flyanto
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martedì 21 febbraio 2017
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il dramma onnipresente di un uomo
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"Manchester by the Sea" presenta il dramma profondo di un uomo che, colpito da una gandissima tragedia familiare, non riesce a superarla essendone, anzi, sempre turbato dall'indelebile ricordo. Il protagonista (Casey Affleck) vive ormai solitario ed assai scontroso nella città di Boston come custode e uomo tuttofare in un complesso di quattro edifici. Alla notizia dell'improvvisa morte di un fratello, è costretto a ritornare nella propria città di origine, la città di Manchester, da cui, in seguito al suo passato tragico, egli si è apposta allontanato. Qui scopre di essere stato nominato come tutore del nipote sedicenne che gli è legato affettivamente sin dai tempi dell'infanzia.
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"Manchester by the Sea" presenta il dramma profondo di un uomo che, colpito da una gandissima tragedia familiare, non riesce a superarla essendone, anzi, sempre turbato dall'indelebile ricordo. Il protagonista (Casey Affleck) vive ormai solitario ed assai scontroso nella città di Boston come custode e uomo tuttofare in un complesso di quattro edifici. Alla notizia dell'improvvisa morte di un fratello, è costretto a ritornare nella propria città di origine, la città di Manchester, da cui, in seguito al suo passato tragico, egli si è apposta allontanato. Qui scopre di essere stato nominato come tutore del nipote sedicenne che gli è legato affettivamente sin dai tempi dell'infanzia. Ma poichè l'onere che deve sostenere si rivela per lui troppo pesante in quanto schiacciato dai personali e dolorosi ricordi che gli sono affiorati alla mente quanto mai vivi tornando nella comunità d'origine dove ha lasciato anche ormai l'ex- moglie, il protagonista opta per lasciare di nuovo i suoi luoghi , pur rimanendo affezxionato affettivamente, ma con un dialogo quanto mai aperto, al nipote adolescente.
Una pellicola senza alcun dubbio dura e fortemente malinconica nel suo contenuto, all'insegna di un passato tragico e quanto mai triste che sempre si presenta nella mente del protagonista della storia, ormai fortemente schiacciato dal dolore e reso impotente a reagire e, se non ovviamente a scordare i fatti avvenuti, per lo meno a suiperarli. Ed il dramma, vero protagonista del film, di questo giovane uomo viene mirabilmente raprpesentato dall'ottimo Casey Affleck che non solo riesce ad essere credibile nel suo ruolo, ma riesce anche a far immedesimare lo spettatore per ciò che concerne la propria sofferenza interiore. Giustamente candidato all'Oscar, Casey Affleck meriterebeb senza alcun dubbio di vincere la prestigiosa statuetta, come riconoscimento anche delle proprie doti di attore che lo hanno sempre in passato condotto ad interpretare con successo personaggi quanto mai diversi l'uno dall'altro (dal marito manesco, al poliziotto-detective severo ed umano allo stesso tempo, ecc...). Quest'ultimo suo ruolo ne è la conferma, appunto, in un contesto, peraltro, che è stato girato dal regista Kenenth Lonergan in maniera lucida e con un andamento lentamente cadenzato che ben riflettee si accomuna con la vita quotidiana ormai "immobile" del protagonista.
Altamente consigliabile.
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francesca
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giovedì 23 febbraio 2017
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un epitaffio al lutto e alla disperazione
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Lee è un tuttofare solitario che vive a Boston dove si è rifugiato per cercare di dimenticare una tremenda tragedia. La morte del fratello Joe, però, lo costringe a tornare a Manchester, una cittadina sul mare dove è cresciuto, per fare da tutore al nipote Patrick. Qui incontra anche l’ex moglie Randy e si trova a dover affrontare i vecchi fantasmi del passato.
5 nomination all’oscar di cui una come miglior attore protagonista per Casey Affleck. Il fratello del più famoso Ben,qui esprime tutto il dolore del suo personaggio con una recitazione ridotta a monosillabi ma toccante. Nel silenzio Lee cerca un rifugio, si dedica ai lavori meccanici limitando il più possibile i rapporti umani, è un uomo disperato che cerca di sopravvivere lottando ogni giorno con i sensi di colpa e il dolore.
