Andiamo a quel paese |
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Un film di Salvatore Ficarra, Valentino Picone.
Con Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Tiziana Lodato, Lily Tirinnanzi, Fatima Trotta.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- Italia 2014.
- Medusa
uscita giovedì 6 novembre 2014.
MYMONETRO
Andiamo a quel paese ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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"L'amore finisce la pensione è per sempre"
di Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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domenica 26 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto d’acquistare per “Andiamo a quel paese” è 3) di pomeriggio
“Andiamo a quel paese” è un film del 2014 scritto, diretto e interpretato da Ficarra e Picone, prodotto da Attilio De Razza e Medusa Film , con: Fatima Trotta, Tiziana Lodato, Nino Frassica, Lily Tirinnanzi, Francesco Paolantoni, Mariano Rigillo.
Ieri si è conclusa la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma con una sobria e rapida cerimonia dove sono stati consegnati i premi della giuria tecnica e popolare. Il presidente di Bnl, principale sponsor del Festival,Giancarlo Abete ha movimento la serata auspicando meno snobismo culturale e disfattismo aprioristico da parte dei media e dei critici del settore”..perchè un Buon Festival è anche una buona Festa” Personalmente non ho visto nessuno dei film e dei documentari usciti vincitori ed evito di esprimere giudizi di merito, posso solo riferire gli applausi convinti del pubblici ai vari annunci, la speranza che i film di questa rassegna riscuotano nelle sale un buon successo, lo scorso anno fu cosi per”Her” “Dallas Buyers Club” e “Song e napule”
Il Festival ha chiuso i battenti con un'altra commedia italiana sempre prodotto dalla Medusa Filme ambienta in Sicilia.
Ficarra e Piccone con la loro nuova fatica cinematografica tentano come succedeva ai tempi dell’antica Roma di criticare la società e colpire i costumi attraverso la satira.
L’Italia è un paese di vecchi, un paese con scarse prospettive per i giovani,un paese fondato sulla raccomandazione e sulla pensione.
Lo specchio amaro di questo declino morale e culturale è, aihme, la mia amata Sicilia.
Un ‘isola dove il clientelismo e assistenzialismo sono i veri e tristi motori dell’economia.
Neanche in Sicilia ci si sposa più, non si fanno figli e i gli anziani sono considerati con la loro pensione un reddito sicuro in questa crisi che non conosce limiti o scadenza.
Salvo(Ficarra) e Valentino (Picone) sono costretti a lasciare Palermo per ritornare in paese perché senza lavoro. Monforte è un paesino all’interno della Sicilia dove vivono più anziani che giovani e dove il tempo sembra essersi fermato.
Salvo per mantenere la sua famiglia decide di aprire in casa un ospizio clandestino per poter riscuotere le pensioni. L’operazione suscita ovviamente in paese sconcerto e ilarità, ma quando uno dopo l’altro gli anziani muoiono accidentalmente ,per paura di perdere anche l’ultima pensione di zia Lucia(Tirinnanzi), Salvo convince lo scettico Valentino a sposarla perché”l’amore finisce la pensione è per sempre” con l’impegno di rimanere l’operazione riservata.
Ovviamente la notizia diventa immediatamente oggetto di scherno e discussione da parte dell’opinione pubblica. Nei bar e dal barbiere(Frassica) non si parla altro. Il nipote di zia Lucia per amore della pensione denuncia i due protagonisti, facendo aprire una indagine condotta dal sergente dei carabinieri(Paolantoni).
Il matrimonio suscita anche lo sdegno morale del prete (Rigilo), che cerca inutilmente di far recedere dal suo intento Zia Lucia essendo legati da una “affettuosa” amicizia
La sceneggiatura parte da una idea interessante e si sviluppa all’inizio in maniera frizzante e divertente descrivendo la mentalità e soprattutto l’atmosfera del luogo, ma poi nel corso del film perde ritmo e vivacità. Gli autori tendono a descrivere una Sicilia stereotipata, retorica banale senza andare a indagare perché questa realtà sia restia al cambiamento. I dialoghi spesso sono eccessivi e sopra le righe come se servisse a coprire i limiti narrativi della storia.
Nel complesso non dispiace la regia di Ficarra e Picone per la capacità di raccontare qualcosa di diverso rispetto alle solite store e soprattutto hanno merito di portare in luce e di far risplendere la vera storia d’amore del film, non tra i giovani come tutti credono, ma tra gli anziani in odor di uccelli di rovo in salsa siciliana che probabilmente Oltre Tevere non gradirà
Nel cast spiccano il talento e l’intensità interprativa di Lily Tirinnanzi e Mariano Rigillo. Sono le loro le scene più belle ed emozionanti del film oltre a contribuire alla vis comica del film.
Largo anche agli attori anziani, se questi sono i loro degni rappresentati.
Il finale anche se grottesco e caricaturale lascia allo spettatore l’amara convinzione che il detto gattopardesco”cambiare tutto per non cambiare nulla” è ancora valido e che vecchie sono le cose e che gli anziani sono ancora persone utili alla nostra società
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