fabius00
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martedì 18 febbraio 2014
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bruttissimo
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Film che vuol fare dell'azione il punto di forza e che, invece, si dimostra di una banalità a dir poco sconcertante...
Spoiler
la scena in cui la figlia sventola la bandiera è da trash cinematografico.
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(di folgore94)
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dbr89
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venerdì 7 febbraio 2014
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bello!!!
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A me è piaciuto moltissimo! C'è sia aziano che humor. e poi un film con questi attorni non può che essere bello!!!!! Assolutamente consigliato
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purplerain
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venerdì 31 gennaio 2014
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povera casa bianca!!
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La casa bianca è di nuovo sotto assedio. Dopo attacco al potere ci tocca assistere quasi ad un remake in pieno stile holliwoodiano. Tutto sommato però il compito del regista, tutt’altro che facile, dato il tema, riesce nel suo intento, cioè quello di creare un film che tenga lo spettatore incollato allo schermo fino al classico quanto scontato finale. A differenza di “attacco al potere” l’eroe di turno non è uno della scorta ma un aspirante, bocciato al colloquio ma pronto a calarsi nella parte dell’eroe per il bene del paese e per salvare sua figlia, prigioniera dei terroristi. Almeno stavolta la matrice non è né islamica né orientale, ma i nemici sono altri.
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La casa bianca è di nuovo sotto assedio. Dopo attacco al potere ci tocca assistere quasi ad un remake in pieno stile holliwoodiano. Tutto sommato però il compito del regista, tutt’altro che facile, dato il tema, riesce nel suo intento, cioè quello di creare un film che tenga lo spettatore incollato allo schermo fino al classico quanto scontato finale. A differenza di “attacco al potere” l’eroe di turno non è uno della scorta ma un aspirante, bocciato al colloquio ma pronto a calarsi nella parte dell’eroe per il bene del paese e per salvare sua figlia, prigioniera dei terroristi. Almeno stavolta la matrice non è né islamica né orientale, ma i nemici sono altri. Così come in molti dei lavori precedenti, Emmerich si affida alla sua bravura nell’utilizzo degli effetti speciali e si avvale dell’uso di proiettili degni del miglior film di genere spara tutto; la figura del protagonista è un Channin Tatum sempre più convincente e aiutato da una sceneggiatura abbastanza fluida e all’uso della più classica ironia dei film di genere, che abbraccia molto come approccio un’ altra pellicola famosissima del regista, cioè “Indipendence day” , il film ci regala uno spettacolo piacevole, a volte scontato e anche un po’ ripetitivo, ma almeno, viaggiando tra il reale e il surreale, evita di annoiare e esagera il giusto!! Resta tuttavia un film che sembra ricalcare un po’ troppo pellicole già viste, inutile citarle, e uscendo poco dopo attacco al potere il film non può che sembrare una copia quasi conforme, ma almeno ha il pregio di divertire e restare interessante fino alla fine.
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liuk!
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venerdì 10 gennaio 2014
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azione pura
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Azione allo stato puro in un contesto assolutamente non plausibile dove la Casa Bianca viene assediata da un'armata Brancaleone di asiatici. Dove l'esercito, FBI, CIA e chi più ne ha più ne metta, falliscono miseramente, ecco un uomo solo, un rinnegato del presidente, che sconfigge tutti e salva il mondo dalla distruzione. Che spettacolo!!!
Se volete un' Americanata con la A maiuscola l'avete sicuramente trovata.
Di certo un film che non annoia.
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m.raffaele92
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sabato 19 ottobre 2013
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blockbuster fallimentare: delusione della stagione
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Ah! Questi amati (e altrettanto) odiati trailers ingannatori! Perché il provino di “Sotto assedio – White House Down” lasciava intravedere la messa in scena di uno spettacolo della portata del miglior Emmerich (ricordate “2012”? E “Independence Day”? Solo per citarne alcuni).
E invece no.
Ora non fraintendete: si vede veramente di peggio in circolazione. La delusione però sta nel fatto che questo blockbuster non mantiene per nulla le promesse fatte. E (a dire il vero) non solo in quello: perché al di là di tutto ci troviamo di fronte alla solita solfa trita e ritrita. Non che ci si aspettasse alcunché di originale, ma questa pellicola (come poi molte altre del suo filone) fa proprio il modello di “Trappola di cristallo” (1988), ripetuto poi (tra i tanti) dal recentissimo “Attacco al potere”, film al quale questo recensito è fin troppo simile.
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Ah! Questi amati (e altrettanto) odiati trailers ingannatori! Perché il provino di “Sotto assedio – White House Down” lasciava intravedere la messa in scena di uno spettacolo della portata del miglior Emmerich (ricordate “2012”? E “Independence Day”? Solo per citarne alcuni).
E invece no.
