simonegargiula
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domenica 5 ottobre 2014
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sono dovunque
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Premesso che anche io amo Besson, come amo Tarantino e le varie esagerazioni miste ad una certa profondità.
Stuzzicante anche l'argomento delle potenzialità cerebrali...
Ma qui ci ho visto solo un'ingenua versione per poveri di 2001 Odissea nello Spazio,dall'aèertura sull'ominide femmina Lucy, alla sequenza finale, un'imbarazzante tuffo nello spazio.tempo che sfocia in un'altrettanto imbarazzante "Io sono dovunque..."
Forse Dio è solo un Essere che usa il cervello al 100% diventando "Onni-qualsiasi cosa"... curiosa teoria.
Magari anche io devo dire: "Credo quia absurdum" di Tertulliana memoria
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guglia74
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domenica 5 ottobre 2014
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l'unica che brilla e' scarlett joanshonn
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Film di azione con una buona regia e buone fotografie, ma che non evolve o meglio ha una conclusione che non convince. La ragazza dopo aver assunto una droga sintetica ha un'evoluzione nell'utilizzo del cervello e fono a qui niente da dire. Il problema e' nel finale dove ci ritroviamo che l'apice della conclusione e' una chiavetta USB.
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andrea giostra
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sabato 4 ottobre 2014
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lucy non e' nikita!
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Lucy (2014) (recensione di Andrea Giostra)
Scarlett Johansson è la bellissima protagonista Lucy, studentessa che vive a Taiwan, costretta con l’inganno, da un amico conosciuto pochi giorni prima, a consegnare a un inavvicinabile e temuto criminale coreano, il bravissimo Choi Min-sik, una valigetta in alluminio di cui ignora il contenuto. E’ subito dopo la consegna del misterioso bagaglio che inizia la dis-avventura di Lucy, catapultata in un vorticoso e frenetico susseguirsi di eventi che esplodono lentamente dopo l’inserimento di strani pacchetti dentro il suo corpo, per essere segretamente trasportati sfuggendo ai controlli dell’antidroga, contenenti una misteriosa e futuristica sostanza dopante/prestazionale, il cui potere è conosciuto solo dal famosissimo neuorscienziato professor Norman, l’inossidabile e superlativo Morgan Freeman.
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Lucy (2014) (recensione di Andrea Giostra)
Scarlett Johansson è la bellissima protagonista Lucy, studentessa che vive a Taiwan, costretta con l’inganno, da un amico conosciuto pochi giorni prima, a consegnare a un inavvicinabile e temuto criminale coreano, il bravissimo Choi Min-sik, una valigetta in alluminio di cui ignora il contenuto. E’ subito dopo la consegna del misterioso bagaglio che inizia la dis-avventura di Lucy, catapultata in un vorticoso e frenetico susseguirsi di eventi che esplodono lentamente dopo l’inserimento di strani pacchetti dentro il suo corpo, per essere segretamente trasportati sfuggendo ai controlli dell’antidroga, contenenti una misteriosa e futuristica sostanza dopante/prestazionale, il cui potere è conosciuto solo dal famosissimo neuorscienziato professor Norman, l’inossidabile e superlativo Morgan Freeman.
Luc Besson con Lucy dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere un vero grande maestro del botteghino in grado di abbattere in pochissimi giorni diversi record planetari.
Il trailer, per la capacità attrattiva e seduttiva che sprigiona sul potenziale spettatore, meriterebbe un Oscar o un Golden Globe. La scelta del cast è azzeccatissima e i protagonisti, su tutti Scarlett Johansson e Morgan Freeman, tengono bene la narrazione e la tensione del racconto che si contorce compulsivamente tra fantascienza e azione di stampo americano. La sceneggiatura è inquinata da diverse, chiare ed evidenti scopiazzature da film originali e di successo, che un attento cineamatore riesce ad individuare immediatamente. Cosa voglia raccontarci Besson non è comprensibile e la matrice filosofica del racconto appare eccessivamente dispotica: per raggiungere la pace e la serenità l’uomo deve svuotare la mente, comprendere la complessità del mondo col fine di ritornare alle origini della vita. Insomma, un potpourri di pseudo-messaggi metafisici che malgrado tutto non compromettono il successo commerciale del film, che rimane a mio avviso da vedere.
