sonofattocosi
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mercoledì 11 marzo 2015
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ora spegnete il dvd e guardatevi attorno.....
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Una città fortificata che si protegge da ciò che sta fuori.Gli altri che nessuno ha mai visto..
La società divisa in ordini,ognuno con il suo proprio ferreo compito.
Il controllo scivola dalle mani degli altruisti a quello degli scienziati(eruditi)con la complicità
degli intrepidi(gli audaci difensori della città..).
La scienza come controllo mentale delle masse, le forze dell'ordine assoggettate ai poteri forti.
Gli esclusi che vivono ai margini e non contano e poi loro,"i divergenti" rari e pericolosi,che non si possono controllare,che hanno in dono coraggio,altruismo e intelligenza.
Il seme della libertà. Ora spegnete il dvd e guardatevi attorno.....
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akyra
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giovedì 5 marzo 2015
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bel film
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bello l'addestramento e anche l'azione. non banale
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jackmod
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mercoledì 11 febbraio 2015
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storia stravolta, film deludente.
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Peggior trasposizione di un libro in film. Non si tratta di scene cancellate che non sono poi così tante, ma lo stravolgimento completo di alcuni particolari della storia. Primo fra tutti la crescita di Tris negli intrepidi spiegata malissimo (direi quasi inesistente); sembra che lei rimanga una ragazza frignona e debola con in più soltanto la capacità di sparare e combattere . In secondo la violenza praticamente assente rende impossibile creare l'atmosfera presente nella fazione degli intrepidi [+]
Peggior trasposizione di un libro in film. Non si tratta di scene cancellate che non sono poi così tante, ma lo stravolgimento completo di alcuni particolari della storia. Primo fra tutti la crescita di Tris negli intrepidi spiegata malissimo (direi quasi inesistente); sembra che lei rimanga una ragazza frignona e debola con in più soltanto la capacità di sparare e combattere . In secondo la violenza praticamente assente rende impossibile creare l'atmosfera presente nella fazione degli intrepidi (esempio lampante Molly che le dice "Sei stata grande Tris"). Questi solo due esempi di moltissimi particolari diversi che danno un'idea completamente diversa della storia. Film confezionato per bambine di 12 anni.
Sono davvero deluso perché all'inizio mi era sembrato davvero ben fatto. Spero che insurgent sia diretto da qualcun'altro perché per me questa è stata davvero un'occasione sprecata.
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maggie69
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mercoledì 31 dicembre 2014
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l'idea é buona, ma...
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L'idea é buona, ma non basta dire che chi é diverso fa paura per tirarne fuori un film... ci sono diverse cosette interessanti e mai viste peraltro.. peccato... se vedró la seconda puntata resto sul formato dvd..lui carinissimo.
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eleonora panzeri
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martedì 16 dicembre 2014
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hunger games vs divergent
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Penso che questo film sia molto bene realizzato e il cast molto ben scelto.
Lo volevo vedere da molto tempo e non ha assolutamente deluso le mie aspettative.
Impossibile non fare un confronto tra «Divergent» e «Hunger Games» per certi versi figli di uno stesso genere cinematografico, poco importa se in Divergent siamo sulla terra in un futuro post bellico.
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Penso che questo film sia molto bene realizzato e il cast molto ben scelto.
Lo volevo vedere da molto tempo e non ha assolutamente deluso le mie aspettative.
Impossibile non fare un confronto tra «Divergent» e «Hunger Games» per certi versi figli di uno stesso genere cinematografico, poco importa se in Divergent siamo sulla terra in un futuro post bellico.
Il film anche in questo caso è ispirato ad una saga letteraria, non avendola letta posso basarmi solo su quello che ho visto. Benché il film mi sia piaciuto sono molti i punti che mi lasciano perplessa, rendendolo nel complesso inferiore alla saga degli «Hunger Games».
La suddivisione in fazioni, non è una grande novità. Il fatto che nel futuro si possa pensare ad un governo basato sulle caste risulta aberrante, dato che sarebbe la conferma che la storia dell’umanità fino ad oggi non ha insegnato nulla.