Ora non fraintendete: si vede veramente di peggio in circolazione. La delusione però sta nel fatto che questo blockbuster non mantiene per nulla le promesse fatte. E (a dire il vero) non solo in quello: perché al di là di tutto ci troviamo di fronte alla solita solfa trita e ritrita. Non che ci si aspettasse alcunché di originale, ma questa pellicola (come poi molte altre del suo filone) fa proprio il modello di “Trappola di cristallo” (1988), ripetuto poi (tra i tanti) dal recentissimo “Attacco al potere”, film al quale questo recensito è fin troppo simile.
Tale assoluta mancanza di originalità sarebbe dovuta esser compensata da una dose spinta e (piacevolmente) eccessiva di spettacolarità sfrenata. In tal direzione, invece, il massimo che vediamo è l’esplosione del Campidoglio, nonché un inseguimento (che, per inciso, sfiora il ridicolo) nel giardino della Casa Bianca. Il resto altro non è che un mero accumulo di sparatorie all’interno dell’edificio appena citato, nonché una corsa contro il tempo per fermare il lancio dei (soliti) missili, ad opera di una delle guardie del corpo del presidente (e del suo gruppo di terroristi) che (manco a dirlo) ha cambiato sponda e ora sta dalla parte dei “cattivi“.
Se almeno in “Attacco al potere” (film rovinato da una sceneggiatura scritta con i piedi), la scena dell’assalto alla Casa Bianca (20 minuti abbondanti di film) era degna del miglior “Die Hard”, “Sotto assedio” si sviluppa invece sottotono.
E a sopperire queste (troppe) mancanze non basta un’ironia (che attraversa in modo stucchevole tutto il film) che ha l’effetto (voluto?) di far spesso scadere il film nel ridicolo, andando contro corrente con un grado di tensione mai raggiunto (e, forse, mai neppure ricercato).
E non si cerchi affatto di vedere quest’opera attraverso un’ottica socio-riflessiva (seppur sotto sotto l’assalto terroristico alla Casa Bianca potrebbe simbolicamente farsi portavoce di un’America paranoica post-11 settembre), poiché si tratta di un’operazione meramente commerciale.
Motivi per cui vale la pena vederlo? Nessuno, se non per passare una scialba serata con gli amici tra birra e pop corn.
Da considerarsi uno scivolone nella carriera del regista tedesco naturalizzato statunitense. Tanto che quasi quasi era meglio il film di Antoine Fuqua.
Provaci ancora, Roland!
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annalisarco
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mercoledì 16 ottobre 2013
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u.s.a sgretolati dall'interno: white house down!
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Roland Emmerich si conferma un asso degli action/disaster movies firmando "Sotto Assedio", dove racconta la presa della Casa Bianca dal suo interno da parte di criminali non delle migliori intenzioni, che scelgono però il giorno sbagliato per mettere sotto scacco la White House: l'agente Cale (Channing Tatum) si trova lì per sostenere un colloquio ed entrare a far parte della scorta del Presidente Sawyer (Jamie Foxx). Gli darà non poco filo da torcere. "White House Down" (titolo originale) apre molti temi di interesse americano, a cominciare dall'eterno conflitto con il Medio Oriente, i milioni di soldati rimasti uccisi da strategie americane non proprio andate a buon fine, e la dubbia sicurezza degli Stati Uniti.
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Roland Emmerich si conferma un asso degli action/disaster movies firmando "Sotto Assedio", dove racconta la presa della Casa Bianca dal suo interno da parte di criminali non delle migliori intenzioni, che scelgono però il giorno sbagliato per mettere sotto scacco la White House: l'agente Cale (Channing Tatum) si trova lì per sostenere un colloquio ed entrare a far parte della scorta del Presidente Sawyer (Jamie Foxx). Gli darà non poco filo da torcere. "White House Down" (titolo originale) apre molti temi di interesse americano, a cominciare dall'eterno conflitto con il Medio Oriente, i milioni di soldati rimasti uccisi da strategie americane non proprio andate a buon fine, e la dubbia sicurezza degli Stati Uniti. Il film si incentra infatti sulla figura di Cale, l'unico "soldato americano" all'interno della Casa Bianca a non lavorare per loro, ma allo stesso tempo l'unico in grado di portare in salvo il Presidente e scongiurare un attacco di dimensioni mondiali. Emmerich sottolinea così l'inefficienza delle truppe americane: carri armati, soldati, CIA, Intelligence, nessuno riesce a prendere in mano la situazione. Il che ci fa soregre il dubbio sulla reale efficenza del governo americano... Troppi gli episodi storici, a iniziare dall'11 Settembre, che spingomo a dubitare, complottismo a parte. E ciò che viene fuori guardando Sotto Assedio, è anche la fragilità di uno Stato che, simbolicamente, si sgretola dall'interno, nel suo simbolo maggiore: la Casa Bianca. Molti i richiami al Presidente Obama, molti pronti a puntare il dito contro il suo governo, responsabile per alcuni del decadimento degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, Emmerich lancia un messaggio positivo: è possibile risollevare le sorti degli Stati Uniti, eliminare i buchi interni che non permettono la ripresa, fidarci di un Presidente che farebbe di tutto per il suo Paese. Questo almeno è quello che ha fatto Jamie Foxx interpretando un Presidente simpatico, atletico, sorprendentemente pronto all'azione in caso di bisogno, passando sopra al suo "Nobel per la Pace". Sul piano tecnico, Emmerich non ci risparmia grandi riprese, elemento caratterizzante di tutti i suoi film ("Independence Day", "2012") e ci racconta 137 minuti di adrenalina pura. Come sempre presente è il difficile rapporto padre-figlio che si risalda solo dopo il gesto eroico da parte del padre. Buon film dunque, che non accoglierà l'approvazione di tutti (americani in primis) proprio per i temi trattati e per come viene dipinto uno dei colossi mondiali: uno Stato impreparato, fragile, che perde facilmente il controllo e che vede la guerra come unica soluzione ad ogni problema.
