mark0791
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mercoledì 8 ottobre 2014
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lucy: dalla preistoria al futuro
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Luc Besson torna con la sua nuova Nikita. Il regista di Leon e de Il quinto elemento propone una sua versione di super-eroina, la bellissima Scarlett Johansson, la quale, dopo l’assunzione di una nuova droga impiantatole direttamente dell’addome da un gruppo di trafficanti coreani, riesce a portare le sue capacità cerebrali ben oltre al 10 per cento umano.
Man mano che le sue facoltà aumentano, Lucy acquisisce poteri sovrannaturali, che la guidano verso la vendetta nei confronti dei terroristi che l’hanno resa, somministrandole la droga contro la sua volontà, l’essere unico che è.
Ma le sequenze d’azione del film sono solo un mezzo attraverso il quale il regista vuole indagare un tema più profondo.
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Luc Besson torna con la sua nuova Nikita. Il regista di Leon e de Il quinto elemento propone una sua versione di super-eroina, la bellissima Scarlett Johansson, la quale, dopo l’assunzione di una nuova droga impiantatole direttamente dell’addome da un gruppo di trafficanti coreani, riesce a portare le sue capacità cerebrali ben oltre al 10 per cento umano.
Man mano che le sue facoltà aumentano, Lucy acquisisce poteri sovrannaturali, che la guidano verso la vendetta nei confronti dei terroristi che l’hanno resa, somministrandole la droga contro la sua volontà, l’essere unico che è.
Ma le sequenze d’azione del film sono solo un mezzo attraverso il quale il regista vuole indagare un tema più profondo. Lucy non è solo un film d’azione o di vendetta; è uno spunto per riflessioni filosofiche quali perché esiste la vita, perché l’uomo riesce solo ad usare una minima parte del proprio cervello, e dove finirebbe l’umanità se la sconfinata conoscenza di Lucy venisse diffusa.
In tale intento, il regista si avvale di quello che è un film potente, che evoca immagini primordiali della natura, della lotta per la sopravvivenza e dell’evoluzione. Il film, che può essere considerato di fantascienza, inizia mostrando l’immagine di una scimmia (omaggio a Kubrick?), la prima donna australopiteco trovata, che appunto porta il nome di Lucy, come la nostra protagonista. Partendo dai primordi dell’uomo, dopo un’ora e mezza, si arriva alla visione di Besson della fine, del cento per cento di conoscenza (non sveliamo il finale).
Regia ottima, immagini potenti, scene d’azione ben realizzate e musiche incalzanti fanno da contorno a questo film di fantascienza ben riuscito, nonostante non sempre le scene funzionino alla perfezione.
Luc Besson sembra aver voluto realizzare il suo personale 2001: Odissea nello Spazio; senza fare paragoni, in quanto non sarebbe appropriato né giusto, a mio avviso è un film originale e strano, che merita il costo del biglietto.
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(di robyrr)
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wounded knee
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mercoledì 8 ottobre 2014
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purtroppo "quasi" solo film d'azione
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Lucy è una studentessa che si lascia immischiare suo malgrado in affari loschi da parte del ragazzo che ha conosciuto solamente una settimana prima. Questo da l’inizio di una storia del tutto inaspettata e originale. Luc Besson mette in scena una storia che, come è già stato scritto un pò dappertutto, riprende un tema a lui caro: la donna eroina (anche se non volontariamente) che alla fine mette a posto tutto, combattendo contro tutto e tutti. In ogni caso la storia risulta essere particolarmente originale e avvincente. Ci sono dei risvolti sia psicologici che filosofico-religiosi, come è inevitabile che ci siano, visto l’argomento trattato, liquidati purtroppo con una certa superficialità e con una velocità che va a favore si del film d’azione classico (con inseguimento cittadino in macchina, più di così…), ma che va a discapito della comprensione più profonda di un argomento che meriterebbe molto di più.
