Short Skin

Di Short Skin mi sento di salvare principalmente l'attore protagonista, il giovane Matteo Creatini, che è perfetto nel ruolo di introverso ed impacciato adolescente alla scoperta di sesso e amore. Buono anche Nicola Nocchi come sua spalla come del resto un po' tutti i ragazzi che appaiono nel cast.
La pellicola però è rovinata da una trama troppo debole e poco sviluppata, dove il non detto e non spiegato ruola un gioco troppo invadente per essere lasciato all'immaginazione dello spettatore. 30 minuti in più di sviluppo trama non sarebbe di certo guastato e forse avrebbe evitato quella sensazione di frettolosità e di "tirato via".
Inoltre se da un lato i rapporti adolescenziali risultano ben curati, quelli tra adulti sono inverosimili, quasi da fiction. E questo stona molto.
Complessivamente mi sento di dare una sufficienza, scarsa, al prodotto complessivo, sulla fiducia che il prossimo possa essere migliore.