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marezia
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lunedì 16 maggio 2016
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megliosenza,
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INSULTANTE è la Sua recensione, soprattutto perché si aiuta con la citazione di gente CHE NON CAPISCE CHE UN FILM NON E' UN PIATTO MA UNA ELABORAZIONE DI LUNGO RESPIRO DI CONCETTI CHE NON SI POSSONO INDOVINARE NE' DOPO 5', NE' DOPO 60'. Taccia, su.
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filippo catani
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lunedì 16 maggio 2016
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un mondo senza uscita
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Lo sgherro di un mafioso mandato a punire un prete reo di aver parlato male del boss, commette un errore che potrebbe riaprire le ferite di una vecchia faida tra clan. L'uomo allora decide di fuggire a Calais.
Ottimo questo nuovo film di Mordini in concorso a Cannes e tratto dall'omonimo romanzo. La trama ha un incedere molto lento che però permette allo spettatore di immergersi fino al collo nelle disgrazie del protagonista che di lavoro fa letteralmente il culo alla gente che si mette di traverso con il suo boss. Come nelle più classiche storie di mafia, un errore in un regolamento di conti porta allo scoperchiamento di una pentola pericolosissima. Ecco che allora l'uomo si ritrova a dover ricominciare da zero in quel di Calais dove conoscerà una donna e i suoi due figli.
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Lo sgherro di un mafioso mandato a punire un prete reo di aver parlato male del boss, commette un errore che potrebbe riaprire le ferite di una vecchia faida tra clan. L'uomo allora decide di fuggire a Calais.
Ottimo questo nuovo film di Mordini in concorso a Cannes e tratto dall'omonimo romanzo. La trama ha un incedere molto lento che però permette allo spettatore di immergersi fino al collo nelle disgrazie del protagonista che di lavoro fa letteralmente il culo alla gente che si mette di traverso con il suo boss. Come nelle più classiche storie di mafia, un errore in un regolamento di conti porta allo scoperchiamento di una pentola pericolosissima. Ecco che allora l'uomo si ritrova a dover ricominciare da zero in quel di Calais dove conoscerà una donna e i suoi due figli. Scamarcio è veramente bravo a calarsi nella parte di un personaggio complesso che in certi momenti avrebbe anche l'intenzione di cambiare vita ma che ormai fondamentalmente non può più farlo e forse non lo vuole nemmeno. Dietro a tutto ciò ci saranno anche una serie di risvolti familiari che ovviamente non si possono svelare. Scamarcio è davvero bravo e per buona parte del film recita in francese. Belle le atmosfere e anche la musica che, dove presente, riesce a inserirsi alla perfezione all'interno del racconto. Mordini continua con il suo cinema impegnato e fa bene tanto che il film è arrivato fino ai Dardenne e questo non è poco.
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anna accaino
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lunedì 16 maggio 2016
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commovente evoluzione esistenziale
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Commovente evoluzione esistenziale di Pericle che Scamarcio ha saputo indossare perfettamente come una seconda pelle. La fotografia e l ambientazione sono molto in sintonia con la storia e contribuiscono a esaltarne la drammaticità...Sguardi silenziosi e pieni di espressività riescono più delle parole a far capire la disperazione e il bisogno d amore di quest uomo anche quando scopre finalmente che l amore forse è la migliore droga per essere felici...Complimenti bellissimo lavoro!!!
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elisa mercatali
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domenica 15 maggio 2016
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pericle il nero:duro,intenso,feroce
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Se si resiste al primo quarto d'ora del film, che ti colpisce come un jab di Cassius Clay, Pericle il Nero, CRESCE, nonostante la linea di partenza sia la terribile deriva della negazione della persona: “tu non dovevi proprio nascere...”. Film prevalentemente noir, forte di argomenti trattati con realismo e razionalità da un punto di vista totalmente malsano: la realtà di cui si parla è la realtà della Camorra. Pericle il nero può essere l' ombra oscura vivente di Pericle, la persona che piano piano si libera dalla linearità della negazione della vita, sempre uguale, monotona, crudele, aggressiva, senza emozioni, senza sentimento! In questo film tutto regna e viene agito nell'inconsapevolezza dell'Essere.