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Lee è un tuttofare solitario che vive a Boston dove si è rifugiato per cercare di dimenticare una tremenda tragedia. La morte del fratello Joe, però, lo costringe a tornare a Manchester, una cittadina sul mare dove è cresciuto, per fare da tutore al nipote Patrick. Qui incontra anche l’ex moglie Randy e si trova a dover affrontare i vecchi fantasmi del passato.
5 nomination all’oscar di cui una come miglior attore protagonista per Casey Affleck. Il fratello del più famoso Ben,qui esprime tutto il dolore del suo personaggio con una recitazione ridotta a monosillabi ma toccante. Nel silenzio Lee cerca un rifugio, si dedica ai lavori meccanici limitando il più possibile i rapporti umani, è un uomo disperato che cerca di sopravvivere lottando ogni giorno con i sensi di colpa e il dolore. Questa sceneggiatura era stata proposta da Matt Damon ma poi è stata seguita dal regista Kenneth Lonerghan. E’ una storia triste e drammatica in cui si intrecciano le vicende dei protagonisti e racconta i tanti modi possibili di reagire al dolore. Lee si chiude in se stesso, l’ex moglie Randy (Michelle Williams candidata come miglior attrice) cerca di rifarsi una vita e di esprimere i suoi sentimenti, l’adolescente Patrick si circonda di amiche.Un collage di anime distrutte che cercano di rimettere insieme i pezzi della loro esistenza.
I ritmi esprimono l’angoscia della situazione ma secondo me sono troppo lenti. Le musiche funeree certo si addicono alla situazione e aiutano lo spettatore ad immedesimarsi in questa “full immersion” nella sofferenza e nella tristezza. Lo scenario è una cittadina di provincia sul mare, una visione nostalgica e deprimente che ben si sposa con la cupa atmosfera del film.
Una visione drammatica, un epitaffio al lutto e alla disperazione.La tragedia di una famiglia, la disperazione di un uomo divorato dai sensi di colpa che sopravvive al dolore senza mai superarlo
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valeverte
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giovedì 16 marzo 2017
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la risacca della vita
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Ci sono molti modi in cui una persona tenta di sopravvivere e di sotterrare per quanto possibile il proprio passato, ma prima o poi è inevitabile un ritorno.
Lee, ex marito, ex padre, che si rifugia nel suo guscio di solitudine, viene scaraventato di nuovo nel suo passato, costretto in un posto che ormai odia, e non riesce più a chiamare casa.
E quando proprio sembra di essere in una salita interminabile, Lonergan ha saputo giocare sui rapporti, la vicinanza con il nipote Patrick, la voglia di non arrendersi del ragazzo, costringe Lee in ogni modo ad aprirsi, a riprendere una boccata d’aria da quel lungo silenzio.
L’importanza dei rapporti, il coraggio, il senso di colpa, la paura, e l’inadeguatezza, sono stati resi così veri, una forza nella sceneggiatura, i dialoghi così naturali e ben interpretati, Casey Affleck e Lucas Hedges hanno saputo spingere tutto ciò ad un altro livello, un’interpretazione viva, anche se non si può dire lo stesso della regia e della fotografia.
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Ci sono molti modi in cui una persona tenta di sopravvivere e di sotterrare per quanto possibile il proprio passato, ma prima o poi è inevitabile un ritorno.
Lee, ex marito, ex padre, che si rifugia nel suo guscio di solitudine, viene scaraventato di nuovo nel suo passato, costretto in un posto che ormai odia, e non riesce più a chiamare casa.
E quando proprio sembra di essere in una salita interminabile, Lonergan ha saputo giocare sui rapporti, la vicinanza con il nipote Patrick, la voglia di non arrendersi del ragazzo, costringe Lee in ogni modo ad aprirsi, a riprendere una boccata d’aria da quel lungo silenzio.
