Un trio zingaresco per ridere e piangere della morte
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Una Stanza del figlio in versione umoristica ebraica. Il regista, nato negli Usa ma cresciuto in Israele, spiega: "Per dirla in parole povere mi piace ridere e piangere e ho cercato di mettere insieme le due cose". Ma nello svolgimento il sottile confine tra i due registri è una corda tesa anche grazie allo stile di recitazione dell'attore che interpreta finemente il padre. Una coppia in lutto per la morte dell'unico figlio alla fine della settimana di Shiv'ah, il lutto ebraico, al momento del confronto con una nuova realtà. I due, esponenti del ceto medio (lui commerciante, lei insegnante) reagiscono diversamente - lui rifiuta la normalità, lei la cerca - salvo concordare nell'ostilità contro i vicini che nei momenti difficili li hanno abbandonati. L'uomo trova però proprio nel figlio un po' scemo ma buono dei vicini Zooler il complice per sballarsi, costituendo i due insieme a una bambina che veglia sulla madre malata nella clinica dove è morto il figlio di Eyal e Vicki: un trio zingaresco che aiuterà tutti a ritrovare la strada per vivere. Una piccola perla.
Da La Repubblica, 11 maggio 2017
di Paolo D'Agostini, 11 maggio 2017