|
|
ilailaria
|
giovedì 25 dicembre 2014
|
delusioone
|
|
|
|
Tutti individuano in questo film significati subliminali sulla crisi della coppia: per me invece non e' altro che un film con una trama assurda che non si conclude, personaggi che sembrano fondamentali ma che alla fine non sono risolutivi, mal recitato e in parte mal doppiato ( mi riferisco in particolare alla voce di amy).
La trama e' assurda ma coerente e ben articolata fino a 2/3 del film...peccato che poi non si risolve, non si conclude, e dopo tutto quello che succede, si torna da capo....con scelte dei protagonisti che non sono plausibili e non tornano ( come fa il marito a rimanere ancora sposato dopo tutto quello che e' successo?)
Due personaggi sembra debbano giocare un ruolo centrale, la detective e l'avvocato.
[+]
Tutti individuano in questo film significati subliminali sulla crisi della coppia: per me invece non e' altro che un film con una trama assurda che non si conclude, personaggi che sembrano fondamentali ma che alla fine non sono risolutivi, mal recitato e in parte mal doppiato ( mi riferisco in particolare alla voce di amy).
La trama e' assurda ma coerente e ben articolata fino a 2/3 del film...peccato che poi non si risolve, non si conclude, e dopo tutto quello che succede, si torna da capo....con scelte dei protagonisti che non sono plausibili e non tornano ( come fa il marito a rimanere ancora sposato dopo tutto quello che e' successo?)
Due personaggi sembra debbano giocare un ruolo centrale, la detective e l'avvocato..ma la detective, l'unica che sembra intuire la verita', proprio quando e' ora di smascherare amy si tira indietro ( il caso e' stato chiuso)....ma allora a cosa e' servito il suo ruolo? E l'avvocato difensore, sembra promettere una bella battaglia per il suo assistito...alla fine gli da' solo un paio di consigli banali (" non guardare i giornalisti neglio occhi che sembra una sfida"). Quindi, di nuovo, ai fini della trama, a cosa serve?
Insomma, un film in cui sono stati cercati molti significati simbolici ma che a mio parere presenta molte debolezze sia nella concatenazione della trama che nella definizione dei personaggi e dei loro ruoli.
[-]
[+] completamente d'accordo con ilailaria
(di val au vent)
[ - ] completamente d'accordo con ilailaria
[+] il coraggio di uscire dal gregge!
(di camillo triolo)
[ - ] il coraggio di uscire dal gregge!
[+] per camillo
(di luanaa)
[ - ] per camillo
|
|
|
[+] lascia un commento a ilailaria »
[ - ] lascia un commento a ilailaria »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
theblackrider
|
venerdì 23 settembre 2016
|
un'inutile scena da splatter che rovina tutto
|
|
|
|
A prescindere da tutti i tentativi da altri già effettuati di capire o spiegare la trama (già di per sé un notevole casino) il film, ma soprattutto il libro, contiene una scena di violenza gratuita e drammaturgicamente assurda che ai miei occhi rovina tutta la story e fa dell'intero film un fallimento (per non dire: una boiata): lei che taglia la gola all'ex-spasimante e poi la fa bellamente franca. anzi a nessuno frega niente di quel poveraccio tutto premure che in fondo voleva solo aiutarla. ma dove stiamo arrivando?? questa tipa è un'assassina per amor della suspense! assolutamente stupido e perfettamente inutile dunque questo omicidio che non trova nessuna giustificazione né nei comportamenti precedenti della protagonista, né nello sviluppo della trama antecedente e susseguente.
