Taxi Teheran

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Un film di Jafar Panahi. Con Jafar Panahi Titolo originale Taksojuht. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 82 min. - Iran 2015. - Cinema uscita giovedì 27 agosto 2015. MYMONETRO Taxi Teheran * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
catcarlo mercoledì 9 settembre 2015
taxi teheran Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Continuando la battaglia per dimostrare che non basta una sentenza per fermare la sua voglia e il suo bisogno di creare con la macchina da presa – attività che gli è stata vietata per vent’anni – Panahi va oltre il cinema da camera dei suoi ultimi lavori e alza la sfida scendendo in strada nei panni di un tassista che affronta il convulso traffico di Teheran (di preferenza su arterie di grande scorrimento o in quartieri residenziali) intrecciando storie di varia umanità: ne esce un ritratto della società iraniana che va oltre le difficoltà realizzative consentendo allo spettatore di entrare in contatto con un mondo conosciuto poco e per sentito dire. [+]

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fabiofeli martedì 8 settembre 2015
fare cinema e indossare una cravatta non è reato Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Nonostante il divieto di girare film, Jafar Panahi manda alla Berlinale Taxi Teheran e vince meritatamente l'orso d'argento. Si arricchisce la collana delle opere del regista iraniano: arrivate in Italia: "il palloncino bianco", "Il cerchio", "Lo specchio", "Oro rosso" e "offside"; storie delicate i primi due, cupi il terzo e il quarto, apparentemente frivolo il quinto, con una ragazza che ama il calcio e non può vedere la partita allo stadio - fatidico spareggio dell'Iran contro l'Irlanda per accedere alla fase finale del campionato del mondo del 2002- perché non è accompagnata da un congiunto di sesso maschile. Le vicende processuali persecutorie vietano a Panahi di filmare. Ma nella epoca attuale ormai si fanno film con tanti strumenti e li si può scaricare in una semplice chiavetta. [+]

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no_data domenica 6 settembre 2015
pessima sceneggiatura Valutazione 1 stelle su cinque
69%
No
31%

Film riservato ad una nicchia molto ristretta di spettatori che già possiedono un buona conoscenza della questione iraniana. 
Le vicende personali del regista, la censura, le difficoltà nel poterlo girare ed anche il forte valore simbolico del film non giustificano, a mio modesto parere, una sceneggiatura di bassissima qualità. 
La proiezione ad un pubblico non iraniano, e quindi non emotivamente coinvolto, produce solo un gran numero di sbadigli. Il numero di "diserzioni" durante la proiezione è stato molto elevato, e questo già a partire dalla prima mezz'ora. 
Insomma il classico film acclamato da critici ed intellettuali da salotto che però non coinvolge minimamente il pubblico. [+]

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aristoteles sabato 5 settembre 2015
jafar Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Mi ha ricordato il "tassinaro" di Sordi,sebbene ovviamente i contenuti siano completamente diversi,tuttavia l'idea del taxi che attraversa la citta' per raccontarcene l'essenza rimane simile.
Un plauso al regista e agli attori,che rischiano di proprio, causa assurda incivilta' del governo iraniano.
Solo per questo motivo ognuno di noi dovrebbe promuovere il film.
Comunque ritornando all'operato di Panahi,la regia e' asciutta ma convincente come i temi trattati.
Ci sono pero' troppe pause e c'e' troppa lentezza e talvolta si ha il senso di assistere a un vero e proprio documentario.
Se ci dobbiamo fidare della gente del cinema,come consigliato,ripongo in Panahi massima fiducia.