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andrea giostra
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sabato 4 ottobre 2014
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non e' nikita 2!
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Lucy (2014) (recensione di Andrea Giostra)
Scarlett Johansson è la bellissima protagonista Lucy, studentessa che vive a Taiwan, costretta con l’inganno, da un amico conosciuto pochi giorni prima, a consegnare a un inavvicinabile e temuto criminale coreano, il bravissimo Choi Min-sik, una valigetta in alluminio di cui ignora il contenuto. E’ subito dopo la consegna del misterioso bagaglio che inizia la dis-avventura di Lucy, catapultata in un vorticoso e frenetico susseguirsi di eventi che esplodono lentamente dopo l’inserimento di strani pacchetti dentro il suo corpo, per essere segretamente trasportati sfuggendo ai controlli dell’antidroga, contenenti una misteriosa e futuristica sostanza dopante/prestazionale, il cui potere è conosciuto solo dal famosissimo neuorscienziato professor Norman, l’inossidabile e superlativo Morgan Freeman.
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Lucy (2014) (recensione di Andrea Giostra)
Scarlett Johansson è la bellissima protagonista Lucy, studentessa che vive a Taiwan, costretta con l’inganno, da un amico conosciuto pochi giorni prima, a consegnare a un inavvicinabile e temuto criminale coreano, il bravissimo Choi Min-sik, una valigetta in alluminio di cui ignora il contenuto. E’ subito dopo la consegna del misterioso bagaglio che inizia la dis-avventura di Lucy, catapultata in un vorticoso e frenetico susseguirsi di eventi che esplodono lentamente dopo l’inserimento di strani pacchetti dentro il suo corpo, per essere segretamente trasportati sfuggendo ai controlli dell’antidroga, contenenti una misteriosa e futuristica sostanza dopante/prestazionale, il cui potere è conosciuto solo dal famosissimo neuorscienziato professor Norman, l’inossidabile e superlativo Morgan Freeman.
Luc Besson con Lucy dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere un vero grande maestro del botteghino in grado di abbattere in pochissimi giorni diversi record planetari. Il trailer, per la capacità attrattiva e seduttiva che sprigiona sul potenziale spettatore, meriterebbe un Oscar o un Golden Globe. La scelta del cast è azzeccatissima e i protagonisti, su tutti Scarlett Johansson e Morgan Freeman, tengono bene la narrazione e la tensione del racconto che si contorce compulsivamente tra fantascienza e azione di stampo americano. La sceneggiatura è inquinata da diverse, chiare ed evidenti scopiazzature da film originali e di successo, che un attento cineamatore riesce ad individuare immediatamente. Cosa voglia raccontarci Besson non è comprensibile e la matrice filosofica del racconto appare eccessivamente dispotica: per raggiungere la pace e la serenità l’uomo deve svuotare la mente, comprendere la complessità del mondo col fine di ritornare alle origini della vita. Insomma, un potpourri di pseudo-messaggi metafisici che malgrado tutto non compromettono il successo commerciale del film, che rimane a mio avviso da vedere.
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maldinipaolo
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sabato 4 ottobre 2014
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tanta qualità per un film osceno
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Che dire: solito prodotto americano che da anni ci viene venduto come il miglior cinema, dimostrandosi l'esatto contrario. Sceneggiatura debole, recitazione grossolana degli interpreti (grossi nomi eh), effetti speciali sovrabbondanti, insomma un prodotto commerciale in piena regola. Si certo sbanca il botteghino perché chiaramente è pubblicizzato alla morte, viene venduto con la faccina di Johansson che ai maschietti piace davvero tanto. Loro hanno speso 40 milioni per fare questo film, io 8 euro per guardarlo: loro ne ricavano il quadruplo, io guadagno solo delusione. Sconsigliato
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mario nitti
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sabato 4 ottobre 2014
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besson non entusiasma, ma diverte
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Posto che, come qualche volta si legge, usiamo solo il 10% delle capacità del nostro cervello cosa succederebbe se potessimo improvvisamente sfruttarle al 100%? Il film parte dall’idea che la tesi di partenza sia vera e che una droga, assunta per caso dalla protagonista, attivi in lei la mente fino a farle sviluppare capacità inimmaginabili, dal controllo del proprio corpo alla telecinesi.