[+]
A prescindere da tutti i tentativi da altri già effettuati di capire o spiegare la trama (già di per sé un notevole casino) il film, ma soprattutto il libro, contiene una scena di violenza gratuita e drammaturgicamente assurda che ai miei occhi rovina tutta la story e fa dell'intero film un fallimento (per non dire: una boiata): lei che taglia la gola all'ex-spasimante e poi la fa bellamente franca. anzi a nessuno frega niente di quel poveraccio tutto premure che in fondo voleva solo aiutarla. ma dove stiamo arrivando?? questa tipa è un'assassina per amor della suspense! assolutamente stupido e perfettamente inutile dunque questo omicidio che non trova nessuna giustificazione né nei comportamenti precedenti della protagonista, né nello sviluppo della trama antecedente e susseguente. niente: per me il "romanziere" Gillian Flynn ha scritto semplicemente una scemata da scolaretto e sembra che nessuno (parlo degli spettatori e della critica) se ne renda conto! ripeto: un efferato e crudele omicidio che resta impunito e passa quasi inosservato... ma scherziamo??!! un quattro meno meno a Gillian Flynn (anche sceneggiatore!) e al regista David Fincher.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a theblackrider »
[ - ] lascia un commento a theblackrider »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
a.i.9lli
|
giovedì 25 giugno 2015
|
miracolo nel missouri
|
|
|
|
Spesso è capitato che nel passaggio dal titolo straniero a quello italiano ci sia stata un'enorme perdita di significato e profondità, ma non è per nulla quello che accade con Gone girl- L'amore bugiardo. Questa non è la semplice storia di una moglie che scompare da una vita perfetta, ma la mostruosa ed inconcepibile evoluzione di un amore bugiardo, che rapidamente passa da un sentimento idealizzato nei primi fantastici mesi di matrimonio a un'evoluzione spaventosa, incredibile, malata.
Sembrerebbe il tipico esempio di una crisi matrimoniale che degenera: lei bellissima, intelligente, brillante, lui affascinante, sicuro di sè, creativo; lei illustratrice , madre di un famoso personaggio amato in tutta America, lui giornalista e aspirante scrittore; un solo scenario: New York.
[+]
Spesso è capitato che nel passaggio dal titolo straniero a quello italiano ci sia stata un'enorme perdita di significato e profondità, ma non è per nulla quello che accade con Gone girl- L'amore bugiardo. Questa non è la semplice storia di una moglie che scompare da una vita perfetta, ma la mostruosa ed inconcepibile evoluzione di un amore bugiardo, che rapidamente passa da un sentimento idealizzato nei primi fantastici mesi di matrimonio a un'evoluzione spaventosa, incredibile, malata.
Sembrerebbe il tipico esempio di una crisi matrimoniale che degenera: lei bellissima, intelligente, brillante, lui affascinante, sicuro di sè, creativo; lei illustratrice , madre di un famoso personaggio amato in tutta America, lui giornalista e aspirante scrittore; un solo scenario: New York. Ma la routine, le circostante della vita, il trasferimento nel mediocre Missouri e la triste e infantile certezza che "il resto è solo un rumore di sottofondo" svelano che l'amore non è perfetto ma è anzi un incubo, un incubo per lei, ma un incubo anche per lui. Ora Amy è scomparsa, e tutti sono contro Nick: il vicinato, il detective, i media, l'America intera e l'isteria di massa, che condanna alla vergogna e alla colpa prima ancora dei tribunale. Ma David Fincher non poteva offrirci qualcosa di così scontato, e nulla è veramente come sembra: tutto appare come una mente più brillante e diabolica vuole che sembri, e il miracolo che si verifica nel Missouri non è la pace che tutti si aspettano. In questa pellicola intensa e talvolta persino lenta, l'amore è veramente bugiardo. Ma chi è il vero bugiardo?
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a a.i.9lli »
[ - ] lascia un commento a a.i.9lli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
kondor17
|
lunedì 19 ottobre 2015
|
imbarazzante
|
|
|
|
Non capisco proprio tutto questo rumore per un film decisamente mediocre. La storia parte bene, ma dopo il terzo biglietto, inizia la sagra delle incongruenze. Simboli dimenticati, case supersorvegliate che riprendono tutto fuori quello che serve, metodi di indagine da terza media, pazienti insanguinate medicate e rivestite senza lavarle, indizi e simboli che spariscono, nuovi retroscena che continuamente emergono per tenere a galla una barca che ormai è già affondata. In un giallo non si può basare tutto sull'estetica o sul mestiere, se il plot fa acqua è finita. Peccato, perché il regista in se non sarebbe male e pure Affleck e la Pike sembravano in buona vena.
