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elet88
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sabato 8 marzo 2014
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"300.2 – preparatevi alla mediocrità" - ii parte
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... adottare qualsiasi strategia. Ma scagliare ancora una volta un'imponente ondata di "frecce che oscureranno il cielo" (magari infuocate) sarebbe stato troppo semplice, pertanto meglio arrivare cavalcando una gigantesca onda marina (con le trireme che spuntano proprio come cavalli alla carica da dietro una collina) in uno scontro in cui i Greci mostrano il loro ingegno avendone la piena occasione e libertà di manovra. Una battaglia che si ripeterà più avanti, dove un cavallo (che non è Pegaso) semi-nuotatore spazia tra rostri, fiamme e schegge di legno per portarci al momento più bello del film: la battaglia finale, che vorresti continuasse ma che in cuor tuo sai già in procinto di finire, capendolo dalla sola intonazione musicale (mai così carica fino a quel momento).
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... adottare qualsiasi strategia. Ma scagliare ancora una volta un'imponente ondata di "frecce che oscureranno il cielo" (magari infuocate) sarebbe stato troppo semplice, pertanto meglio arrivare cavalcando una gigantesca onda marina (con le trireme che spuntano proprio come cavalli alla carica da dietro una collina) in uno scontro in cui i Greci mostrano il loro ingegno avendone la piena occasione e libertà di manovra. Una battaglia che si ripeterà più avanti, dove un cavallo (che non è Pegaso) semi-nuotatore spazia tra rostri, fiamme e schegge di legno per portarci al momento più bello del film: la battaglia finale, che vorresti continuasse ma che in cuor tuo sai già in procinto di finire, capendolo dalla sola intonazione musicale (mai così carica fino a quel momento).
Le splendide polene delle navi persiane marciano su lindi e piatti mari illuminati da una Luna che dovrebbe avere le stesse dimensioni del pianeta Giove, e ti chiedi se sia quel satellite gigante a permette agli ateniesi di compiere salti di una ventina di metri.
In 300 avevamo lo slancio impeccabile di un popolo nato guerriero; qui abbiamo la strategia del genio militare ateniese sotto il comando di un Temistocle che rimpiange un errore del passato ma che, alla fine, rischia di commettere nuovamente. Un Serse che viene messo da parte dalla sorella adottiva del quale sembra vittima, e che rade al suolo lo splendore di Atene lasciando una distruzione apocalittica con un’antica "Statua della Libertà" dalla testa troncata e capitolata a terra (e ti verrebbe da gridare “Maledetti! Maledetti!” scagliando i pugni sulla sabbia, se non fosse per il rimprovero di Artemisia al fratello distruttore “dell’unico gioiello della Grecia” che qualche ora prima voleva anch’ella vedere in fiamme).
Come detto prima, 300 era eccessivo nel giusto, il che lo rendeva una splendida opera d’arte; 300 ROE è eccessivo... e punto. L’unica cosa in cui doveva eccedere ma se ne sta attentamente alla larga per lasciare spazio al 3° capitolo della saga, è la lunghezza, di soli 103 minuti, a cui vanno sottratti i casual-rallenty che non hanno nulla da sottolineare (a differenza del primo) e addirittura alcune scene tratte sempre dal primo film. Non ho fatto i calcoli, ma con questi due elementi il film, di suo, non dovrebbe durare più di 90 minuti.
300 ROE non è pertanto un sequel, ma un midquel forse inutile o forse utile per far vedere due facce della stessa medaglia. Il problema è molto probabilmente la mancanza di Snyder dietro la macchina da presa (sostituito da Murro qui al suo secondo film proprio come Snyder all’epoca) per quanto riguarda le riprese e lo sviluppo della storia (anche se Snyder è comunque co-autore del soggetto), che fallisce nel ricalcare troppo il suo predecessore e limitandosi appunto alle sole scene d’azione e combattimento non propriamente riuscite.
