A Voce Alta - La Forza della Parola

Film 2017 | Documentario, 109 min.

Titolo originaleÀ Voix Haute - La Force de la Parole
Anno2017
GenereDocumentario,
ProduzioneFrancia
Durata109 minuti
Regia diStéphane de Freitas, Ladj Ly
AttoriSouleila Mahiddin, Eddy Moniot, Bertrand Périer, Edouard Baer, Leïla Bekhti Loubaki Loussalat.
Uscitalunedì 17 settembre 2018
TagDa vedere 2017
DistribuzioneWanted
MYmonetro 3,09 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Stéphane de Freitas, Ladj Ly. Un film Da vedere 2017 con Souleila Mahiddin, Eddy Moniot, Bertrand Périer, Edouard Baer, Leïla Bekhti. Cast completo Titolo originale: À Voix Haute - La Force de la Parole. Genere Documentario, - Francia, 2017, durata 109 minuti. Uscita cinema lunedì 17 settembre 2018 distribuito da Wanted. - MYmonetro 3,09 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 25 maggio 2020

All'Università di Saint-Denis ogni anno viene eletto il miglior oratore. Partecipano al concorso gli studenti di una classe multietnica. La forza della parola che cambia, con il potere delle idee, il mondo. Il film è stato premiato a Torino Film Festival, In Italia al Box Office A Voce Alta - La Forza della Parola ha incassato 12,2 mila euro .

Consigliato sì!
3,09/5
MYMOVIES 3,25
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,02
CONSIGLIATO SÌ
Il documentario propone un laboratorio di democrazia accessibile a tutti e sprona lo spettatore a rendersi parte attiva di un miglioramento possibile.
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 29 novembre 2017
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 29 novembre 2017

Ogni anno, all'Università di Saint-Denis, a nord di Parigi, si svolge una gara di oratoria che premia il migliore partecipante del distretto. Gli studenti vengono da diversi contesti sociali e si formano con dei professionisti per imparare l'arte di parlare in pubblico. Il regista Stéphane de Freitas ha dato vita al progetto Eloquentia nel 2012, con lo scopo di aiutare i giovani dei sobborghi a credere in se stessi e a fare in modo di non trovarsi mai a disagio a causa del loro modo di parlare e delle etichette che porta inevitabilmente con sé.

L'opportunità offerta dal concorso e dalle lezioni di gruppo che lo preparano va molto al di là dell'imparare a formulare un discorso accattivante.

L'obiettivo mira alla produzione di dissertazioni orali che vengano dall'esperienza di vita personalissima di ognuno dei partecipanti e che raccontino dunque i loro valori e le loro idee, in forma di slam poetry, di arringa o di pezzo di teatro. I ragazzi imparano che la parola è un'arma, da maneggiare con cura e responsabilità, che può far commuovere e convincere, e può abbattere le differenze di classe (come dimostra in parte già il processo stesso della preparazione al contest, con i professori che dalle università di Parigi si spostano in periferia per condividere i loro trucchi e segreti).
Il montaggio alterna, in maniera classica ed efficace, la documentazione delle lezioni con brevi incursioni nelle vite e nelle case dei protagonisti e con i momenti salienti delle fasi finali del concorso, confezionate fortunatamente in maniera più vicina ad un moderno agone che ad un talent show. Ma la cosa più interessante del documentario di De Freitas, in verità, è che chiama in causa anche lo spettatore: impossibile non ammirare il grande lavoro, individuale e di gruppo, che fanno Leïla, Elhadj, Eddy e tutti i ragazzi coinvolti, senza domandarsi quanto noi stessi siamo disposti a metterci in gioco nei nostri discorsi quotidiani e quanto, poco o tanto, ci sforziamo di arricchire il nostro vocabolario e, di conseguenza, la nostra idea del mondo e della sua varietà.

Il documentario propone concretamente un laboratorio di democrazia accessibile a tutti, scuole per prime, che, una volta tanto, non implica un livellamento delle abilità verso il basso ma, al contrario, uno stimolo alla scoperta dei propri talenti e all'elevazione degli stessi. Perché esiste anche uno spirito di competizione positivo, quando il fine è quello di darsi uno strumento per la vita, per viverla meglio ovunque.

Sei d'accordo con Marianna Cappi?
Un documentario entusiasmante, un coup de coeur incondizionato.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 1 dicembre 2017

Prendere la parola per cambiare la propria vita è il senso di "Eloquentia", concorso culturale creato nel 2012 da Stéphane de Freitas per donare la voce ai ragazzi svantaggiati delle banlieue di Parigi. Un'arma per difendersi e per difendere le proprie idee. Uno strumento per sedurre e ritrovare la fiducia in se stessi. Quello che "Eloquentia" si propone è di offrire una chance a tutti quei giovani che per origini e percorsi esistenziali si sentono sovente inascoltati. E l'uguaglianza delle chance passa per un'uguale padronanza dell'espressione orale. La retorica, lontana dall'essere una pratica old school riservata a una giovane élite di avvocati, è una chiave di emancipazione.

Gli studenti di Saint-Denis non sono meno eloquenti di quelli della Sorbona o di Assas. À voix haute è la trascrizione in immagine della loro esperienza, del loro apprendimento del francese come lingua viva.

