Tutte contro lui

Commedia piacevole e tutto sommato divertente in cui Cameron Diaz guida una rivincita tutta al femminile. Dirige Nick Cassavetes, figlio del grande John, che racconta di un'inedita quanto improbabile coalizione di tre donne, tutte tradite dallo stesso uomo: la moglie, l'amante e persino la seconda amante! Chick flick bello e buono, c'è la mano della sceneggiatrice esordiente Melissa Stack, che mette sul banco degli imputati l'attore danese Nikolaj Coster-Waldau e lo stesso regista, entrambi sposati e con prole. Ma è anche un revenge movie su tre donne che, armate di lassativi, estrogeni, seduzione e un'invidiabile capacità nel maneggiare conti off-shore si ergono a feroci e implacabili vestali della monogamia, forse perchè incapaci di immaginarsi senza un uomo. Il film procede sempre su binari sicuri, quelli della commedia hollywoodiana ricca di evacuazioni, rigurgiti e grevità varie, col regista che cambia genere e stile ad ogni pellicola ma che stavolta non sembra brillare per originalità e stile. Il film, come detto, tutto sommato piace e scorre via piuttosto bene, ma il genere non si addice al giovane Cassavetes, più avvezzo a drammi strappalacrime e a crime d'azione. Farsa sui sessi che segna in maniera inequivocabile come Hollywood sia sempre più in mano alle bionde e come le donne si siano impadronite degli schemi del buddy movie, genere tipicamente maschile, ironizzando sugli stereotipi femminili. Strepitosa Leslie Mann, moglie e musa di Judd Apatow, che ha fatto della sua innata verve comica la sua fortuna, regalando un'istantanea irriverente della moglie devota che troppo a lungo ha rinnegato se stessa. Commedia rosa in ogni caso, fuori dagli schemi, a tratti scurrile e pecoreccia ma con tanto pepe sulla coda, superficialmente femminista e con gag che funzionano a intermittenza. Il modello è quello dei Farrelly e del citato Apatow ma lo sguardo è diverso e la brillantezza, specie dei dialoghi, non può essere la stessa.