[+]
Non capisco proprio tutto questo rumore per un film decisamente mediocre. La storia parte bene, ma dopo il terzo biglietto, inizia la sagra delle incongruenze. Simboli dimenticati, case supersorvegliate che riprendono tutto fuori quello che serve, metodi di indagine da terza media, pazienti insanguinate medicate e rivestite senza lavarle, indizi e simboli che spariscono, nuovi retroscena che continuamente emergono per tenere a galla una barca che ormai è già affondata. In un giallo non si può basare tutto sull'estetica o sul mestiere, se il plot fa acqua è finita. Peccato, perché il regista in se non sarebbe male e pure Affleck e la Pike sembravano in buona vena. Falsa partenza. Arrivo faticoso (150 minuti).
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
the thin red line
|
lunedì 12 gennaio 2015
|
la deprimente vittoria dell'apparire secondo david
|
|
|
|
Gli sposini felici Amy e Nick sono costretti a lasciare New York per vivere in provincia: hanno perso i rispettivi lavori e anche il loro matrimonio sta cadendo a pezzi sotto i colpi bassi della crisi economica. Nel giorno del loro 5 anniversario Amy sparisce lasciando dietro di se solo segni di percosse e una scia di sangue. Comincia cosi la lunga ricerca della verità del marito.
Contrariamente al solito schema narrativo del thriller Fincher svela l'arcano dopo appena un'ora di girato e lo fa in soli cinque minuti spezzettando cosi il film in due parti ben distinte: nella prima Nick reagisce alla sparizione della moglie quasi come fosse un sollievo, non riesce a realizzare che cosa provare e si trova di fronte alla spettacolarizzazione mediatica dell'evento e le conseguenze che ciò ne comporta, man mano che proseguono le indagini spuntano indizi che puntano il dito in maniera anche troppo evidente sul possibile femminicidio del marito spiazzato dalla sua stessa apatia.
[+]
Gli sposini felici Amy e Nick sono costretti a lasciare New York per vivere in provincia: hanno perso i rispettivi lavori e anche il loro matrimonio sta cadendo a pezzi sotto i colpi bassi della crisi economica. Nel giorno del loro 5 anniversario Amy sparisce lasciando dietro di se solo segni di percosse e una scia di sangue. Comincia cosi la lunga ricerca della verità del marito.
Contrariamente al solito schema narrativo del thriller Fincher svela l'arcano dopo appena un'ora di girato e lo fa in soli cinque minuti spezzettando cosi il film in due parti ben distinte: nella prima Nick reagisce alla sparizione della moglie quasi come fosse un sollievo, non riesce a realizzare che cosa provare e si trova di fronte alla spettacolarizzazione mediatica dell'evento e le conseguenze che ciò ne comporta, man mano che proseguono le indagini spuntano indizi che puntano il dito in maniera anche troppo evidente sul possibile femminicidio del marito spiazzato dalla sua stessa apatia. Al contrario di ciò che potremmo facilmente aspettarci il regista fa una scelta coraggiosa e viene al dunque nel giro di un'ora chiudendo di fatto il caso per lo spettatore ma aprendo una seconda parte fatta di retroscena e controversie dovute alla mediatizzazione della storia e dei personaggi non meno interessante. Come di consueto Fincher non ci regala un finale banale ne lieto ad ogni costo ma si sofferma, quasi a volerci infastidire volutamente, al come la spettacolarizzazione dell'evento a livello mediatico vinca a mani basse sulla realtà dei fatti lasciando poliziotti, vicini di casa, avvocati e familiari a credere come degli idioti burattini a ciò che gli viene raccontato dal quarto potere. Un circolo vizioso che porterà il protagonista alla scelta più sicura per la sua immagine e non a quella più giusta concedendo la deprimente vittoria dell'apparire sull'essere. Un lungo e approfondito j'accuse al mondo dell'informazione di oggi che crea e distrugge miti per accontentare pubblico e ascolti ridicolizzando la vera informazione. Il marito passa in breve da vittima a carnefice, senza possibilità di difesa. Dal punto di vista registico Il regista di Seven, Fight Club e Zodiac si discosta dalla cupezza, dall'oscurità e dalla decadenza visiva dei suoi precedenti lavori concentrandosi maggiormente su ambienti ordinati e freddi come fossero il contesto dell'anima della protagonista femminile glaciale e calcolatrice. Fincher conosce i suoi attori e consegna nelle mani dell'eterno monoespressivo Affleck un ruolo decisamente adatto alla sue caratteristiche, mentre Rosamund Pike interpreta senza macchia un ruolo già visto e conosciuto nel mondo del cinema (femme fatale) senza particolari bagliori ma convincendo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a the thin red line »
[ - ] lascia un commento a the thin red line »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
bruce harper
|
domenica 7 febbraio 2016
|
coerente con l’autore ma fuori da ogni logica
|
|
|
|
Partiamo dalla fine: Nick non riesce a dire di no, PERCHE’? Perché il personaggio interpretato da Ben Affleck non volta istantaneamente le spalle a quelle specie di strega nevrotica di sua moglie che è tornata a mendicare benevolenza dopo aver tentato per tutta la durata del film di mandarlo alla forca, inscenando un’escalation di macchinazioni e menzogne che neanche Pol Pot? E’ questa la chiave del film secondo me. Se riusciamo a dare una risposta plausibile ad una condotta implausibile allora avremo vinto la sfida.
