First Reformed - La creazione a rischio

Paul Schrader boicotta se stesso

Paul Schrader, glorioso sceneggiatore (Toro scatenato, Taxi Driver) e regista spesso egregio, ha giustamente un posto nel cuore dei cinefili. Da un po' di tempo, però, sembra sabotare i propri stessi film, ma con uno spirito che lo rende ancora più adorato dai suoi fan. Era così il precedente Dog eat dog: survoltato quanto questo è in apparenza quieto e austero. Schrader qui si ispira, come già in passato, a Bresson. All'inizio sembra di assistere a una versione calvinista del Diario di un curato di campagna mescolato con tormenti bergmaniani: Ethan Hawke è il pastore in crisi in una chiesa di Albany. Il suo specchio è un giovane ecologista, il cui attivismo è nutrito da una visione apocalittica del futuro planetario. Quando quest'ultimo muore di morte violenta, la crisi del pastore si accentua e diventa, oltre che esistenziale, politica, perché si accorge di quanto anche la sua chiesa sia complice dello status quo. Per una buona metà lo stile trattenuto serve bene la lucidità politica del film: la complicità delle autorità religiose con un sistema che nega e anzi causa la catastrofe ambientale. Ma poi parte una deriva narrativa e ideologica, con scivoloni che sembrano suggerire l'autoparodia. Il cinema di Schrader rimane comunque vitale, pur nelle sue (volute?) aporie.
Da La Repubblica, 1 settembre 2017


di Emiliano Morreale, 1 settembre 2017