L'Amore secondo Isabelle

Film 2017 | Commedia, 94 min.

Regia di Claire Denis. Un film con Juliette Binoche, Xavier Beauvois, Philippe Katerine, Josiane Balasko, Sandrine Dumas. Cast completo Titolo originale: Un beau soleil intérieur. Titolo internazionale: Let the Sunshine In. Genere Commedia, - Francia, 2017, durata 94 minuti. Uscita cinema giovedì 19 aprile 2018 distribuito da Cinema. - MYmonetro 2,82 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 20 aprile 2018

Isabelle, bellissima cinquantenne madre e divorziata e alla continua ricerca dell'amore, quello vero. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office L'Amore secondo Isabelle ha incassato 298 mila euro .

L'Amore secondo Isabelle è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,82/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,30
PUBBLICO 2,15
CONSIGLIATO SÌ
Un film sulla lallazione del discorso amoroso e su una donna che si crede sola ed è tutte le donne.
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 19 maggio 2017
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 19 maggio 2017

Isabelle è una pittrice divorziata, con un figlia di dieci anni. Aspetta che la sua vita venga riempita da un amore. C'è un banchiere, un tipo eccentrico, che prima la seduce e poi le assicura che non lascerà mai la moglie. C'è un attore, forse. O forse un uomo conosciuto per caso, lontano dall'ambiente delle sue solite frequentazioni. Cosa fa, Isabelle, quando non è innamorata? "Niente", dice lei, ma in realtà soffre, s'illude, spera, dubita, desidera, balbetta, piange.

Claire Denis è partita da una voce dei frammenti di Barthes, "Agonia", per inscenare il discorso amoroso di Isabelle.

Doveva esser parte di un progetto di adattamento completo del testo, ad opera di diversi autori, ma il suo contributo si è allontanato dalla fonte, si è liberato, senza rinunciare però alla formula del frammento. Esitante, incompleto, timoroso, l'innamorato non è capace di parlare dell'amato in maniera compiuta, non sa quanto l'esperienza del desiderio sia soltanto sua o condivisa. La Denis porta sullo schermo questo torturarsi mentalmente, alle soglie del sentimento che promette maggior felicità, dentro l'azione quotidiana, piccola, scomposta in parti, ridotta, appunto, a frammento. Deve scendere dall'auto o restare? Cosa vuole l'altro? Quello che vuole lei? Perché non parla, l'altro? O perché non tace, non agisce? Come la vede? In questo quadro, di volute ripetizioni, il personaggio dell'attore è quello che porta la nevrosi d'amore al livello più esplicito: è angosciato dall'idea della fine, la riscontra all'indomani dell'inizio, la anticipa parlando di morte, impedendo che il sentimento sperimenti una vita.

Juliette Binoche offre pezzi di sé (è una delle poche grandi attrici della sua età che non si è mai sposata) e del suo corpo all'obiettivo della regista e dà il meglio di sé (il meglio di sempre?) nei panni di questa donna che si sente sola e invece è tutte le donne, e non solo le donne. I suoi cambi recitativi di registro non sono mai stati così rapidi ed estremi e servono a dovere un film che è tutto scritto, quasi una pièce teatrale, nel quale nemmeno una passeggiata nel verde offre una boccata d'aria.

Nell'ultimo tratto, il dialogo mancato si allarga a comprendere tutti i dialoghi mancati degli altri innamorati del mondo (basta un solo duplicato, dentro l'auto di Valeria Bruni Tedeschi) e pare dunque ridursi a monologo, con Isabelle che interroga se stessa per il tramite di un veggente ciarlatano. Ma non è così: il veggente non sta nella sua pelle, nel suo ruolo, nel suo Io (è il debordante Depardieu), il monologo si riapre al dialogo, la solitudine alla relazione, l'agonia all'illusione.

Sei d'accordo con Marianna Cappi?

