killbillvol2
|
lunedì 1 aprile 2013
|
mama
|
|
|
|
Opera prima del regista Andres Muschietti, si è ispirato al suo stesso cortometraggio, e si è servito dell'appoggio produttivo di Guillermo Del Toro e della brava interprete principale, reduce da una nomination agli Academy Award. La storia in sé si basa su un'idea abbastanza originale che però viene sventrata già nel trailer con lo slogan "L'amore di una mamma è per sempre". I primi venti minuti fanno ben sperare, con una regia fluida e subdola che non vedevamo da tempo in un film horror, ma dopo poco sisi capisce di aver già capito dove il film vuole andare a parare, e il tutto diventa prevedibile e ripetitivo. L'unica scena che incute paura è in realtà il cortometraggio da cui tutto ha avuto inizio.
[+]
Opera prima del regista Andres Muschietti, si è ispirato al suo stesso cortometraggio, e si è servito dell'appoggio produttivo di Guillermo Del Toro e della brava interprete principale, reduce da una nomination agli Academy Award. La storia in sé si basa su un'idea abbastanza originale che però viene sventrata già nel trailer con lo slogan "L'amore di una mamma è per sempre". I primi venti minuti fanno ben sperare, con una regia fluida e subdola che non vedevamo da tempo in un film horror, ma dopo poco sisi capisce di aver già capito dove il film vuole andare a parare, e il tutto diventa prevedibile e ripetitivo. L'unica scena che incute paura è in realtà il cortometraggio da cui tutto ha avuto inizio. Infine, quando la Madre finalmente compare, perde completamente di credibilità, riducendo lo spettatore ad essere poco più che un ameba davanti agli eventi che accadono sullo schermo, fino ad un menefreghismo totale per le sorti dei protagonisti, fin troppo buone per un film dell'orrore., e la regia, seppur rimanga molto ben riuscita, non riesce a salvare il pasticcio nel quale il film sta finendo. La Chastain è brava come sempre, ma c'è poco altro in questo film. Guillermo Del Toro, bravissimo regista (che si sta dando troppo alla commercialità di Hollywood, vedere il suo prossimo film Pacific Rim), ha dimostrato di distribuire film non troppo meritevoli, come il precedente e noiosissimo Non Avere Paura Del Buio, che però riscuotono un successo inopinato: questo Mama ha spopolato in USA. Il motivo mi rimane sconosciuto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a killbillvol2 »
[ - ] lascia un commento a killbillvol2 »
|
|
d'accordo? |
|
the adrenalin addict
|
giovedì 11 aprile 2013
|
anche i mostri hanno una debolezza per i bambini!
|
|
|
|
Ammetto di essere rimasto molto impressionato da questo film. Cercavo l'adrenalina pura e ho trovato pane per i miei denti, perchè si tratta di un horror che lascia tutti, ma proprio tutti (attori e spettatori), in balia della paura per l'intera durata del cortometraggio, dalla prima all'ultima scena. E questo è dovuto soprattutto alla grandissima capacità di immedesimarsi nel contesto cinematografico da parte di Megan Charpentier e Isabelle Nélisse, a cui vanno i miei più sinceri complimenti. Ottima, infatti, l'idea di coinvolgere dei bambini di pochissimi anni, come protagonisti principali, sul set di un film horror! Certamente l'effetto che crea nella psiche dello spettatore la visione di un essere tenero (come dovrebbe essere un bambino) che "sorride" alla vista di un mostro (La Madre), non è lo stesso di quello creato dai soliti horror.
[+]
Ammetto di essere rimasto molto impressionato da questo film. Cercavo l'adrenalina pura e ho trovato pane per i miei denti, perchè si tratta di un horror che lascia tutti, ma proprio tutti (attori e spettatori), in balia della paura per l'intera durata del cortometraggio, dalla prima all'ultima scena. E questo è dovuto soprattutto alla grandissima capacità di immedesimarsi nel contesto cinematografico da parte di Megan Charpentier e Isabelle Nélisse, a cui vanno i miei più sinceri complimenti. Ottima, infatti, l'idea di coinvolgere dei bambini di pochissimi anni, come protagonisti principali, sul set di un film horror! Certamente l'effetto che crea nella psiche dello spettatore la visione di un essere tenero (come dovrebbe essere un bambino) che "sorride" alla vista di un mostro (La Madre), non è lo stesso di quello creato dai soliti horror.