L’importanza dei rapporti, il coraggio, il senso di colpa, la paura, e l’inadeguatezza, sono stati resi così veri, una forza nella sceneggiatura, i dialoghi così naturali e ben interpretati, Casey Affleck e Lucas Hedges hanno saputo spingere tutto ciò ad un altro livello, un’interpretazione viva, anche se non si può dire lo stesso della regia e della fotografia.
Il coinvolgimento dello spettatore è inevitabile, ci si sente partecipi ad un dramma reale che ci spinge a metterci in discussione.
Non importa come si tenti di sopravvivere ed andare avanti, ci sarà sempre la risacca.
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williamd
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giovedì 27 aprile 2017
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un mare di dolore
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Lee Chandler vive da solo in un monolocale a Boston, dove lavora come custode. Uno stato di profonda apatia caratterizza la sua personalità che evita ogni minimo contatto umano. La notizia della morte di suo fratello Joe lo costringe a tornare a Manchester-by-the-sea, la sua città natale, da cui si era allontanato per cercare di sfuggire al suo agonizzante dolore spirituale. Qui Lee scopre di essere stato nominato dal suo fratello defunto come tutore di Patrick, suo nipote. Accetta l'incarico a malincuore; vuole stare vicino al ragazzo, ma così facendo si troverà costretto a ritrasferirsi a Manchester-by-the-sea e quindi rivedere le persone ed i luoghi che inevitabilmente faranno fremere le ferite del suo cuore, che nemmeno il trascorrere del tempo ha saputo rimarginare.
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Lee Chandler vive da solo in un monolocale a Boston, dove lavora come custode. Uno stato di profonda apatia caratterizza la sua personalità che evita ogni minimo contatto umano. La notizia della morte di suo fratello Joe lo costringe a tornare a Manchester-by-the-sea, la sua città natale, da cui si era allontanato per cercare di sfuggire al suo agonizzante dolore spirituale. Qui Lee scopre di essere stato nominato dal suo fratello defunto come tutore di Patrick, suo nipote. Accetta l'incarico a malincuore; vuole stare vicino al ragazzo, ma così facendo si troverà costretto a ritrasferirsi a Manchester-by-the-sea e quindi rivedere le persone ed i luoghi che inevitabilmente faranno fremere le ferite del suo cuore, che nemmeno il trascorrere del tempo ha saputo rimarginare.
L'adolescente Patrick è un ragazzo pieno di voglia di vivere che rappresenta la perfetta antitesi dello zio Lee; i due sono un po' come la sabbia e la pietra: la prima sempre pronta e capace a mutare forma e reinventarsi, la seconda inerte e in balia della sua stessa immobilità. Solo verso la fine del film, dopo l'incontro con la ex moglie e la positiva influenza di Patrick, Lee pare pian piano sciogliersi alla vita. Ma forse è solo apparenza e il regista Kenneth Lonergan è abile a lasciarci questo dubbio: pur vedendo Lee fare due tiri a palla o pescare sulla barca, il suo sguardo ed il suo tono di voce fanno arguire che il dramma passato sia ancora vivo e vegeto in lui e che probabilmente vivrà per sempre.
Vincitore di due premi Oscar (miglior attore protagonista a Casey Affleck e miglior sceneggiatura originale a Kenneth Lonergan) su sei candidature, il film mantiene per tutta la sua lunga durata di due ore e un quarto sempre lo stesso ritmo flemmatico che però non annoia mai, grazie anche alla peculiare scenografia, oltre che ovviamente alla accurata sceneggiatura e alla performance degli attori.
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cinephilo
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mercoledì 14 novembre 2018
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un dramma gelido e brutalmente realistico
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C'è chi di fronte alla durezza della vita piange, si dispera, grida. C'è chi perde il senno e chi il sonno, c'è il temerario che si rialza e rimette tutto in ordine. Poi c'è chi rimane in silenzio, chi perde non le emozioni bensi' la capacità di emozionarsi. E' il caso di Lee Chandler, il protagonista della pellicola targata Kenneth Lonergan. Impossibile descrivere ciò che Casey Affleck riesce a trasmettere con la sua interpretazione in questo film. Colossale. Non era facile esternare l'apatia che il senso di colpa ha irreversibilmente scolpito addosso al suo personaggio. Ma lui ci è riuscito alla perfezione. La scena dell'incontro e del (non) dialogo tra Lee Chandler (Affleck appunto) e l'ex moglie (l'ottima Michelle Williams) racchiude perfettamente l'essenza del dolore e del rimorso.
