Suburra |
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Un film di Stefano Sollima.
Con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Italia 2015.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 14 ottobre 2015.
MYMONETRO
Suburra
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Storie dall''Urbe
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| mercoledì 22 ottobre 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Dopo Romanzo Criminale l’ex magistrato De Cataldo, questa volta con l’aiuto del giornalista Carlo Bonini, quest’ultimo autore del romanzo All Cops Are bastards, e quindi già avvezzo anch’egli a storie di frontiera, ripercorre la macilenta caduta negli inferi di una città che richiama l’antichità; già perché Suburra altri non era che un quartiere dell’Urbe ove i criminali e il potere si muovevano a braccetto, in un intreccio incontrovertibile di favori e sangue. Ancora oggi il quartiere storico della Roma imperiale mantiene le cinta murarie di quella che da sempre è riconosciuta come una zona pericolosa e cupa. Fatta di gente ben poco raccomandabile ma senza la quale non si può pensare di comandare.
Una storia quella narrata da Sollima che parte quindi dalle ceneri di Freddo e del Libanese , ovvero due dei protagonisti di Romanzo Criminale – La serie (id.; 2008-2010) serie nata grazie alla penna di De Cataldo, ma che dal romanzo omonimo si discosta rapidamente attualizzandosi, balzando nel corso dell’anno di uscita (parliamo del 2015) al disonore delle cronache. È difatti fin troppo semplice intravedere in alcuni personaggi coloro che realmente hanno popolato le cronache recenti a cominciare da un Claudio Amendola, ideale nel ruolo di Samurai, ex membro della Magliana e oggi faccendiere per conto proprio e del mondo politico. O Pierfrancesco Favino, in quello di un onorevole appassionato di minorenni e droga. Fino ad Alessandro Borghi che ancora lungo il litorale Ostiense, che già lo aveva fatto conoscere al grande pubblico grazie a Non essere cattivo (id.; 2015), opera postuma di Claudio Caligari, riesce a colpire nuovamente nel segno, nel ruolo di un coatto dagli occhi spiritati e dal grilletto fin troppo facile.
Ogni tassello alla fine s’incastra alla perfezione in un ingranaggio ben oleato, nel quale anche Elio Germano e il compianto Antonello Fassari, riescono a trovare una collocazione che sa metterli al centro di una serie di vicende complesse ma ben orchestrate, grazie a una sceneggiatura solida e livida, esattamente come lo sfondo fatto di pioggia e allagamenti che per una settimana sconvolgeranno la vita di ogni protagonista.
Film da recuperare se avete amato Romanzo Criminale – La serie, e al quale fare seguire la visione della serie omonima, nella quale gli stessi personaggi, con l’aggiunta di nuovi protagonisti, faranno ancora da sfondo alle vicende della Roma dei giorni nostri.
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