Molto bello (e insolito per un horror) anche il finale che, quasi quasi, sembra prevedere un "lieto" fine, dato che lascia tutti parzialmente soddisfatti (Mama per aver trovato qualcuno da portare via con sè, Lily per aver trovato la madre che fa per lei, Victoria perchè ha potuto scegliere di rimanere "umana", lo zio e l'amica per aver salvato dalla morte almeno Victoria).
Unico neo che ho notato nel film è l'inverosimiglianza di alcune scene: 1) quella in cui si vede lo zio che entra nella stanza delle due bambine inselvaggite per porgere a Victoria degli occhiali e, quest' ultima, diventa improvvisamente "umana" e affettuosa; 2) quella finale in cui Mama sembra aver strappato il cuore allo zio (N. Waldau) il quale, invece, poco dopo lo si ritrova "magicamente" accanto all'amica (J. Chastain) e a Victoria, immersi in un abbraccio. Le trovo una forzatura all'interno di un film tutto sommato abbastanza lineare. Per questo preferisco dare quattro stelle, e non cinque, al film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a the adrenalin addict »
[ - ] lascia un commento a the adrenalin addict »
|
|
d'accordo? |
|
jacopo b98
|
mercoledì 5 novembre 2014
|
un melodramma horror insolito e ben recitato
|
|
|
|
Un padre abbandona le sue bambine (Charpentier e Nélisse) in un bosco. Cinque anni dopo lo zio (Coster-Waldau) di queste le ritrova e se le prende in casa insieme alla compagna Annabelle (Chastain). Ma il crescere sole in un bosco ha reso le bambine selvagge. Sarà dura per Annabelle riportarle alla normalità, specie perché le bimbe continuano a chiamare una certa madre che si sarebbe presa cura di loro nel bosco. E la madre è tutt’altro che un semplice frutto di fantasia. Scritto dal regista esordiente con la sorella e prodotto dal noto Guillermo Del Toro, è una non convenzionale storia di fantasmi: il demone infatti qui non è solo un fantasma, ma è un fantasma a cui le bambine vogliono bene, che si è dimostrato gentile con esse.
[+]
Un padre abbandona le sue bambine (Charpentier e Nélisse) in un bosco. Cinque anni dopo lo zio (Coster-Waldau) di queste le ritrova e se le prende in casa insieme alla compagna Annabelle (Chastain). Ma il crescere sole in un bosco ha reso le bambine selvagge. Sarà dura per Annabelle riportarle alla normalità, specie perché le bimbe continuano a chiamare una certa madre che si sarebbe presa cura di loro nel bosco. E la madre è tutt’altro che un semplice frutto di fantasia. Scritto dal regista esordiente con la sorella e prodotto dal noto Guillermo Del Toro, è una non convenzionale storia di fantasmi: il demone infatti qui non è solo un fantasma, ma è un fantasma a cui le bambine vogliono bene, che si è dimostrato gentile con esse. Il rapporto delle bambine con il demone è quindi indagato con non poca cura. E se la prima parte è un horror di costruzione semplice, la seconda sfiora quasi il melodramma. Ambizione esagerata? Forse. Ma La madre è un horror molto al di sopra della media, che inquieta e spaventa e può contare su effetti speciali di discreta efficacia, una messa in scena abile ed un cast tecnico di buoni sconosciuti: fotografia di Antonio Riestra, musiche di Fernando Velàzquez. E comunque un horror con Jessica Chastain come protagonista non è roba da poco, anche perché l’attrice si riconferma interprete sopraffina: troppa grazia. In USA è stato solo vietato ai minori di 13 anni, qui in Italia ai 14.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jacopo b98 »
[ - ] lascia un commento a jacopo b98 »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 11 maggio 2020
|
"horror"geniale, à la poe e à la lovecraft
|
|
|
|
"Mama""(ANdrés Muschietti, scritto con Barbara Muschietti, 2013), film a suo modo senz'altro geniale, parte da una situazione terribile, il padre che uccide la moglie, requisensdo le piccole figlie, disponendosi a uccidere, in un casolato di montagna, almeno la maggior,e ma viene ucciso da "Mama", singolare essere(fantasma, in forma di Medusa tentacolare)che poi, a suo modo, "alleva"le figlie. Lo fa, mantenendo in certo modo una condizione di"esclusività", anche quando si ha l'affidamento delle figlie allo zio e alla zia(moglie di questi), quando però un'altra parente reclama la loro custodia-con l'aiuto di uno psichiatra aperto a nuove esperienze, che studia scientificamente il caso, si rende conto di aver a che fare con altro, con una dimensione"altra", inquietante, perturbante, ma tale in modo"creativo"(creativi sono gli zii affidatari, lei rockettara in una band, lui pittore-disegnatore, ma comunque non così sperti all'"altro").