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C'è chi di fronte alla durezza della vita piange, si dispera, grida. C'è chi perde il senno e chi il sonno, c'è il temerario che si rialza e rimette tutto in ordine. Poi c'è chi rimane in silenzio, chi perde non le emozioni bensi' la capacità di emozionarsi. E' il caso di Lee Chandler, il protagonista della pellicola targata Kenneth Lonergan. Impossibile descrivere ciò che Casey Affleck riesce a trasmettere con la sua interpretazione in questo film. Colossale. Non era facile esternare l'apatia che il senso di colpa ha irreversibilmente scolpito addosso al suo personaggio. Ma lui ci è riuscito alla perfezione. La scena dell'incontro e del (non) dialogo tra Lee Chandler (Affleck appunto) e l'ex moglie (l'ottima Michelle Williams) racchiude perfettamente l'essenza del dolore e del rimorso. L'inverno gelido e il mare cupo della cittadina del Massaschussets condiscono e accompagnano i protagonisti quasi a riflettersi nei loro stati d'animo. Anche la sceneggiatura assume a suo modo un tono epico perchè Manchester by the Sea non sforgia massime nè perle di saggezza. Manchester by the Sea è il dramma del silenzio, di chi non riesce più a parlare. E' un dramma che profuma brutalmente di vita reale, un dramma che non ti strappa fiumi di lacrime nell'immediato ma che prima ti sfiora, poi ti tocca, poi ti entra dentro e, infine, ti pervade l'anima scuotendola dal profondo. Un Lonergan che mette dentro a questo film tutto quanto basta perchè possa raggiungere lo status di capolavoro.
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astromelia
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domenica 5 marzo 2017
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intenso ma...
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trovo casey affleck un'attore monocorde ,le sue interpretazioni risultano sempre inespressive,in tutti i suoi film ha sempre la stessa faccia,un pò come il fratello, cioè ti può cascare il mondo addosso ma tu non ti scansi,la cosa che meriterebbe l'oscar più di moonlight è la sceneggiatura che regge per tutto il film,le scenografie anche quelle naturali,anche se trovo un tantino esagerato il fatto dell'incendio che comunque ci potrebbe stare,nel complesso buon film con qualche riserva....
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flaw54
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domenica 19 febbraio 2017
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la realtà del dolore
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Film profondamente malinconico e di una tristezza a momenti insopportabile. Lento, silenzioso dominato dal colore grigio del cielo e del mare riflette il dramma indopportabile del protagonista un Casey Afflek bene in parte, anche se accompagnato da un doppiaggio discutibile. La monotonia e la ripetitività dei gesti e delle situazioni riflettono l' incapacità e anche l'impossibilità di superare l'immane tragedia che ha colpito Lee e il suo inesorabile e comprensibile rifiuto del suo vecchio ambiente Il senso di colpa è drammaticamente asfissiante e neppure il rapporto con il nipote può in qualche modo addolcirlo. Belle commoventi alcune scene finali: l' incontro con la moglie, le amorevoli cure della coppia di amici dopo una rissa, il sogno delle bambine e laconclusione con l'immagine della pesca con il nipote.
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Film profondamente malinconico e di una tristezza a momenti insopportabile. Lento, silenzioso dominato dal colore grigio del cielo e del mare riflette il dramma indopportabile del protagonista un Casey Afflek bene in parte, anche se accompagnato da un doppiaggio discutibile. La monotonia e la ripetitività dei gesti e delle situazioni riflettono l' incapacità e anche l'impossibilità di superare l'immane tragedia che ha colpito Lee e il suo inesorabile e comprensibile rifiuto del suo vecchio ambiente Il senso di colpa è drammaticamente asfissiante e neppure il rapporto con il nipote può in qualche modo addolcirlo. Belle commoventi alcune scene finali: l' incontro con la moglie, le amorevoli cure della coppia di amici dopo una rissa, il sogno delle bambine e laconclusione con l'immagine della pesca con il nipote. Non c'è e non ci può essere happy end e proprio per questo il film appare bello e profondamente affascinante. Un' unica annotazione: il montaggio appare troppo frammentario con scene talvolta eccesivamente brevi, ma forse il regista ha scelto così per evidenziare l' inutilità di ogni gesto del protagonista. Da non perdere.