In Hunger Games il regime totalitario di Snow metteva gli abitanti dei vari distretti in condizioni tali da non potersi ribellare. Situazione differente in Divergent dove tutti accettano l’ordine costituito del sistema in maniera convinta. La protagonista infatti lo comincia a mettere in discussione solo dopo aver scoperto di essere una Divergente.
Trovo riduttivo inserire solo cinque fazioni e molto strana l’esistenza degli esclusi, dato che tutti devono essere inquadrati in una fazione (da qui il problema dei divergenti) non è chiaro il perché esistano delle persone escluse, che dal mio modo di vedere le cose avrebbero potuto organizzarsi e decidere magari di cambiare un regime che li obbligava a vivere come dei mendicanti.
Se è la perfetta programmazione che viene cercata, l’escluso non dovrebbe esistere ma semplicemente andrebbe eliminato. Assurda la ricerca dei pochi divergenti o il preoccuparsi delle grandi minacce fuori dal muro, con un gruppo interno insoddisfatto, infelice ed emarginato. Povertà e disperazione portano a violenza e a criminalità, strano che questo non sia stato sfruttato.
Passiamo adesso agli «Intrepidi», la fazione protagonista del film. Ogni paese ha un suo esercito, sarebbe bello non fosse così, tuttavia sono felice che il nostro non se ne vada in giro per la città a saltellare su e giù da palazzi e da treni in corsa (ma il treno che prendono sempre dove va? sopratutto quanti ne passano a caso?). La paura è sicuramente il nemico più grande dell’uomo, ma la gentilezza e il rispetto sono dei valori importanti. Mantenere l’ordine con minacce e soprusi fisici a mio avviso non è un modo intelligente di gestire un esercito del futuro, possibile che in questa realtà l’evoluzione dell’umanità abbia avuto una botta d’arresto così radicale? Non ho capito da quale minacce devo proteggere le altre caste gli intrepidi, visto che dopo il muro ci sono «i pacifici», felici agricoltori che coltivano la terra e allevano il bestiame. Se ci fossero delle minacce reali fuori dal muro, come farebbero i pacifici a vivere serenamente la loro vita?
Fino a qui ho messo in discussione tutto eppure il film mi è piaciuto. Gli attori sono stati determinanti in questo.
La bella e dolcissima Shailene Woodley nei panni di Tris, riesce a dare un’interpretazione molto più divertente e accattivante della Lawrence in Hunger Games. Allo stesso modo Theo James, a dispetto del nome del personaggio, Quattro (a rischio di un effetto Bonzo, come in Ender’s Games) riesce a renderlo molto interessante. A confronto Peeta e Gale (protagonisti maschili di Hunger Games) sembrano noiosi e privi di personalità, non saprei dire se dipende dal fatto che i ruoli sono diversi. Katniss anche nel libro non è trainante come protagonista e l’interpretazione della Lawrence è in linea con quella descritta dai romanzi, per i due ragazzi Theo James dimostra che si poteva fare di meglio, il suo profilo in fondo non è molto diverso da quello di Gale.
Si potrebbe parlare delle profonde filosofie della natura umana, postulate dalla Matthews (aspirante leader del nuovo mondo) ma trovando un regime così costituito profondamente arretrato e irrealistico, penso che «Gli eruditi» (fazione in lotta per il potere) hanno ben poco da stare allegri, perché tutta questa grande intelligenza proprio non la vedo.
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il beppe nazionale
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domenica 26 ottobre 2014
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la winslet sacrificata
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In un anno imprecisato una parte dell'umanità si rinchiude dentro Chicago e crea una comunità divisa in cinque classi. La forma mentis di ogni classe viene plasmata da una ferrea regolamentazione, tuttavia vi è una categoria di persone che non rientra in nessuna classe: i Divergenti. I Divergenti sono quelli che pensano fuori dal coro, sono persone mentalmente flessibili, difficilmente manipolabili e per questo pericolosi per l'ordine. La protagonista Beatrice Prior è uno di questi soggetti speciali ma, al momento del test attitudinale, l'esaminatrice manomette il risultato per salvarle la vita.