Premessa: la carne al fuoco è tanta. I temi ci sono, compresi alcuni tra i più cari all’autore: il tema del doppio, i media manipolatori, i segreti che si celano dietro le maschere sociali, il matrimonio come uno dei meccanismi di repressione.
[+]
Partiamo dalla fine: Nick non riesce a dire di no, PERCHE’? Perché il personaggio interpretato da Ben Affleck non volta istantaneamente le spalle a quelle specie di strega nevrotica di sua moglie che è tornata a mendicare benevolenza dopo aver tentato per tutta la durata del film di mandarlo alla forca, inscenando un’escalation di macchinazioni e menzogne che neanche Pol Pot? E’ questa la chiave del film secondo me. Se riusciamo a dare una risposta plausibile ad una condotta implausibile allora avremo vinto la sfida.
Premessa: la carne al fuoco è tanta. I temi ci sono, compresi alcuni tra i più cari all’autore: il tema del doppio, i media manipolatori, i segreti che si celano dietro le maschere sociali, il matrimonio come uno dei meccanismi di repressione. La messa in scena è come al solito impeccabile, Rosamund Pike è divina e lo score di Trent e Atticus è già in cima alle mie liste Spotify. Bene.
Ora possiamo tornare al problema di partenza: perché??? Chi diamine glie lo fa fare a Mascellone di sciropparsi il ritorno di Giuda Iscariota 2.0? Lo spazio stringe per cui riduco brutalmente all’osso: il pusillanime non riesce ad opporsi perché COSÌ VUOLE LA TELEVISIONE. Perché è quello che si aspetta la gente, la comunità rurale del Missouri e l’intera razza bovina yankee che passa le serata a sciropparsi volgarissimi talk show. E’ quello che vuole LA SOCIETÀ DELLO SPETTACOLO (di debordiana memoria) la cui egemonia assoluta ha ormai reso il buon senso degli esseri umani un semplice optional. Perché più che un giudizio sull’opinione pubblica, sulla società di massa, su una coppia di medio borghesi accecati dal cliché dell’ammmmore, lo sguardo attento di Fincher alza la posta e punta dritto al medium stesso, al dispositivo sociale e culturale: ai MASS MEDIA CHE NON DESCRIVONO MA RI-SCRIVONO IL REALE, lo controllano, lo manipolano. Che così diventa superfluo, marginale, plausibile anche se insensato, strumentale anche se imprescindibile.
Perché parliamoci chiaro, in tutta l’opera di David Fincher emerge una sottintesa ma brutale verità: al Sig. Fincher del reale (della realtà, del realismo, del verosimile) non gli è mai fregato un beneamato niente(si pensi a Benjamin Button o The Game). E GG ne è l’ennesima conferma in quanto, diciamolo, il grado di credibilità degli eventi rasenta lo zero assoluto. Punto. Per dire: perché Mascellone non la corca di mazzate non appena la vede rientrare a casa? Perché i detective dell’FBI quando la interrogano sembrano dei mammiferi decerebrati al cospetto di Babbo Natale? Perché Mascellone un attimo prima si dilania le viscere per capire se ha veramente perso un figlio e un attimo dopo a domanda precisa si accontenta di un lascivo “potrebbe...” bisbigliato da Alien con il sex appeal di uno scopino da cesso? Suvvia, la rosicata è davvero troppo forte per far finta di niente.