Non ci sono i dialoghi epici (almeno non quelli nuovi, poiché per tutto il film ridondano frasi quali “Sparta brucerà” e altre riprese dal capitolo precedente.) E cosa ci lascia questo 300 Rise of an Empire? Poco e nulla di nuovo e molto di già visto. Non sarei nemmeno andato a vederlo se non fosse stato un “300” (toglietegli quel nome, e avrete un film qualunque che parla di Greci contro Persiani realizzato con le oscure fotografie moderne), ma qualcosa mi dice (e spero di prenderci) che il terzo e immancabile capitolo della quasi certa trilogia tornerà forse ai ritmi del primo film (ma forse è la mia inconscia speranza a scrivere queste parole di un esperimento cinematografico che aveva da imparare dalla batosta presa da Pirati dei Caraibi 4 – anche questo disponibile in 3D... ma sarà solo un caso!).
Snyder si salva dal firmare un film mediocre optando per Man of Steel (chissà che non fosse molto convinto del progetto). Il mio voto stiracchiato è un 6-- , o più onestamente un 5+.
Sicuramente la gente apprezzerà di più il semi-sconosciuto Sucker Punch.
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elet88
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sabato 8 marzo 2014
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"300.2 – preparatevi alla mediocrità"
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Stesso contesto, altro fronte. Stessa storia, e film “quasi” diverso.
Da una parte vi erano 300 gloriosi Spartani (insieme a centinaia di "alleati" greci) impazienti di scendere in campo per contrastare un'orda persiana puntando sul vantaggio tattico del territorio. In quel contesto vedemmo "frecce oscurare il cielo", creature "troppo grandi per potersi muovere lungo i fianchi delle montagne", e "maghi con formule magiche" incapaci di contrastare la tenacia e la tecnica spartana, minacciata dal presagio di "cenere nella quale sarà ridotta la città".
E tutto questo Snyder ce l'ha mostrato con poesia, epicità, in una storia basata su un fatto reale ma con molte sfumature dark-fantasy, in cui le battaglie sono "qualcosa di meravigliosamente troppo ma mai eccessivo", una goduria per l'occhio in cui spade mozzavano corpi e sangue che la faceva da sfondo alla determinazione spartana sempre in primo piano (e senza tralasciare l’importanza degli dèi come era invece accaduto in Troy).
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Stesso contesto, altro fronte. Stessa storia, e film “quasi” diverso.
Da una parte vi erano 300 gloriosi Spartani (insieme a centinaia di "alleati" greci) impazienti di scendere in campo per contrastare un'orda persiana puntando sul vantaggio tattico del territorio. In quel contesto vedemmo "frecce oscurare il cielo", creature "troppo grandi per potersi muovere lungo i fianchi delle montagne", e "maghi con formule magiche" incapaci di contrastare la tenacia e la tecnica spartana, minacciata dal presagio di "cenere nella quale sarà ridotta la città".
E tutto questo Snyder ce l'ha mostrato con poesia, epicità, in una storia basata su un fatto reale ma con molte sfumature dark-fantasy, in cui le battaglie sono "qualcosa di meravigliosamente troppo ma mai eccessivo", una goduria per l'occhio in cui spade mozzavano corpi e sangue che la faceva da sfondo alla determinazione spartana sempre in primo piano (e senza tralasciare l’importanza degli dèi come era invece accaduto in Troy).
Ma al contempo, a soli cento chilometri di distanza, la situazione non è all'altezza della sua controparte terrestre.
Qui la fanno da padrone vere e proprie colate di sangue che vanno a sostituire l'osso situato al centro dell'arto con una gigantesca arteria, dalla quale sfocia una sottospecie di "marmellata di lamponi" che sicuramente andrà a impattare sugli occhi di chi (incredibilmente) lo guarderà in 3D (un'ulteriore prova che la terza dimensione sta portando alla rovina numerose opere cinematografiche, mentre dovrebbe essere usato solo in rari casi come in Gravity).