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fabiofeli
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martedì 28 febbraio 2017
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quattro cuori in ghiaccio
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Lee Chandler (Casey Affleck) spala la neve caduta a Boston tra condomini di anonime palazzine a mattoni rossi che ricordano le città operaie britanniche. Con impegno ostinato libera tubazioni intasate restando in silenzio e con lo sguardo perso; una riparazione complicata lo dispone di cattivo umore come le parole della signora della middle class proprietaria dell’appartamento: si sente provocato e replica con malo garbo. Perché – ci chiediamo – è così scorbutico anche nel bar dove centellina una birra e se qualcuno lo sfiora con lo sguardo dal lato opposto del bancone dopo un paio di parole sferra pugni all’impazzata? In un flash back lo vediamo in barca a pesca col fratello: scherza col nipote Patrick (Lucas Hedges) in una quieta baia marina; e poi il brano di una vita familiare felice con la moglie (Michelle Williams) e tre figli che adora.
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Lee Chandler (Casey Affleck) spala la neve caduta a Boston tra condomini di anonime palazzine a mattoni rossi che ricordano le città operaie britanniche. Con impegno ostinato libera tubazioni intasate restando in silenzio e con lo sguardo perso; una riparazione complicata lo dispone di cattivo umore come le parole della signora della middle class proprietaria dell’appartamento: si sente provocato e replica con malo garbo. Perché – ci chiediamo – è così scorbutico anche nel bar dove centellina una birra e se qualcuno lo sfiora con lo sguardo dal lato opposto del bancone dopo un paio di parole sferra pugni all’impazzata? In un flash back lo vediamo in barca a pesca col fratello: scherza col nipote Patrick (Lucas Hedges) in una quieta baia marina; e poi il brano di una vita familiare felice con la moglie (Michelle Williams) e tre figli che adora. Ma quasi nulla sappiamo di lui: non ci spieghiamo perché ora vive da solo in città e fa il portiere. Una telefonata lo informa che è morto il fratello: dovrà occuparsi delle dolorose incombenze della sepoltura, prendendo anche la tutela del nipote, che ora è un giovane vivace alle prime esperienze con le ragazze. Il compito è un treno in corsa che non riesce a scansare; dovrà adattarsi alla nuova situazione col ragazzo che non lo ama ed il seppellimento del fratello reso impossibile in inverno dal terreno ghiacciato e impenetrabile …
Le scene successive, avare di dialogo, fanno luce sul caparbio silenzio di Lee tormentato dai ricordi: il suo cuore batte a mala pena sotto il macigno di un rimorso, ghiacciato come il terreno del cimitero che rifiuta le sepolture. Il nipote non vuole lasciare la scuola, la casa, la barca e le amichette di Manchester per seguirlo a Boston. Tra i due c’è un muro di incomunicabilità che produce anche situazioni comiche nel dramma. La misurata recitazione di Casey Affleck è un valore aggiunto: merito suo e della regia che lo rende più convincente del fratello Ben, protagonista di diversi recenti film. Anche il giovane Hedges se la cava bene: grattando sotto la sua smania di vivere intensamente appare un’altra esistenza grama segnata dal dolore per il complicato rapporto con una madre alcolizzata che il nuovo marito, un bigotto individuo, gli vieta di frequentare. Basteranno i rimbalzi di una palla da tennis tra Lee e Patrick per aprire una comunicazione tra i due e sbrinare i loro cuori avvicinandoli? Una sceneggiatura ed un montaggio da manuale, arricchite da una valida colonna sonora con belle canzoni alternate a un brano di Haendel e al coinvolgente Adagio per archi e organo di Albinoni, fanno decollare il film. La fotografia è incisiva: primeggiano i grigi di un paesaggio marino popolato di case che dovrebbero essere ridenti e colorate se il sole nascosto dalle nebbie le illuminasse. Una grande storia sulla difficoltà del convivere con i ricordi, destinata a rimanere scolpita negli occhi e nel cuore, quando l’urlo di dolore (e di amore) della moglie di Lee, un altro cuore spezzato che si specchia su quello del protagonista, esplode nella sola inquadratura solare. Un grande film da non mancare.
