dhany coraucci
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martedì 1 marzo 2016
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attendibile, dettagliato ma manca il dramma umano
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Se avessi avuto ancora dei dubbi, ora so per certo che Il Prestanome è davvero un film magnifico. Non ho sbagliato recensione, mi riferisco proprio al film di Martin Ritt del 1976 che ha come protagonista Woody Allen. Naturalmente queste considerazioni non promettono nulla di buono, visto che il film di cui mi sto occupando è un altro, ma l'argomento è lo stesso, quell'oscura caccia alle streghe (comuniste) che scompaginò la dorata Hollywood degli anni 40 e che finì per triturare anche uno scrittore del calibro di Dashiel Hammett, finito in prigione e poi morto proprio perché si appellò al quinto emendamento pur di non cedere al ricatto.
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Se avessi avuto ancora dei dubbi, ora so per certo che Il Prestanome è davvero un film magnifico. Non ho sbagliato recensione, mi riferisco proprio al film di Martin Ritt del 1976 che ha come protagonista Woody Allen. Naturalmente queste considerazioni non promettono nulla di buono, visto che il film di cui mi sto occupando è un altro, ma l'argomento è lo stesso, quell'oscura caccia alle streghe (comuniste) che scompaginò la dorata Hollywood degli anni 40 e che finì per triturare anche uno scrittore del calibro di Dashiel Hammett, finito in prigione e poi morto proprio perché si appellò al quinto emendamento pur di non cedere al ricatto. Ma torniamo al nostro film: anzi, torniamo al Prestanome. Il cui pregio è di mettere in scena non solo l'oscurantismo di quegli anni, ma il dramma umano, nella sua più completa interezza, così da diventare una cosa di tutti. Ecco quello che manca a questo film, per me: più attendibile per quel che riguarda l'analisi dei fatti e dei personaggi, più documentato, più storicamente dettagliato ma che non coinvolge, come vorrebbe, sul piano emotivo perché, senza togliere nulla alla perizia con la quale Bryan Cranston si avvicina al personaggio, rimane sempre confinato nella scintillante Hollywood, quella delle ville e delle piscine da sogno per intenderci, distanti mille miglia dai nostri grigi condomini. E se la seconda parte risulta più incisiva della prima, e se tutti gli sforzi di quest'uomo che scrive e scrive sono ben sottolineati, alla fine non hai che un unico desiderio: tornare a rivedere Il Prestanome.
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rongiu
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domenica 28 febbraio 2016
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american dream
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Nel corso del 1930, in risposta alla Grande Depressione e l'ascesa del fascismo migliaia di americani aderirono al Partito Comunista degli Stati Uniti.
Dopo l’alleanza degli Stati Uniti con l'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale, molti di più aderirono al C.P.U.S.A.
Lo sceneggiatore Dalton Trumbo, per lungo tempo leader dei diritti dei lavoratori, diventò un membro del partito nel 1943.
Ma, con la guerra fredda una nuova luce di sospetto cadde sui comunisti Americani.
VOLANTINO SUL PRIMO EMENDAMENTO
Nessuno ha il diritto di dirti come
Scrivere
Agire
Parlare
Pregare
Votare
Protestare
Amare
Lavorare
oppure Pensare
Di Trumbo si diceva: Pericoloso, radicale, ribelle, genio.
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Nel corso del 1930, in risposta alla Grande Depressione e l'ascesa del fascismo migliaia di americani aderirono al Partito Comunista degli Stati Uniti.
Dopo l’alleanza degli Stati Uniti con l'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale, molti di più aderirono al C.P.U.S.A.
Lo sceneggiatore Dalton Trumbo, per lungo tempo leader dei diritti dei lavoratori, diventò un membro del partito nel 1943.
Ma, con la guerra fredda una nuova luce di sospetto cadde sui comunisti Americani.
VOLANTINO SUL PRIMO EMENDAMENTO
Nessuno ha il diritto di dirti come
Scrivere
Agire
Parlare
Pregare
Votare
Protestare
Amare
Lavorare
oppure Pensare
Di Trumbo si diceva: Pericoloso, radicale, ribelle, genio.
E’ il 1959 riporto da un filmato d’epoca – Il Presidente Comitato per le Attività Antiamericane (HUAC - House Un-American Activities Committee) chiede a Trumbo:- Lei è o è mai stato membro del partito comunista?
