onufrio
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domenica 3 maggio 2015
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freddo e spietato
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L' avvocato Perez difende la feccia umana, egli è un avvocato di ufficio costretto a convivere quotidianamente dunque con persone non proprio esemplari; come se non bastasse, la sua unica figlia, Tea, è innamorata del figlio di un boss della camorra; Perez non sa come risolvere la situazione, ma un nuovo uomo da difendere, un pentito, gli propone un'offerta "che non potrà rifiutare". Zingaretti si aggira cupo e solitario nelle via della giustizia, giustizia che a volte occorre adempiere in maniera personale.
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maggie69
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sabato 21 febbraio 2015
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fichissimo
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Senza sbavature é dritto e freddo. Lucido, grande tensione, ottimi i dialoghi, fotografia ottima. Non sai mai come finisce, fino alla fine. Zingaretti é magistrale nel recitare... non capisco come mai io non ne abbia mai sentito parlare...
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stefano bruzzone
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giovedì 12 febbraio 2015
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una bella novità
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Legal movie italiano di "gomorriana" ispirazione racconta la storia di Perez avvocato della camorra il quale si trova invischiato in una questione assai delicata per proteggere la figlia innamorata, ed ignara, di un camorrista. Ottima prova di Zingaretti e D'Amore entrambi molto a loro agio in ruoli del genere e diretti dal bravo regista che ci regala scorci napoletani inusuali con un'ottima fotografia ricca di atmosfera e realismo. Un buon film, anzi un ottimo film, a dimostrazione che quando si vuole anche in italia si possono produrre pellicole degne del cinema americano.
Voto: 7,5
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pier delmonte
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martedì 27 gennaio 2015
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sorpresa positiva
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Per prima cosa il centro direzionale Kenzo a Napoli, azzeccata location, poi trama e dialoghi, non proprio il massimo (toro, pentiti, la figlia forbitissima), comunque e’ un film da seguire non per la storia ahimè ma per la faccia di Zingaretti, perso e ritrovato, ai margini e dentro una criminalita’ pesante, con l’unico obiettivo, poter star vicino e proteggere sua figlia, e salvarla. Potrebbe anche non piacere ma e’ da vedere.
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davidino.k.b.
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sabato 24 gennaio 2015
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nulla di nuovo
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film scontato lento, a volte paradossale
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shahjahan
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domenica 4 gennaio 2015
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peccato
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E' un film eccessivamente scuro faticoso da vedere e da sentire. Penso che possa essere stato compreso solo da napoletani. Se il regista avesse usato un dialetto meno stretto sarebbe stato comprensibile. Peccato avrebbe potuto essere anche un film accettabile. Umilmente consiglierei il regista di tentare di rendere il suo prossimo film comprensibile anche ai non napoletani e possibilmente meno buio.
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sixstardust
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domenica 7 dicembre 2014
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una buona copertina con scarsi contenuti
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Un Noir senza contenuti. La parte migliore sono i primi minuti del film dove si cerca di confezionare al meglio il prodotto. La voce narrante fuori campo fa il suo effetto. Poi il vuoto, una sequela di luoghi comuni, scene che cercano di fare leva solo sul pathos, ambientazioni viste e riviste. E se Gomorra "la serie" è un guazzabuglio di questo tipo capisco cosa mi tiene lontano dal vederla, ma questa è effettivamente un'altra storia.
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alile
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giovedì 4 dicembre 2014
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anime al capolinea
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Questo film rappresenta l'essenza di ciò che nella vita si vede solo con la coda dell'occhio. Ciò che normalmente sfugge non per distrazione, ma solo perché non lo si vuol focalizzare, in quanto poi diverrebbe qualcosa di troppo chiaro, di troppo consapevole. E la consapevolezza spesso erode la mente, obbliga a delle scelte importanti, che possono destabilizzare il castello di carte che si è costruito in tutta una vita. Bene, l'avvocato Perez è in cima al suo castello, ma in bilico, e sente sotto i piedi il cedere di una intera esistenza. E' chiaramente responsabile di tutto ciò, scelte sbagliate, cose non dette o dette male, l'apatia verso ciò che gli accade intorno, - Io lo vedevo il muro davanti a me
eppure continuavo ad andargli incontro-.
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Questo film rappresenta l'essenza di ciò che nella vita si vede solo con la coda dell'occhio. Ciò che normalmente sfugge non per distrazione, ma solo perché non lo si vuol focalizzare, in quanto poi diverrebbe qualcosa di troppo chiaro, di troppo consapevole. E la consapevolezza spesso erode la mente, obbliga a delle scelte importanti, che possono destabilizzare il castello di carte che si è costruito in tutta una vita. Bene, l'avvocato Perez è in cima al suo castello, ma in bilico, e sente sotto i piedi il cedere di una intera esistenza. E' chiaramente responsabile di tutto ciò, scelte sbagliate, cose non dette o dette male, l'apatia verso ciò che gli accade intorno, - Io lo vedevo il muro davanti a me
eppure continuavo ad andargli incontro-. La moglie lo ha lasciato, la figlia è sempre più lontana dal suo controllo, il lavoro è diventato sopravvivenza. Tutte le sue passioni si sono spente e lui subisce impenitente gli eventi. Il destino però lo va a cercare, gli fa toccare il fondo facendogli sentire il freddo metallo di una pistola puntata alla tempia. E' una doccia fredda, lui ha un improvviso guizzo interiore ed afferra l'ultima chance che gli si presenta come fosse l'ultimo respiro, spingendosi in una strada stretta ed impervia, fatta di paura, sangue, interesse, ma con un unico obiettivo l'amore per la figlia. In un rocambolesco susseguirsi di eventi al cardiopalma, giunge l'epilogo. Si chiudono i giochi, lui vince la salvezza di entrambi. Entrambi giungono al capolinea, un pugno di diamanti, una bevuta di whisky, via gli anelli, ed il passato alle spalle.
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barone di firenze
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lunedì 17 novembre 2014
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sufficiente
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NONOSTANTE L'ESTRMA BRAVURA DI ZINGARETTI, IL FILM SI BASA SULLA TRAGEDIA DI UN UOMO EMARGINATO NELLA PROFESSIONE E NEI RAPPORTI CON LA FIGLIA, IL FILM NON HA PATHOS FORSE DOVUTO ALLA LENTEZZA DELLE IMMAGINI E DALLA VOCE STONATA FUORI CAMPO. L'EMOZIONE MANCA ANCHE QUANDO L'AMICO DEL PROTAGONISTA SI SUICIDA. IL FINALE E' ADDIRITTURA SCONTATO. FORSE LA MANCANZA D'EMOZIONI DERIVA ANCHE DAL FATTO CHE IL REGISTA NON HA VOLUTO CHE ZINGARETTI NONB DIMOSTRASSE PAURA PER CUI TUTTO VIENE DATO PER SCONTATO. SI PUO' VEDERE MA A MIO AVVISO SPETTATEVI UN NIENTE DI CHE.
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lusansa
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domenica 16 novembre 2014
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un bel film sugli opposti
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Perez è un debole ma ha la forza dentro di sè. Non lotta ma è in fondo un gran lottatore. Rispetta le regole
ma ha in fondo una gran voglia di infrangerle. Perez diventa il suo opposto. Perez siamo noi.
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