|
|
vincenzoborrelli
|
lunedì 23 marzo 2015
|
una vita in un cinelibro
|
|
|
|
Prendiamo , nel XXI secolo, un vecchio libro con una trama parimenti grande al suo autore (per chi non lo sapesse ,si tratta di Francis Scott Fitzgerald) prendiamo un cast eccezionale e in particolare un attore che, a caccia da anni di un meritato premio oscar (che non gli hanno mai dato per chissà quale male egli abbia fatto alla critica cinematografica contemporanea) , un pizzico di musica rap\hiphop e pop americana recente che va a contrastare in maniera affascinante con la miriade di costumi e scenografie anni 20 e diamo il tutto in mano a un regista di spessore come Bazz Luhrmann. Risultato? la riproduzione fedele di un romanzo che ci ha fatto sognare ed illudere di una vita all'insegna del successo , della grandezza e del raggiungimento di un amore impossibile.
[+]
Prendiamo , nel XXI secolo, un vecchio libro con una trama parimenti grande al suo autore (per chi non lo sapesse ,si tratta di Francis Scott Fitzgerald) prendiamo un cast eccezionale e in particolare un attore che, a caccia da anni di un meritato premio oscar (che non gli hanno mai dato per chissà quale male egli abbia fatto alla critica cinematografica contemporanea) , un pizzico di musica rap\hiphop e pop americana recente che va a contrastare in maniera affascinante con la miriade di costumi e scenografie anni 20 e diamo il tutto in mano a un regista di spessore come Bazz Luhrmann. Risultato? la riproduzione fedele di un romanzo che ci ha fatto sognare ed illudere di una vita all'insegna del successo , della grandezza e del raggiungimento di un amore impossibile. Questo film è quindi ciò che noi immaginiamo quando leggiamo il libro; ed è infine raro , forse quasi strettamente impossibile, che un film possa soddisfare così appieno le esigenze di lettori.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a vincenzoborrelli »
[ - ] lascia un commento a vincenzoborrelli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giancojack
|
lunedì 16 febbraio 2015
|
emozionante
|
|
|
|
posso definire questo capolavoro uno dei miei film preferiti.... dopo aver letto il libro non credevo che il fim riuscisse ad emozionarmi cosi tanto, lo rivedrei altre mille volte
|
|
|
[+] lascia un commento a giancojack »
[ - ] lascia un commento a giancojack »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
iuriv
|
domenica 8 febbraio 2015
|
il grande schermo verde.
|
|
|
|
La prima cosa che mi ha colpito di questo film è la ricerca estetica che il regista ha voluto mettere in atto. L'orgasmico green screen da un fantastilione di dollari che Luhrmann impone alla sua pellicola, infatti, più che fare da sfondo, sembra sommergere tutta la narrazione, con i suoi fari verdi, le sue luci in lontananza e il suo aspetto coloratissimo.
Questa scelta, se non proprio coraggiosa, è comunque fortemente distintiva. Il romanzo di Fitzgerald ha già beneficiato di un paio di trasposizioni cinematografiche e c'è da aspettarsi che altre ne verranno in futuro. Quindi Luhrmann decide di metterci il marchio, proponendone una versione molto pomposa, al limite del barocco.
Quello che realmente manca è una riflessione su quello che la storia ha il potenziale di raccontare.
[+]
La prima cosa che mi ha colpito di questo film è la ricerca estetica che il regista ha voluto mettere in atto. L'orgasmico green screen da un fantastilione di dollari che Luhrmann impone alla sua pellicola, infatti, più che fare da sfondo, sembra sommergere tutta la narrazione, con i suoi fari verdi, le sue luci in lontananza e il suo aspetto coloratissimo.
Questa scelta, se non proprio coraggiosa, è comunque fortemente distintiva. Il romanzo di Fitzgerald ha già beneficiato di un paio di trasposizioni cinematografiche e c'è da aspettarsi che altre ne verranno in futuro. Quindi Luhrmann decide di metterci il marchio, proponendone una versione molto pomposa, al limite del barocco.
Quello che realmente manca è una riflessione su quello che la storia ha il potenziale di raccontare. Non ho mai letto il testo originale, ma mi pare di intuire che, dietro lo scenario in CGI, in realtà si possa parlare una vicenda che mette insieme vari contrasti, sia sociali che personali, che vanno dalla lotta di classe tra i ricchi e i minatori, a quella più sottile tra vecchia aristocrazia e nuovi milionari. Ma queste situazioni risultano appena accennate.
