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Il ragazzo invisibile, non c'è supereroe senza graphic novel

Come il primo, anche il secondo capitolo del film esce insieme a un fumetto che ne ripercorre in sintesi tutta la trama. Da leggere assolutamente dopo la visione. Dal 4 gennaio al cinema.
di Andrea Fornasiero

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Galatéa Bellugi (Galatéa Kraghede Bellugi) 1997, Parigi (Francia). Interpreta Natasha nel film di Gabriele Salvatores Il ragazzo invisibile - Seconda generazione.
giovedì 28 dicembre 2017 - Focus

Fin dalla sua concezione, Il ragazzo invisibile è stato pensato come un progetto multimediale, e non ci può essere un supereroe giovane o meno senza il proprio fumetto. Oltretutto un personaggio della miniserie in tre parti del primo film ha trovato spazio in questo secondo capitolo cinematografico, dove si torna indietro nel tempo attraverso i flashback a raccontare come sono cambiate le cose per gli speciali, prigionieri del governo russo, dopo la caduta del comunismo. Le condizioni della loro struttura carceraria sono ulteriormente peggiorata con l'arrivo dei capitalisti, che secondo una logica puramente di profitto hanno la necessità di ottenere risultati a tutti i costi e pertanto praticano esperimenti ancora più crudeli. In queste scene, oltre a ritrovare personaggi come la ragazza elastica e il ragazzo volante, Libellula, già brevemente visti nel primo film, appare un uomo misterioso noto come l'Artiglio, che era stato introdotto proprio nel fumetto legato al precedente capitolo.

Scritto da Diego Cajelli e disegnato da due star internazionali della matita come Giuseppe Camucoli e Werther Dell'Edera, il fumetto introduceva anche, per quanto in modo solo abbozzato, il passaggio di consegna tra comunisti e capitalisti.
Andrea Fornasiero

Il nuovo film, Il ragazzo invisibile - Seconda generazione, esce a sua volta accompagnato da un fumetto, edito ancora da Panini Comics questa volta però non come una serie in tre parti ma direttamente in forma di graphic novel, ossia in un solo volume. Tra gli autori tornano Diego Cajelli e Giuseppe Camuncoli, mentre al posto di Werther Dell'Edera ci sono altri tre disegnatori: Elena Casagrande, Mario del Pennino e Roberto Di Salvo. Come e più del precedente anche questo fumetto ripercorre in sintesi tutta la trama del nuovo film, e infatti è da leggere assolutamente DOPO la visione, che arricchisce di tre sottotrame.


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In foto una scena del film Il ragazzo invisibile - Seconda generazione.
In foto una scena del film Il ragazzo invisibile - Seconda generazione.
In foto una scena del film Il ragazzo invisibile - Seconda generazione.

La prima è dedicata alla sorella pirocineta di Michele, il nuovo personaggio di questo sequel sia cinematografico sia fumettistico, che qui si dimostra però molto più potente e di cui viene sviluppato il rapporto con il padre adottivo. Si tratta però di una parentesi che non si sposa molto bene con il resto, visto che al taglio da realismo magico cui tende Il ragazzo invisibile, sono qui preferiti eccessi sopra le righe da "fumettone", con tanto di villain quasi operistici nella loro eccentrica magniloquenza e ossessione. Le altre due sottotrame sono invece legate all'introspezione di Michele, di cui forniscono nuove sfumature.Nella prima lo vediamo infatti parlare con la piccola action figure di un supereroe tradizionale, proiezione della sua coscienza e sorta di grillo parlante. La seconda invece è una serie di scene oniriche con una versione della famiglia biologica di Michele, apparentemente felice in una occasione conviviale, ma di cui viene svelata tutta l'ipocrisia e la disfunzionalità.

Non diciamo altro in merito per evitare gli spoiler, se non per rilevare come il fumetto rimanga nel caso del Ragazzo invisibile un prodotto del tutto accessorio al film, che approfondisce ma a cui rimane attaccato senza trovare autonomia, in un rapporto ambiguo che dà la visione della pellicola per scontata ma allo stesso tempo se ne può staccare e deve invece ripercorrerla per sommi capi.
Andrea Fornasiero

Un'operazione insomma a cui manca l'ambizione di dare al fumetto una propria dignità e di farne poco più che un gadget da regalare a chi ha amato il film. Lo stesso vale per i due libri del Ragazzo invisibile pubblicati da Salani, che sono "novelization" dei due capitoli cinematografici. Forse sono in fondo anche più in tema con il tono dato da Salvatores e dagli sceneggiatori: più vicini ai romanzi di formazione young adult - e nel primo capitolo anche a certa fiction televisiva - piuttosto che ai fumetti di supereroi.


RECENSIONE

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