Monte |
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Un film di Amir Naderi.
Con Andrea Sartoretti, Claudia Potenza, Zac Zanghellini, Anna Bonaiuto.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Italia 2016.
- ASAP Cinema Network
uscita giovedì 24 novembre 2016.
MYMONETRO
Monte
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La vita è lotta. Il Monte di Amir Naderidi Giulio N.Feedback: 908 | altri commenti e recensioni di Giulio N. |
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lunedì 12 settembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Monte è stato presentato fuori concorso alla 73° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il regista iraniano Amir Naderi filma un'opera dove porta in scena l'ostinata lotta dell'uomo contro la natura. Il film è stato girato in Italia sulle colline dell'Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia con un cast di attori italiani. Il film si apre in un piccolo villaggio sperduto tra le montagne dove vive Agostino assieme alla moglie e al figlio. La famiglia di Agostino è rimasta la sola a vivere sulla montagna dopo che le altre famiglie si sono spostate in città date le problematiche nel vivere in un territorio tanto inospitale. Il disagio più grosso è dato dalla montagna che copre la luce del sole rendendo difficoltosa la coltivazione e i sostentamenti. Agostino ogni giorno si reca in città con il suo carro tentando di guadagnare qualcosa con la vendita di oggetti in legno ma la città vede lui e la sua famiglia come appestati da emarginare. La prima parte del film tenta di raccontare con una narrazione fin troppo esplicita il disagio della famiglia, con dialoghi e scene che nella loro vacuità rendono la narrazione poco interessante. La seconda parte racconta in modo allegorico la lotta di un uomo, un uomo che ha perso tutte le speranze e decide di portare avanti una lotta contro ciò che ha reso la sua vita impossibile, la montagna. Nell'ultima mezz'ora di film il dialogo scompare (gli unici rumori che si odono sono le martellate dell'uomo e i lamenti della montagna, che sembra assumere vita), l'uomo passa la sua vita, assieme al figlio, a colpire con un mazzuolo la montagna cercando di abbatterla. L'uomo invecchia, il suo volto si riempie di rughe e barba ma continua con insistenza e convinzione nella sua ostinata impresa fino all'insperato epilogo. La montagna crolla, cede alla tenacia dell'uomo, cede alla convinzione e alla forza di lottare, cede all'ardire umano di poter sfidare qualcosa di tanto invalicabile. Dopo il crollo del monte arriva la luce, la luce di una nuova alba che illumina i volti dei personaggi, una luce arancione extra naturale che irradia tutto lo schermo e fa tornare giovani i nostri protagonisti. Il regista nel finale del racconto si esprime con grande forza comunicativa, le sue immagini riescono a raccontarci qualcosa che a parole sarebbe difficilmente comprensibile. Il risultato è di un grandissimo finale viziato purtroppo da una prima parte che lascia ben pochi elementi interessanti su cui riflettere.
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