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Lucy è una studentessa che si lascia immischiare suo malgrado in affari loschi da parte del ragazzo che ha conosciuto solamente una settimana prima. Questo da l’inizio di una storia del tutto inaspettata e originale. Luc Besson mette in scena una storia che, come è già stato scritto un pò dappertutto, riprende un tema a lui caro: la donna eroina (anche se non volontariamente) che alla fine mette a posto tutto, combattendo contro tutto e tutti. In ogni caso la storia risulta essere particolarmente originale e avvincente. Ci sono dei risvolti sia psicologici che filosofico-religiosi, come è inevitabile che ci siano, visto l’argomento trattato, liquidati purtroppo con una certa superficialità e con una velocità che va a favore si del film d’azione classico (con inseguimento cittadino in macchina, più di così…), ma che va a discapito della comprensione più profonda di un argomento che meriterebbe molto di più. In ogni caso un buon film, che incolla l’attenzione dello spettatore, anche se poi purtroppo, Besson liquida il tutto con troppa fretta; 90 minuti sono stretti per una storia come questa. La “divina” Scarlett sempre all’altezza della situazione, come del resto il grande Morgan Freeman.
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molok
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mercoledì 8 ottobre 2014
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cosa fare se la delusione raggiunge il 100%?
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Il film è tutto nei suoi trailer, spot, pubblicità con le quali hanno bombardato tv, internet e stampa negli ultimi mesi. Finito, tutto lì al 90%. Certo, per raggiungere la pienezza bisogna guardarlo ma è proprio necessaria questa consapevolezza?
Con ordine.
Film veloce, rapido, quasi come il dialogo tra Neo e l'Architetto con la differenza che non è cruciale rivederselo se non per gustarsi il 100% delle espressioni di Scarlett: il 99% nei primi 15 minuti, l'1% nel resto del film, quasi concorrenziale a quella Kristanna "terminator3" Loken in fatto di pathos e sentimento. E' proprio sul sentimento, accennato nelle iperboliche parabole fraseggiate da scenziati e donne al 40% che il film manca il primo colpo: se una denaturazione dell'essere umano per come lo conosciamo, peccatore, passionale, bugiardo, avido, incarnato nello pseudo antagonista cinese, doveva essere evidenziata, beh, non lo si è fatto.
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Il film è tutto nei suoi trailer, spot, pubblicità con le quali hanno bombardato tv, internet e stampa negli ultimi mesi. Finito, tutto lì al 90%. Certo, per raggiungere la pienezza bisogna guardarlo ma è proprio necessaria questa consapevolezza?
Con ordine.
Film veloce, rapido, quasi come il dialogo tra Neo e l'Architetto con la differenza che non è cruciale rivederselo se non per gustarsi il 100% delle espressioni di Scarlett: il 99% nei primi 15 minuti, l'1% nel resto del film, quasi concorrenziale a quella Kristanna "terminator3" Loken in fatto di pathos e sentimento. E' proprio sul sentimento, accennato nelle iperboliche parabole fraseggiate da scenziati e donne al 40% che il film manca il primo colpo: se una denaturazione dell'essere umano per come lo conosciamo, peccatore, passionale, bugiardo, avido, incarnato nello pseudo antagonista cinese, doveva essere evidenziata, beh, non lo si è fatto. Tutto il filone narrativo è accovacciato sulle spalle della protagonista e nel suo viaggio verso direzioni cartesianmente opposte a qualsiasi altro viaggio umano, tanto attratto da quello dal quale si sta allontanando, risucchiata in un vortice nero e luminoso, capostipite primordiale del peccato umano: il Sapere.
Accantonato il filone narrativo poco curato, si potrebbero criticare gli effetti speciali, ma non ce ne sono a sufficienza e quei pochi sono banali e evitabili. Il film è formato da fotogrammi con il volto dell'attrice e il resto del mondo. Alle musiche non ho fatto caso, forse non ci sono, forse sì, ma tanto a che serve? L'arte è uno degli errori dell'uomo imperfetto ma perfortuna questo film non ne è una manifestazione.
Deluso.
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lemu90
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martedì 7 ottobre 2014
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vale la pena vederlo o no?!
