Il principe abusivo

La storia è semplice: con la scusa di voler diventare famosa per imprecisati fini benefici, una pricipessa, già famosa di suo in quanto tale, adesca Antonio, uno scugnizzo di passaggio e finge di innamorarsene, per farsi paparazzare mentre gli imprime casti bacini sulla guancia. Il bencapitato viene addestrato dal "ciambellone" De Sica all'etichetta della vita di corte, ovviamente costituita da improbabili nobili decrepiti e noiosi e dal sovrano, che ricorda moltissimo il padre del pricipe della Cenerentola disneyana, fatto salvo per per le orge con orde di escort. A fianco del nostro eroe svetta un bel trio di amici-parenti che creerà un simpatico quartetto sguaiato e, sempre ovviamente, puro di cuore e d'animo. L'allegra combriccola, ma soprattutto la procace Autieri finirà anche per conquistare l'impettito De Sica, che ricorderà ben troppo in fretta i vecchi ruoli da cinepanettone. Il finale non sto a raccontarlo, ma di certo non vi lascerà sbalorditi. Il tutto contornato da battute e siparietti della napoletanità più maleducata, che offende i migliori capolavori partenopei. Ci sono buone interpretazioni: come Nello Iorio e una splendida Auteri che canta magnificamente, ma non bastano certo a fare di questo un buon film. Insomma, prevedibile e molto, molto noioso.