flyanto
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giovedì 12 novembre 2015
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ma quant'e' difficile ottenere un po' di relax!
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Capita a volte che ci si voglia rilassare volendo ascoltare la propria musica preferita o volendo leggere un buon libro o, comunque, volendo dedicarci a quello che più ci piace: ed è quello che esattamente succede al protagonista di "Tutti Pazzi in Casa Mia", senza però riuscire a realizzare il proprio desiderio.
Il protagonista della vicenda di questa pellicola, tornato a casa da un mercatino dove ha trovato ed acquistato un disco di un autore jazz a lui tanto caro, non anela altro che sdraiarsi sul divano di casa ed ascoltarlo in santa pace. Una serie di innumerevoli contrattempi e vicende non glielo permetteranno affatto, costringendolo a dover sempre rimandare il tanto agognato relax e rendendolo giustamente sempre più nervoso ed insofferente.
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Capita a volte che ci si voglia rilassare volendo ascoltare la propria musica preferita o volendo leggere un buon libro o, comunque, volendo dedicarci a quello che più ci piace: ed è quello che esattamente succede al protagonista di "Tutti Pazzi in Casa Mia", senza però riuscire a realizzare il proprio desiderio.
Il protagonista della vicenda di questa pellicola, tornato a casa da un mercatino dove ha trovato ed acquistato un disco di un autore jazz a lui tanto caro, non anela altro che sdraiarsi sul divano di casa ed ascoltarlo in santa pace. Una serie di innumerevoli contrattempi e vicende non glielo permetteranno affatto, costringendolo a dover sempre rimandare il tanto agognato relax e rendendolo giustamente sempre più nervoso ed insofferente. Ma non tutto il male verrà per nuocere facendo riscoprire al protagonista il valore degli affetti...
Una trama esile per raccontare uno stato d'animo comune e quanto mai giustificato, sebbene le situazioni rappresentate siano portate un poco all'estremo e pertanto rendano il film assai inverosimile. Insomma, esso non costituisce la migliore opera del regista Patrice Leconte che in passato ha fornito invece al pubblico pellicole di maggior spessore, e per quanto nell'insieme essa risulti piacevole a guardarsi, bisogna rimarcare che tutto il suo valore poggia principalmente sull'attore Christian Clavier che bene impersona la nevrosi crescente di un uomo comune avente diritto ad un sabato pomeriggio da trascorrere in completo relax. Tutti gli altri attori di contorno, da Carole Bouquet nella parte della moglie, a Valérie Bonneton in quella dell'amante, a Rossy De Palma in quella della domestica, ecc., non spiccano in maniera preponderante rispetto a Clavier, divenendo così delle semplici macchiette e nulla di più.
Un' occasione sprecata da tutti i punti di vista. Peccato!
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great steven
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martedì 23 aprile 2019
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normale routine, commediola non eccezionale.
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TUTTI PAZZI IN CASA MIA (FR, 2015) diretto da PATRICE LECONTE. Interpretato da CHRISTIAN CLAVIER, ROSSY DE PALMA, SéBASTIEN CASTRO, CAROLE BOUQUET
Michel, dentista cinquantenne incasinato, ha appena comprato al mercato delle pulci un rarissimo 33 giri di musica jazz e vorrebbe ascoltarselo nel suo soggiorno in santa pace nel suo giorno di riposo dal lavoro. Peccato che, fra la moglie depressa in vena di scioccanti rivelazioni, il migliore amico Pierre che ha parecchio a che fare con le medesime, il figlio nullafacente Sébastien impegnato in una causa anti-globalizzazione che prevede l’alloggio nell’appartamento del padre di una famiglia di filippini, l’invadente co-inquilino che sposta la festa di buon vicinato dal cortile del palazzo a casa di Michel, la madre che lo tormenta chiamandolo al cellulare di continuo, la governante spagnola dai modi burberi e l’idraulico portoghese che gli sta distruggendo l’impianto anziché ripararglielo, la cosa gli verrà impedita a trecentosessanta gradi.
