Quello che non so di lei |
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Un film di Roman Polanski.
Con Emmanuelle Seigner, Eva Green, Vincent Perez, Damien Bonnard.
continua»
Titolo originale Based On a True Story.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Francia, Belgio, Polonia 2017.
- 01 Distribution
uscita giovedì 1 marzo 2018.
MYMONETRO
Quello che non so di lei
valutazione media:
3,16
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Emmanuelle, la sua vestale e la lezione di Polanski
di Emiliano Morreale La Repubblica
Al deludente festival di Cannes dell'anno scorso, il film di Polanski aveva dato il piacere di trovarsi davanti a un maestro del cinema che gioca coi propri temi con eleganza. Negli ultimi anni il regista ha adattato testi preesistenti, oculatamente scelti tra quelli che già fossero in potenza "storie di Polanski", e i film erano regolarmente superiori ai testi di partenza (compresi Carnage, tratto da una meccanica pièce di Yasmina Reza, e L'uomo nell'ombra di Robert Harris). In definitiva i suoi ultimi film, basati su solidi schemi narrativi, sono lezioni di messinscena pura in cui, paradossalmente, non è da gustare tanto la storia, quanto l'arte della regia. Ma spesso si tratta anche di riflessioni sull'arte, thriller erotici sull'eccitazione, il brivido e l'angoscia del creare. Qui la protagonista è una scrittrice (Emmanuelle Seigner), colpita da improvviso successo dopo un romanzo in cui raccontava il suicidio della madre. Ora, assalita dal terrore della pagina bianca, incontra per caso l'affascinante Elisabeth (Eva Green), che in realtà si fa chiamare col diminutivo L., cioè "Elle", Lei (in italiano diventa Leila, abbreviato in Lei). Il rapporto tra le due diventa sempre più esclusivo, l'amica è una devota e invadente vestale, con qualcosa di sinistro nel passato, e forse anche nel presente. Il romanzo di partenza di Delphine de Vigan (pubblicato in Italia da Mondadori) era una specie di mise en abyme della moda dell'autofiction (da Emmanuel Carrère ad Annie Ernaux): il romanzo precedente della scrittrice era Niente si oppone alla notte, spietata inchiesta familiare a partire dal suicidio della madre, e Da una storia vera, da cui è tratto questo film, immaginava gli effetti di quel libro sulla sua vita, trasformandoli in un incubo. Una riscrittura di sé che ricorda certi romanzi di Stephen King (in epigrafe c'erano frasi da Misery e La metà oscura). A completare il quadro si aggiunga che la sceneggiatura è stata scritta da Olivier Assayas, e il gioco sui doppi e i fantasmi femminili, per qualche magia, ricorda molto gli ultimi film del regista (Personal shopper). In mano a Polanski, però, la storia diventa un perfetto meccanismo da thriller classico, che crea tensione e ambiguità col nulla: e per lui la tensione è quasi sempre anche erotica, è attrazione e repulsione (come si intitolava un suo classico del 1965). "Elle" è, alla lettera, una ghost writer, uno scrittore-fantasma, un doppio. È il demone della creazione, demone geloso e potenzialmente autodistruttivo; una musa inquietante, atrabiliare e sociopatica, che si nutre dei fantasmi della psiche e vampirizza la realtà.
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