[+]
"Mama""(ANdrés Muschietti, scritto con Barbara Muschietti, 2013), film a suo modo senz'altro geniale, parte da una situazione terribile, il padre che uccide la moglie, requisensdo le piccole figlie, disponendosi a uccidere, in un casolato di montagna, almeno la maggior,e ma viene ucciso da "Mama", singolare essere(fantasma, in forma di Medusa tentacolare)che poi, a suo modo, "alleva"le figlie. Lo fa, mantenendo in certo modo una condizione di"esclusività", anche quando si ha l'affidamento delle figlie allo zio e alla zia(moglie di questi), quando però un'altra parente reclama la loro custodia-con l'aiuto di uno psichiatra aperto a nuove esperienze, che studia scientificamente il caso, si rende conto di aver a che fare con altro, con una dimensione"altra", inquietante, perturbante, ma tale in modo"creativo"(creativi sono gli zii affidatari, lei rockettara in una band, lui pittore-disegnatore, ma comunque non così sperti all'"altro"). L'espereizna dell'"altro"(altra, anzi, evocatrice della Magna Mater, sia essa Frau holle o la Mater Matuta, comunque l'"altra", per antonomasia)non è comuqnue totalmente negativa, in quando, comunque, fino alla fine, accudisce la bambine, riuscendo a portare con sé, nell'"altra dimnensione"(sia pure essa una dimnesione ctonia..., mah, non si puà definire tale in modo assertivo), la più piccola... Una dimensione che evoca la migliore letteratura fantastica, di Poe e Lovecraft, da parte di un regista spagnolo che lavora in una coproduzione ispano-canadese(film in lingua inglese), dove anche la stessa presenza delle farfalle, che a tratti invadono lo schermo non è da sottovalutare: lo stesso sir Arthur Conan Doyle, medico razionalisticamente autore di"Sherlock Holmes", alla fine della sua vita si era occupato molto di spiritismo ma anche di farfalle, appunto evocatrici di"altro", a suo parere(ma non era solo in questa valutazione). Sequenze forti, ma anche molto espressive di una realtà indeifnibile, che neanche i due affidatari, a loro volta artisti, "colgono"; essendo comunque per loro impossibile"ssintonizzarsi"con l'"altro" , appunto. Interpreti efficaci Jessica Chastain, Nikolai Coster-Waldau, Megan Charpentier, tra gli/le altri/e, in un film che dimostra ancora una volta come la cinematrografia spangola sia attualmente la più valida e interessante, quantomeno in Europa... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
nick castle
|
mercoledì 9 ottobre 2013
|
un buon dramma familiare purtroppo...
|
|
|
|
La follia di un genitore che ha appena ucciso la consorte lo porta a vagare per un bosco con le sue due figliolette e dopo averle portate in un casupola nel bosco (fantasia portami via...) con l'intenzione di ucciderle e suicidarsi viene attaccato da una qualche presenza che si porta via lui e lascia incolumi e sole le due bambine. Il fratello del suddetto padre speranzoso di riavere con se le nipoti non smette di farle cercare da due investigatori privati che con un po' di fortuna le ritrovano oramai diventate selvagge, in uno stato di totale isolamento. La fidanzate dello zio sarà colei che dovrà farsi carico delle bambine, vista l'impossibilità del compagno convogliato in ospedale, a causa di uno strano incidente.