Dalton Trumbo: A molte domande, può rispondere si o no solamente un idiota o uno schiavo. Il vero problema del mondo intero… è questa immorale ricerca di potere… sui pensieri più intimi degli uomini.
Provo a far conoscere meglio il personaggio Dalton Trumbo, riportando alcune dichiarazioni dei componenti del cast artistico.
Bryan Cranston nel film è “Dalton Trumbo”: Dalton Trumbo con il libro “E Johnny prese il fucile” del 1938 ed ispirato ad un fatto realmente accaduto, propone un “manifesto” contro ogni guerra. (un soldato, Joe Bonham, diventa, dopo essere stato colpito da una cannonata, \guerra del 1914-1918/ un “tronco d’albero” con una testa che pensa) E’ lo sceneggiatore di “Vacanze Romane” e Spartacus”. Vacanze Romane del 1953, premi Oscar vinti 3 - nomination 10 / Spartacus del 1960 premi Oscar vinti 8 - nomination 2.
Louis C.K. nel film è “Arlen Hird”: Dalton Trumbo era uno scrittore fantastico. Era divertente, anche un po’ bisbetico.
Nikola Trumbo: (figlia di Dalton Trumbo) Era un comunista quando voleva dire combattere per i diritti dei lavoratori… non aveva nulla a che fare con la Russia.
Helen Mirren nel film è “Hedda Hopper” – descrivendo il personaggio che interpreta afferma: Era la regina della cronaca mondana di Hollywood, se voleva demolire qualcuno… poteva farlo.
e…
John McNapmara \ Sceneggiatore / continua dicendo: Lei aveva 35 milioni di lettori, straordinariamente anticomunista. Hedda Hopper e altri erano determinati a convincere l’America che i suoi scrittori erano dei traditori.
Jay Roach: \ Regista / Venne inserito nella lista nera nel 1947. Nessuno Studio, potrà mai assumere un membro del partito comunista.
Nikola Trumbo: (figlia di Dalton Trumbo) Mio padre perse ogni sostentamento.
Jay Roach: Trumbo non poteva più scrivere con il proprio nome, nessuno voleva il suo lavoro… tranne la King Brothers, che produceva ciarpame.
John Goodman nel film è Frank King (King Brothers) Lei, un grande scrittore… non mi sembra.
Dalton Trumbo: Le scriverò un film.
Frank King: E non ci vuole il suo nome sopra?
Dalton Trumbo: No. Lei non ci vuole il mio nome sopra.
Frank King: Specialmente se è ancora immischiato in quella roba. Lo è?
Dalton Trumbo:Perennemente!
Jay Roach: Questo fu l’inizio. Dalton Trumbo capì che poteva assegnare dei lavori a tutti i suoi amici.
Dalton Trumbo: Hanno bisogno di sceneggiature come un esercito ha bisogno della carta igienica.
Jay Roach: Trumbo capì che tutto poteva crollare; perché per pura ironia, degli scrittori non autorizzati a scrivere, stavano scrivendo. Ma tutto questo ebbe un prezzo e la famiglia ne fece le spese.
Elle Fanning nel film è Nicola Trumbo (figlia): I rapporti erano molto complicati, discutevano molto, questo è sicuro.
Dalton Trumbo: Quando sai che sto lavorando, non devi bussare!
Nicola Trumbo: Quindi se la casa fosse in fiamme non vorresti saperlo?
Dalton Trumbo: Lavoro in una vasca da bagno… circondato da acqua.
Diane Lane nel film è Cleo Trumbo: (moglie) Tutto questo non riguarda solo te! Stiamo soffrendo tutti!
Cleo Trumbo aveva un grande istinto di sopravvivenza… che l’aiutò… ad essere forte… per suo marito… e per i figli.
E’ una magnifica storia in cui alla fine il riscatto e la giustizia hanno la meglio. E’ una storia autentica e profonda raccontata con passione, intelligenza e umorismo. Il film parla della libertà di credere in ciò che si vuole, senza essere perseguitati per questo.
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“Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.”
VOLTAIRE
“Nessuno può darti la libertà. Nessuno può darti l'uguaglianza o la giustizia o qualsiasi altra cosa. Se sei un uomo, te le prendi.”
MALCOLM X
“La mia libertà finisce dove comincia la vostra.”
MARTIN LUTHER KING
“Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.”