Anche da questo lato si parte raccontando una storia, ambientata dieci anni prima in cui l'ateniese Temistocle uccide re Dario a Maratona scatenando la vendetta (ma questa pare più impiantata dalla "sorellastra" Artemisia) di Serse, trasformandolo in una specie di Charlize Theron mentre esce dalla vasca d'orata della pubblicità Dior (o era "Biancaneve e il cacciatore"?) in una Persepoli (?) vittima della megalomania schiacciante del regista e degna dell'irrealizzabile "Welthauptstadt Germania" sognata da Hitler.
Una pesantezza di edifici che non si era vista nemmeno in 300 quando Serse arrivò nella zona neutrale per concordare con Leonida, seduto sul suo trono issato da centinaia di schiavi.
Ma stavolta a farla da padrone non è il Re-Dio Serse, bensì Artemisia (nella realtà regina - o meglio dire tirannia - di Caria) che godeva di grande considerazione da parte dei re persiani anche nella realtà. Una spietata condottiera marittima che con la sua imponente flotta (nel film le navi sono centinaia, nella realtà erano a malapena il doppio di quella elleniche – e Artemisia aveva solo cinque trireme) comandata però da capitani non troppo capaci, che cadono facilmente in trappole nonostante la schiacciante superiorità numerica (nel film).
Il problema è che stavolta non si ha un terreno di scontro difficile e limitato (per gli invasori), bensì si ha il mare aperto dove si è liberi di...
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 8 marzo 2014
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azione ed effetti speciali, forse persino troppo
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Secondo film di una probabile trilogia che prende spunto dal fumetto dei “300”, questo secondo capito sposta le attenzioni su quello che non è più un fumetto ma la battaglia storica di Salamina avvenuta nel 480 a.c. dove le navi greche inferiori in gran numero (c’è chi parla di un rapporto di uno a tre) riuscirono a sconfiggere la flotta persiana guidata dal Re Serse.
Il film trae spunto da questo fatto storico e dalla presenza di alcuni personaggi realmente vissuti come Artemida, regina guerriera greca di Alicarnasso che amava il mare più di ogni altra cosa e si era unita ai persiani, per raccontare una storia che solo a tratti è fedele agli avvenimenti storici raccontati dagli scrittori dell’epoca.
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Secondo film di una probabile trilogia che prende spunto dal fumetto dei “300”, questo secondo capito sposta le attenzioni su quello che non è più un fumetto ma la battaglia storica di Salamina avvenuta nel 480 a.c. dove le navi greche inferiori in gran numero (c’è chi parla di un rapporto di uno a tre) riuscirono a sconfiggere la flotta persiana guidata dal Re Serse.
Il film trae spunto da questo fatto storico e dalla presenza di alcuni personaggi realmente vissuti come Artemida, regina guerriera greca di Alicarnasso che amava il mare più di ogni altra cosa e si era unita ai persiani, per raccontare una storia che solo a tratti è fedele agli avvenimenti storici raccontati dagli scrittori dell’epoca.
Così, mentre la figura di Temistocle, comandante della flotta greca che sconfisse i persiani è abbastanza verosimile, quella di Artemisia viene modificata facendone una donna perfida e spietata.
Non sappiamo ovviamente quali fossero i tratti caratteriali della regina greca che nel film viene magistralmente dalla bella Eva Green che abbiamo apprezzato in “La Bussola d’oro” e “Dark Shadow” ma sicuramente l’attrice francese 33enne riesce a creare un personaggio tra i più interessanti del film.
Temistocle invece è interpretato da Sullivan Stapleton (Gangster Squad e Animal Kindom) ed è la classica interpretazione dell’eroe senza macchia e senza paura.