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Bel film davvero...peccato nel trailer e (spero solo nel mio caso) negli spazi pubblicitari pre film...svelino praticamente tutto il film, addirittura ci hanno fatto vedere i retroscena facendo vedere i trucchi, sarebbe stato carino solo a fine film magari...pessimi davvero sempre di più quelli dell'UCI Cinemas... per non parlare del film in se stesso che dura meno di 1ora e mezza ed è un remake di numerosi film in primis un vecchio film anni 90 dove un ragazzo raggiunge il massimo della potenza in vari step entrando in rete...non mi ricordo il titolo, e poi altri attuali tra cui anche il recentissimo trascendence con johnny dept ( a mio avviso molto più completo) in Fine il mio consiglio se non l'avete visto :
Guardatevi il trailer e avrete
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Bel film davvero...peccato nel trailer e (spero solo nel mio caso) negli spazi pubblicitari pre film...svelino praticamente tutto il film, addirittura ci hanno fatto vedere i retroscena facendo vedere i trucchi, sarebbe stato carino solo a fine film magari...pessimi davvero sempre di più quelli dell'UCI Cinemas... per non parlare del film in se stesso che dura meno di 1ora e mezza ed è un remake di numerosi film in primis un vecchio film anni 90 dove un ragazzo raggiunge il massimo della potenza in vari step entrando in rete...non mi ricordo il titolo, e poi altri attuali tra cui anche il recentissimo trascendence con johnny dept ( a mio avviso molto più completo) in Fine il mio consiglio se non l'avete visto :
Guardatevi il trailer e avrete visto il film!!
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borro11
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martedì 7 ottobre 2014
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un film che rincorre il finale...
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Film stra-pubblicizzato fin dall'inizio. Lo spettatore arriva al cinema forte di un trailer che pare funzionare e che rivela in buona parte anche la trama. Ecco la trama, già dal trailer pare non essere la più originale mai vista ma sicuramente pare interessante. Vedendo la durata del film però ci si accorge già che qualcosa non funziona, pare troppo corto per sostenere un buono sviluppo: e così è. Si accavallano scene in cui il tempo scorre veloce, si saltano nessi logici importanti e tra un omicidio e l'altro si arriva repentini verso un finale che pare sempre più scontato. Un film così lascia molti buchi, omicidi inspiegati effettutati dall'eroina, e tanti perchè? L'azione ha penalizzato (per l'ennesima volta) una storia che poteva essere promettente.
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Film stra-pubblicizzato fin dall'inizio. Lo spettatore arriva al cinema forte di un trailer che pare funzionare e che rivela in buona parte anche la trama. Ecco la trama, già dal trailer pare non essere la più originale mai vista ma sicuramente pare interessante. Vedendo la durata del film però ci si accorge già che qualcosa non funziona, pare troppo corto per sostenere un buono sviluppo: e così è. Si accavallano scene in cui il tempo scorre veloce, si saltano nessi logici importanti e tra un omicidio e l'altro si arriva repentini verso un finale che pare sempre più scontato. Un film così lascia molti buchi, omicidi inspiegati effettutati dall'eroina, e tanti perchè? L'azione ha penalizzato (per l'ennesima volta) una storia che poteva essere promettente. Un'ora e mezza di poco e niente.
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no_data
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martedì 7 ottobre 2014
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un minestrone grottesco e noioso
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Cosa accadrebbe se l'uomo potesse usare il 100% delle sue facoltà mentali? Di certo farebbe film migliori di questo.
Nonostante l'ottimo cast, lo spessore dei personaggi è praticamente nullo, e la sceneggiatura zoppicante.
Ok, c'è un po' di azione, ma molto slavata perchè Lucy, praticamente da subito, ha tanti e tali superpoteri da risultare invincibile.
Immaginatevi Neo che impara a dominare Matrix dopo un quarto d'ora di film, e tanti cari saluti alla suspance.
La fantascienza?
Oltre alla domandona "cosa accadrebbe se mettessimo il turbo al nostro cervello?" non si esplora nessuna suggestione degna di nota.
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Cosa accadrebbe se l'uomo potesse usare il 100% delle sue facoltà mentali? Di certo farebbe film migliori di questo.
Nonostante l'ottimo cast, lo spessore dei personaggi è praticamente nullo, e la sceneggiatura zoppicante.