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 22 aprile 2018
Michele Camero

 Ho da sempre un debole per il cinema francese, quello per la Binoche poi è inconfessabile (come si resiste al suo sorriso?), ma questo film non mi è piaciuto. Buio (illuminato appena da un paio di nudi della Binoche il cui corpo costituisce sempre una visione non da poco), eccessivamente parlato, piatto, senza scatti, noioso. Centrato su una storia che probabilmente avrebbe trovato [...] Vai alla recensione »

martedì 24 aprile 2018
kimkiduk

Film deludentissimo, dai dialoghi infantili o privi di interesse ed a volte volgari. Dalle motivazioni espresse per evidenziare, spiegare, argomentare o darne una giustificazione riguardo alla ricerca dell'amore da parte di Isabelle. Sarà colpa mia ma non ne ho capito il motivo se non una crisi da mezza età che porta quasi ad una depressione isterica.

domenica 29 gennaio 2023
samanta

Il film è centrato sul personaggio di Isabelle (Juliette Binoche) che è una pittrice appartenente al giro "radical chic" delle gallerie d'arte di Parigi, divorziata ha una figlia dal padre che vive più spesso con il padre, ed alla ricerca di un rapporto sentimentale stabile passando da un letto all'altro; Isabelle ha un amante:  Vincent (Xavier Beauvois) [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 aprile 2018
Flyanto

"L'Amore Secondo Isabelle" ritrae una donna di circa 50 anni, di nome, appunto, Isabelle, divorziata e con una figlia adolescente, la quale mal sopporta la solitudine e pertanto è alla ricerca continua di un compagno o, meglio, dell'amore vero. Amore che non viene trovato attraverso le conoscenze sporadiche all'interno dell'ambiente lavorativo o nel corso della quotidianit&a [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 aprile 2018
hanami

plot poco interessante regia anche Binoche unico sprazzo di luce e tutto il resto è noia

mercoledì 25 aprile 2018
cinefilo

C'è un certo tipo di cinema francese, e questo film ne è un esempio lampante, che fatica a ad abbandonarsi al piacere della narrazione, preferendo una ricerca formale piuttosto sterile di eleganza, di silenzi, di sguardi...senza però raggiungere una tale profondità di senso da giustificarne i suddetti difetti. Non mi è piaciuto.

mercoledì 25 aprile 2018
Fra

Si potrebbero scrivere tante cose, soprattutto su un certo cinema francese che personalmente non riesco ad amare, ma resta l'impressione di fondo di aver visto un film brutto, non riuscito. 

domenica 22 aprile 2018
tiz

Binoche non convincente: arriva all'emozione solo con la ragione. Bruttissimi dialoghi che scimmiottano Rohmer. Si rimpiange tanto Rohmer vedendo questo film assai bruttino, scontato e tanto noioso. Tradotto peraltro incivilmente dal distributore italiano. Colpo di grazia sul pessimo doppiaggio.

martedì 24 aprile 2018
secondome

Noioso, alla ricerca di una profondità che non trova quasi mai. 

venerdì 11 maggio 2018
Luca Invernizzi

Meno male che cìera la Binoche altrimenti me ne sarei andato dopo mezz'ora. Ellissi, salti temporali tanti, troppi ma soprattutto ingiustificati. Una trama debole e vacua. Sceneggiatura a tratti ridicola per quanto ingenuamente banale e non funzionale alla traduzione cinematografica, con situazioni del tutto inverosimili. La lunga carrellata di uomini in cui incappa la protagonista sono [...] Vai alla recensione »

martedì 1 maggio 2018
umberto

Certo che i francesi sono maestri quando vogliono realizzare dei film noiosi,senza senso e tutto sommato inutili.Ma questo credo sia difficilmente superabile. No,forse lo è se ripenso a quell'orrore di "l'anno scorso a marienbad".

martedì 24 aprile 2018
inmyopinion

Tutto quello che ti aspetti, ma realizzato con una certa stanchezza creativa.

venerdì 6 aprile 2018
foffola40

film a tratti noioso perchè troppo lentamente si svolgono interminabili dialoghi fra la protagonista Isabelle e i suoi uomini, sempre alla ricerca dell'amore che riesca a confortare la solitudine dell'anima. Tutto si svolge all'interno di appartamenti semplici o di uffici quasi anonimi. Mirabile l'intervento finale di Depardieu, nella parte del veggente con annesso pendolino [...] Vai alla recensione »

domenica 18 settembre 2022
Francesco2

In un atmosfera intrigante,con una musica suadente,  le vicissitudini -sic- di una donna francese odierna, vittima un poco degli uomini un poco della sua indecisione. Film piuttosto antipatichino, i cui dialoghi, gradualmente, non guadagnano in interesse ma rivelano evanescenza  bobo, proprio quella che il film -sembra-vorrebbe criticare. Noioso monologo finale con Depardieu. 