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TUTTI PAZZI IN CASA MIA (FR, 2015) diretto da PATRICE LECONTE. Interpretato da CHRISTIAN CLAVIER, ROSSY DE PALMA, SéBASTIEN CASTRO, CAROLE BOUQUET
Michel, dentista cinquantenne incasinato, ha appena comprato al mercato delle pulci un rarissimo 33 giri di musica jazz e vorrebbe ascoltarselo nel suo soggiorno in santa pace nel suo giorno di riposo dal lavoro. Peccato che, fra la moglie depressa in vena di scioccanti rivelazioni, il migliore amico Pierre che ha parecchio a che fare con le medesime, il figlio nullafacente Sébastien impegnato in una causa anti-globalizzazione che prevede l’alloggio nell’appartamento del padre di una famiglia di filippini, l’invadente co-inquilino che sposta la festa di buon vicinato dal cortile del palazzo a casa di Michel, la madre che lo tormenta chiamandolo al cellulare di continuo, la governante spagnola dai modi burberi e l’idraulico portoghese che gli sta distruggendo l’impianto anziché ripararglielo, la cosa gli verrà impedita a trecentosessanta gradi. Quando poi, terminato questo pomeriggio infernale che ha rischiato di provocargli un esaurimento nervoso, riceve da una bambina il consiglio di andare a trovare il padre ricoverato in un ospizio, Michel lo accetta e, assieme al vecchio genitore anch’egli appassionato di jazz, può finalmente godersi la musica. Una commedia d’oggigiorno che sfrutta tutti gli stereotipi moderni riguardanti la vita quotidiana della classe media, senza particolari lampi di genio e puntando sull’accumulo di gag ed equivoci che si regge in piedi grazie alla ripetizione dei tempi comici a catena. Ciò che più la penalizza è una sceneggiatura troppo parlata, il che rende anche fin troppo banali i dialoghi che questi personaggi nevrotici e iperattivi instaurano fra loro. Un C. Clavier piuttosto opaco e sottotono. Si ride.
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paolotog
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martedì 14 febbraio 2017
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film scorrevole e simpatico
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Per passare un ora e mezza leggera di svago facendosi 4 risate. L idea è simpatica il cast nin sfigura. Meglio dei nostri cinepanettoni. Poi sempre interessanti le atmosfere delle commedie francesi. Per me consigliato.
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ralphscott
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mercoledì 4 novembre 2015
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sotto il disco...niente
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L'idea di partenza non è male. A chi non è mai capitato di patire la confusione quando cerca relax? Lo sviluppo,invece,decisamente velleitario. Alcune gag divertono,ma sono casi isolati. La sceneggiatura è una successione di accadimenti che non risultano di nessun interesse,e solo raramente sono comici. I comprimari sono sgradevoli,in primis l'inquilino invadente. Tutto,troppo,ruota intorno a Christian Clavier ("Me,myself and I",titolo azzeccatissimo quello del suo disco),bravo attore opinabilmente doppiato da Pino Insegno. Certo l'amante chiusa in ascensore con Rossy De Palma o il figlio fancazzista integralista di sinistra ci scuotono un po',ma questa commediola è davvero poca cosa.
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L'idea di partenza non è male. A chi non è mai capitato di patire la confusione quando cerca relax? Lo sviluppo,invece,decisamente velleitario. Alcune gag divertono,ma sono casi isolati. La sceneggiatura è una successione di accadimenti che non risultano di nessun interesse,e solo raramente sono comici. I comprimari sono sgradevoli,in primis l'inquilino invadente. Tutto,troppo,ruota intorno a Christian Clavier ("Me,myself and I",titolo azzeccatissimo quello del suo disco),bravo attore opinabilmente doppiato da Pino Insegno. Certo l'amante chiusa in ascensore con Rossy De Palma o il figlio fancazzista integralista di sinistra ci scuotono un po',ma questa commediola è davvero poca cosa. La Bouquet,fantasma della bellezza che fu,appare persino depressa. Anche il portoghese che si finge russo non fa ridere (e lui recita da cani).
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