[+]
La follia di un genitore che ha appena ucciso la consorte lo porta a vagare per un bosco con le sue due figliolette e dopo averle portate in un casupola nel bosco (fantasia portami via...) con l'intenzione di ucciderle e suicidarsi viene attaccato da una qualche presenza che si porta via lui e lascia incolumi e sole le due bambine. Il fratello del suddetto padre speranzoso di riavere con se le nipoti non smette di farle cercare da due investigatori privati che con un po' di fortuna le ritrovano oramai diventate selvagge, in uno stato di totale isolamento. La fidanzate dello zio sarà colei che dovrà farsi carico delle bambine, vista l'impossibilità del compagno convogliato in ospedale, a causa di uno strano incidente. La convivenza verrà disturbata ancora una volta dalla presenza. La madre è un film ambiguo, sotto l'ala protettiva di un produttore come Giullermo Del Toro in piena crisi creativa (negli ultimi cinque anni solo 2 dei circa 10 progetti da lui pensati hanno visto la luce, gli altri non sono arrivati neanche alla pre-produzione), Andres Musichietti propone una visione diversa dell'orrore, riprendendo quelle che erano le tematiche di film di Del Toro come "La spina del diavolo" e "Il labirinto del Fauno" (quest'ultimo molto meno...), scava nel profondo dell'apparente violenza che esplode quando la presenza si manifesta in quelle poche scene esplicite, dando una storia alla presenza, una madre anche lei, privata dei suoi figli che ora cerca disperatamente conforto. Con questi proventi, viene fuori quanto di drammatico ci sia in tutto ciò, e quanto poco orrore il film in fin dai conti abbia, concentrandosi profondamente sulle due madri, la presenza e Jessica Chastain, che nelle sue vesti di ragazza ribelle e inadatta al ruolo materno riesce a essere credibile e infondere una certa tenerezza. Per gli aspetti prettamente stilistici ci si può confortare con una buona fotografia, mentre malleabile a adatta sia ai contesti orrorifici che a quelli drammatici è la musica di scena del bravo Fernando Velasquez. Due strade si aprono davanti allo spettatore, due chiavi di lettura, la prima è quella più preponderante, quella drammatica, con tematiche e personaggi annessi, la seconda è quella orrorifica che purtroppo è quella che rimane in sordina e trattata meno adeguatamente, lasciando comunque più la sensazione di aver assistito sostanzialmente a un dramma familiare che a un film horror, il che lascierà insoddisfatti chi cercava la tensione e la paura. E' un horror fallito, ma anche un film che ha del prezioso e tutt'altro che trascurabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nick castle »
[ - ] lascia un commento a nick castle »
|
|
d'accordo? |
|
francismetal
|
mercoledì 26 luglio 2017
|
il solito minestrone
|
|
|
|
Un po' The Ring 2, un po' The Grudge, un po' Rosemary's baby (ovviamente è un classico, è quasi inevitabile), e tutti i film su fantasmi, poltergeist, possessioni, ecc...
I jumpscare per me servono solo per fare gli scherzi, nei film non ci stanno bene.
E poi ci sono altri stereotipi del genere, come la porta che non deve essere aperta perché lì c'è il fantasma, quella che sembra essere la bambina ma era il fantasma e poi scopri che la bambina era nell'altra stanza...
I lati positivi sono questi: nella scena iniziale, lasciando stare che quando precipitano con l'auto e sopravvivono lo stesso, si vede il dramma e la follia di un uomo, il quale ha ciò che merita.
[+]
Un po' The Ring 2, un po' The Grudge, un po' Rosemary's baby (ovviamente è un classico, è quasi inevitabile), e tutti i film su fantasmi, poltergeist, possessioni, ecc...
I jumpscare per me servono solo per fare gli scherzi, nei film non ci stanno bene.
E poi ci sono altri stereotipi del genere, come la porta che non deve essere aperta perché lì c'è il fantasma, quella che sembra essere la bambina ma era il fantasma e poi scopri che la bambina era nell'altra stanza...
I lati positivi sono questi: nella scena iniziale, lasciando stare che quando precipitano con l'auto e sopravvivono lo stesso, si vede il dramma e la follia di un uomo, il quale ha ciò che merita.
La bambina più grande fa bene la sua parte, la piccola è meno credibile, è a tratti ridicola.