GIORDANO BRUNO
“La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell'avere il diritto di fare ciò che dobbiamo.”
PAPA GIOVANNI PAOLO II
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enzo70
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giovedì 25 febbraio 2016
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la storia di un uomo coraggioso
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Dalton Trambo è lo sceneggiatore, tra gli altri soggetti cinematografici, di vacanze romane, la grande corrida, Spartacus e Papillon; pagato moltissimo per il suo valoro, era comunista. Nulla di strano, direbbe Zelone, ma Trambo viveva e lavorava negli Stati Uniti nel dopoguerra; era il periodo della commissione McCarthy, delle liste di proscrizione, della guerra fredda ed essere comunisti era un reato, astrattamente ascrivibile alle attività antidemocratiche. Il regista Jay Roach racconta con grande linearità la storia dell’autore americano, ottimamente interpretato da Bryan Cranston. Come detto la storia viene raccontata in maniera semplice e così facendo emerge sia la forza morale, con le sue contraddizioni, dell’artista americano sia il clima surreale che si respirava nel paese delle libertà.
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Dalton Trambo è lo sceneggiatore, tra gli altri soggetti cinematografici, di vacanze romane, la grande corrida, Spartacus e Papillon; pagato moltissimo per il suo valoro, era comunista. Nulla di strano, direbbe Zelone, ma Trambo viveva e lavorava negli Stati Uniti nel dopoguerra; era il periodo della commissione McCarthy, delle liste di proscrizione, della guerra fredda ed essere comunisti era un reato, astrattamente ascrivibile alle attività antidemocratiche. Il regista Jay Roach racconta con grande linearità la storia dell’autore americano, ottimamente interpretato da Bryan Cranston. Come detto la storia viene raccontata in maniera semplice e così facendo emerge sia la forza morale, con le sue contraddizioni, dell’artista americano sia il clima surreale che si respirava nel paese delle libertà. La lotta esterna all’Unione Sovietica si trasformò, infatti, in una guerra interna contro la libertà di pensiero, inusuale per la cultura a stelle e strisce. La scelta del regista di lasciare in secondo piano la vicenda politica di Trambo, rispetto al piano umano, famigliare e per certi profili intimo, è a mio avviso corretta, perché alla consueta, e facile, creazione del mito, si sovrappone il racconto di un uomo. Con una prospettiva storica molto intelligente, anche sotto il profilo della denuncia e del richiamo alla memoria.
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irene
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domenica 21 febbraio 2016
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la sceneggiatura, questa sconosciuta
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La cosa peggiore di questo film - che è poco più di un filmetto per la tv - è la sceneggiatura e questo è tanto più grave considerando che il film racconta la storia di uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood. Sciatta, banale, piattissima, con buchi notevoli, la sceneggiatura fa navigare i suoi personaggi senza guizzi, senza dire niente di nuovo sul maccartismo, senza raccontarci Trumbo veramente. Un film inutile, dove spicca solo Helen Mirren, pur se un po' troppo versione Crudelia Demon, mentre il protagonista Bryan Cranston gigioneggia per due ore fra una sigaretta e l'altra e trova qualche espressione giusta solo nel finale.
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(di luca1968)
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mattiabertaina
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martedì 16 febbraio 2016
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bello senz'anima...
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Tutti conosciamo il grande classico "Vacanze romane", commedia romantica con Gregory Peck e Audrey Hepburn, del 1953. Pochissimi sanno che per diversi anni il soggetto della storia che ne dà struttura è stato attribuito allo sceneggiatore Ian McLellan Hunter e non invece al suo vero autore, Dalton Trumbo. Trumbo, sceneggiatore appassionato e geniale, con il vizio di scrivere storie nella sua vasca da bagno, era infatti stato inserito nella lista nera dei "Dieci di Hollywood" dal Comitato per le attività antiamericane, che di fatto costringeva Dalton ad un esilio forzato dalle scene (e allo scrivere i suoi lavori sotto falso nome). Il comunismo era diventato, con le conseguenze portate dalla Guerra Fredda, il principale nemico della democrazia e gli iscritti al Partito erano improvvisamente divenuti sgraditi, illuminati da un alone di sospetto.
