torredipisa
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giovedì 29 dicembre 2016
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da dimenticare
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Un film veramente deludente. Gli attori, pur notevoli, hanno una recitazione approssimativa quasi dilettantistica. Le battute sono scontate e le circostanze sono inverosimili, al di fuori della realtà quotidiana. Tutto è fuori registro...
Come ad esempio la scena iniziale al bankomat ed in confessionale... tutto banale ed esageratamente fuori dimensione.
Insomma un film da dimenticare.
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de sica
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giovedì 29 dicembre 2016
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se volete ridere questo film è quello che ci vuole
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Un film semplice e leggero, ma che diverte moltissimo. Ci sono battute per tutti adulti, ragazzi, bambini, anziani è un film che non delude le aspettative. La coppia De Sica-Brignano in grande forma e anche gli attori di contorno sono straordinari. Insomma se volete ridere andate a vedere poveri ma ricchi, il film più divertente di queste feste, senza ombra di dubbio. Complimenti a tutti.
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joker 91
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mercoledì 28 dicembre 2016
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l'italietta torna a ridere per non piangere
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Altra scemenza del De Sica figlio(il padre si sta rivoltando nella tomba da 30 anni)che come ogni anno ci regala la sua burinata. In questa stagione lo osserviamo nel personaggio che gli riesce meglio-UNA SORTA DI BARABBA cialtrone burino romano. Un'altra scemenza all'Italiana che dimostra lo stato ormai morente del cinema ITALIOTA. Una sola cosa non capisco- ma come si fa a ridere con questa pellicola? sono sempre le solite gag da 30 anni. IL CINEMA ITALIANO è MORTO, Fellini lo disse all'inizio degli anni 80 e aveva ragione. Non ho visto da settembre a oggi una pellicola d'autore Italiana che ha incassato cifre coerenti,il cinema di genere addirittura sembra estinto nel nostro paese. In una nazione normale la collettività dopo 7-8 anni di queste porcherie chiedeva un cambiamento coraggioso al proprio cinema.
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Altra scemenza del De Sica figlio(il padre si sta rivoltando nella tomba da 30 anni)che come ogni anno ci regala la sua burinata. In questa stagione lo osserviamo nel personaggio che gli riesce meglio-UNA SORTA DI BARABBA cialtrone burino romano. Un'altra scemenza all'Italiana che dimostra lo stato ormai morente del cinema ITALIOTA. Una sola cosa non capisco- ma come si fa a ridere con questa pellicola? sono sempre le solite gag da 30 anni. IL CINEMA ITALIANO è MORTO, Fellini lo disse all'inizio degli anni 80 e aveva ragione. Non ho visto da settembre a oggi una pellicola d'autore Italiana che ha incassato cifre coerenti,il cinema di genere addirittura sembra estinto nel nostro paese. In una nazione normale la collettività dopo 7-8 anni di queste porcherie chiedeva un cambiamento coraggioso al proprio cinema. Ormai sono 30 anni di cinema con attori da cabaret e cinepanettoni continui che portano in sala una collettività ormai analfabeta(l'estinzione del popolo Italiota che ride in sala per queste scemenze ma non vota e si fa derubare dalla finanza Americana la dice lunga sulla situazione di questa nazione piena di celebrolesi). Suburra,Jeeg Robot,Vallanzasca,Romanzo criminale ecc ecc hanno provato a creare un mercato per il cinema di genere in Italia ma non ha funzionato per niente. Evidentemente gli Itagliani si meritano queste porcherie.... una volta il nostro cinema nelle commedie, nel cinema d'autore,nel cinema di genere era il primo al mondo. SIAMO MESSI MALE,MOLTO MALE
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folignoli
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lunedì 26 dicembre 2016
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cinepanettone divertente
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Parte male con battute scontate poi la storia entra nel vivo e diverte. Attori molto bravi. De Sica non fallisce; su tutti si distingue Lodovica Camello in ruolo più piccolo, ma in cui non sbaglia il tono di una battuta o una mimica facciale. Il film regge fino all'ultimo in una vicenda fin troppo paradossale, ma non per questo inverosimile. Scontata la retorica del ricco antipatico snob e del povero cafone. Un cinepanettone con una bella lievitatura, sono d'accordo.
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mizio.for
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lunedì 26 dicembre 2016
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non condivido
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Sinceramente non condivido tutte le opinioni positive su questo film.Una storiella completamente "slegata" qualche scketch simpatico ma nulla di più.Non convince e non vale i soldi del biglietto sicuramente.
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pier delmonte
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domenica 25 dicembre 2016
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tutti bravi
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Ah io mi sono divertito, se vogliamo la storia non e’ originale ma e’ stata realizzata alla perfezione, un cast splendido, simpatico, con ritmo la narrazione. Molto bello, e aggiungo bellissimo per il finale a sorpresa e spiazzante. Anche sul piano della morale non stona per niente. bravi
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pentagrammamagazine.it
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mercoledì 21 dicembre 2016
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recensione: poveri ma ricchi
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Poveri ma ricchi è la versione italiana diretta da Fausto Brizzi del film francese del 2011 Les Tuche.
I Tucci, appunto, una famiglia modesta di un paesino del Lazio, vincono la lotteria. Ecco che, diventati miliardari, decidono di andare a Milano per godere della movida e dei lussi che questa condizione di benessere economico porta con sé.
