Un documentario che ritrae Miyazaki all'età di 70 anni, nel tentativo di ritornare alla ribalta. Ancora una volta. Solo oggi al cinema.
Nausicaä della Valle del vento, Il Mio Vicino Totoro, La città incantata, Il castello errante di Howl, solo per citarne alcuni, sono alcuni dei capolavori diretti da Miyazaki che, nel settembre del 2013, annunciò improvvisamente il suo ritiro dal mondo del cinema. Nonostante questa decisione, Miyazaki non poté trattenere il suo inarrestabile desiderio per la creazione e decise quindi di esplorare nuove forme espressive e nuove tecnologie.
"Quando abbiamo iniziato a girare continuava a ripetere di essere solo un vecchio pensionato. Ma poi ho visto riaccendersi la scintilla in lui".
È stato così che un regista della TV giapponese NHK che, lo aveva seguito per oltre dieci anni, ha potuto documentare passo dopo passo il riavvicinamento del maestro al mondo dell'animazione, stavolta col supporto di giovani animatori di CGI. Ma non è stato facile... Miyazaki, da sempre amante del disegno a mano libera, ha incontrato diversi ostacoli e si è confrontato con computer graphic e animazione in CGI.
Ora il risultato di quell'indagine arriva al cinema con Never Ending Man - Hayao Miyazaki diretto da Kaku Arakawa che sarà nelle sale solo per un giorno come evento speciale il 14 novembre. Un approccio intimo e delicato per un documentario che ritrae lo Studio Ghibli e Miyazaki all'età di 70 anni, nel tentativo di ritornare alla ribalta. Ancora una volta.