Entusiasmante, malgrado la forma convenzionale, il documentario si svolge secondo i codici a suspense di un reality televisivo, À voix haute è un coup de coeur incondizionato. E guardandolo si comprende perché. L'avventura, che segue la preparazione dei candidati al concorso Eloquentia del 2015, ha lo slancio delle grandi imprese collettive, integrando e facendo reagire storie diverse. Quella di Elhadj, che ha vissuto in strada dopo l'incendio nell'appartamento dove abitava, o quella di Eddy, figlio unico di una coppia franco-tunisina che percorre ogni giorno dieci chilometri a piedi per prendere il treno che lo porta all'università, o ancora quella di Leïla, fanciulla siriana che difende ardentemente i diritti delle donne quando la causa lo esige.
La complessità e la coerenza delle loro posizioni si dispiega in un documentario che si prende il tempo e concede lo spazio per raccontare un gruppo scelto di umanità con le sue luci e le sue contraddizioni.

Ognuno con il suo personalissimo stile, con dolcezza o lirismo, con humour o gravità, ognuno esitando, inciampando, sbagliando. Dall'altra parte del banco ci sono avvocati, registi, slameur, insegnanti che trasformano l'oggetto del saper in oggetto del desiderio. Aiutati dai loro professori, gli allievi si preparano per settimane, apprendendo molte cose su se stessi e sulla meccanica e le risorse della retorica.
Dizione, controllo del respiro, gestualità, strategie e strutture dell'argomentare, sincerità della parola, gestione delle pause e qualsiasi altra cosa permetta di far valere il proprio punto di vista e di dialogare con gli altri, di accordare lo spirito col corpo, l'interiorità con tutto quello che sta fuori. Il risultato alla fine è sorprendente. A turno i ragazzi trovano la migliore delle repliche su soggetti sensibili e dentro un film che convince per la sua portata politico-sociale e per il suo sguardo sottile sulla giovinezza delle banlieue. Un film e un progetto culturale socialmente indispensabili per trovare le parole giuste e affondare, come Cyrano al fin della licenza, la logica del determinismo.

Sei d'accordo con Marzia Gandolfi?
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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 20 ottobre 2019
Francesco2

  Nel  2OO8 il francese Cantet vinse una  abbastanza meritata  Palma d’Oro con « La classe « : attingendo ad un registro (semi ?) regista di “Risorse umane” indirizzava il proprio sguardo verso i conflitti latenti all’interno di una comunita scolastica. Stavolta sceglie un taglio diverso,e  cerca di ritrarre un gruppo [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 22 settembre 2018
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Lo dico per esperienza, la volgarità non è mai convincente nei discorsi pubblici". Sembra un altro mondo -nessuno ha obiezioni - e invece siamo solo in Francia, periferia parigina di Saint-Denis. Nell'aula universitaria un centinaio di studenti - molte le ragazze con il velo - imparano a parlare in pubblico. Tiene il corso un simpatico avvocato di nome Bertrand Périer, specialista in retorica classica [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 settembre 2018
Alessandra De Luca
Avvenire

Matti gli anni all'Università di Saint-Denis, a nord di Parigi, si svolge una gara di eloquenza che premia il migliore oratore del distretto. Gli studenti del "laboratorio di democrazia" provengono da diversi contesti socioculturali e si preparano alla competizione con dei professionisti dell'arte oratoria per imparare a parlare in pubblico e a condividere le loro storie più personali.

giovedì 20 settembre 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Pensieri & parole. In tempi di twitter e singulti whatsapp, che fine hanno fatto la retorica, l'argomentazione, la parola "che squadri da ogni lato / l'animo nostro informe" (Montale)? Con una formidabile capacità di pedinamento e sintesi, De Freitas non solo ci coinvolge nella istruttiva, divertente gara di dialettica per il miglior oratore del concorso "Eloquentia", all'Università di periferia Paris [...] Vai alla recensione »

NEWS
PREMI
martedì 15 gennaio 2019
 

Si è conclusa ieri al teatro Piccolo Eliseo di Via Nazionale la seconda edizione di Student Doc Fest - Kids on the Docs, il festival del film documentario dedicato alle scuole secondarie di Roma curato da Valerio Tassara e Valentina Paravano per l'ass.cult. [...]

[LINK] FESTIVAL
martedì 2 ottobre 2018
 

Dopo il successo della serata di inaugurazione alla Casa del Cinema di Villa Borghese del 9 settembre, torna CHE FAMO?, fusione di eventi serali d'avanguardia che animera il Monk nella prima settimana di ottobre (da giovedi 4 a domenica 7).

VIDEO RECENSIONE
venerdì 14 settembre 2018
A cura della redazione

Ogni anno all'Università di Saint-Denis, a nord di Parigi, si svolge una gara di oratoria che premia il migliore partecipante del distretto. Gli studenti vengono da diversi contesti sociali e si formano con dei professionisti per imparare l'arte di parlare [...]

NEWS
mercoledì 5 settembre 2018
 

Ogni anno, all'Università di Saint-Denis, a nord di Parigi, si svolge una gara di oratoria che premia il migliore partecipante del distretto. Gli studenti vengono da diversi contesti sociali e si formano con dei professionisti per imparare l'arte di parlare [...]

winner
miglior film votato dal pubblico
Torino Film Festival
2017
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