In ultima analisi dunque, anche se pienamente coerente con una poetica di fondo, IL REALE COME SEMPLICE PRETESTO PER SVISCERARE LE REAZIONI ALIENATE E ALLUCINATE DELLA MENTE UMANA AI MEZZI DI REPRESSIONE DELLA SOCIETA’ (il consumismo in Fight Club, la religione in Seven, lo status sociale in TSN, e il binomio matrimonio + mass media in GG), la pellicola pecca a mio avviso di un eccesso di presunzione e subisce più vistosamente di altre il corto circuito tra il movente ‘autoriale’ di un film a tesi e l’ossequiosa adesione ai canoni del mistery. In definitiva un’opera audace ma irrisolta. Tre stelle.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a bruce harper »
[ - ] lascia un commento a bruce harper »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
degiovannis
|
martedì 30 dicembre 2014
|
a scuola di seduzione
|
|
|
|
Alla fine del film lo spettatore è un po' sconcertato: Amy, la protagonista è una psicopatica, come spesso la definisce il marito Nick, oppure è un'eroina moderna che non si rassegna al ruolo marginale di moglie di provincia e cerca con tutti i mezzi di affermare i suoi diritti di donna e la propria femminilità? Probabilmente è tutte e due le cose: nell'attuale società americana, priva di sentimenti e di anima, desolata come la terra di Eliot, una donna deve avere una personalità ai limiti della malattia se non vuole arrendersi e affermare il proprio ruolo di coprotagonista della vita di coppia, non solo, ma della vita tout court. In un mondo che sembra avere smarrito ogni etica, anche l'omicidio può quindi diventare un mezzo per perseguire i propri diritti, altrimenti calpestati.
[+]
Alla fine del film lo spettatore è un po' sconcertato: Amy, la protagonista è una psicopatica, come spesso la definisce il marito Nick, oppure è un'eroina moderna che non si rassegna al ruolo marginale di moglie di provincia e cerca con tutti i mezzi di affermare i suoi diritti di donna e la propria femminilità? Probabilmente è tutte e due le cose: nell'attuale società americana, priva di sentimenti e di anima, desolata come la terra di Eliot, una donna deve avere una personalità ai limiti della malattia se non vuole arrendersi e affermare il proprio ruolo di coprotagonista della vita di coppia, non solo, ma della vita tout court. In un mondo che sembra avere smarrito ogni etica, anche l'omicidio può quindi diventare un mezzo per perseguire i propri diritti, altrimenti calpestati.
Il film indaga molto bene anche il ruolo dei media e quello della folla, la folla che ha preferito Barabba a Cristo, che vorrebbe impiccare il Vicario di provvigione (ricordate Manzoni?), che è pronta a condannare a morte un presunto assassino, senza cadavere e senza uno straccio di prova. Sono passati i secoli, ma i comportamenti sono gli stessi: ci si lascia guidare dalla spinta emotiva e, quel che è più grave, dagli interessi dell'audience. Infine il ritmo: il film vi tiene inchiodati alla poltrona per tutte le due ore e mezza senza concedervi neanche uno sbadiglio: non è certo un ritmo da riflessione, ma neanche quello parossistico di certi prodotti hollywoodiani
[-]
[+] eroina o psicoaptica?
(di marezia)
[ - ] eroina o psicoaptica?
|
|
|
[+] lascia un commento a degiovannis »
[ - ] lascia un commento a degiovannis »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
lucapalazzi
|
lunedì 12 gennaio 2015
|
ottimo film (intendo un altro, cioè the prisoner)
|
|
|
|
Premessa: David Fincher ha curato la regia di Fight Club. E' importante ricordarselo perchè è l'unico vero motivo per cui uno può cadere nell'errore di andare a cinema a vederlo. L'obiettivo del film è dimostrare che nella società cattiva non può esistere l'amore ma tutti mentono e fanno doppi giochi. Insomma l'amore boghese verrà distrutto (e bunuel che è campato a fare?).