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finni sabato 5 settembre 2015
un film interessante ma con alcuni difetti. Valutazione 0 stelle su cinque
64%
No
36%

Nel mio commemto darò più spazio agli aspetti negativi del film, che a quelli positivi, dato che in troppi si sono già lanciati in assurdi panegirici. Nella prima parte, il film è rapido, scorrevole, accattivante. Si susseguono una serie di personggi interessanti, con personalità spiccate, la cui psicologia è abbastanza definita. Ma in breve tempo, il film comincia a diventare lento e macchinoso, segnato da troppe pause e momenti di sospensione. È evidente che la scelta stilistica del regista, sia azzardata ma particolare, ma forse avrebbe dovuto cercare di rendere il prodotto un po più...commerciale. Infatti a mio avviso, i significati sfuggono, e senza alcune dovute spiegazioni, viene lasciata troppa fantasia nell' intendere al pubblico. [+]

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vanessa zarastro giovedì 3 settembre 2015
cinema come simbolo di libertà Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Vincitore dell’Orso d’Oro all’ultimo festival di Berlino, "Taxi Teheran" è un film iraniano diretto e interpretato da Jafar Panahi. Questo regista è stato condannato dal suo governo a non poter girare film per vent’anni perché ritenuto colpevole di fare propaganda anti-regime. Ciononostante Panahi riesce a girare in clandestinità. Ne è un esempio questo film in cui lui stesso si finge autista di un taxi collettivo e, fissata una telecamera sul cruscotto, e riprende tutti i personaggi che salgono sulla sua auto, e le loro conversazioni. Idea di per sé non originalissima poiché le confidenze ai tassisti hanno sempre stimolato la fantasia di registi più o meno impegnati politicamente. [+]

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laulilla giovedì 3 settembre 2015
neologismo. esimiare o esimiarsi che verbo è? Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

non si esimia? Voce del verbo esimiare o esimiarsi? Chi scrive sa che esistono i vocabolari? 

[+] precisazione (di laulilla)
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flyanto mercoledì 2 settembre 2015
l' ennesima condanna di un paese assurdo Valutazione 3 stelle su cinque
86%
No
14%

 Finalmente Jafar Panahi, dopo la condanna inflittagli dal proprio paese, l'Iran, a non scrivere e filmare più per almeno venti anni ed un certo periodo di detenzione in carcere, nonchè il divieto più assoluto di lasciare la propria terra, consegna al pubblico l'ultima sua opera cinematografica che si rivela essere ancora una volta un documento estremamente interessante di sua denuncia.

Assuntosi come autista di un taxi lungo le strade di Teheran, Jafar Panahi incontra nelle corse che fa svariati personaggi appartenenti alle più differenti classi sociali. Proprio durante questi tragitti in macchina egli, a loro insaputa, filma i propri clienti registrandone anche i dialoghi da cui si evince piano piano la terribile condizione in cui vive il paese. [+]

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maumauroma mercoledì 2 settembre 2015
viva il cinema,viva la liberta' Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

che dire di questo film:semplicemente splendido.uno dei massimi registi contemporanei fotografa la realta'del suo paese attraverso i commenti dei passeggeri che salgono sul suo "finto" taxi da lui stesso guidato attraverso le strade trafficate della sua amata teheran.jafar panahi non puo'girare film in iran ,pena la condanna a 6 anni di prigione,eppure ,armato di 3 piccole telecamerine appoggiate sul cruscotto dell'auto ci offre in ottanta minuti con pochi tratti una rappresentazione profonda di questa grande e sfortunata nazione,dell'ottusita' di un regime chiuso e spietato,dei suoi assurdi divieti e obblighi che potrebbero apparire comici se non fossero drammaticamente veri. [+]

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m.barenghi mercoledì 2 settembre 2015
come definirlo??? Valutazione 2 stelle su cinque
40%
No
60%

Non è un film, piuttosto un documentario. Anzi, uno pseudo-documentario, perchè i personaggi pur traendo spunto dalla realtà sono attori, non persone. Una denuncia accorata e dolorosa della censura talora grottesca sul cinema e sull'espressione del pensiero in genere nell'Iran contemporaneo degli ayatollah. Poveretti!!! Ne nasce un'opera integralmente metalinguistica, lentissima, che si svolge in tempo reale, come vuole ovviamente la percorrenza in taxi -peraltro mal guidato dallo stesso regista- per le strade di una brutta Teheran. I movimenti di macchina si limitano agli spostamenti manuali delle telecamerine presenti nel taxi, o alle soggettive manuali della foto-cinecamera della nipote, peraltro petulante e sostanzialmente antipatica. [+]

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