Ok, c'è un po' di azione, ma molto slavata perchè Lucy, praticamente da subito, ha tanti e tali superpoteri da risultare invincibile.
Immaginatevi Neo che impara a dominare Matrix dopo un quarto d'ora di film, e tanti cari saluti alla suspance.
La fantascienza?
Oltre alla domandona "cosa accadrebbe se mettessimo il turbo al nostro cervello?" non si esplora nessuna suggestione degna di nota.
L'aspetto scientifico assomiglia di più a una puntata di Misteri.
Ma almeno risponde alla domandona? Cioè, cosa diventerebbe l'essere umano, se potesse sbloccare le sue potenzialità e usare il 100% del proprio cervello?
La risposta: una penna usb.
Sconsigliato.
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the moon
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lunedì 6 ottobre 2014
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15 minuti
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Un'apnea di quindici minuti con immagini suggestive e raffinate che ti fanno sprofondare nella poltrona e dire "ECCO"!!!!!!!finalmente ci siamo,un film INTERESSANTE,e invece il diagramma scende col passare dei minuti sino a diventare l'incrocio di tante cose riviste passando da X MEN , RONIN,MATRIX,un lontanissimo KILL BILL ecc ecc ecc,fino a diventare piatto e a sparire dalla mente, proprio come Scarlett Johansson nel finale, vaporizzata nel vuoto,con la sola consolazione della sua bellezza che resta.
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il beppe nazionale
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lunedì 6 ottobre 2014
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privo di sostanza
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In questi ultimi anni lo studio delle neuroscienze ha conosciuto una forte impennata che ha infiammato il dibattito nel mondo accademico. Besson prova a confezionare un prodotto cavalcando l'onda d'interesse suscitato da queste ricerche, dando a Scarlett Johansson il compito di impersonare una donna ai limiti dell'umano. Sì, perchè Lucy (questo il nome della protagonista), viene coinvolta nel traffico di una particolare droga sintetica e la dovrà portare nel suo intestino. Sfortuna vuole che la ragazza, caduta in mano ai mafiosi taiwanesi, venga picchiata violentemente, con la conseguente rottura del pacchetto e la diffusione della droga blu per tutto il suo organismo.
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In questi ultimi anni lo studio delle neuroscienze ha conosciuto una forte impennata che ha infiammato il dibattito nel mondo accademico. Besson prova a confezionare un prodotto cavalcando l'onda d'interesse suscitato da queste ricerche, dando a Scarlett Johansson il compito di impersonare una donna ai limiti dell'umano. Sì, perchè Lucy (questo il nome della protagonista), viene coinvolta nel traffico di una particolare droga sintetica e la dovrà portare nel suo intestino. Sfortuna vuole che la ragazza, caduta in mano ai mafiosi taiwanesi, venga picchiata violentemente, con la conseguente rottura del pacchetto e la diffusione della droga blu per tutto il suo organismo. L'effetto è devastante: il CPH4 arriva direttamente al cervello e ne libera il completo potenziale, conferendo a Lucy poteri fantasmagorici (in progressione: controllo del metabolismo, controllo delle persone, controllo dell'energia e della materia).
Solo tre anni fa Burger aveva intrapreso una strada simile con il suo Limitless, pellicola che aveva il pregio di non cadere in atroci sproloqui metafisici. Un pregio che si fa sentire se confrontato con Lucy, perchè Scarlett Johansson pare scimmiottare l'Alice di Milla Jovovic più che l'Eddie di Cooper. La fantascienza si mischia con l'azione, la riflessione con gli inseguimenti automobilistici, ottenendo un unico risultato: non riuscire a dire nulla.