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Se si resiste al primo quarto d'ora del film, che ti colpisce come un jab di Cassius Clay, Pericle il Nero, CRESCE, nonostante la linea di partenza sia la terribile deriva della negazione della persona: “tu non dovevi proprio nascere...”. Film prevalentemente noir, forte di argomenti trattati con realismo e razionalità da un punto di vista totalmente malsano: la realtà di cui si parla è la realtà della Camorra. Pericle il nero può essere l' ombra oscura vivente di Pericle, la persona che piano piano si libera dalla linearità della negazione della vita, sempre uguale, monotona, crudele, aggressiva, senza emozioni, senza sentimento! In questo film tutto regna e viene agito nell'inconsapevolezza dell'Essere.....Pericle.
Nel divenire del film, come Pericle cresce, per farsi uomo, così cresce un'intensa interpretazione di Riccardo Scamarcio e la trama gli scivola sotto i piedi, le parole fanno da sfondo e si perdono nei tratti di un volto che ti fa sentire assenza, disagio e dolore: “io preferisco la roba chimica la sciolgo nell'acqua e sembra che non mi fa male...”. Scamarcio riesce a passare completamente il condizionamento mentale estremo che è la base della malavita organizzata. Spaventosa la freddezza con cui la sua Ombra agisce ogni santo giorno figlia dell’'educazione gli ha plasmato la mente attraverso la menzogna di Don Luigi, il grande Padre; Pericle accetta tutto senza ribellione pur di non vivere la Solitudine, preferisce viversi giornate rinchiuso, nascosto, piuttosto che vivere solo.
Riempie lo schermo una fotografia poetica di Calais, che così bella non è stata mai, con un traghetto immateriale di fronte alle lacrime della solitudine umana. La Solitudine, tematica fondamentale che racchiude tutta l'oscurità' del vuoto, quel senso di vuoto che Pericle è costretto a riempire con la droga per non pensarci.Calais e davanti agli occhi un'altra sponda! La sponda dell'immaginazione, rifugio dove il regista lavora, impasta, la rinascita del NERO: che solo nel regno dell’immaginazione si era fatto figlio, padre e uomo per gran parte del film.
Un uso dei simboli magistrale quello di Mordini: un traghetto che non è necessario prendere ma che è bene evocare per lasciare la Camorra “famiglia”, che tiene schiavi e che in un sottile gioco di appartenenza viene confusa con un porto sicuro, un luogo di affetti, ma che divora prendendo la vita.
Per diventare uomini è necessario piangere le lacrime della sopravvivenza, del non ritorno.Comincia così drammaticamente la conquista della libertà, davanti ad un traghetto, illuminato come una rificolona, che sta rientrando in porto.La rinascita difronte all'immensità del mare e Pericle piange! Un pianto finalmente liberatorio.
Pericle cresce e va oltre la linea oscura, segnata magistralmente anche nel corpo con un tatuaggio sulla schiena, come se il regista volesse imprimere con forza la prigione di uno stato mentale plasmato ed imprigionato dalla malavita.
Un noir che non rinuncia alla speranza e ad un briciolo d'amore. Solo nel Cuore, Pericle il Nero, trova la Vera Forza e il Vero Coraggio di diventare finalmente Pericle....oltre la linearità: non più un uomo duro e feroce bensì un Uomo libero, vero, amabile e bello,che vuole amare non solo fottere! Pericle il Nero, alla fine, prende la sua strada fatta proprio di speranza, e come scrive Carlos Castaneda: “....Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no.”
Raffaella Ridolfi – Elisa Mercatali
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anna accaino
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domenica 15 maggio 2016
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profondo e commovente il pericle di riccardo
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Il film mi è piaciuto molto..non è tanto una storia di malavita ma la storia di Pericle che può essere metaforicamente quella di ognuno di noi...Lui è apparentemente quello che gli hanno fatto credere di essere e invece scopre accidentalmente, come succede nella vita, che può essere molto di più e meritare molto di più...L amore rende felici più della droga o forse la droga per essere felici è l amore e la speranza...Riccardo bravissimo mi ha commosso in questa sua interpretazione molto intima fatta di cose non dette e di sguardi...Molto bella la fitografia
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megliosenza
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domenica 15 maggio 2016
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imbarazzante, anzi insultante
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Inguardabile: in una sala di provincia con 30 presenti (cioè tanti) ben tre si sono alzati e sono usciti durante la proiezione (cioè lo hanno fatto in tanti), come rimandare indietro il piatto al ristorante: 1 su 10. Lo avrei fatto anch'io, ma ero al centro della fila.