Il regista francese Luc Besson sa muoversi dietro la macchina da presa, ha a disposizione un buon cast, con Scarlett Johansson e Morgan Freeman, e può contare su una fotografia scintillante con effetti speciali accattivanti. Quindi, anche se la storia è a tratti deboluccia e i passaggi con pretese pseudo filosofiche sul sapere assoluto che viene raggiunto alla fine del percorso di conoscenza lasciano il tempo che trovano, il film riesce a divertire e i 90’ volano via, leggeri leggeri.
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Posto che, come qualche volta si legge, usiamo solo il 10% delle capacità del nostro cervello cosa succederebbe se potessimo improvvisamente sfruttarle al 100%? Il film parte dall’idea che la tesi di partenza sia vera e che una droga, assunta per caso dalla protagonista, attivi in lei la mente fino a farle sviluppare capacità inimmaginabili, dal controllo del proprio corpo alla telecinesi.
Il regista francese Luc Besson sa muoversi dietro la macchina da presa, ha a disposizione un buon cast, con Scarlett Johansson e Morgan Freeman, e può contare su una fotografia scintillante con effetti speciali accattivanti. Quindi, anche se la storia è a tratti deboluccia e i passaggi con pretese pseudo filosofiche sul sapere assoluto che viene raggiunto alla fine del percorso di conoscenza lasciano il tempo che trovano, il film riesce a divertire e i 90’ volano via, leggeri leggeri.
PS Film da vedere al cinema per godersi le splendide immagini del nostro mondo e dell’universo che, fin dalle prime scene, si infilano nella narrazione.
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domenicodv
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venerdì 3 ottobre 2014
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prima parte nauseante, storia fantastica, ma...
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La storia del film è davvero fantascientifica e davvero bella, ma il film è stato fatto in modo sbagliato:
1) Dura troppo poco per una storia di questo calibro;
2) La prima parte è davvero nauseante e ti spinge quasi a rimettere per le scene di sangue e tagli di stomaco;
3) La seconda parte che dovrebbe essere quella più interessante, si svolge in troppo poco tempo;
4) Il finale potrebbe essere stato più significativo e di maggiore impatto;
5) Sconsigliatissimo ad un pubblico di anni minore di 20.
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(di gnoma)
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contrammiraglio
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venerdì 3 ottobre 2014
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ohi ohi
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Parte bene, i paralleli tra la caccia del leone e la gazzella, il topo nella trappola.
Poi deraglia, inesorabilmente; certo che 15' di film bellino son proprio pochini......
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(di jennyx)
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sebastian13
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giovedì 2 ottobre 2014
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nikita 2
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Nell'universo del cinema d'autore, Luc Besson occupa un posto di seconda fila, sempre sul punto di spiccare il volo, eppur così innamorato del suo lavoro, forse incapace di dare di più. Eppure Leon e Nikita lasciavano ben sperare ma tant'è, quanti calciatori al loro esordio sembravano piccoli campioni per poi rivelarsi giocatori normali se non addirittura comparse. La comparsa Luc Besson ci ha dato questa Lucy e ancora una volta ha tentato di spiccare il volo, questa volta giocando sui temi fondamentali del nostro esistere, sulla essenza dell'essere umano: il nostro cervello. In suo aiuto sono corsi due mostri sacri del cinema, Morgan Freeman e la splendida Scarlett già .
