kassandra01
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venerdì 29 marzo 2013
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bellissimo
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Premetto che non sono un critico e non ho studiato cinema , per cui posso solo dire cio' che mi piace senza poter addurre motivazioni tecniche stilistiche particolari , Ho visto questo film insieme a molti altri amici e colleghi è la conclusione è stata unanime , il film è BELLISSIMO nella sua essenzialità Malcovich è poi la cilegina sulla torta. Non capisco sinceramente come si possa mettere in discussione un film del genere ma il mondo è bello perchè vario
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alessanvan
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lunedì 25 marzo 2013
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poteva anche essre un capolavoro
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L’educazione siberiana è un film ben diretto e ben recitato e, se non fosse per alcune lacune, poteva anche essere un capolavoro. Da notare innanzitutto il crollo del “mito” dell’Unione Sovietica rappresentato da: 1) La totale assenza dello stato e delle autorità visti come invasori ma non era una dittatura dove lo stato controllava tutto e tutti? 2) L’odio tra le varie etnie dell’URSS alla faccia dell’essere tutti “compagni” 3) La povertà iniziata già prima del crollo del comunismo e poi dilagata con l’arrivo del capitalismo e di bande criminali senza "codice d'onore". Quindi per i ragazzi siberiani non esistono stato, chiesa, scuola o altre autorità, esistono solo la loro amicizia e l’educazione della comunità siberiana e della famiglia, che paradossalmente pur essendo un’educazione criminale, sembra quasi essere migliore di quella delle autorità.
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L’educazione siberiana è un film ben diretto e ben recitato e, se non fosse per alcune lacune, poteva anche essere un capolavoro. Da notare innanzitutto il crollo del “mito” dell’Unione Sovietica rappresentato da: 1) La totale assenza dello stato e delle autorità visti come invasori ma non era una dittatura dove lo stato controllava tutto e tutti? 2) L’odio tra le varie etnie dell’URSS alla faccia dell’essere tutti “compagni” 3) La povertà iniziata già prima del crollo del comunismo e poi dilagata con l’arrivo del capitalismo e di bande criminali senza "codice d'onore". Quindi per i ragazzi siberiani non esistono stato, chiesa, scuola o altre autorità, esistono solo la loro amicizia e l’educazione della comunità siberiana e della famiglia, che paradossalmente pur essendo un’educazione criminale, sembra quasi essere migliore di quella delle autorità. E chi come Gagarin se ne allontana finisce male. Da notare il paradosso che, nonostante tutti i reati commessi, Kolima viene fermato e incarcerato l'unica volta dove risluta innocente. Il film è bello ma non è un capolavoro perché ha due importanti lacune: 1) Un uso continuo ed eccessivo dei flash back che in una storia complicata che percorre vari anni rischia di disorientare gli spettatori 2) Alcune incongruenze nella sceneggiatura. Qualche esempio: l’assenza di una cicatrice su Kolima dopo che ha preso una coltellata, il perché Kolima, che ha sempre odiato le forze dell’ordine, si sia improvvisamente arruolato come se nulla fosse, e quanto ci sia di veramente autobiografico visto che il protagonista Kolima (che è l’autore del romanzo) non è colpevole di un divieto di sosta ma di un omicidio.
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purplerain
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domenica 24 marzo 2013
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semplice ma intenso!!
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Intenso il film di Salvatores, intenso e semplice allo stesso tempo. Ci racconta la vita di una comunità, quella siberiana del dopo guerra, con la stessa semplicità con la quale la comunità stessa vive la sua vita. Due amici per la pelle che vivono e obbediscono a regole da esercito "rurale", con un'amicizia che verrà rotta solo dalla necessità di mantenere fede al patto della comunità stessa. Non assistiamo a colpi di scena: non vedremo il nonno, interpretato da un Malkovic d'altra categoria, passare al nemico o la madre di uno dei due protagonisti prostituirsi!! No!! la comunità rifugge addirittura anche l'uso e la vendita delle droghe, il "veleno" come lo chiamerà Malkovic, per vivere con tranquillità e assoluta dignità una vita "da onesti fuorilegge"!! Persino il destino della ragazza appare scritto già dalla prima scena in cui compare: troppo alta la sua demenza, troppo intensi e violenti gli sguardi di Gagarin per non capire come andrà a finire.