È stato un supplizio. Vedrete più scene di apertura e chiusura di porte, che di contenuti. Ci saranno almeno 20 minuti di pellicola usati in scene di raccordo di questo tipo, per non parlare delle scene di scamarcio passeggero in un'auto, identiche, insignificanti. Mi fermo a questi soli aspetti di regia, per far capire fino a che punto si spinge lo schifo, ma solo per non dire le cose che sicuramente diranno gli altri (probabilmente trama, ecc.
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Inguardabile: in una sala di provincia con 30 presenti (cioè tanti) ben tre si sono alzati e sono usciti durante la proiezione (cioè lo hanno fatto in tanti), come rimandare indietro il piatto al ristorante: 1 su 10. Lo avrei fatto anch'io, ma ero al centro della fila.
È stato un supplizio. Vedrete più scene di apertura e chiusura di porte, che di contenuti. Ci saranno almeno 20 minuti di pellicola usati in scene di raccordo di questo tipo, per non parlare delle scene di scamarcio passeggero in un'auto, identiche, insignificanti. Mi fermo a questi soli aspetti di regia, per far capire fino a che punto si spinge lo schifo, ma solo per non dire le cose che sicuramente diranno gli altri (probabilmente trama, ecc...).
Inguardabile, anzi insultante.
(e mi vengono in mente Drive, Le conseguenze dell'amore, ma lasciamo perdere, come ha detto Mammut: "Dopo le prime scene non migliora, si puo' andar via dopo 5 minuti, e' un consiglio gratuito e disinteressato". Ha ragione.)
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maurizio meres
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sabato 14 maggio 2016
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film discutibile
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Film alquanto discutibile,in una trama che non c'è in quanto è talmente vuota da non dare allo spettatore nessun punto di riferimento,si perde con dei racconti tra le figure del film senza dare un finale logico,o quanto meno credibile anche se avvolto nel mistero,non siamo in Italia quindi il regista avrebbe dovuto su tutti i personaggi creare una storia capace di far capire a tutti il perché questo ragazzo era cresciuto in quel modo,le giustificazioni date dal boss e dall'amica della madre non reggono sono al di fuori di una trama cinematografica,ritengo che la fluidità di un film sia quella di strutturare la storia,attraverso una trama ben solida e capace di far partecipare lo spettatore sia nella fantasia e creare emozioni.
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Film alquanto discutibile,in una trama che non c'è in quanto è talmente vuota da non dare allo spettatore nessun punto di riferimento,si perde con dei racconti tra le figure del film senza dare un finale logico,o quanto meno credibile anche se avvolto nel mistero,non siamo in Italia quindi il regista avrebbe dovuto su tutti i personaggi creare una storia capace di far capire a tutti il perché questo ragazzo era cresciuto in quel modo,le giustificazioni date dal boss e dall'amica della madre non reggono sono al di fuori di una trama cinematografica,ritengo che la fluidità di un film sia quella di strutturare la storia,attraverso una trama ben solida e capace di far partecipare lo spettatore sia nella fantasia e creare emozioni.
Unica nota positiva l'ambientazione di un nord Europa,freddo scuro e misterioso,altri film in un ambientazione simile,anche loro di malavita,ma con una trama più solida sono stati interessati.
Attori non sfruttati al meglio seppur di talento ,Scamarcio con alti e bassi interpreta Pericle un ragazzo che fa tutto quello che una persona civile non dovrebbe fare,il sogno finale di aver trovato l'amore diventa quasi l'ennesimo crimine della sua inutile vita.
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mammut
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sabato 14 maggio 2016
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non scherziamo
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Ho visto un commento da 3,5 stelle, suvvia non scherziamo. Dopo le prime scene non migliora, si può' andar via dopo 5 minuti, e' un consiglio gratuito e disinteressato
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melania
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giovedì 12 maggio 2016
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scamarcio imbarazzante
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Solito film.
degrado ai margini della società raccontato senza nessuna novità o guizzo.
Poco interessante a tartti noioso, spesso prevedibile.
Scamarzio mai credibile, tutto faccette da cattivone ed accento napoletano imbarazzante.
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