Il film, come detto trae spunto da una battaglia realmente accaduta, ma per il regista Noam Murro (Smart People) quella della battaglia sembra solo una scusa per mettere in evidenza alcuni aspetti spettacolari come la capacità di combattere degli ateniesi tutti a torso nudo con muscoli pettorali e addominali ben visibili, tanta azione, sangue che schizza da ogni parte, grandi corpo a corpo con relativi fermo immagine e una battaglia navale in un mare in burrasca in mezzo alla tempesta che francamente è lontano parente di quello che normalmente si vede in Grecia.
Non sappiamo come fossero all’epoca le condizioni meteo della battaglia, ma è evidente che i colori che tendono al grigio, le nubi fosche, il mare in burrasca e tutta una serie di particolare riescono a dare al film un atmosfera dark, buia e strana.
Il film è indubbiamente spettacolare, molto spettacolari con effetti ancora più intensi grazie ad 3D. Una spettacolarità maniacale cercata quasi in modo ossessivo. Il film è indubbiamente spettacolare e merita di essere visto anche se a lungo andare, la continua ricerca della battaglia e degli effetti speciali e spettacolari, rischia persino di stancare.
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alexxx1989
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sabato 8 marzo 2014
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leonida perdonali perchè non sanno quel che fanno
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Sapevo che non poteva esser come il 300 di Leonida e le sue sagge frasi, ma non immaginavo che gli autori si spingevano a metà dal grottesco e la pura, purissima immaginazione.
Battaglie al limite dell'assurdo fanno da contorno a quella che è una paraculata cinematografica: usare 300 come specchietto per le allodole.
Ahinoi.
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(di opidum)
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lapo14
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sabato 8 marzo 2014
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da vedere
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L alba di un impero è secondo me un bel film, se non paragonato al primo capitolo.
Gli effetti speciali e tutto il contenuto ricordo alla perfezione il primo 300,ma la storia è meno avvincente, protagonista assoluto Temistocle generale ateniese.
Mi aspettavo di più, ma credo fosse difficile ripetere il primo capolavoro, ma è pur sempre un gran film da vedere.
Spero in un terzo capitolo
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siebenzwerg
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sabato 8 marzo 2014
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un'epopea
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Certo è un film storico di guerra, che di più non si può, ma con un'estetica talmente unica, fuori dal tempo, da andare oltre il genere. Chi ha apprezzato "300" non resterà deluso, anzi. Si aggiungono le scene di battaglia acquatiche e subacquee davvero notevoli. La cosa che mi colpisce di più è che senza bisogno di realismo riesce a trasmettere la realtà della guerra e al tempo stesso la sua epica, almeno com'era al tempo dei duelli. Non mi dilungo, perché so che tanto qui più che mai è una questione di gusti. Voglio solo dire una cosa sulle morti. La descrizione filmica delle morti in battaglia qui è fra le più artistiche che ho mai visto.
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Certo è un film storico di guerra, che di più non si può, ma con un'estetica talmente unica, fuori dal tempo, da andare oltre il genere. Chi ha apprezzato "300" non resterà deluso, anzi. Si aggiungono le scene di battaglia acquatiche e subacquee davvero notevoli. La cosa che mi colpisce di più è che senza bisogno di realismo riesce a trasmettere la realtà della guerra e al tempo stesso la sua epica, almeno com'era al tempo dei duelli. Non mi dilungo, perché so che tanto qui più che mai è una questione di gusti. Voglio solo dire una cosa sulle morti. La descrizione filmica delle morti in battaglia qui è fra le più artistiche che ho mai visto. Dei veri quadri viventi. In particolare alcune, quelle più notevoli, come quella di Scillias davanti a Temistocle è un'immagine omerica. Sfida riuscita di conciliare un'estetica moderna e una antichissima.