Ciò è dovuto principalmente a una caratterizzazione dei personaggi non troppo approfondita, quasi che il regista ci tenesse a farci sapere che la sua intenzione è esclusivamente quella di intrattenere.
E se DiCaprio, con il suo ricco campionario di mossette, riesce a dare una fisicità al suo Gatsby, gli altri si adeguano all'andazzo generale e si accontentano di esserci. Maguire prima di tutti, che sembra sempre quello che va alle feste perché è amico del padrone di casa, ma se ne sta in un angolo senza riuscire a integrarsi. Un po' è il suo personaggio che richiede questo approccio, interpretando colui che può osservare la parabola di Gatsby da una posizione privilegiata. Pare però di capire che, per il biondo Leo, la figura di Nick sia importante e che si aspetti da lui collaborazione. Collaborazione che l'ex Peter Parker non sembra in grado di offrirgli, preferendo farsi sovrastare dalla recitazione più consapevole di DiCaprio.
Poi c'è "lacrima facile" Mulligan, attrice che non sono quasi mai riuscito a farmi piacere a causa del suo stile piagnucoloso che tende ad appiattire tutti i personaggi che porta in scena. Stile che ha, secondo me, portato fuori di più di qualche metro l'essenza della sua Daisy, togliendole parte di quella sua crudeltà infantile che solo lo spiegone finale ha provato a restituire.
Nonostante questo (o forse proprio per questo) Il Grande Gatsby è una pellicola che scivola via bene e non fa sentire il peso delle sue due ore e venti. Questo perché beneficia di un ritmo vivace, che si armonizza bene con le immagini che passano sullo schermo. La computer grafica e la ricerca estetica sono spinte, ma c'entrano l'obbiettivo di essere belle.
Menzione a parte merita la colonna sonora. Anche qui la scelta è ardita e dai risultati altalenanti. Per dare un colpo da nuovo millennio a questa storia, la selezione musicale punta su inserti moderni, spesso sostituendo lo swing o il jazz dell'epoca con rivisitazioni in chiave rap o rock. In alcuni punti l'alchimia riesce bene, ma vedere ballare l'hip hop in un contesto anni venti non è una cosa molto elegante. Insomma si è osato, ma non è andata sempre bene.
In conclusione Gatsby è un film che si guarda anche volentieri. Ma l'impressione è che la sua pomposità non verrà ripagata dall'immortalità cinematografica.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
isin89
|
mercoledì 21 gennaio 2015
|
gonfio e pacchiano
|
|
|
|
Baz Luhrmann decide di dare vita all'ennesima trasposizione cinematografica tratta dal celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald confezionando però un prodotto troppo gonfio ed eccessivo, barocco e pomposo e che nonostante il notevole e sorprendente impatto visivo non riesce a decollare né a superare le barriere imposte da un regista troppo sfarzoso e con troppa voglia di strafare.
Il Grande Gatzsy è un film piacevole come piacevole è la sua visione. Scorre tranquillamente e senza intoppi nonostante le quasi due ore e mezze di durata e il ritmo riesce a intrattenere lo spettatore che, perso e stordito dalle troppe luci e panorami, muore dalla voglia di conoscere le sorti finali dei suoi personaggi.
[+]
Baz Luhrmann decide di dare vita all'ennesima trasposizione cinematografica tratta dal celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald confezionando però un prodotto troppo gonfio ed eccessivo, barocco e pomposo e che nonostante il notevole e sorprendente impatto visivo non riesce a decollare né a superare le barriere imposte da un regista troppo sfarzoso e con troppa voglia di strafare.