Il regista cerca anche qui di mischiare drammi infantili, fantasia e horror, e qui cerca di inorridirci facendoci vedere come i genitori possono rovinare i figli, ma anche cosa succede quando essi vengono abbandonati da loro, e di come una madre possa impazzire per i figli.
A pensare che all'inizio Annabel era contenta di non essere rimasta incinta e si ritrova queste due bambine problematiche.
Del Toro avrebbe potuto risparmiarci l'elemento sovrannaturale, sarebbe bastato mostrarci l'orrore che deriva dal dramma che hanno subito le due bambine, invece tutto il film ruota intorno a una figura sovrannaturale.
Certo che un finale strappalacrime non ci sta bene con un horror...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francismetal »
[ - ] lascia un commento a francismetal »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
martedì 2 aprile 2013
|
fantasmi giapponesi da esportazione
|
|
|
|
Coppia di sorelline rapite dal padre, disperato uxoricida, crescono nella oscura cattività di una baita tra i boschi allevate da una fantasmagorica presenza materna. Ritrovate e salvate dopo cinque anni grazie alla ostinata determinazione dello zio paterno ed a questo date in affidamento dal tribunale, porteranno con loro, nella apparente serenità della nuova casa adottiva, una sinistra compagna di giochi. Thriller soprannaturale dalla chiara vocazione per l'horror giapponese da importazione da 'The Grudge' a 'The Ring' (fantasmi sanguinari e capelluti che vivono una morbosa simbiosi con una coppia di dolci e candide bimbette ed infestano i luoghi inaspettati dell'ordinario domestico), il film diretto dall esordiente Andres Muschietti (e tratto dal suo corto 'Mama') con la supervisione del maestro messicano Guillermo del Toro, non sfugge alla logica di una prevedibile espiazione di colpe indicibili dell'eta adulta che inevitabilmente ricadono sulla innocenza indifesa di un'infanzia tradita.
[+]
Coppia di sorelline rapite dal padre, disperato uxoricida, crescono nella oscura cattività di una baita tra i boschi allevate da una fantasmagorica presenza materna. Ritrovate e salvate dopo cinque anni grazie alla ostinata determinazione dello zio paterno ed a questo date in affidamento dal tribunale, porteranno con loro, nella apparente serenità della nuova casa adottiva, una sinistra compagna di giochi. Thriller soprannaturale dalla chiara vocazione per l'horror giapponese da importazione da 'The Grudge' a 'The Ring' (fantasmi sanguinari e capelluti che vivono una morbosa simbiosi con una coppia di dolci e candide bimbette ed infestano i luoghi inaspettati dell'ordinario domestico), il film diretto dall esordiente Andres Muschietti (e tratto dal suo corto 'Mama') con la supervisione del maestro messicano Guillermo del Toro, non sfugge alla logica di una prevedibile espiazione di colpe indicibili dell'eta adulta che inevitabilmente ricadono sulla innocenza indifesa di un'infanzia tradita.
Percorrendo il doppio binario dei tormenti ultraterreni di una maternità degenere e di una ricerca (tutta terrena e razionale) di una spiegazione scientifica di fenomeni che si pretendono psicologici e antropologici, il film si sposta sul terreno già mille volte battuto dalle produzioni di genere nel nobile e prevedibile tentativo di pervenire agli esiti di una esemplare dimostrazione etica senza soffermarsi troppo sulla stringente coerenza e credibilità di eventi concomitanti (due bimbe da poco orfane di madre salvate dall insano gesto del padre dallo spettro tormentato di un'altra ed ancor più colpevole madre) e rinunciando sin da subito a preservare la sconcertante ambiguità di una manifestazione straniante nel dominio, per quanto straordinario, di un dramma umano. Questa è forse la pecca più grave di una produzione che nasce sotto il nobile patrocinio di un maestro del genere (il G. Del Toro del 'Labirinto del Fauno' e de 'La spina del diavolo') ma che ne scimmiotta solo superficialmente l'onirica e struggente visionarietà per ripiegare sulle più comode soluzione dell' intrattenimento per famiglie, sia per le banalità di uno script che indugia sui luoghi comuni del genere (porte che scricchiolano, lugubri nenie infantili, minacciose ombre assassine,etc) quanto per una regia che mostra troppo o troppo male i soprassalti dell' inaspettato (tutto si riduce ad un attacco all'arma bianca al malcapitato di