Gli ultimi saranno ultimi

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gloriana83 giovedì 26 novembre 2015
inaspettata cortellesi Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Siamo abituati nel vedere una Cortellesi comica ma questa volta la sua bravura ha superato le aspettative con un'interpretazione drammatica da attrice a 360 gradi. Il film è improntato sul suo personaggio riuscendo a mantenere alta l'attenzione dello spettatore,affrontando tematiche importanti e inerenti alla vita quotidiana senza mai cadere nella banalità dell'argomento stesso. Temi come la perdita del lavoro,gravidanza,tradimento e il riscatto di dignità di una donna affrontati in maniera meticolosa mettendo al centro dell'attenzione la figura femminile.

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nino pell. sabato 14 novembre 2015
esempio di estremo malessere dovuto al precariato Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

Penso che "Gli ultimi saranno ultimi" del regista Massimiliano Bruno è sicuramente un ottimo esempio di produzione cinematografica attraverso cui ci si può chiaramente rendere conto di come la normativa del precariato sul lavoro privato spesso crea non solo forti malesseri e disagi nei confronti di coloro che improvvisamente si ritrovano ad essere licenziati a seguito di contratti a termine, ma che addirittura per alcune persone la perdita improvvisa di un'occupazione determina rischio e pericolo ai fini di un'adeguata salvaguardia di un futuro economico. Nel caso di questo film, la trama ci racconta la storia di Luciana, un'operaia che lavora da molti anni in una fabbrica specializzata per la produzione di parrucche, la quale, a seguito di una sopravvenuta e desiderata gravidanza, si ritrova ad essere improvvisamente licenziata dal proprio datore di lavoro. [+]

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giorgio47 domenica 15 novembre 2015
la nostra vita Valutazione 4 stelle su cinque
29%
No
71%

Un bel film, come da tanto tempo non si vedeva. Finalmente al cinema torna la vita, quella vera, quella di tutti i giorni e della gente comune, ovvero la nostra vita! In questa pellicola c'è molto e tutto trattato con una precisione e da un punto di vista interessante e rigoroso. Innanzi tutto abbiamo il mondo del lavoro e la sua attuale degradazione, abbiamo il travestito che non è il televisivo personaggio “simpatico”, abbiamo il poliziotto che deve fare il poliziotto e per una volta che si è posto dei “problemi” un suo collega è morto, e abbiamo i capi, quelli intoccabili e distanti con le loro sicurezze e spocchie che poi sono solo una maschera che nasconde poveri personaggi, senza dignità. [+]

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tristanodetrabail lunedì 23 novembre 2015
uno splendore di sentimenti e di realtà Valutazione 5 stelle su cinque
18%
No
82%

Ho approcciato la visione del film con sguardo critico, il tema trattato se non ben svolto poteva scivolare nel patetico.

Il film invece è un piccolo capolavoro, riesce a far uscire ogni personaggio dall'anonimato e si carpisce di ognuno l'animo, le difficoltà e le gioie. I personaggi sono piuttosto omogenei, tutti segnati, in un certo senso emarginati, immersi nello scenario drammatico di un paese del Lazio dov'è in corso una devastazione elettromagnetica da parte delle antenne di Radio Vaticana.

La forza vitale della protagonista principale rende il film graffiante, così come lo è la voglia di ognuno di liberarsi dalle catene che il destino ha messo loro ai piedi. [+]

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eusebio abbondanza sabato 14 novembre 2015
indigesto Valutazione 1 stelle su cinque
48%
No
52%

La filosofia bulimica del regista Massimiliano Bruno si può riassumere così: “se una cosa è buona, perché non metterne dieci?”
Ma la riuscita di ogni prodotto, sia esso un'opera cinematografica come un buon piatto di alta cucina, è nella capacità di dosare al punto giusto soltanto gli ingredienti necessari. 
Bruno invece ha paura che la storia che ci vuole raccontare, quella di una donna incinta che perde il lavoro, non sia mai "abbastanza".
Allora inzeppa il film di temi sociali buoni per l'indignazione del critico medio (la perdita del lavoro, l'inquinamento elettromagnetico, la presenza invisibile eppure massiccia della chiesa), aggiunge personaggi di contorno (spesso solo figurine che fanno colore) e sottotrame patetiche (quella del trans è la più inutile e smaccatamente ruffiana), si sofferma a lungo sulla vita paesana, culminando con la processione in costume (ormai un pedaggio da pagare alle film commission locali), si concede un classico "montage" a effetto sulle musiche pompieristiche e, naturalmente, una voce fuori campo per spiegare quello che non è riuscito a infilare nel calderone. [+]

[+] livore in bbondanza, che non è mai "abbastanza" (di spione)
[+] la realtà non è una fiction (di miriama)
[+] perfettamente d'accordo (di chatnoir)
[+] l'ombelico del mondo è in casa nostra? (di misesjunior)
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maurizio meres giovedì 5 novembre 2015
una donna Valutazione 4 stelle su cinque
39%
No
61%

Il film si basa su una storia semplice,di tutti i giorni quasi banale,ma con problematiche i cui contenuti sono al centro della nostra vita attuale,lavoro,omosessualità,rapporti nel mondo sociale e così via. Il film non è una commedia ,o perlomeno fa finta di esserlo con dialoghi e situazioni spiritosi,ma viceversa è un dramma come pochi se ne vedono. L'amore,l'amicizia,e soprattutto il lavoro sono fino ad certo momento ben preciso della vita"la nascita di un figlio"la gioia di vivere di una giovane coppia,ma vengono trasformati in incubi,la dignità della donna nel lavoro viene duramente messa alla prova,lasciandola sola contro tutti senza più speranze e soprattutto la voglia di vivere. Una donna che aspetta un figlio deve essere garantita da leggi più specifiche ,più rigorose,chi contravviene deve essere giudicato come se stesse commettendo un omicidio,perché la disperazione può portare la persona ad atti pericolosi per se stessi e per gli altri,questo è il messaggio del film. [+]

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