venerdì 5 marzo 2021
PAOLA ALEX

Normalmente sono un'ammiratrice di Juliette Binoche, ma ho dovuto interrompere la visione di questo film, per la sua inconsistenza e l'assurdità della sceneggiatura con dialoghi poveri e irritanti. Il tema: la ricerca dell'amore come cura della solitudine, la diversità di approccio e di aspettative tra uomini e donne maturi che si avvicinano in una relazione a due avrebbe [...] Vai alla recensione »

domenica 9 settembre 2018
astromelia

noiosissimo e inconcludente film sebbene la trama sia di tutto interesse da un punto di vista femminile,la stoccata finale del discorso logorroico di depardieu ha dato il "degno" (sigh) si fa per dire finale di questa lenta sceneggiatura

sabato 4 agosto 2018
ROB8

La lenta descrizione della crisi sentimentale di una donna matura, in un film molto parlato, dal tema usurato e con poche variazioni narrative. La prova d’attrice della Binoche non è sufficiente ad affrancare lo spettatore dalla noia crescente.

mercoledì 26 febbraio 2020
tommy

Un film molto bello che non meritava di essere tanto bistrattato dal pubblico. La Binichè non si discute. E' superlativa come sempre e la tematica del film non è per niente insensata. Una donna cinquantenne in crisi, in cerca d'amore e non di avventure, col desiderio di sentirsi viva, mi stupisce come non possa essere oggetto di attenzione.

venerdì 27 aprile 2018
Tiziana Rell

Regia e interpretazioni magiche, nel ritmo e nelle battute. Juliette Binoche lascia senza fiato.

venerdì 27 aprile 2018
Maria Oggero

 Juliette Binoche, in una delle sue prove migliori, illumina un film che parla di sentimenti e di interiorità femminile come mai prima d’ora. Da non perdere.

venerdì 27 aprile 2018
Chiara70

Difficilmente in un film mi sono sentita così in empatia con un personaggio. La Binoche è la prima a essere in grado di rappresentare i sentimenti di tutte noi donne. Bellissimo davvero.

lunedì 23 aprile 2018
Simone Parisi

p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 15.0px Calibri; -webkit-text-stroke: #000000} span.s1 {font-kerning: none} Juliette Binoche in una interpretazione, come  sempre, eccezionale, dona il meglio di sé nel ritmo dei dialoghi che ricordano il migliore Woody Allen. Ve lo consiglio 

venerdì 13 aprile 2018
Silvia Vecchio

L'ho visto al Festival di Torino e mi è piaciuto molto. Un film imperdibile con una straordinaria Juliette Binoche. Un film sull’autenticità dei sentimenti, e la capacità di accettare le proprie paure in cui ogni donna si immedesima. Da vedere assolutamente

mercoledì 18 aprile 2018
Godard 86

Un film delicato e affascinante, con una Binoche superlativa, da cui trarre belle riflessioni sulla vita. Fantastico.

FOCUS
INCONTRI
lunedì 16 aprile 2018
Marianna Cappi

Esce il 19 aprile nelle sale italiane L'amore secondo Isabelle, l'ultimo lungometraggio di Claire Denis, autrice di Chocolat e Nénette e Boni. L'abbiamo raggiunta al telefono per parlare della genesi del film e delle sue scelte in materia di cinema.

"L'amore secondo Isabelle è un film sulla lallazione del discorso amoroso e su una donna che si crede sola ed è tutte le donne".

