impegnativa di creare effetti speciali (perché nel film non ce ne sono). No. L'unica cosa che dovevano sforzarsi di realizzare era un make-up decente e hanno toppato anche in questo. E che dire di quanto fosse ingiustificatamente sboccata la bambina? I suoi continui turpiloqui erano veramente molesti, sgradevoli e superflui. Che poi... per far intendere che era "matura" la si doveva per forza accoppiare con un 15enne? MAH! 
E anziché ovviare a tutti questi difetti, hanno anche trovato il tempo di inserire una scena di sesso di 2 minuti. Onestamente il fatto che fosse girata anche bene è ulteriormente irritante. 2 minuti sprecati in pratica. 
Davvero, io spero che questo film fosse VOLUTAMENTE disimpegnato. Ed é con quest'ottica che sono pure riuscito a "godermelo". Però se si voleva emulare "Lo chiamavano Jeeg Robot", ci si è allontanati molto. E dire che proprio quel capolavoro faceva sperare in una rinascita del cinema italiano. Invece lo spettaore entra in sala e si ritrova l'ennesima COMMERCIALATA. Questo film sta a "Lo chiamavano Jeeg Robot" come "Batman v Superman" sta alla trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan. Sono sicuro che questo filmetto abbia pure incassato bene perché, si sa, noi italioti siamo superficiali (dubito che verrà proiettato anche oltreoceano come Jeeg Robot), ma per le prossime volte, spero che il signorino Alfieri abbia più rispetto e riguardo per i suoi spettatori, che di certo non si aspettavano il cine-comic del secolo (dopotutto ufficialmente era stato etichettato come un generico "action-comedy"), ma nemmeno una -vedi titolo della recensione-.

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