turno od alla vittima sacrificale) ed elude invece le più difficili e coraggiose soluzioni di una inquietudine ambientale o psicologica. Sicuramente apprezzabili alcuni spunti intriganti di un soggetto che adombra la spietata crudezza di un retaggio di primitiva ferinità (le bimbe ridotte allo stato selvatico che ringhiano e si muovono a quattro a quattro zampe evocano la terribile crudeltà di uno shock culturale) ed alcune inquietanti soluzioni visive di una putrescente corruzione che indova i propri segni nei recessi invisibili di una dimensione domestica e familiare. Questo purtroppo non basta a riscattare una narrazione che si trascina fino all'inevitabile rendez vous finale tra l'umano e ed il soprannaturale, alla ricerca di un riscatto tra una maternità straziata ed una ritrovata, un happy-end diviso a metà tra la tragedia annunciata ed il sentimentalismo buonista da serial tv. Bravissima la Chastain che regge quasi in solitaria il peso delle scene più forti e decisamente inespressivo il Nikolaj Coster-Waldau pur impegnato nel doppio ruolo dei due fratelli del plot. Fantasmi giapponesi da esportazione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
diomede917
|
giovedì 28 marzo 2013
|
corto troppo allungato
|
|
|
|
L’ho sempre detto che il mondo del cortometraggio è un’ottima palestra per diventare regista…..poi se hai fortuna puoi sempre imbatterti in un regista del calibro di Guillermo Del Toro che rimane entusiasta del tuo corto tanto da decidere di produrre la versione cinematografica…..e poi essere ancora più fortunato nel trovarti davanti una produzione hollywoodyana tutta a tua disposizione.
E’ più o meno quello che è capitato a Andy Muschietti e al suo Mama ossia la storia di due sorelline Victoria e Lily (3 anni la prima e solo 1 anno la seconda) cresciute per 5 anni in una casa nel bosco dopo che i loro genitori sono morti in circostanze tragiche e delle stesse si erano perdute le tracce.
[+]
L’ho sempre detto che il mondo del cortometraggio è un’ottima palestra per diventare regista…..poi se hai fortuna puoi sempre imbatterti in un regista del calibro di Guillermo Del Toro che rimane entusiasta del tuo corto tanto da decidere di produrre la versione cinematografica…..e poi essere ancora più fortunato nel trovarti davanti una produzione hollywoodyana tutta a tua disposizione.
E’ più o meno quello che è capitato a Andy Muschietti e al suo Mama ossia la storia di due sorelline Victoria e Lily (3 anni la prima e solo 1 anno la seconda) cresciute per 5 anni in una casa nel bosco dopo che i loro genitori sono morti in circostanze tragiche e delle stesse si erano perdute le tracce.
Le bimbe vengono ritrovate come fossero degli animali selvaggi e affidate allo zio e alla sua compagna bassista di un gruppo rock molto reticente ad un ruolo materno (e infatti il suo personaggio si presenta al pubblico con una festante reazione all’esito negativo del test di gravidanza).
Ma la domanda che tutti si fanno è come hanno fatto a sopravvivere le due cucciole….e con il corso della storia si viene a conoscenza di una figura ultraterrena che le bambine chiamano madre e che è ben decisa a tenersi stretta le sue pseudo figlie da qualsiasi intralcio esterno.
Nuovo esponente dell’horror spagnolo (sembra che in Europa solo gli iberici sanno spaventarci) il film ricalca tutti i clismi di quel cinema usando l’inizio da ghost movie per poi trasformarsi in un qualcosa di più celebrale.
Se in film tipo The Orphanage o il più celebrato Il Labirinto del fauno questa fusione era la vera arma in più in questo caso l’unione non si concretizza e il film risulta troppo spacchettato in due parti.
La prima, la migliore, è quella decisamente horror con tanto di salto dalle poltrone e un mistero ancora da scoprire……quando poi La madre che da il titolo si materializza il film si trasforma in una favola gotica (e non a caso si inizia con un C’era una volta….) in stile Tim Burton, purtroppo di quello peggiore quello di Dark Shadows tanto per intenderci rovinando la suspance iniziale e ridicolizzando l’aspetto più interessante del film il confronto tra una donna molto terrena madre a suo malgrado che lotta contro una donna ultraterrena non madre a suo malgado……
Un vero peccato perché sembra che il ragazzo i numeri li abbia ma forse non ha capito la differenza tra allungare un corto e allungare un brodo.