Il Grande Gatzsy è un film piacevole come piacevole è la sua visione. Scorre tranquillamente e senza intoppi nonostante le quasi due ore e mezze di durata e il ritmo riesce a intrattenere lo spettatore che, perso e stordito dalle troppe luci e panorami, muore dalla voglia di conoscere le sorti finali dei suoi personaggi. Un film piacevole ma niente di più. Un film che alla seconda visione già annoia e già comincia ad innervosire a causa di quel troppo eccesso menzionato poco fa. Luhrmann non riesce a frenare la sua voglia di eccedere e gonfia ogni inquadratura e ogni scena con quel barocchismo sfrenato che alla lunga arriva a stonare e a provocare un senso di disgusto nello spettatore. Si sa, il troppo stroppia e in questo film il troppo è fin troppo eccessivo. La fotografia è pompata di colori sgargianti e estremamente brillanti che alla lunga stonano e risultano fuori luogo a causa dell'inspiegabile utilizzo del 3D che in un film come questo è appropriato quanto il parmigiano sul pesce. A rovinare ulteriormente le belle scenografie è sicuramente l'utilizzo mal gestito della tecnica digitale soprattutto per quanto riguarda i fondali fasulli (la sovrapposizione di Di Caprio allo sfondo notturno sembra fatta con photoshop) e le rappresentazioni della New York degli anni '20 che conferiscono una sensazione plasticosa e finta al tutto arrivando a snaturare la logica del film. Più che in un film drammatico-sentimentale sembra di trovarsi nella capitale della repubblica di Star Wars fatta di luci frastornanti e veicoli spaziali che viaggiano alla velocità della luce.
La colonna sonora, inoltre, è un altro punto dolente del film e per quanto si sforzi di colpire non riesce mai ad inserirsi correttamente e a risultare gradevole all'interno del contesto. Non si tratta di una critica rivolta alla qualità delle canzoni ma al loro utilizzo da parte del regista in scene e contesti quanto mai fuori luogo. La scelta di utilizzare musica R&B o di recente produzione cozza in maniera dolorosa in una storia ambientata negli anni '20 in cui il jazz e il ragtime (sicuramente cari a Fitzgerald) costituivano la colonna sonora di un epoca che Baz Luhrmann non è purtroppo riuscito a raffigurare a pieno. Non bisogna per forza attenersi ed essere sempre fedeli alla realtà, l'interpretazione e lo stravolgimento personale sono sempre ben accette specialmente in un arte come quella del cinema che gioca molto sull'impatto visivo provocato nello spettatore. Il problema sorge quando lo stravolgimento è tale da apparire irriconoscibile e alieno tanto da risultare insopportabile e poco credibile. Il film di Luhrmann è per l'appunto poco credibile, il regista ha voluto stravolgere la concezione dell'opera portando tutto sul piano dello sfinimento e dell'esagerazione in cui le buone premesse iniziali della pellicola si sono rivelate insoddisfacenti e fin troppo presuntuose.
Come accennato in precedenza, Il Grande Gatsby resta una buona visione, un film che nonostante voglia essere più di quello che è affascina per la storia (non originale) e per le interessanti situazioni che si vengono a creare nel corso della narrazione. Sicuramente i costumi e il trucco meritano una nota di riguardo in quanto sono stati curati e preparati nei minimi dettagli e ben raffigurano lo stile dell'epoca sgargiante e elegante. Gli attori, pur trattandosi di un cast di alto livello, non riescono ad eccellere e a convincere. Carey Mulligan è insopportabile, l'ex uomo ragno Tobey Maguire non riesce a levarsi di dosso quell'espressione da imbecille e persino l'immenso Di Caprio (se pur bravo e credibile) in questo film appare decisamente sottotono. L'unico che si salva e che da un pizzico di interesse al film è senza dubbio Joel Edgerton il quale riesce a regalarci un'ottima e sentita interpretazione. Forse è ora che Baz Lhurman si dedichi a qualcos'altro?
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a isin89 »
[ - ] lascia un commento a isin89 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
sam asso
|
mercoledì 3 dicembre 2014
|
un grande di caprio per un grande personaggio
|
|
|
|
questo è davvero un bel film.in tutti i sensi, poichè riesce a mescolare amore,potere,soldi,amicizia senza stravolgere la trama che rimane sempre comprensibile.è notevole l'interpretazione di leonardo di caprio che incarna in modo quasi perfetto il carattere di un personaggio che alla fine rimane solo,muore abbandonato da tutti,da coloro che prima partecipavano alle sue feste facendo gli amici e che poi si rivelano,come d'altronde capita spesso nella vita,solo degli sporchi arrivisti.perfino la donna per cui lui ha dato tutto non prova un amore così forte per lui da stare con gatsby che,però,alla fine,verrà ben ricordato dal suo amico nick carraway interpretato dall'ottimo tobey maguire.