Come già in 35 Rhums anche quest'ultimo film racconta una tranche de vie sospesa, tra un capitolo ormai chiuso e una nuova fase che non è ancora cominciata. Cosa l'attira dei periodi di transizione?
È vero, non ci avevo pensato ma è proprio così. Forse è perché mi piacciono le storie di uomini e donne che cercano di essere un po' felici. Magari non lo sono ma non demordono, perseverano in questa ricerca. È questo che mi attira. C'è qualcosa di autobiografico in questo, ma non è lo stesso tipo di autobiografia di 35 Rhums, che era ispirato alla storia vera di mia madre e mio nonno. In questo film ci sono dei ricordi di Christine (Angot, la sceneggiatrice, ndr) e anche miei, e situazioni reali, come quella di due donne che vanno nella toilette di un locale per parlare della loro vita, come fanno Isabelle e la sua amica. Con Christine abbiamo fatto questo ripescaggio delle nostre esperienze personali, ma allo stesso tempo credo che moltissime donne potranno ritrovarsi in queste scene e in questi momenti. E anche molti uomini.

Ha spesso affermato di essere una regista di immagini, eppure in questo film la parola è centrale. Qualcosa è cambiato?
La differenza è che non avevo mai lavorato prima con qualcuno che sapesse creare un'atmosfera soltanto con l'uso delle parole, del dialogo, o meglio dei monologhi, perché sono tutte persone molto sole quelle che abitano questo film. Conoscevo Christine Angot da molto tempo e amavo i suoi libri. Sono andata ad ascoltare le sue letture e abbiamo costruito un legame forte, di grande amicizia e ammirazione. Il film è frutto di questo legame.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 19 aprile 2018
Cristina Piccino
Il Manifesto

In attesa di procedere nel complicato progetto con Robert Pattinson, High Life - che si fa attendere ancora un po' (per la Croisette non era pronto) - Claire Denis ha girato una commedia assai sorprendente rispetto al suo cinema, in cui si immerge con (auto)ironia nelle possibili variazioni del sentimento come vuole l'ispirazione dichiarata, I frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes.

giovedì 19 aprile 2018
Emiliano Morreale
L'Espresso

Isabelle (Juliette Binoche), borghese, parigina, è un'artista di mezza età, divorziata e affascinante, che prova molti amanti ma non trova la felicità. Un po' perché questi partner, sposati o meno, sono tutti variamente meschini; un po' perché lei è inquieta, si interroga e li interroga, implacabile con sé e con gli altri. Claire Denis, regista raffinata e discontinua (Beau Travail, Chocolat con Giulia [...] Vai alla recensione »

giovedì 19 aprile 2018
Alice Sforza
Il Giornale

Isabelle, pittrice divorziata, è alla costante ricerca di una relazione stabile. Di un amore che possa riempirle la vita, di qualcuno che voglia stare realmente con lei. La seguiamo in questo pellegrinaggio amoroso, con uomini, di ogni tipo, che entrano e escono dalla sua esistenza, cercando di colmare questa ricerca della passione. Iuliette Binoche è perfetta, anima e corpo, nel rappresentare questa [...] Vai alla recensione »

giovedì 19 aprile 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Per fortuna, diversamente dal lancio sul manifesto, la Isabelle 50enne, sigillata alla verbosa autocoscienza amorosa in parabolici incontri con maschi-specchio (loro davvero insopportabili), non è "la donna che è tutte le donne". Serve a fare biglietti. Ed è però bene che ci siano, perché li vale. Profondo, ossessivo nella retorica di cinepresa in rima con le nevrosi dei personaggi, è un film sulla [...] Vai alla recensione »

giovedì 19 aprile 2018
Fulvia Caprara
La Stampa

Dire che nell'Amore secondo Isabelle, Juliette Binoche recita con assoluta naturalezza è poco. Nel film di Claire Denis, ispirato ai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, l'attrice si muove come se stesse vivendo la sua vita. Alla protagonista, splendida cinquantenne, madre divorziata, che non ha rinunciato a cercare il vero amore, Binoche corrisponde in tutto, riuscendo a restituire [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO RECENSIONE
giovedì 5 aprile 2018
 

Isabelle è una pittrice divorziata che aspetta il grande amore. C'è un banchiere che prima la seduce e poi le assicura che non lascerà mai la moglie. C'è un attore, forse. O forse un uomo conosciuto per caso.

POSTER
martedì 20 marzo 2018
 

Isabelle è una donna che si sente sola e invece è tutte le donne. Soffre, si illude, spera, dubita, desidera, piange, ama. Con ardore e convinzione, con il cuore aperto ed esposto, con leggerezza e ironia, in un film in cui fanno da sfondo la vita e il [...]

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