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Intenso il film di Salvatores, intenso e semplice allo stesso tempo. Ci racconta la vita di una comunità, quella siberiana del dopo guerra, con la stessa semplicità con la quale la comunità stessa vive la sua vita. Due amici per la pelle che vivono e obbediscono a regole da esercito "rurale", con un'amicizia che verrà rotta solo dalla necessità di mantenere fede al patto della comunità stessa. Non assistiamo a colpi di scena: non vedremo il nonno, interpretato da un Malkovic d'altra categoria, passare al nemico o la madre di uno dei due protagonisti prostituirsi!! No!! la comunità rifugge addirittura anche l'uso e la vendita delle droghe, il "veleno" come lo chiamerà Malkovic, per vivere con tranquillità e assoluta dignità una vita "da onesti fuorilegge"!! Persino il destino della ragazza appare scritto già dalla prima scena in cui compare: troppo alta la sua demenza, troppo intensi e violenti gli sguardi di Gagarin per non capire come andrà a finire. In alcune scene sembra esserci una sceneggiatura che procede con un po' troppa lentezza per essere un film dalla trama così scontata, ma ci vengono incontro una fotografia in grado di catturare lo spettatore e catapultarlo all'interno del film: singolare la scena in cui un filmine e il temporale che si abbattono sulla comunità sembrano quasi abbattersi sullo spettatore provocandogli brividi da realtà!! E ci vengono incontro delle musiche che anche nei momenti di pausa ci riempiono di pathos!!
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enzo70
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venerdì 22 marzo 2013
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un altro grande film di salvatores
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L’ottimo Salvatores si cimenta con un film forte, molto forte, questo “educazione siberiana”, finalmente un film italiano che va al di là dei nostri limitatissimi confini. In Siberia esiste una piccola comunità ispirata alle regole dell’onore e del rispetto. Non ci sono spazi per debolezze o per titubanze, l’educazione impartita dal nonno Kuzja, uno straordinario John Malkovich, ai due nipoti è inflessibile. Ma la caduta del muro crea disorientamento, entrano nuovi modelli di vita, la droga ed i soldi, che modificano i valori.
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L’ottimo Salvatores si cimenta con un film forte, molto forte, questo “educazione siberiana”, finalmente un film italiano che va al di là dei nostri limitatissimi confini. In Siberia esiste una piccola comunità ispirata alle regole dell’onore e del rispetto. Non ci sono spazi per debolezze o per titubanze, l’educazione impartita dal nonno Kuzja, uno straordinario John Malkovich, ai due nipoti è inflessibile. Ma la caduta del muro crea disorientamento, entrano nuovi modelli di vita, la droga ed i soldi, che modificano i valori. Kolima rimane uomo d’onore, innamorato della sua Xenja, ragazza voluta da Dio, come testimonia la sua follia. Gagarin, invece, l’altro nipote di Kuzja si perde nei meandri di una società che cambia tanto velocemente da non dare il tempo per capire il significato del cambiamento stesso, gli insegnamenti del nonno lo trasformano in un semplice spietato criminale, perde l’onore e la dignità. Ed anche i tatuaggi, che rappresentano la trasposizione fisica del portato di esperienza dell’uomo, un mondo opposto quello dei calciatori di oggi, acquisiscono in questo film un alto valore simbolico, testimoniato dall’esperienza di Kolima in carcere. Circa due ore di grande cinema, nessun passaggio è superfluo, ottima anche la fotografia e l’interpretazione degli attori. Insomma Salvatores ci regala un altro film di grandissimo spessore.
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andrea polidoro
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giovedì 21 marzo 2013
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tradizione tenace e morale paradossale
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Film controverso dalla Critica ufficiale.
Io l'ho trovato accattivante e denso sebbene qualcosa manchi per catturare completamente. Forse la violenza a volte storpia l'intensità delle immagini e il protagonista è bello e bravo ma non entusiasma per interpretazione. Malkovich è il nonno che solleva il livello. La fotografia di Italo Petriccione mi sorprende anche se già mi era piaciuta in 'Sud' e in 'Marrakech express': le luci di taglio e i contrasti sono efficaci.
Film sulla gioventù, sulla morale paradossale, di violenza e sangue, di amicizia e amore non compiuto.
Da vedere.
ps: Tornatore lo dovrebbe vedere per recuperare un po'...
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lucaternime
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giovedì 21 marzo 2013
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gruppa krovi
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Peccato tanta attesa per nulla, storiella d'amore musiche oscene mi aspettavo almeno un brano del Mitici KINO.
l'educazione è molto più affascinante cruda e selvaggia mi aspettavo più tristezza sovietica e malinconia ma nulla non mi ha trasmesso nulla il vuoto assoluto.