[+]
questo è davvero un bel film.in tutti i sensi, poichè riesce a mescolare amore,potere,soldi,amicizia senza stravolgere la trama che rimane sempre comprensibile.è notevole l'interpretazione di leonardo di caprio che incarna in modo quasi perfetto il carattere di un personaggio che alla fine rimane solo,muore abbandonato da tutti,da coloro che prima partecipavano alle sue feste facendo gli amici e che poi si rivelano,come d'altronde capita spesso nella vita,solo degli sporchi arrivisti.perfino la donna per cui lui ha dato tutto non prova un amore così forte per lui da stare con gatsby che,però,alla fine,verrà ben ricordato dal suo amico nick carraway interpretato dall'ottimo tobey maguire.è una metafora della vita che invità a riflettere su cosa sia l'amore,su cosa sia davvero l'amicizia e sul potere dei soldi.perfetti costumi e la regia di luhrmann che ci invita a compiere un incredibile viaggio nella new york degli anni 20' molto più simile al mondo dei nostri giorni di quello che noi pensiamo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a sam asso »
[ - ] lascia un commento a sam asso »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
san93
|
domenica 23 novembre 2014
|
il grande gatsby
|
|
|
|
Premetto che prima di recensire il film ho voluto leggere il libro. Ho trovato con piacere che il primo in realtà è un'ottima trasposizione del secondo, con un Di Caprio decisamente adatto a trasmettere allo spettatore tutte le sfaccettature del personaggio di Gatsby e una storia rappresentata nel complesso molto bene. Nota dolente la colonna sonora: Fitzgerald nel suo romanzo accompagna il lettore con un susseguirsi di brani jazz, mentre nel film a volte la scelta si è rivolta verso brani più sincopati e moderni (vedi scena nella stanza a new york) che èerò non ho trovato troppo adatti.
|
|
|
[+] lascia un commento a san93 »
[ - ] lascia un commento a san93 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
elgatoloco
|
mercoledì 12 novembre 2014
|
barocco, in ogni senso
|
|
|
|
Film eccessivo, ridondante, barocco, in tutte le accezioni possibili, sicuramente con Di Caprio protagonista e Luhrmann regista, nel 2013 non si poteva far altro: alternanza di primi(primissimi, anche, talora)piani, piani americani, qualche piano sequenza, con un'orgia di colori, fotogrammi interrotti, abiti, donne seminude etc., musiche aggiornate al post-2000(nessun brano jazz, quale sarebbe piaciuto a Scott Fitzgerald e sarebbe stato adatto al tempo-anni 1920 contestualizzandosi nello"spirito del tempo". Scelte da un lato coraggiose, dall'altro(invece)fortemente condizionate dall'oggi e dalla necessità di recuperare il capitale investito, consentendo un notevole guadagno.
[+]
Film eccessivo, ridondante, barocco, in tutte le accezioni possibili, sicuramente con Di Caprio protagonista e Luhrmann regista, nel 2013 non si poteva far altro: alternanza di primi(primissimi, anche, talora)piani, piani americani, qualche piano sequenza, con un'orgia di colori, fotogrammi interrotti, abiti, donne seminude etc., musiche aggiornate al post-2000(nessun brano jazz, quale sarebbe piaciuto a Scott Fitzgerald e sarebbe stato adatto al tempo-anni 1920 contestualizzandosi nello"spirito del tempo". Scelte da un lato coraggiose, dall'altro(invece)fortemente condizionate dall'oggi e dalla necessità di recuperare il capitale investito, consentendo un notevole guadagno. Scelte anche commercialmente necessitate, decisamente "nella corrente"più che controcorrente. Ma, dovendo tradurre un linguaggio(quello letterario, certo già "meticciato"con il cinema)in un altro linguaggio(filmico, appunto)Luhrmann agisce "legittimamente", pur se, purtroppo, l'autore da tempo non è più in grado di esprimere un giudizio. El Gato
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
beba18
|
giovedì 6 novembre 2014
|
l'inaspettato grande gatsby
|
|
|
|
Ho letto il libro di Fitzgerald e non ero molto curiosa di vedere la versione cinematografica date le continue critiche agli eccessi, al ritmo frenetico e al freddezza che avrebbero guastato quel che di buono ero riuscita a cogliere dalla lettura. Nulla di più sbagliato: nonostante le basse aspettative e alla prudenza con cui mi sono recata in sala, il film è riuscito a conquistarmi e a sconvolgermi allo stesso tempo. Gli eccessi che mi aspettavo abbaglianti e confusionari in realtà non sono stati fastidiosi. Sono necessari per creare l'ossimoro tra clima di vana allegria - ubriachezza che regna sovrano alle feste e Gatsby col suo cercare speranzoso, col suo profondo ed incompreso amore e il suo essere diverso da tutti i suoi non-invitati.