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Nell'universo del cinema d'autore, Luc Besson occupa un posto di seconda fila, sempre sul punto di spiccare il volo, eppur così innamorato del suo lavoro, forse incapace di dare di più. Eppure Leon e Nikita lasciavano ben sperare ma tant'è, quanti calciatori al loro esordio sembravano piccoli campioni per poi rivelarsi giocatori normali se non addirittura comparse. La comparsa Luc Besson ci ha dato questa Lucy e ancora una volta ha tentato di spiccare il volo, questa volta giocando sui temi fondamentali del nostro esistere, sulla essenza dell'essere umano: il nostro cervello. In suo aiuto sono corsi due mostri sacri del cinema, Morgan Freeman e la splendida Scarlett già ...musa di Allen recitando i loro ruoli preferiti; l'uno quello di un vecchio professore di filosofia, quindi saggio e paziente, l'altra quello della ragazza della porta accanto, quindi spontanea e impaziente. Sceneggiatura improbabile, fatta di luoghi comuni e per niente originale, sorretta perà da una girandola di effetti e mutazioni, tipiche di Besson, tali da far cadere in secondo piano tali cadute. Quando la novella sempre bellissima Nikita, alias Lucy, decide di irrompere sulla scena, per ridare ordine al genere umano, lo fa con tale ironia e sorprendente ingenuità che prevale in noi il fanciullino caccurdinaiano ed il senso del fumetto e a questo punto del riscatto di tutto il film. I personaggi divengono sempre più bozzetti; dal poliziotto francese al cattivo cinese, dallo stesso professore alla stessa protagonosta. E' sempre così, l'eterno bambino Luc Besson, ama divertirsi con il mezzo, a costo di far storcere il naso a qualche parruccone della settima arte, ricordandoci che lui è in fondo è un lavoratore precario, ma onesto. Si finisce estasiasi ed entusiasti per poi chiederci: ma perché?
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davide stefanelli
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giovedì 2 ottobre 2014
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un film che lascia a bocca aperta, letteramente
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Devo ammettere che, anche dopo un'attenta riflessione, non sono riuscito né a trovare un senso per questo film né ad identificarne il genere. Film fantascientifico, d'azione, comico o documentario sull'accoppiamento degli animali? Lucy promette moltissimo nelle prime scene sia per la qualità degli effetti speciali sia per la curiosità che suscita nello spettatore l'idea di vedere un essere umano superare i propri limiti. Tuttavia anche se i presupposti per un successo discreto c'erano, dire che questo film è una chiavica è un eufemismo: sintetizzando all'estremo quella che dovrebbe essere la trama, una studentessa di nome Lucy si trova costretta a dover consegnare una valigetta ad un criminale coreano, questo dopo averne verificato attentamente il contenuto ordina ai suoi scagnozzi di inserir nel corpo di Lucy una sacca contenente una droga sperimentale che avrebbe dovuto trasportare segretamente contro la sua volontà.
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Devo ammettere che, anche dopo un'attenta riflessione, non sono riuscito né a trovare un senso per questo film né ad identificarne il genere. Film fantascientifico, d'azione, comico o documentario sull'accoppiamento degli animali? Lucy promette moltissimo nelle prime scene sia per la qualità degli effetti speciali sia per la curiosità che suscita nello spettatore l'idea di vedere un essere umano superare i propri limiti. Tuttavia anche se i presupposti per un successo discreto c'erano, dire che questo film è una chiavica è un eufemismo: sintetizzando all'estremo quella che dovrebbe essere la trama, una studentessa di nome Lucy si trova costretta a dover consegnare una valigetta ad un criminale coreano, questo dopo averne verificato attentamente il contenuto ordina ai suoi scagnozzi di inserir nel corpo di Lucy una sacca contenente una droga sperimentale che avrebbe dovuto trasportare segretamente contro la sua volontà. Durante il viaggio il pacchetto di droga si danneggia e Lucy acquisisce dei poteri inimmaginabili. Inizia progressivamente a sfruttare una percentuale sempre più alta del suo cervello e decide di mettersi in contatto con Norman, un noto neurologo, con il fine di aiutarlo nelle sue ricerche. Quando arriva a sfruttare il 100% del suo cervello costruisce un computer attraverso la forza del suo pensiero e riversa la sua conoscenza dentro una pennetta usb. Si avete capito bene, una pennetta usb...
Eh ma non è finita: ora Lucy si è trasformata in Dio: è incorporea e può interagire con il mondo plasmando la materia. Lucy è una fantascienza esasperata e ridicola per cui non vale la pena investire due ore della propria esistenza né tantomeno pagare il biglietto del cinema.
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[+] secondo me
(di no_data)
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