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bobwizard
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lunedì 7 ottobre 2013
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la pizze anericane
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Ancora una volta un maccheronico film che ricalca, cambiano luoghi e protagonisti, 1 a caso delle centinaia di films già fatti, con il singolo eroe che il giorno prima era alla pupa e il secchione e si trasforma nel Rambo di turno che pizza
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vincenzo iennaco
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domenica 6 ottobre 2013
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l'apocalisse alla emmerich entra alla casa bianca
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La guardia del corpo John Cale si reca alla Casa Bianca per un colloquio di lavoro per entrare nello staff della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti. E, per recuperare il rapporto con la figlia, la porta con sé per un tour all'interno della residenza presidenziale. Ma un commando ben organizzato sta mettendo in atto l'occupazione dell'edificio con lo scopo di costringere il Presidente ad innescare il dispositivo di attacco atomico a varie nazioni. Neutralizzati tutti i sistemi di difesa da parte dei terroristi, spetterà proprio a Cale accollarsi la sicurezza del Presidente e l'incolumità della figlia.
Il buon Emmerich sa di certo il fatto suo nel confezionare un action-movie adrenalinico e dal ritmo serrato, nonostante il plot trito e ritrito.
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La guardia del corpo John Cale si reca alla Casa Bianca per un colloquio di lavoro per entrare nello staff della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti. E, per recuperare il rapporto con la figlia, la porta con sé per un tour all'interno della residenza presidenziale. Ma un commando ben organizzato sta mettendo in atto l'occupazione dell'edificio con lo scopo di costringere il Presidente ad innescare il dispositivo di attacco atomico a varie nazioni. Neutralizzati tutti i sistemi di difesa da parte dei terroristi, spetterà proprio a Cale accollarsi la sicurezza del Presidente e l'incolumità della figlia.
Il buon Emmerich sa di certo il fatto suo nel confezionare un action-movie adrenalinico e dal ritmo serrato, nonostante il plot trito e ritrito. Sorvolando sui parossismi narrativi, discutibili ma necessari per una buona resa dell'azione, disturba un po' la rappresentazione quasi parodistica del Presidente degli Stati Uniti, ed anche se può strappare qualche sorriso a stemperare la tensione, ai fini della storia e del contesto può apparire quantomeno inappropriato.
Ma nel complesso, per quanto riguarda l'impatto visivo ed emotivo, questo ulteriore scenario apocalittico alla Emmerich offre un puro intrattenimento per un pomeriggio piovoso.
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[+] film penoso
(di jack1971)
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moghi
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martedì 1 ottobre 2013
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anche tu roland???!!!!
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Da restare senza parole! si fa fatica a credere che questo film sia stato diretto da Roland Emmerich. Alla fine dell'ennesima distruzione del sacro tempio dell'aquila calva ho dovuto guardato attentamente anche i titoli di coda per esser sicuro che il regista che aveva girato quella completa stupidata fosse Emmerich. Diavolo era proprio lui!! Niente da aggiungere.
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gnoma
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lunedì 30 settembre 2013
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errata corrige
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scusate, mi permetto di intervenire per avvertire il Sig. Gabriele Niola che, prima di fare le schede dei film, dovrebbe tentare di vederli.
Infatti nel film non è presente l'attore Christian Slater che invece viene citato nella frase:
"Il malvagio hacker deviato, genio della matematica contornato da computer blu che mostrano improbabili scritte in una stanza buia illuminata da tagli di luce (interpretato con ironica scelta di casting da un divetto dei '90 come Christian Slater)..."
Sarebbe il caso di fare più attenzione, soprattutto quando si scrive per un sito così interessante e frequentato.
Grazie
[+] aiuto
(di massi77)
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