Questi sono i problemi che ho riscontrato nelle 2 ore e passa di orrida visione:
Prima parte: dobbiamo capire che i due si amano. Ma non si amano, è solo una serie di clichè, battutine ad effetto, sguardi ammiccanti e altre amenità. Insomma poco più di una tresca, non c'è motivo per sposarsi. E invece loro lo fanno.
[+]
Premessa: David Fincher ha curato la regia di Fight Club. E' importante ricordarselo perchè è l'unico vero motivo per cui uno può cadere nell'errore di andare a cinema a vederlo. L'obiettivo del film è dimostrare che nella società cattiva non può esistere l'amore ma tutti mentono e fanno doppi giochi. Insomma l'amore boghese verrà distrutto (e bunuel che è campato a fare?).
Questi sono i problemi che ho riscontrato nelle 2 ore e passa di orrida visione:
Prima parte: dobbiamo capire che i due si amano. Ma non si amano, è solo una serie di clichè, battutine ad effetto, sguardi ammiccanti e altre amenità. Insomma poco più di una tresca, non c'è motivo per sposarsi. E invece loro lo fanno. E la credibilità di questo passaggio (zero) inficia tutta la seconda parte. Qualcuno ha citato Hitchcock (essendo la protagonista bionda). Stiamo parlando di un regista che due tocchi disegnava un personaggio, qui abbiamo due capre che per qualche ragione NON SI CAPISCONO. La scena dell'anello che lui dà a lei, davanti ai blogger assolutamente improbabile e non merita di essere descritta. Voglio dire, qual è il tuo obiettivo? Farmi capire che è una bella storia d'amore o che è una sorta di collisione casuale fra due deficienti? Nel secondo caso, ripeto, non stai mettendo in discussione l'amore borghese, ma la capacità di due cretini di resistere alla loro idiozia.
Seconda parte: dopo avermi (personalmente) fatto detestare quei due, mi porti dentro un thriller abbastanza interessante. Ok, però scrivila una sceneggiatura. Lei si dà una martellata in testa, cosi! Toh! Poi pensa al suicidio (e perchè no?). dopodichè passiamo subito al presunto rapimento del suo ex (lei sempre per sport dà un altro pò di capocciate al muro, gli taglia la gola e si fa ricoprire di sangue tipo Carrie). Finisce questa parte (che perlomeno ha una certa tensione, grazie soprattutto alle musiche di Trent Reznor) con una scena degna de "ai ai confini della realtà". Lei torna sulla scena tutta coperta di sangue. Mentre stanno arrestando il marito, i media sono inferociti, tutti la cercano, un casino..lei torna. E giustamente la ricoverano, ma si stufano di lei quasi subito e la rilasciano (dopo averla comunque interrogata in 20 tipo plotone di esecuzione. Una che ha subito uno stupro ed è stata torturata) ancora ricoperta di sangue..voglio dire, almeno lavala. Le fanno le analisi vaginali ("è stata stuprata") ma non si merita una doccia, cosi impara. Lo stesso Ben Affleck fa notare come la sua storia (mi teneva legata come un cane, io l'ho sgozzato con la mano libera) non stia proprio in piedi per una serie di ragioni, ma non ha importanza perchè passiamo subito alla distruzione dell'istituzione matrimoniale (e perchè non distruggere l'istituzione "cresima"?). Tralasciando l'inutilità del distruggere una cosa già distrutta (e in questo caso nemmeno mai esistita), il film si conclude con loro che diventano famosi tipo obama e la first lady, ma continuano a MENTIRE.
Ma la cosa che funziona meno, è l'immedesimazione con i personaggi, che è inesistente. Ben Affleck è lo Stefano Accorsi americano..non puoi pensare di farlo recitare se in un film tipo la carica dei 101, insomma con dei suoi simili.