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Tutti conosciamo il grande classico "Vacanze romane", commedia romantica con Gregory Peck e Audrey Hepburn, del 1953. Pochissimi sanno che per diversi anni il soggetto della storia che ne dà struttura è stato attribuito allo sceneggiatore Ian McLellan Hunter e non invece al suo vero autore, Dalton Trumbo. Trumbo, sceneggiatore appassionato e geniale, con il vizio di scrivere storie nella sua vasca da bagno, era infatti stato inserito nella lista nera dei "Dieci di Hollywood" dal Comitato per le attività antiamericane, che di fatto costringeva Dalton ad un esilio forzato dalle scene (e allo scrivere i suoi lavori sotto falso nome). Il comunismo era diventato, con le conseguenze portate dalla Guerra Fredda, il principale nemico della democrazia e gli iscritti al Partito erano improvvisamente divenuti sgraditi, illuminati da un alone di sospetto. Dalton Trumbo, convinto sostenitore dei diritti dei lavoratori e della ridistribuzione della ricchezza, tra i personaggi più ricercati dalle grandi major, dalla Warner alla RKO ha il volto di Bryan Cranston, che corre per l'Oscar come miglior attore protagonista. Al suo fianco un parterre importante di attori, da Diane Lane nei panni della moglie Cleo ad Helen Mirren, la giornalista senza scrupoli Hopper, da John Goodman nelle vesti del produttore Frank King ad Elle Fanning, giovane figlia del protagonista. Buono il soggetto, di interesse, una storia da raccontare insomma, di spessore l'interpretazione di Cranston che conferisce umanità e credibilità a Trumbo, accurata la ricostruzione storica con cine-giornali girati con filigrana dell'epoca attenti ai costumi ed al "formato", interviste, retroscena. Il regista Jay Roach si muove con disinvoltura ai tempi del maccartismo, periodo in cui la folle "caccia alle streghe" non soltanto continuò ma si acuì ulteriormente, giocando con inserti gustosi, come il giovane Kirk Douglas alle prese con il girato di Spartacus ed un Otto Preminger singolare protagonista di spedizione in Rolls Royce davanti a casa Trumbo. Quello che manca al biografico "L'ultima parola - la vera storia di Dalton Trumbo" è una ricerca che vada aldilà della patinata confezione a stelle e strisce, senz'altro impeccabile ma fondamentalmente senz'anima, un prodotto che non riesce a lavorare sul lato emozionale, sull'uomo che dà corpo alla storia, il vero Trumbo, che patì anche il carcere per le sue idee politiche. Tanta Hollywood, ma poca dinamica di personaggi e poca indagine sulle contraddizioni, sulle sfaccettature e sulle mille e una implicazioni degli attori e degli uomini di potere che in quel tempo gravitavano dentro e fuori la storia raccontata. Un film da vedere ma, a parere di chi scrive, non indimenticabile.
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mario nitti
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lunedì 15 febbraio 2016
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mymovies potrebbe aggiornare il sito
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Leggendo il titolo del film solo pochi fanatici di cinema avranno capito al primo colpo di chi si parlasse: il nome di Dalton Trumbo non è così famoso, ma “Vacanze Romane”, con la sua di una principessa che visita a Roma a bordo di una Vespa guidata da un affascinate giornalista è leggendaria. Dalton Trumbo era questo, uno sceneggiatore, uno scrittore di storie per il cinema che amava il suo lavoro. Negli anni ’50, all’inizio della guerra fredda, in America si diffuse una paura della propaganda comunista che portò a perseguitare chiunque fosse anche solo sospettato di non essere allineato con gli ideali americani. Trumbo fu uno di quelli che finì sotto la lente della commissione, scontò un ano di carcere, dovette lavorare sotto falso nome e così vinse due Oscar che non potè ritirare.
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Leggendo il titolo del film solo pochi fanatici di cinema avranno capito al primo colpo di chi si parlasse: il nome di Dalton Trumbo non è così famoso, ma “Vacanze Romane”, con la sua di una principessa che visita a Roma a bordo di una Vespa guidata da un affascinate giornalista è leggendaria. Dalton Trumbo era questo, uno sceneggiatore, uno scrittore di storie per il cinema che amava il suo lavoro. Negli anni ’50, all’inizio della guerra fredda, in America si diffuse una paura della propaganda comunista che portò a perseguitare chiunque fosse anche solo sospettato di non essere allineato con gli ideali americani. Trumbo fu uno di quelli che finì sotto la lente della commissione, scontò un ano di carcere, dovette lavorare sotto falso nome e così vinse due Oscar che non potè ritirare. Il film ritrae, in modo efficace, l’uomo, con tutte le sue imperfezioni e l’epoca in cui ha vissuto, ricordandoci che la caccia alle streghe non è un affare di secoli fa.