Voto 5,5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a diomede917 »
[ - ] lascia un commento a diomede917 »
|
|
d'accordo? |
|
amandagriss
|
sabato 23 marzo 2013
|
di mamma ce n'è una sola
|
|
|
|
Nel corso degli anni il cinema ci ha raccontato di bambini cresciuti in maniera ‘non canonica’,al di fuori della società civile e delle sue regole e sovrastrutture.Il ragazzo selvaggio(Truffaut)o L’enigma di Kasper Hauser(Verner Herzog)per esempio,o ancora Nell(Micheal Apted).Questa è la volta di 2 sorelline che hanno vissuto in una condizione di totale isolamento nella fitta boscaglia della Virginia,in un cottage abbandonato,fatiscente e putrido.Ritrovate,vengono affidate allo zio e alla sua compagna,che non hanno mai smesso di cercarle da quando scomparvero insieme al padre in un gelido e terribile giorno d’inverno di 5 anni prima.
[+]
Nel corso degli anni il cinema ci ha raccontato di bambini cresciuti in maniera ‘non canonica’,al di fuori della società civile e delle sue regole e sovrastrutture.Il ragazzo selvaggio(Truffaut)o L’enigma di Kasper Hauser(Verner Herzog)per esempio,o ancora Nell(Micheal Apted).Questa è la volta di 2 sorelline che hanno vissuto in una condizione di totale isolamento nella fitta boscaglia della Virginia,in un cottage abbandonato,fatiscente e putrido.Ritrovate,vengono affidate allo zio e alla sua compagna,che non hanno mai smesso di cercarle da quando scomparvero insieme al padre in un gelido e terribile giorno d’inverno di 5 anni prima.Il film ben si colloca nella produzione iberica del genere horror(e affini):formalmente ben fatto(dai ricercati movimenti di macchina,alla scelta delle location,alla fotografia livida che vira al seppia e nel finale si tinge di toni dark-blu,a un buon uso del digitale che non sovrasta la narrazione,e a soluzioni visive che ben aderiscono al contesto senza apparire sfacciatamente e ridicolmente posticce e irreali),La Madre è una classica ghost story,malinconica e commovente,che utilizza l’elemento del soprannaturale per raccontarci una storia umanissima,che affonda le sue radici nel legame ancestrale e indissolubile tra madre e figlio,che scava nei rapporti familiari,evidenziandone le dinamiche complesse e spesso dolorosissime.Il trauma del distacco,soprattutto,attraverso cui il regista e sceneggiatore scava nelle psicologie dei personaggi sottolineandone efficacemente i caratteri ed,evolvendoli man mano,fa emergere per ognuno non solo il proprio ruolo all’interno di un nucleo familiare(il padre è sempre relegato)ma anche il proprio punto di vista e,di conseguenza,le proprie(dolenti)scelte.Ben scritta,la pellicola crea un perfetto equilibrio tra il piano della nostra realtà e una dimensione‘altra’,che pur convivendo e fondendosi con il nostro mondo non risponde e non si cura delle nostre leggi fisiche:la sorella maggiore,infatti,non ha bisogno degli occhiali per poter guardare Mama,fatta di puro spirito,l’occhio umano non registra la sua presenza e lei stessa si sottrae agli sguardi curiosi,non volendo del mondo terreno condividere nulla,come se lo rifuggisse,lo temesse.Gli unici contatti con gli esseri di carne avvengono col solo scopo di eliminare qualunque ostacolo si frapponga tra lei e le‘sue bambine'.Fatto di tempi lunghi e dilatati,atmosfere sospese,tensione che monta fino a esplodere nell’ottimo coraggioso epilogo-una gioia per gli occhi e uno strazio per il cuore-l’opera prima di Andy Muschetti trova il suo punto di forza nell’intensa interpretazione di una Jessica Chastain in versione punk,inizialmente madre surrogato controvoglia e via via sempre più coinvolta e legata affettivamente alle due creaturine speciali.Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a amandagriss »
[ - ] lascia un commento a amandagriss »
|
|
d'accordo? |
|
|