[+]
Ho letto il libro di Fitzgerald e non ero molto curiosa di vedere la versione cinematografica date le continue critiche agli eccessi, al ritmo frenetico e al freddezza che avrebbero guastato quel che di buono ero riuscita a cogliere dalla lettura. Nulla di più sbagliato: nonostante le basse aspettative e alla prudenza con cui mi sono recata in sala, il film è riuscito a conquistarmi e a sconvolgermi allo stesso tempo. Gli eccessi che mi aspettavo abbaglianti e confusionari in realtà non sono stati fastidiosi. Sono necessari per creare l'ossimoro tra clima di vana allegria - ubriachezza che regna sovrano alle feste e Gatsby col suo cercare speranzoso, col suo profondo ed incompreso amore e il suo essere diverso da tutti i suoi non-invitati. E' un film ricco di sentimenti, riflessioni e colpi di scena che rispecchia e omaggia il libro da cui è tratto.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a beba18 »
[ - ] lascia un commento a beba18 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
ultimoboyscout
|
martedì 4 novembre 2014
|
il grande gatsby.
|
|
|
|
DiCaprio nel ruolo che fu di Alan Ladd prima e Robert Redford poi non sfigura affatto in questa sontuosa produzione australiana targata Baz Luhrmann che per certi versi rimanda allo atile di "Moulin Rouge!". Lusso e maledizione si rincorrono e si legano all'alto tasso di glamour della pellicola e dei suoi protagonisti, il regista rimette mano al capolavoro di Francis Scoot Fitzgerald a modo suo, riempiendolo di immagini, colori e ritmandolo a tempo di hip hop, una versiona fragorosa e stereoscopica che si distingue in maniera abissale dai precedenti adattamenti cinematografici. Il cuore del racconto è molto simile all'originale, siamo nella New York dei primi anni Venti e Nick Carraway diventa amico del vicino di casa Jay Gatsby, personaggio misterioso che organizza feste da urlo ma che osserva da lontano senza parteciparvi.
[+]
DiCaprio nel ruolo che fu di Alan Ladd prima e Robert Redford poi non sfigura affatto in questa sontuosa produzione australiana targata Baz Luhrmann che per certi versi rimanda allo atile di "Moulin Rouge!". Lusso e maledizione si rincorrono e si legano all'alto tasso di glamour della pellicola e dei suoi protagonisti, il regista rimette mano al capolavoro di Francis Scoot Fitzgerald a modo suo, riempiendolo di immagini, colori e ritmandolo a tempo di hip hop, una versiona fragorosa e stereoscopica che si distingue in maniera abissale dai precedenti adattamenti cinematografici. Il cuore del racconto è molto simile all'originale, siamo nella New York dei primi anni Venti e Nick Carraway diventa amico del vicino di casa Jay Gatsby, personaggio misterioso che organizza feste da urlo ma che osserva da lontano senza parteciparvi. Gatsby è innamorato di Daisy, infelicemente sposata col fedifrago Tom e il suo unico scopo è conquistarla. Il tutto si svolge sulle note di Jay-Z per un'esperienza pregna di colori, sgargiante e barocca, ipercinematografica viene da dire, il vero capolavoro di Luhrmann, la quintessenza della sua arte postmoderna in cui gli anni Venti si mescolano all'oggi, vari generi si sovrappongono all'estetica incontenibile per un risultato strabiliante e camaleontico, di perfetta (dis)armonia. E' l'apoteosi del dramma di una passione che supera i suoi protagonisti e le feste frenetiche e caotiche di casa Gatsby, è l'amore che acceca l'anima, è la metafora perfetta delal caduta del mito americano, un lucidissimo scatto dell'epoca del jazz ricca di fascino ma anche di contraddizioni, reso credibile dall'alchimia incredibile creatasi tra il superbo DiCaprio e la meravigliosa Carey Mulligan. Opera ambiziosa e visionaria che fotografa il romanzo di Fitzgerald alla maniera di Luhrmann e che ha nel regista, per assurdo, il proprio punto debole, perchè incapace di farsa da parte, finendo per infliggere a Fitzgerald la cura "Moulin Rouge!". Il film è comunque bellissimo, sfavillante, stordente e pure eccessivo, prendere o lasciare, ma senza Luhrmann non sarebbe stato così.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
|
|