Valutazione ****
FabioFeli
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geagia
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giovedì 9 marzo 2017
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bellissimo, doloroso, imperdibile
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Non ve lo perdete. È uno di quei film che ti resta dentro. La storia di quest'uomo che vuole restare ai margini, che vuole pagare qualcosa e si ficca nelle situazioni peggiori pur di scontare la sua colpa. Casey Affleck è perfetto, noi lo guardiamo e non capiamo cosa gli passa per la testa, ma vediamo disagio e dolore. Quando scopri cosa è successo alla sua vita la compassione che provavi per lui diventa quasi insopportabile. Film bellissimo, malinconico come i colori di questa Manchester sempre livida e piovosa, come il grigio del mare in cui fratelli e nipoti si incontrano condividendo su una piccola imbarcazione il senso di una famiglia . Esci dal cinema con gli occhi asciutti (non si piange, non è un film sentimentale) e il cuore spezzato.
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Non ve lo perdete. È uno di quei film che ti resta dentro. La storia di quest'uomo che vuole restare ai margini, che vuole pagare qualcosa e si ficca nelle situazioni peggiori pur di scontare la sua colpa. Casey Affleck è perfetto, noi lo guardiamo e non capiamo cosa gli passa per la testa, ma vediamo disagio e dolore. Quando scopri cosa è successo alla sua vita la compassione che provavi per lui diventa quasi insopportabile. Film bellissimo, malinconico come i colori di questa Manchester sempre livida e piovosa, come il grigio del mare in cui fratelli e nipoti si incontrano condividendo su una piccola imbarcazione il senso di una famiglia . Esci dal cinema con gli occhi asciutti (non si piange, non è un film sentimentale) e il cuore spezzato. Eppure vorresti rivederlo.
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antonio ruggiero
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venerdì 24 febbraio 2017
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a manchester si studia l'homo sapiens
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Il commento di un PENSIONATO AL CINEMA
Se andate a vedere Manchester by the Sea, fate attenzione alla scena iniziale, quando ancora scorrono i titoli di testa. C'è una barca da pesca che solca il mare, con a bordo tre esseri viventi, appartenenti alla specie Homo Sapiens. Tre maschi, due adulti ed un ragazzino. Il capo-branco guida la barca, il cucciolo è suo figlio. Il terzo è lo zio, si chiama Lee Chandler ed è il protagonista del film (Casey Affleck). Seguiremo per tutto il film i movimenti ed i comportamenti di questi tre maschi, specie di Lee e di suo nipote Patrick. Sulla barca si ride e si scherza. Praticamente sono gli unici momenti di allegria in tutto il film.