Beatrice, nata come abnegante, decide allora di entrare negli Intrepidi, la casta di scavezzacollo dediti all'ordine pubblico (praticamente un gruppo militare dove tutti sembrano allegri e non fanno altro che correre e saltare), e cambia nome in Tris.
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In un anno imprecisato una parte dell'umanità si rinchiude dentro Chicago e crea una comunità divisa in cinque classi. La forma mentis di ogni classe viene plasmata da una ferrea regolamentazione, tuttavia vi è una categoria di persone che non rientra in nessuna classe: i Divergenti. I Divergenti sono quelli che pensano fuori dal coro, sono persone mentalmente flessibili, difficilmente manipolabili e per questo pericolosi per l'ordine. La protagonista Beatrice Prior è uno di questi soggetti speciali ma, al momento del test attitudinale, l'esaminatrice manomette il risultato per salvarle la vita.
Beatrice, nata come abnegante, decide allora di entrare negli Intrepidi, la casta di scavezzacollo dediti all'ordine pubblico (praticamente un gruppo militare dove tutti sembrano allegri e non fanno altro che correre e saltare), e cambia nome in Tris. La nuova vita della protagonista si presenta tutt'altro che facile. Ella dovrà affrontare addestramenti violenti, combattimenti cruenti e pressioni psicologiche continue. Nel frattempo la casta degli Eruditi sta macchinando un colpo di stato contro gli Abneganti e prepara un fluido speciale che servirà per controllare le forze armate. Mentre Tris guadagna sempre più posizioni e rispetto all'interno della sua fazione, il piano degli Eruditi prende avvio come una vera e propria pulizia etnica, ma la nostra eroina riuscirà a sventarlo.
Divergent viene spesso accostato a Hunger Games per un motivo molto semplice: c'è una distopia dove qualcuno controlla qualcun altro, c'è una ragazza non conforme alle regole che diventa forte sia spiritualmente che fisicamente, c'è la storia d'amore, c'è la classe degli svantaggiati. Stiamo ormai assistendo a un leit motiv che intreccia tematiche vagamente sociali a sprazzi di fantascienza e la qualità delle idee fatica a mantenersi alta.
Il regista Burger dà una trasposizione del libro molto piatta e senza grandi elementi di interesse, complici attori dalle performance ordinarie. Davvero infelice la scelta di dare alla Winslet un personaggio che, seppur fondamentale, appare saltuariamente nella pellicola senza che ne sia data un'adeguata caratterizzazione. Così come non è data una caratterizzazione interessante delle caste (tranne che per gli Intrepidi), degli Esclusi, della città e del mondo esterno. Se da un lato questa carenza deriva dal fatto che il film è tratto da una trilogia di romanzi, dall'altro è colpa del regista se la storia non riesce a destare un magnetico interesse. Il personaggio di Tris non dice nulla, passa da zero a mito in poco tempo, subisce atti di nonnismo e attira le attenzioni del belloccio di turno. Gli antagonisti perseguono un'ideale preciso ma non si capisce da dove scaturiscano tante ostilità contro gli Abneganti. Non c'è pathos, ci sono solo esercitazioni fisiche; non c'è introspezione, ci sono solo leader più o meno maligni. I momenti più pregnanti sono rappresentati dalle prove estreme a cui sono sottoposti i novelli intrepidi; prove inconcepibili per chi non è abituato al loro stile di vita, eppure determinanti per stabilire se si è dentro o fuori la fazione.
La politica poteva essere un punto forte di Divergent, le tematiche sociali potevano essere approfondite puntando lo sguardo sulla vita quotidiana, l'azione poteva non limitarsi a salti e scazzottate. Burger e Roth sono complici nel creare un panorama che attira per la grande produzione e la risonanza mediatica tuttavia, una volta scartato il pacchetto, è più fumo che arrosto ciò che si trova. I grandi maestri delle distopie (Orwell, Huxley, flli. Wachowski, Kubrik) restano sulla loro torre d'avorio a guardare i disperati tentativi di autori che cercano di ingraziarsi prevalentemente un pubblico giovanile.