Per mymovies di questa pellicola potrebbe essere valorizzata correggendo il datebase del sito dove il nome di Trombo in “Vacanze Romane” non appare proprio.
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fzappa17
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domenica 14 febbraio 2016
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bryan cranston
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Interessante contrapposizione tra pensiero politico e lavoro, Bryan Cranston valorizza al meglio il ruolo affidatogli, riesce a rappresentare ottimamente Dalton Trumbo senza uscire dalle righe e usando una virtú ormai sottovalutata qual è la semplicità nel recitare
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megliosenza
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domenica 14 febbraio 2016
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sorprende in positivo, ma lunghetto.
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l'ho visto solo perché avevo visto tutto il resto: mi aspettavo un film autocelebrativo e retorico, invece è crudele e appassionato.
Poi vi fa conoscere alcuni aspetti di certi episodi di Hollywood che non si conoscono.
Forse troppo documentaristico con ricostruzioni delle scenografie identiche alle fotografie d'epoca e troppa attenzione alla "riproduzione" fedele, ma nel complesso guardabile.
Un po' troppo lungo, comunque.
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filippotognoli
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sabato 13 febbraio 2016
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il comunista che vinse l'oscar (2 volte!)
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Il nome Dalton Trumbo, prima di vedere la pellicola di Jay Roach, non mi diceva assolutamente niente. Ora invece posso dire di aver rivissuto la vita e le gesta di un piccolo grande eroe della nostra epoca.Accusato ingiustamente di essere un pericoloso e sovversivo Comunista in piena epoca post 2nda guerra mondiale negli USA,dove uno dei maggiori crimini era appunto q.llo di professare una ideologia politica contraria ai credo di liberta' e democrazia statunitensi, "Trumbo" ci racconta il calvario umano non solo del protagonista, ma di tutte le persone che come lui si sono trovate nella parte dei "colpevoli" nella famigerata caccia alle streghe di quegli anni. In realta' scopriamo che il personaggio interpretato da un eccezionale Bryan Cranston (attento Leo, perche' anche quest'anno forse.
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Il nome Dalton Trumbo, prima di vedere la pellicola di Jay Roach, non mi diceva assolutamente niente. Ora invece posso dire di aver rivissuto la vita e le gesta di un piccolo grande eroe della nostra epoca.Accusato ingiustamente di essere un pericoloso e sovversivo Comunista in piena epoca post 2nda guerra mondiale negli USA,dove uno dei maggiori crimini era appunto q.llo di professare una ideologia politica contraria ai credo di liberta' e democrazia statunitensi, "Trumbo" ci racconta il calvario umano non solo del protagonista, ma di tutte le persone che come lui si sono trovate nella parte dei "colpevoli" nella famigerata caccia alle streghe di quegli anni. In realta' scopriamo che il personaggio interpretato da un eccezionale Bryan Cranston (attento Leo, perche' anche quest'anno forse...) altri non e' che un geniale sceneggiatore, reo solamente di scrivere le sue brillanti storie fumando nella sua vasca da bagno. Solo per il fatto di essere coerente con le sue idee e non incline a falsi compromessi, non avendo nulla da nascondere, perdera' lavoro, casa, andra' in carcere, vedra' gli amici morire, ma non perdera' mai la sua dignita' di essere umano e la sua bravura nello scrivere sceneggiature. Oltre all'aspetto umano e politico predominante, il film e' anche un affascinante viaggio dietro le quinte di Hollywood degli anni '40 e '50. Rivediamo e riviviamo le emozioni di "Vacanze Romane", "La grande corrida", "Spartacus". Ci fanno compagnia personaggi del calibro di John Wayne, Kirk Dougkas, Otto Preminger, Stanley Kubrick. Tutti gli interpreti sono degni di nota: Helen Mirren, John Goodman, Diane Lane su tutti, oltre ovviamente al gia' citato Bryan "Trumbo" Cranston. Da pelle d'oca il monologo finale e le foto vere dei personaggi ai titoli di coda. Per tutti gli amanti del cinema, veramente imperdibile!
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[+] "ti presento dalton trumbo"…
(di antonio montefalcone)
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