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Il commento di un PENSIONATO AL CINEMA
Se andate a vedere Manchester by the Sea, fate attenzione alla scena iniziale, quando ancora scorrono i titoli di testa. C'è una barca da pesca che solca il mare, con a bordo tre esseri viventi, appartenenti alla specie Homo Sapiens. Tre maschi, due adulti ed un ragazzino. Il capo-branco guida la barca, il cucciolo è suo figlio. Il terzo è lo zio, si chiama Lee Chandler ed è il protagonista del film (Casey Affleck). Seguiremo per tutto il film i movimenti ed i comportamenti di questi tre maschi, specie di Lee e di suo nipote Patrick. Sulla barca si ride e si scherza. Praticamente sono gli unici momenti di allegria in tutto il film. Ho usato questi termini scientifici perché a me sembra che il bravo regista, Kenneth Lonergan, abbia voluto indossare le vesti dell'etologo, e girare un film-documento su una colonia di mammiferi-uomo, che vive nel XXI secolo, ma ha un comportamento sociale simile a quello degli uomini primitivi, in cui prevale la necessità di soddisfare alcuni bisogni fisiologici, quali: nutrirsi, riprodursi, ecc... L'habitat naturale, scelto dal regista per girare il suo documentario, è una cittadina di nome Manchester, con tanti boschi , e sopratutto tanta acqua (elemento necessario per la vita) . Abbiamo un mare grigio, pioggia, neve,e poi tanto ghiaccio. A Manchester fa molto freddo: bisogna coprirsi bene. Per fortuna l'uomo ha scoperto il fuoco. I camini delle casette di legno vanno sempre al massimo, col rischio di provocare incidenti. In questo clima ostile, la sopravvivenza per l'uomo è molto difficile. Per procurarsi il cibo ed un tetto, bisogna andare a pesca (Il lavoro che fa il Capo-branco) o rimuovere gli escrementi che la colonia umana produce (Il lavoro di idraulico-tuttofare del nostro protagonista). La macchina da presa ci documenta che i giovani maschi di Manchester, Patrick compreso, si raggruppano per giocare ad hokey su ghiaccio. Urlano e si azzuffano. Quelli adulti, Lee compreso, si ritrovano nei sottoscala, per fare baldoria ed ubriacarsi. La comunicazione vocale è ridotta all'essenziale. Bisogna soddisfare poi l'istinto di procreazione. Ma le femmine della colonia si vedono poco in questo film. Sono forse intente a curare la prole, o preparare il cibo. Quelle che il regista ci mostra in diverse scene, sono femmine, giovani ed adulte, disponibili al corteggiamento ed all'accoppiamento. Scopriremo nel corso della narrazione, che il nostro Lee, per ben tre volte, ha già fecondato una femmina. Ha tre bellissimi bimbi. Il nipote adolescente si dà molto da fare con le ragazze di Manchester, per imparare ad ingravidarle. Infine dobbiamo fare i conti con la morte. In questo film non vedrete quasi mai anziani\pensionati, sono già tutti sotto terra. Ci saranno morti accidentali. Il fratello maggiore, quello che guidava la barca da pesca, muore di malattia. Il suo corpo verrà surgelato. C'è talmente tanto ghiaccio a Manchester, che il cimitero è chiuso, impossibile seppellirlo. Il regista implacabile, indugia a lungo su zio e nipote per raccogliere le loro reazioni a contatto col cadavere, prima nell'obitorio, e poi, durante il funerale. Con la morte del padre, Patrick deciderà di farsi tutelare dallo zio, con cui aveva convissuto, piuttosto che dalla madre che lo aveva abbandonato da piccolo. Su quella barca, alcuni anni prima, zio e nipote si erano molto divertiti. Quei ricordi piacevoli,impressionati nella mente del ragazzino, hanno contato molto nella scelta. Il film si conclude con una scena simpatica. Durante un sopralluogo nella casa del fratello morto, Lee trova una collezione di fucili. D'accordo con Patrick, decide di venderla per comprare un nuovo motore per la barca. Così zio e nipote potranno, forse, riprendere le loro amate escursioni di pesca. Mentre il nostro regista ci documenta che almeno due maschi statunitensi, invece di comprare armi, le vendono: Incredibile. La colonna sonora del film comprende brani di Albinoni e sopratutto di Hendel. Il regista ci vuol ricordare che il genio umano ha comunque prodotto, nei secoli, capolavori d'arte sublimi. Concludendo, un film difficile, con un soggetto originale, da non perdere. Il migliore tra i film candidati all'Oscar (tra quelli che ho visto).
P.S. Vi ricordo le parole che Dio pronuncia quando scaccia Adamo dal giardino dell'Eden, condannandolo alla fatica del lavoro ed alla morte:" Con il sudore della fronte mangerai il pane finché non tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere sei e polvere ritornerai!".(Genesi 3,19)
I Pensionati sono invitati ad andarlo a vedere a stomaco vuoto, altrimenti il sangue non arriva in abbondanza al cervello. Mi raccomando copritevi bene, fa tanto freddo a Manchester by the Sea.
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