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birbo
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giovedì 9 ottobre 2014
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che delusione
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l Hunger Games di serie B....Trama insensata, niente è credibile nè coinvolgente, il governo è buono no è cattivo, i divergenti sono eliminare ? e perchè ? cosa hanno fatto ? in Hunger Games le situazioni, le posizioni e gli eventi presenti e passati sono spiegati e logici. Film mediocre davvero
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kyotrix
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giovedì 25 settembre 2014
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nulla di che
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Non conosco i libri. Questo film, di per se, non è nulla di speciale.
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gianlucarinaldi
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mercoledì 17 settembre 2014
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si poteva fare meglio
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Tratto dal primo capitolo di una serie di best sellers (ennesima saga young-adult incentrata su un futuro distopico), Divergent non parte molto bene. La descrizione iniziale della società è piuttosto banale: rende l’idea anche a chi non ha letto i libri, questo è sicuro, ma finisce per essere eccessivamente e fastidiosamente didascalica.
Da troppo spesso l’impressione di attenersi eccessivamente alla sostanza superficie del libro, senza mai tentare di andare oltre.
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Tratto dal primo capitolo di una serie di best sellers (ennesima saga young-adult incentrata su un futuro distopico), Divergent non parte molto bene. La descrizione iniziale della società è piuttosto banale: rende l’idea anche a chi non ha letto i libri, questo è sicuro, ma finisce per essere eccessivamente e fastidiosamente didascalica.
Da troppo spesso l’impressione di attenersi eccessivamente alla sostanza superficie del libro, senza mai tentare di andare oltre. Molti registi di trasposizioni letterarie hanno dato una loro impronta personale al film (vedi Cuaròn con “Il Prigioniero Di Azkaban”, il migliore della saga di Harry Potter). Burger qui si limita a collaborare all’ennesima operazione di regia sbanca botteghino, senza mettere nulla di suo.
Molto promettente la Woodley, anche se i suoi atteggiamenti nell’interpretare Tris ricordano a tratti la Stewart della saga di “Twilight” (pessimo modello). Bene la Judd nel ruolo della madre di Tris e pessimi tutti gli altri, sopratutto Theo James nel ruolo di Quattro (che attore inespressivo! Dove l’hanno trovato, nel coro della Chiesa di paese?).
Menzione particolare per il personaggio della Winslet, sempre molto brava: la perfida Janine, anche se ripetitiva nelle sue convinzioni, è una figura piuttosto interessante. Peccato non venga approfondita più di tanto.
Sceneggiatura abbastanza banale: le implicazioni sul piano politico-sociale sono già state cinematograficamente affrontate in precedenza, e molto meglio.
Originale, ma non per questo positivo, il ritratto degli “Intrepidi”, rappresentati come allegre e spericolate scimmie arrampicatrici mentre poi vengono educati a pane e terrorismo psicologico (non credo che la coerenza sia un pilastro portante dei libro e del film).
I combattimenti fanno abbastanza pena, Tris pretende di diventare guerriera imbattibile nel giro di pochissimo (e i pessimi risultati sullo schermo si vedono).
Nonostante i tanti difetti e la durata di 2h e 20, stranamente il ritmo regge e il film non annoia. La seconda parte è molto più coinvolgente e interessante della prima, più descrittiva e pesantuccia.
Ambientazioni ben fatte.
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liuk!
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lunedì 15 settembre 2014
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alcune cose buone
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Questo Divergent è un prodotto mediocre che ha nell'eccellente trama il suo punto forte. Il vero punto debole è individuabile nel cast: attori poco noti, poco espressivi e nemmeno tanto belli. Una recitazione insufficiente, purtroppo, fa decadere tutto l'apparato cinematografico che rimane sorretto, oltre al plot, solo da buone scene d'azione (molto bello è il volo da grattacielo a grattacielo) e da una ricostruzione della città post-atomica visivamente di grande impatto.
Sufficienza risicata ma sono curioso di vedere il seguito.
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