Besson crea una teoria sulle capacità cerebrali completamente inverosimile e inaccettabile per semplici ragioni di buon senso. Come se non bastasse, Besson non tenta nemmeno di rendere interessante la storia dando una personale interpretazione di Dio e dell'origine dell'universo. Cosa farà l'umanità con la conoscenza di Lucy, come interagirà Lucy con l'universo, cosa si farà con il CPH4: tutte questioni a cui non si troverà risposta, perchè il regista preferisce perdere tempo con scene action. L'antagonista non ha un briciolo di spessore, Morgan Freeman non fa assolutamente niente, l'agente di polizia viene messo in mezzo per prendersi una pallottola. Per non parlare di quanto l'inizio del lungometraggio sia lento e noioso. Verso la seconda metà del film si cominciano a notare delle somiglianze concettuali con Trascendence, film che in qualche modo riesce a ben sfruttare il presupposto fantascientifico che lo anima. In Lucy invece si ha a disposizione una tematica straordinaria e la si mortifica con le sparatorie tra polizia e mafia.
L'unica riflessione davvero importante riguarda il tempo come unità di misura dell'esistenza: uno spunto filosofico e fisico di grandissimo interesse.
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silvano bersani
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lunedì 6 ottobre 2014
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addio nikita
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Luc Besson è così. O lo ami o lo detesti.
Noi, stregati dalle sue eroine straziate, siamo stati tra i più fervidi sostenitori. In lui abbiamo sempre ammirato il linguaggio espressivo innovativo, iperrealista, crudele sino alla parodia della propria crudeltà.
Ora abbiamo questo nuovo prodotto, al quale ci siamo accostati con curiosità, e, forse, lo ammettiamo, con qualche prevenzione. Primo tra tutti il casting, quasi un deferente omaggio alle esigenze del botteghino.
La trama non è originalissima. La vicenda che narra del superamento dei limiti fisici dell'individuo l'abbiamo già vista trattata qua e là dagli ultimi cineasti.
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Luc Besson è così. O lo ami o lo detesti.
Noi, stregati dalle sue eroine straziate, siamo stati tra i più fervidi sostenitori. In lui abbiamo sempre ammirato il linguaggio espressivo innovativo, iperrealista, crudele sino alla parodia della propria crudeltà.
Ora abbiamo questo nuovo prodotto, al quale ci siamo accostati con curiosità, e, forse, lo ammettiamo, con qualche prevenzione. Primo tra tutti il casting, quasi un deferente omaggio alle esigenze del botteghino.
La trama non è originalissima. La vicenda che narra del superamento dei limiti fisici dell'individuo l'abbiamo già vista trattata qua e là dagli ultimi cineasti. Tra tutti l'ultimissimo Johnny Depp di Trascendence, di Wally Pfister (più noto come collaboratore di Christopher Nolan ... veh, che coincidenze!).
Ma sappiamo benissimo, o almeno questa era la nostra residua certezza, che per l'eclettico Besson la storia è solo un pretesto per mettere in scena i suoi allucinati personaggi. Ma stavolta non è così. Purtroppo. Stavolta Besson si prende un po' troppo sul serio e cavalca una trama greve, intrisa di pesante moralismo e di un po' di pseudofilosofia da bar.
La mano dietro alla macchina da presa è sua: non c'è dubbio. La sceneggiatura è forte e strutturata come un gioco ad incastro. Raffinata e non banale, e di questo gli siamo grati. Sono suoi i chirurgici primi piani sul viso stravolto della povera Scarlett Johannson. Anche la fotografia "sporca" è bella e coerente con la sua poetica filmica.
Ma che succede? Dov'è andata a finire la sottile autoironia del regista francese? Il film non va bene, purtroppo, proprio perchè smarrito dietro a divagazioni ondivaghe tra sillogismi zen e gnoseologia cartesiana.
La filosofia non fa bene al cinema. Da quando Bergman intingeva le pagine dentro al pensiero di Schopenauer sono trascorsi millenni. Il cinema oggi è un'altra storia. Più che alle lenti della macchina da presa gli autori fanno affidamento agli effetti speciali. Ed il passo vero il didascalico è tragicamente incombente. Dovrebbero mettere al rogo gli "alberi della vita" di Malik e tutti suoi pedissequi imitatori. Quando dopo lunghi ed interminabili minuti di lucine e nubi colorate compare la scimmietta Lucy (antesignana dell'homo sapiens, la cui ultima dimora è effettivamente al Museo dell'Uomo in faccia alla torre Eiffel), è diificile non pensare ai dinosauri di Terrence Malik,e, a cascata, alle scimmie antropomorfe di Kubrick. Ma stavolta è anche difficile non sorridere.
