flyanto
|
lunedì 4 aprile 2016
|
troppi problemi nel vivere insieme
|
|
|
|
Vivere insieme agli amici più cari, dividendo la casa e le giornate quotidiane, sarebbe quanto mai bello ma nella realtà, alla resa dei conti, risulta invece un'impresa assai difficile da realizzare e dunque una vera e propria utopia. E' quanto viene prontamente dimostrato nell'ultima opera cinematografica "La Comune" di Thomas Vinterberg, dove un gruppo di amici decide, appunto, di dividere la grande casa ereditata da uno di loro dividendone le spese e le giornate a venire. All'inizio sembra andare tutto bene, regnare un'armonia serena e condivisa da tutti i residenti della casa, ma quando il padrone della casa, sposato e con una figlia adolescente, si innamora di una ragazza più giovane che conduce nella suddetta dimora comune, l'equilibrio raggiunto tra i conviventi, soprattutto per l'impossibilità da parte della moglie di accettare la "rivale" e di essere stata messa da parte dal consorte, si spezza a poco a poco e s'infrange così l'ideale di un' esistenza condivisa.
[+]
Vivere insieme agli amici più cari, dividendo la casa e le giornate quotidiane, sarebbe quanto mai bello ma nella realtà, alla resa dei conti, risulta invece un'impresa assai difficile da realizzare e dunque una vera e propria utopia. E' quanto viene prontamente dimostrato nell'ultima opera cinematografica "La Comune" di Thomas Vinterberg, dove un gruppo di amici decide, appunto, di dividere la grande casa ereditata da uno di loro dividendone le spese e le giornate a venire. All'inizio sembra andare tutto bene, regnare un'armonia serena e condivisa da tutti i residenti della casa, ma quando il padrone della casa, sposato e con una figlia adolescente, si innamora di una ragazza più giovane che conduce nella suddetta dimora comune, l'equilibrio raggiunto tra i conviventi, soprattutto per l'impossibilità da parte della moglie di accettare la "rivale" e di essere stata messa da parte dal consorte, si spezza a poco a poco e s'infrange così l'ideale di un' esistenza condivisa.
Ancora una volta, Vinterberg analizza in maniera quanto mai profonda gli animi ed i sentimenti umani, centrando alla perfezione le caratteristiche, le contraddizioni e le debolezze di ognuno dei personaggi. Ambientando la vicenda negli anni '70 , epoca in cui era plausibile la concezione di dividere una casa e vivere tutti insieme, il regista danese ha la possibilità di raccontare una tale vicenda, evidenziandone l'assurdità o, quanto meno, l'impossibilità a realizzare dei desideri troppo "audaci" o troppo ambiziosi, senza fare conto delle reali pulsioni umane. Il personaggio della moglie tradita è quello che meglio riflette ed incarna quanto sostenuto da Vinterberg: dapprima consenziente ed aperta di vedute" nell'accettare nella comune abitazione la giovane amante del marito, poi deve rispondere ai propri reali e frammisti sentimenti di scoramento, di sconfitta, di delusione e soprattutto di rivalsa tali da non essere più in grado di dominare se stessa e, in ogni caso, di accettare la possibilità di una convivenza sotto lo stesso tetto. Un'analisi psicologica, ripeto, molto dettagliata e precisa che scava profondamente gli animi umani e che induce tutti gli spettatori a riflettere sulle proprie reali ed umane debolezze.
Altamente consigliabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
eloita
|
lunedì 4 aprile 2016
|
soporifero
|
|
|
|
Film noioso e superfluo. Una riflessione utopica sull’amore
|
|
[+] lascia un commento a eloita »
[ - ] lascia un commento a eloita »
|
|
d'accordo? |
|
lbavassano
|
domenica 3 aprile 2016
|
dreamers adulti
|
|
|
|
Ciò che siamo stati. Ciò che avremmo potuto essere. Ciò che non siamo stati. Ciò che non avremmo potuto essere. Ma va al di là l'ottimo film di Thomas Vinterberg, nei primissimi piani dei volti, degli occhi dei protagonisti, va al di là della precisa ricostruzione storica di un'epoca di grandi speranze e di grandi ideali, va anche al di là del triste riconoscimento di come l'aver posto un'asticella troppo alta nei confronti dei limiti umani, troppo umani, autenticamente umani, fosse ineluttabilmente destinato al fallimento. Perché non ci parla di una generazione di sballati, tutt'altro, ci parla di esseri umani e di ideali autentici, ci parla dell'infinita tristezza del cozzare di tali ideali con una realtà di sentimenti altrettanto alti ed autentici, con la volontà di restare comunque onesti.
[+]
Ciò che siamo stati. Ciò che avremmo potuto essere. Ciò che non siamo stati. Ciò che non avremmo potuto essere. Ma va al di là l'ottimo film di Thomas Vinterberg, nei primissimi piani dei volti, degli occhi dei protagonisti, va al di là della precisa ricostruzione storica di un'epoca di grandi speranze e di grandi ideali, va anche al di là del triste riconoscimento di come l'aver posto un'asticella troppo alta nei confronti dei limiti umani, troppo umani, autenticamente umani, fosse ineluttabilmente destinato al fallimento. Perché non ci parla di una generazione di sballati, tutt'altro, ci parla di esseri umani e di ideali autentici, ci parla dell'infinita tristezza del cozzare di tali ideali con una realtà di sentimenti altrettanto alti ed autentici, con la volontà di restare comunque onesti. Ci parla della speranza che i nostri figli possano essere migliori di noi. Dreamers, in versione adulta e geograficamente, cronologicamente e culturalmente, decentrata, e forse proprio per questo tanto più convincente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lbavassano »
[ - ] lascia un commento a lbavassano »
|
|
d'accordo? |
|
terencemallick
|
giovedì 31 marzo 2016
|
disastro vinterberg
|
|
|
|
Si , film decisamente mediocre.
Cosa ne è del regista di Festen e Il Sospetto?
Del dogma non vi è più traccia alcuna , e può anche starci , ma il regista è irriconosbibile sotto ogni punto di vista , tanto che il film a tratti sembra una produzione hollywoodiana ; colonne sonore insistenti e fuori luogo , dialoghi con battute miserrime , attori impalpabili(tranne la Trine Dyrholm) e poco credibili (la figlia è qualcosa da non crederci per quanto sembri fuori dalla situazione e completamente scollegata dai genitori).
La coesione non c'è ; il film pare non avere nè un capo nè una coda tanto che è evidente l'indecisione su come concludere il film .
[+]
Si , film decisamente mediocre.
Cosa ne è del regista di Festen e Il Sospetto?
Del dogma non vi è più traccia alcuna , e può anche starci , ma il regista è irriconosbibile sotto ogni punto di vista , tanto che il film a tratti sembra una produzione hollywoodiana ; colonne sonore insistenti e fuori luogo , dialoghi con battute miserrime , attori impalpabili(tranne la Trine Dyrholm) e poco credibili (la figlia è qualcosa da non crederci per quanto sembri fuori dalla situazione e completamente scollegata dai genitori).
La coesione non c'è ; il film pare non avere nè un capo nè una coda tanto che è evidente l'indecisione su come concludere il film ... sonsolatamente .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a terencemallick »
[ - ] lascia un commento a terencemallick »
|
|
d'accordo? |
|
|