Wolves

[Spoiler] Padre docente di letteratura creativa ha una dipendenza dal gioco d'azzardo che l'indebita per 200mila dollari. Come rimedio, scommette contro la squadra di suo figlio, un brillante cestista in procinto di giocare la finale del torneo scolastico, e pur di garantirsi l'esito remunerativo gli spezza "incidentalmente" il ginocchio. Quand'il ragazzo lo capisce, entr'in campo claudicante ma comunque in grado di ribaltare l'incontro; poi, mentre festeggia con tutti, madr'inclusa, gli strozzini portano via il padre per ammazzarlo. Una trama forte che destabilizza più di quanto certi critici riescano a tollerare ("storia già vista": dove, dalle parti della sofoclea "sindrome di Laio"?). A lezione il genitore insegna che "execution defines character", ed è il modo con cui il regista Freundlich, marito di Julianne Moore dal 2003, confeziona questo film indie con pochi guizzi audiovisivi e autoriali ma che tuttavia lascia il segno, quello dell'"homo homini lupus" ("wolf") all'interno del contesto familiare.