Peccato.
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patton58
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lunedì 18 marzo 2013
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meglio i criminali onesti di certi dott.proff. avv
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GRANDE, GRANDE ED ANCORA + GRANDE.
OTTIMA LA RECITAZIONE, LE RIPRESE, I DIALOGHI, LE MUSICHE.
ERA DA C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA CHE NON VEDEVO UN FILM COSI' BELLO
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graziano.nanetti
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lunedì 18 marzo 2013
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dignità e onore siberiani messi a dura prova dall'
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Il film racconta la storia di Kolima e Gagarin, due fraterni amici di origine siberiana che vivono a Fiume Basso (nella attuale Transnistria) educati dal nonno Kuzja (magistralmente interpretato da Malkovich) secondo un codice d'onore particolare che permette l'assassinio e le violenze solo se perpetrate ai fini della sopravvivenza della comunità, mai dell'avidità personale. Durante la loro infanzia i due amici organizzano diverse rapine all'esercito russo per sottrarre viveri, vestiti e generi di prima necessità utili per sopravvivere ai freddi rigori dell'inverno russo. Avidità, droghe e accumulo di denaro vengono continuamente disprezzati dal codice di comportamento di Kuzja a favore dei valori morali utili per tenere l'ordine all'interno dell'enclave siberiano.
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Il film racconta la storia di Kolima e Gagarin, due fraterni amici di origine siberiana che vivono a Fiume Basso (nella attuale Transnistria) educati dal nonno Kuzja (magistralmente interpretato da Malkovich) secondo un codice d'onore particolare che permette l'assassinio e le violenze solo se perpetrate ai fini della sopravvivenza della comunità, mai dell'avidità personale. Durante la loro infanzia i due amici organizzano diverse rapine all'esercito russo per sottrarre viveri, vestiti e generi di prima necessità utili per sopravvivere ai freddi rigori dell'inverno russo. Avidità, droghe e accumulo di denaro vengono continuamente disprezzati dal codice di comportamento di Kuzja a favore dei valori morali utili per tenere l'ordine all'interno dell'enclave siberiano.
Ma i tempi cambiano e il muro di Berlino viene distrutto, facendo trasparire il luccichio della sfrenata ricchezza che può essere raggiunta anche senza bisogno di alcuna morale. Ed è così che le strade dei due amici si dividono: mentre Kolima prosegue sulla "retta" via degli insegnamenti impartiti dal nonno, Gagarin è attratto dalle gang di stampo occidentale e abbandona gli insegnamenti morali del vecchio nonno. Incroceranno così diverse volte i loro destini, ciascuno fedele al suo credo, fino alla fine del film.
La parte iniziale del film, molto suggestiva, è ispirata da una poetica della violenza a scopo benefico, utile per la sopravvivenza stessa dei protagonisti. Nella seconda parte la vena romantica e cavalleresca si esaurisce e l'opera perde via via la tensione narrativa della parte iniziale, complice anche il sottile spessore degli interpreti che non regge il confronto con quello del più navigato ed esperto Malkovich. E' comunque un film che merita di essere visto soprattutto per il mefistofelico personaggio di Kuzja che nella prima parte tiene inchiodata l'attenzione dello spettatore tramite i suoi controversi insegnamenti.
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babis
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lunedì 18 marzo 2013
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educazione di salvatores
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In questo film quello che mi ha colpito di più è sicuramente l'interpretazione dei due protagonisti, che rappresentano lo scontro tra la vita occidentale e le sue comodità (soldi e droga), ed il desiderio di mantenere antiche tradizioni, sconosciute ai più, ma molto molto interessanti. Sicuramente leggerò il libro, ma questo film a me è piaciuto molto, ed ho apprezzato il richio corso da Salvatores di realizzare un film molto diverso da quelli precedenti.
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cristianow
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lunedì 18 marzo 2013
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senza aver letto il libro
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ho visto il film senza aver letto il libro e, pertanto, senza aspettative facilmente deludibili; a me il film e' piaciuto molto, la storia fila liscia, l`ambientazione e' suggestiva ma credibile e gli attori li trovo tutti molto bravi. come al solito salvatores e' bravo a trovare armonia tra immagini e musica ed a coniugare storia drammatica e tenerezza. per fortuna nella narrazione della vicenda riesce a limitare un "buonismo" di fondo che era, secondo me, la trappola principale nella difficile opera di attamento del film. in definitiva lo ritengo un ottimo film, con alcuni passaggi davvero bellissimi.
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