Venere in pelliccia |
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Un film di Roman Polanski.
Con Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric
Titolo originale Venus in Fur.
Drammatico,
durata 96 min.
- Francia, Polonia 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 14 novembre 2013.
MYMONETRO
Venere in pelliccia
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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l'arte di narrare l'artedi margot campFeedback: 203 | altri commenti e recensioni di margot camp |
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martedì 26 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
se esiste un modo per speculare intellettualmente per il semplice gusto di assaporare intuizioni geniali o rovesciamenti improvvisi di ruoli e di idee, Polanski è sicuramente uno dei più esperti in questo campo. Il film è innanzitutto un film sulla conoscenza umana (?),fortuita o programmata (?) tra un uomo e una donna, ma anche sulla conoscenza del testo teatrale di Masoch, colui che diede il nome al masochismo. L'esperimento si ripete come in Carnage, ma questa volta la tecnica si è affinata: dimezzati i personaggi, i loro discorsi hanno un catalizzatore che è il testo teatrale, il quale offre numerosi spunti per riflettere e confrontarsi. Ambiguo come il personaggio maschile,mentre ambivalente il personaggio femminile(è l'attrice o una sorta di Venere reincarnata). Entrambi infatti si ritroveranno spesso a battibeccare sui due differenti termini e le loro differenti accezioni. Questa sorta di pièce nella pièce, mette in luce i limiti del nostro tempo, questo voler ricercare un risvolto sociologico in qualsiasi opera (il rapporto tra uomo e donna, il maltrattamento)a tutti i costi e a discapito dell'arte. Il sadomaso stesso, menzionato più volte fa da sfondo al film, ma sublimato in chiave estetica(anche nel rapporto tra regista e attrice e viceversa)e psicologica, differente dalla banale classificazione pornografica. L'arte per l'arte, il sadomaso è prima di tutto un gioco di potere e di ruoli e Polanski è così bravo nell'orchestrare questi continui capovolgimenti, che si ha l'impressione alla fine di rimanere legati come il protagonista a quel simbolo fallico, inerti e sconcertati dalla portata mentale che questo film-discussione ha avuto su di noi. Non sapendo più chi è la vittima e chi il carnefice si resta ammaliati ed inermi ad osservare la danza dionisiaca della venere in pelliccia.
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