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parieaa
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venerdì 7 marzo 2014
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che sollievo
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Sono rimasto sollevato quando ho visto il film, perchè pensavo avesse fatto scempio del suo predecessore, che comunque la si voglia vedere è e rimarrà un cult nel suo genere. Fortunatamente questo non è successo: "300 rise of an empire" è un film godibile, con effetti speciali belli e funzionali, e che riesce a mentenere almeno in parte le atmosfere e le scelte stilistiche dell'originale. Certo rimane un film più "standard", con meno sperimentazioni visive e con una fotografia più reale e meno artistica, in quanto nel film di Snyder ogni scena sembrava un affresco differente dal precedente. E anche i dialoghi e la voce narrante erano pù incisivi nel primo.
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Sono rimasto sollevato quando ho visto il film, perchè pensavo avesse fatto scempio del suo predecessore, che comunque la si voglia vedere è e rimarrà un cult nel suo genere. Fortunatamente questo non è successo: "300 rise of an empire" è un film godibile, con effetti speciali belli e funzionali, e che riesce a mentenere almeno in parte le atmosfere e le scelte stilistiche dell'originale. Certo rimane un film più "standard", con meno sperimentazioni visive e con una fotografia più reale e meno artistica, in quanto nel film di Snyder ogni scena sembrava un affresco differente dal precedente. E anche i dialoghi e la voce narrante erano pù incisivi nel primo. Detto ciò, questo è un film che non sfigura affatto e che si difende bene, anche grazie ad una bellissima e crudelissima Eva Green, sempre più brava nei ruoli di pura perfidia. Sempre d'effetto il personaggio di Serse e inaspettato il ritorno di un Efialte sempre più pentito.Va detto però che, secondo me, Temistocle perde alla grande il confronto con il re Leonida (non che fosse un scontro facile d'altronde) e che francamente non capisco che senso abbia il titolo.....
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dimo23
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venerdì 7 marzo 2014
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film stupendo
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Non capisco le critiche e neanche i paragoni con il primo, narrano due vicende diverse ma il film è ben fatto. bel 3d...unica pe4cca potevano farlao un po più lungo
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des esseintes
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venerdì 7 marzo 2014
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film ogm
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Emanuele Sacchi nella sua recensione parla di prosecuzione dei 300 di Snyder "al limite della reiterazione estenuante".
Tradotto per i bambini lenti di comprendonio significa che il film è una rottura di palle stratosferica.
Ha ragione Emanuele Sacchi, è proprio una porcata di film.
Ora i poverelli di Mymovies non mi pubblicheranno il post perché sennò gli tagliano i viveri. Poveri piccini, devono campare pure loro.
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(di des esseintes)
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(di steo89)
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(di flaw54)
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alexandros_87
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venerdì 7 marzo 2014
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molto rammarico...
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Che dire...sono rimasto abbastana deluso da questo sequel, quando vidi 1 anno fa la trama e già sentivo puzza di bruciato, fare un film su una battaglia, quella di capo artemisio che non ha avuto ne vincitori ne vinti il film non poteva essere uguale al primo, tant'è che non è nemmeno un'unghia.
Forse io sono molto legato alle geste di Leonida, ma chiamare 300 un film che poi per tutta la durata ha per protagonista Temistocle, generale ateniese è fuori tema, il cast non ha veri protagonisti, non ha trama, come l'Uomo d'acciaio ci sono moltissimi effetti speciali, molto belli, ma che alla fine non sono abbastanza.
La delusione è tanta, ma va bene così.
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Che dire...sono rimasto abbastana deluso da questo sequel, quando vidi 1 anno fa la trama e già sentivo puzza di bruciato, fare un film su una battaglia, quella di capo artemisio che non ha avuto ne vincitori ne vinti il film non poteva essere uguale al primo, tant'è che non è nemmeno un'unghia.
Forse io sono molto legato alle geste di Leonida, ma chiamare 300 un film che poi per tutta la durata ha per protagonista Temistocle, generale ateniese è fuori tema, il cast non ha veri protagonisti, non ha trama, come l'Uomo d'acciaio ci sono moltissimi effetti speciali, molto belli, ma che alla fine non sono abbastanza.
La delusione è tanta, ma va bene così....
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