Concludo con la mia personalissima e opinabilissima valutazione:
Voto: 3
Consiglio: andate a vedere The Prisoner piuttosto.
[-]
[+] sottoscrivo ogni riga
(di freerider)
[ - ] sottoscrivo ogni riga
|
|
|
[+] lascia un commento a lucapalazzi »
[ - ] lascia un commento a lucapalazzi »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
hydroviolante
|
mercoledì 14 gennaio 2015
|
drammativo tendente alla commedia
|
|
|
|
Inverosimile la trama: iperbolica nelle trovate, nelle ambientazioni, nelle situazioni e nei personaggi. Capisco che il cinema è rappresentazione lontana dalla realtà, altrimenti risulterebbe noioso e banale, ma qui si esagera. La verosimiglianza con le esperienze è talmente labile da trasformare il dramma in commedia.
Inquietante la moglie: lo sguardo della pazzia e l'inviluppo dei peggiori stereotipi metropolitani.
|
|
|
[+] lascia un commento a hydroviolante »
[ - ] lascia un commento a hydroviolante »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
iuriv
|
giovedì 22 ottobre 2015
|
coppie che scoppiano.
|
|
|
|
Fincher propone un noir che ha per protagonista una coppia sposata sul punto di esplodere e che inizia quando la moglie scompare nel nulla. Ben Affleck ha l'espressione di uno a cui si possono rubare le mutande mentre ancora le indossa, eppure tutte le prove sembrano convergere su di lui.
Film in gran parte notturno, adatta piuttosto bene i suoi toni oscuri al carattere disfunzionale dei protagonisti. Tra mogli scomparse, avvocati infallibili, giornalisti sciacalli e morbosità delle masse, la trama si srotola bene e conduce verso una parte finale che sembra piombare come una mannaia su tutto ciò che si è visto fin li. Ma, per una volta, qui la storia la fanno i personaggi e il modo in cui si svolgono le situazioni è guidato da loro e non da esigenze narrative.
[+]
Fincher propone un noir che ha per protagonista una coppia sposata sul punto di esplodere e che inizia quando la moglie scompare nel nulla. Ben Affleck ha l'espressione di uno a cui si possono rubare le mutande mentre ancora le indossa, eppure tutte le prove sembrano convergere su di lui.
Film in gran parte notturno, adatta piuttosto bene i suoi toni oscuri al carattere disfunzionale dei protagonisti. Tra mogli scomparse, avvocati infallibili, giornalisti sciacalli e morbosità delle masse, la trama si srotola bene e conduce verso una parte finale che sembra piombare come una mannaia su tutto ciò che si è visto fin li. Ma, per una volta, qui la storia la fanno i personaggi e il modo in cui si svolgono le situazioni è guidato da loro e non da esigenze narrative.
Tutto sommato un lavoro che ripaga bene del tempo speso nel vederlo, risultando a tratti avvincente.
Ma è come se mancasse qualcosa. La mia sensazione è che Fincher abbia voluto costruire una nuova versione di Fight Club col materiale che aveva per le mani e non ci sia riuscito fino in fondo.
Per farlo si è servito di situazioni piuttosto cariche, in un crescendo di avvenimenti via via sempre più incredibili fino a sfiorare il grottesco. Non un male di per se, ma è senz'altro un'attitudine che cozza potentemente con una prima fase del film, dominata dall'indagine, più posata e che cerca la credibilità della situazione.
Gli eccessi comunque producono alcune scene importanti (come Rosamund Pike vestita di sangue) e non vanno ad appesantire una trama che vive la sua tensione sullo scambio del punto di vista e sull'impressione mutevole che i personaggi lasciano di se. Una storia priva di caratteri positivi, che costringe lo spettatore ad affezionarsi al meno peggio tra i protagonisti del gioco.
Vederlo è consigliato, perché è una storia che va a lavorare su molti temi importanti, come il rapporto di coppia, il pregiudizio e il rapporto distorto che i media hanno con la società. Inoltre Fincher gestisce bene la tensione della sua opera, mantenendo vivo l'interesse fino ai minuti finali. Però, a differenza di Fight Club, magari non proprio un indimenticabile, ecco.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|
|
d'accordo? |
|
|
|