Le due vie del destino - The Railway Man |
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Un film di Jonathan Teplitzky.
Con Colin Firth, Nicole Kidman, Jeremy Irvine, Stellan Skarsgård, Sam Reid.
continua»
Titolo originale The Railway Man.
Drammatico,
durata 116 min.
- Australia, Gran Bretagna 2013.
- Koch Media
uscita giovedì 11 settembre 2014.
MYMONETRO
Le due vie del destino - The Railway Man
valutazione media:
2,86
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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UNA MAGNIFICA PAGINA DELL’ULTIMA GUERRAdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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martedì 16 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un vero capolavoro per coloro che sanno apprezzarne i contenuti,che non scelgono di andare a vedere un film per svagarsi,ma per crescere e dare un valore alla vita. Regia da lode.Un film completo sotto tutti i punti di vista, certo lo spettatore comune si sofferma ad apprezzarne la vicenda,la musica,la fotografia e l’interpretazione. Un inizio delicatissimo, un incontro casuale tra Eric Lomax e Patti,ovvero Patricia Wallace,rispettivamente interpretati da due beniamini del pubblico: Colin Firth e Nicole Kidman. Il treno, che ha segnato l’esistenza di Eric sino a portarlo alla totale solitudine e silenzio,è invece il veicolo dell’amore. Un incontro casuale diventa lirico,è amore allo stato puro;”dovrebbe avare medaglie e gloria, l’ho visto illuminarsi quando è arrivata lei” dice Finlay,ovvero lo”zio”,a Patti. I primi trenta minuti sono dolcissimi sinché la quinta goccia non apre la porta dei ricordi, terribili,indimenticabili, agghiaccianti. La favola finisce e comincia l’inferno. Assistiamo a scene di violenza talmente forti che nessuno le racconterà mai perché incredibili. Atrocità che hanno segnato l’ufficiale inglese Eric, da giovane interpretato dall’ottimo,superlativo Jeremy Irvine. Il film si snoda tra presente e passato in maniera così ben coordinata, che non lo si penserebbe diverso. Alla bellissima colonna sonora che accompagna i tanti diversi momenti del film, si affiancano scene della massima suspense, l’animo ha un sussulto, il cuore in gola, una lacrima sul viso, non solo della bellissima Nicole Kidman, moglie fedele e coraggiosa. La partecipazione dei due protagonisti è ottima, anche se Colin Firth, ancora una volta, è grandissimo. Il richiamo alla Birmania,alle migliaia di morti disseminati lungo i binari ricorda “L’arpa Birmana”dove Mizushima darà sepoltura a tutte le migliaia di morti che troverà sulla sua strada e ”la terra non basta a ricoprire i morti”. I riferimenti alla scelleratezza delle guerre sta nelle parole:”Questa vittoria non sarà la fine della guerra,ma neanche l’inizio della fine”, “Hanno suonato le campane, è la prima volta dall’inizio della guerra”. Le guerre generano guerre, come l’odio chiama odio, ci sono faide che si si tramandano da oltre cento anni. Il film del dolore e del silenzio, ma “nel silenzio non si può trovare la risposta”,le torture diventano umiliazioni inaudite,vergognose ed “umilianti” che non si possono raccontare soprattutto alla persona che si ama. All’estremo della resistenza Eric invoca”Mamma perché non mi aiuti!” Gli anni non hanno cancellato i ricordi,il rancore e l’odio, ma messo di fronte all’opportunità di vendicarsi del carnefice e “criminale” ufficiale giapponese Nagase(prima Tanroh Ishida-poi Hiroyuki Sanada), Eric risponde allo “zio”:”Sei arrivato tardi,non siamo più soldati,ma impiegati di banca,ho moglie ed è tutto per me…;non siamo più in guerra”.”Noi facciamo il verso alla Vita,siamo un esercito di fantasmi”.Un gesto liberatorio mette in viaggio Eric. Occhio per occhio, come si conviene nella religione orientale, o il perdono come si chiede nel cristianesimo? Un atto criminale non è pur sempre un crimine sebbene compiuto in nome della giustizia? Il messaggio finale del film:”La vita merita il massimo rispetto”,la vedi traballare sul filo di un rasoio,rimani col fiato sospeso finché la pace e l’Amore non saranno ritrovati nel viale di un bosco che ha conosciuto la pazzia dell’uomo, e dietro le lenti vi è lo sguardo puro e casto dell’innocenza.chibar22 @libero.it
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