Ma sebbene abbellita da vestiti eleganti, la famiglia Tucci rimane sempre la stessa dal comportamento spontaneo e talvolta eccessivo, che stona con l'ambiente circostante.
Eccoli quindi inadeguati ma pronti a godersi "il lascito di culo", come lo chiama il personaggio interpretato da Christian De Sica.
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Poveri ma ricchi è la versione italiana diretta da Fausto Brizzi del film francese del 2011 Les Tuche.
I Tucci, appunto, una famiglia modesta di un paesino del Lazio, vincono la lotteria. Ecco che, diventati miliardari, decidono di andare a Milano per godere della movida e dei lussi che questa condizione di benessere economico porta con sé.
Ma sebbene abbellita da vestiti eleganti, la famiglia Tucci rimane sempre la stessa dal comportamento spontaneo e talvolta eccessivo, che stona con l'ambiente circostante.
Eccoli quindi inadeguati ma pronti a godersi "il lascito di culo", come lo chiama il personaggio interpretato da Christian De Sica.
Il film ricorda un pò l'arrivo di Totò e Peppino a Milano con provole, insaccati, galline, pasta e valigie piene di provviste. In quel film Totò e Peppino erano due fratelli di campagna che vivevano come pesci fuor d'acqua la vita mondana milanese e Poveri ma ricchi, uno dei migliori e riusciti film di natale degli ultimi anni, riprende un pò questa tendenza.
Una commedia dove non ci sono parolacce o volgarità gratuite: l'intercalata colorita tipica romana c'è e cade a pennello, mai fuori luogo se non volutamente da copione. De Sica e Brignano sono un ottimo duo e in genere la famiglia, comprensiva di Anna Mazzamauro, Lucia Ocone e due giovani figli, sono ben amalgamati riuscendo a portare coerentemente le caratteristiche della famiglia per tutto il film in modo indissolubile: si nota fortemente la differenza tra loro e gli altri.
Film divertente, simpatico, ironico, anche nel caratterizzare certi stereotipi lombardi (che ricordano un pò Benvenuti al nord nell'incontro scontro nord-sud) come il dialogo dello chef che interpella Brignano con il nomignolo "Africa": "Capito, africa?" "Ma io non sono africano sono italiano, vengo da un paesino del Lazio..." "Per me da Pavia in giù è tutta Africa, deserto."
Insomma Poveri ma ricchi ha molto da regalare per questo natale: una pellicola di qualità, attori validi e storia brillante, ne fanno un film spensierato e imperdibile.
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loryrossi
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martedì 20 dicembre 2016
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ma perché il finale con la morale?
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Carino, ma con quei bravi attori e con la sceneggiatura di una buona commedia francese a disposizione, secondo ci si è accontentati.
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roby 82
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martedì 20 dicembre 2016
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un remake con la morale
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Poveri ma ricchi, un remake Francese dal titolo " Les Tuche" da cui trae ispirazione anche il parrucchino fastidioso di De Sica. La storia comunque regge, non annoia, e fa anche ridere. Permettetemi di dire che Anna Mazzamauro è da Oscar, e nel finale vederla rendere omaggio alla Signorina Silvani è da commozione. Il resto del cast è bene assortito, e devo dire che Brignano e De Sica lavorano molto bene, molto più che con Ghini. Lucia Ocone non è una sorpresa, infondo porta sul grande schermo il suo personaggio di "Veronika", quindi non le viene chiesto molto. Un film senza volgarità, senza nudi, o la solita soubrette di turno in mezzo ai piedi. Fatta eccezione per Massimo Ferrero che fa un cammeo insensato.
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Poveri ma ricchi, un remake Francese dal titolo " Les Tuche" da cui trae ispirazione anche il parrucchino fastidioso di De Sica. La storia comunque regge, non annoia, e fa anche ridere. Permettetemi di dire che Anna Mazzamauro è da Oscar, e nel finale vederla rendere omaggio alla Signorina Silvani è da commozione. Il resto del cast è bene assortito, e devo dire che Brignano e De Sica lavorano molto bene, molto più che con Ghini. Lucia Ocone non è una sorpresa, infondo porta sul grande schermo il suo personaggio di "Veronika", quindi non le viene chiesto molto. Un film senza volgarità, senza nudi, o la solita soubrette di turno in mezzo ai piedi. Fatta eccezione per Massimo Ferrero che fa un cammeo insensato. Per il resto il film invoglia a vederlo, anche se si immagina già come andrà a finire, e riesce a regalare anche una morale. Insomma voto al film ...sei e mezzo. Promossi. Anche se spero di non vedere mai più in un cinema Italiano un remake di qualcos'altro. Basta, non bastava Ruffini, o Bisio, ora anche De Sica! Stop!
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kingsley 71
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lunedì 19 dicembre 2016
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da morir dal ridere.
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C'è poco da dire, il film assolve perfettamente il compito che dovrebbe adempiere ogni commedia: far ridere. Qui si ride e si ride veramente molto. Si ride intelligentemente, le volgarità "da cinepanettone" sono assolutamente funzionali alla storia. De sica, Lucia ocone e la Mazzamauro sono nel loro habitat naturale a servizio di una storia ben scritta e sopratutto divertente. Inoltre, questo film, ha il grande merito di riportare sulla ribalta la fantastica felicità di albano...vi divertirete moltissimo.
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