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trammina93
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domenica 5 ottobre 2014
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notevole!
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Probabilmente sono stata troppo generosa dandogli quattro stelle, sarebbe stato più giusto dargliene tre e mezza ma sento di voler premiare questo film perchè era da mesi che non andavo al cinema quindi già il vedere un film al cinema me lo rende più attraente, inoltre mi aspettavo un filmetto carino invece è stato proprio un bel film, mi ha decisamente sorpreso. Già l'inizio è interessante. Tratta di una donna, Lucy interpretata dalla bellissima e bravissima Scarlett Johansson che viene presa in ostaggio da alcuni brutti ceffi, minacciata e poi utilizzata come corriere di un nuovo tipo di droga che le viene inserita nel suo stomaco. Un violento pestaggio fa circolare la droga nel suo corpo facendola diventare sempre più potente perchè le fa progredire in modo accelerato il cervello consentendole di sfruttare tutte le sue capacità al 100%.
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Probabilmente sono stata troppo generosa dandogli quattro stelle, sarebbe stato più giusto dargliene tre e mezza ma sento di voler premiare questo film perchè era da mesi che non andavo al cinema quindi già il vedere un film al cinema me lo rende più attraente, inoltre mi aspettavo un filmetto carino invece è stato proprio un bel film, mi ha decisamente sorpreso. Già l'inizio è interessante. Tratta di una donna, Lucy interpretata dalla bellissima e bravissima Scarlett Johansson che viene presa in ostaggio da alcuni brutti ceffi, minacciata e poi utilizzata come corriere di un nuovo tipo di droga che le viene inserita nel suo stomaco. Un violento pestaggio fa circolare la droga nel suo corpo facendola diventare sempre più potente perchè le fa progredire in modo accelerato il cervello consentendole di sfruttare tutte le sue capacità al 100%. Così si metterà alla ricerca di un professore, interpretato da Morgan Freeman, che fa studi proprio sulle potenzialità del cervello umano, sperando di poter essere aiutata. Dunque la trama è senza dubbio interessante, addirittura si è andati a finire sul campo filosofico riflettendo su un dilemma che un pò tutti ci poniamo: cosa succederebbe se riuscissimo ad utilizzare il nostro cervello nel pieno delle sue potenzialità? Qui il regista, Luc Besson ci mostra una sua teoria, facendoci vedere cosa ne sarebbe di noi, come cambieremmo fino ad arrivare all'apice. Il finale mi è molto piaciuto, direi che è stato di classe. Nonostante ci sia molta azione devo dire che non mi è dispiaciuta, anzi serve a movimentare un pò il film. Tutto sommato ci sono scene d'azione sensate, a parte qualche americanata che un pò in ogni film d'azione c'è, come la corsa con l'auto, anche se devo dire che l'ho apprezzata per la tecnica notevole con cui è stata realizzata avendo visto un'anteprima del film su com'è stata realizzata, cioè tutte le macchine non erano effettivamente presenti sulla scena ma sono stata create artificialmente col computer. Gli effetti scenici erano strepitosi, dalla scena sull'aereo al finale bellissimo visivamente. Nonostante le scene d'azione, ci sono molti dialoghi ben fatti, in particolare mi piacevano quei monologhi di Scarlett di natura appunto quasi filosofica, come la scena al telefono con la mamma o quando parla col professore. Inutile dire che il punto di forza del film è la recitazione di Scarlett. Ho notato proprio il suo modo di atteggiarsi che cambiava tantissimo in modo graduale man mano che progrediva il suo cervello, dall'inizio alla fine è irriconoscibile. E' stata brava dall'inizio nel ruolo della ragazza spensierata e molto frivola, alla donna aggredita e spaventata che incarna bene il dramma di chi si trova in una simile situazione per poi essere sempre più meccanica. Alla fine si muoveva proprio in modo meccanico con la testa, osservando i minimi particolari di ogni cosa per captarne tutta l'essenza. Dunque il mio consiglio è di guardare questo film al più presto e concluderei con un evviva Scarlett Johansson!
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