The Calling |
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Un film di Jason Stone.
Con Susan Sarandon, Topher Grace, Donald Sutherland, Ellen Burstyn.
continua»
Thriller,
- USA 2013.
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da apprezzare, magari con il tempo
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| mercoledì 21 settembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Tempo fa avevo visto il film senza riuscire a coglierne l'"essenza", causa rumori esterni, interruzioni etc.Ora, rivedendolo, mi sembra di poter dire che, senza essere un"capolavoro"(lemma che meriterebbe di essere discusso e riconsiderato, comunque")"The Calling"sia un film interessante: già la figura della detective semi-alcolizzata e "disperata", ben impersonata dalla Sarandon, collocata in una realtà iper-provinciale e innevata, vuol dire qualcosa: oltre a tutto si colloca in un contesto decisamente difficile, quello appunto di una realtà"ai confini dell'IMpero", con una bassa percentuale di omicidi, il che sarebbe positivo di per sé, ma annoia una stazione di polizia-in specie quando i suoi rappresentanti(non solo la detective-responsabile)sono in crisi; poi l'irrompere di un serial-killer, che però presenta fin da subito caratteri anomali, particolari. Tutto così, con l'arrivo inaspettato di un agente "da altrove", ossia trasferito per motivi personali(il suo compagno deceduto), ma poi, appunto... Volendo, la tesi del film potrebbe avere elementi contraddittori, con risvolti blasfemi o invece particolarmente di curiosa "illuminazione"(non conosco il romanzo da cui il film è tratto), dato che il tema è quello(senza anticipare troppo a chi voglia vedere il film, possibilmente"gustando"gli effetti-sorpresa)del fanatismo religioso, cristiano nella fattispecie(oggi, costretti dalla cronaca, parliamo di fanatismo islamista, ma quello cristiano e segnatamente cattolico, l'abbiamo forse dimenticato?), da cui inizialmente alcuni dell'equipe di polizia prendono le distanze(il"capo"dice:"Non ho mai pregato altro Dio che Frank Sinatra", per ex.), ma che poi, anche per "immergersi"più profondamente in quanto avviene, tutti/e in qualche modo prendono in considerazione, in maniera più o meno serio. Pause, dissolvenze, stacchi: il film è in qualche modo "franto"anche per corrispondere alla curiosa atmosfera di quanto avviene, tra omicidi e una"guarigione"(altro tratto ambiguamente"misticheggiante"del film), dove il tutto è decisamente sulle spalle di interpreti classici come la citata Susan Sarandon, Ellen Bustyn, uno straordinario e intensissimo Donald Sutherland... El Gato
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