dannynova
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giovedì 3 ottobre 2013
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da vedere
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bellissimo film! tanti colpi di scena.. come al solito la critica non capisce niente
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cenox
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lunedì 16 settembre 2013
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la vendetta di un uomo
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Farrell interpreta un'ex ingegnere, che vista uccisa la sua famiglia (moglie più figlia) riesce incredibilmente a salvarsi dall'esecuzione, e da quel momento inizia il proprio piano di vendetta. Riesce a guadagnarsi la fiducia della banda che è stata causa del suo dolore (perchè non lo hanno mai visto di persona) e farà di tutto per riuscire nella sua missione. L'action thriller non è male per niente, anche se per alcuni particolari non merita purtroppo più di tanto...ovvero non si spiega perchè Farrell sia diventato un quasi agente segreto sotto copertura (e assassino professionista, per quanto venga detto che ha imparato molto nella sua esperienza nell'esercito), ed il finale, che è un poco esagerato nell'esecuzione.
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Farrell interpreta un'ex ingegnere, che vista uccisa la sua famiglia (moglie più figlia) riesce incredibilmente a salvarsi dall'esecuzione, e da quel momento inizia il proprio piano di vendetta. Riesce a guadagnarsi la fiducia della banda che è stata causa del suo dolore (perchè non lo hanno mai visto di persona) e farà di tutto per riuscire nella sua missione. L'action thriller non è male per niente, anche se per alcuni particolari non merita purtroppo più di tanto...ovvero non si spiega perchè Farrell sia diventato un quasi agente segreto sotto copertura (e assassino professionista, per quanto venga detto che ha imparato molto nella sua esperienza nell'esercito), ed il finale, che è un poco esagerato nell'esecuzione. Nonostante questo è un buon film che, cosa più importante, non annoia.
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vzx83
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sabato 3 agosto 2013
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poteva fare di più, ma non si impegnò....
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Possiamo scegliere, qui nei commenti, se dare 1,2,3,4,5 stelle. Avrei dato 2,5 stelle potendo. è un film a metà questo, un film a metà da poter diventare un classico dove l'altra metà è l'ennesima dimostrazione che il pubblico medio americano non sa che farsene di un prodotto europeo, con le sue pause, i suoi momenti lunghi e silenzioni, altrimenti per lui, diventa un film d'essay; e si sa' un film d'essay non vende biglietti, Il film aveva i requisiti giusti, la storia di una vendetta, due storie di vendetta. Una storia di un disadattato, due storie di disadattati. I due protagonisti Farrell/Victor, e Rapace/Beatrice sono in cerca di una vendetta, personalissima, dolorosissima.
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Possiamo scegliere, qui nei commenti, se dare 1,2,3,4,5 stelle. Avrei dato 2,5 stelle potendo. è un film a metà questo, un film a metà da poter diventare un classico dove l'altra metà è l'ennesima dimostrazione che il pubblico medio americano non sa che farsene di un prodotto europeo, con le sue pause, i suoi momenti lunghi e silenzioni, altrimenti per lui, diventa un film d'essay; e si sa' un film d'essay non vende biglietti, Il film aveva i requisiti giusti, la storia di una vendetta, due storie di vendetta. Una storia di un disadattato, due storie di disadattati. I due protagonisti Farrell/Victor, e Rapace/Beatrice sono in cerca di una vendetta, personalissima, dolorosissima. Il primo ha perso la sua famiglia e vuole la morte di tutti i responsabili, la seconda ha perso la sua anima, insieme con il suo volto, a causa di un ubriaco al volante. La storia di vendetta e di solitudine in cui sono aviluppati i due personaggi si colora con un sentimento che sembra sbocciare tra i due. Ma non è un film di emozioni di recupero dell'indentità dei due protagonisti, è un film di vendetta e i due personaggi non sembrano lasciarsi andare. I colori di una grigia Philadelphia sono il perfetto sfondo per il dramma di Victor e Beatrice. Il film ha due caratteri di peso e le interpretazioni di Noomi Rapace e Colin Farrell sono ottime, il regista riesce a dare un taglio personale ad una città americana. Quello che crea disappunto nel film e che lo rende al finale scontato è la scelta (forse imposta?) di far diventare il tormentatato e calcolatore Victor un novello Bruce Willis da Die Hard. E le sparatoie, e il fuoco e le auto volanti e l'eroe solitario deturpano il risultato finale.
FILM: 6/10
ATTORI: 7,5/10
REGIA: 6.5/10
Perchè VEDERE QUESTO FILM: Noomi Rapace.
Perche NON VEDERE QUESTO FILM: sparatoie inutile e novelli Bruce Willis.
QUANDO VEDERE QUESTO FILM: Serata fiacca non troppo impegnata.
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donni romani
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giovedì 28 marzo 2013
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originale l'idea, didascalica l'esecuzione
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Thriller originale nell'impostazione di fondo ma piuttosto didascalico nell'esecuzione, specie nelle scene d'azione e nella resa dei conti finale, fardello inutile in un contesto che, forte di una sotto trama psicologica, avrebbe potuto fare a meno di spargimenti di sangue e torture. Victor, nome di copertura dell'ingegnere ungherese Laszlo, si è infiltrato nella banda di malviventi che gestisce gli affitti in una zona popolare di New York per vendicare la morte della moglie e della figlia uccise dai sicari del capo Alphonse e sta lentamente eliminando uno ad uno i membri della gang.
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Thriller originale nell'impostazione di fondo ma piuttosto didascalico nell'esecuzione, specie nelle scene d'azione e nella resa dei conti finale, fardello inutile in un contesto che, forte di una sotto trama psicologica, avrebbe potuto fare a meno di spargimenti di sangue e torture. Victor, nome di copertura dell'ingegnere ungherese Laszlo, si è infiltrato nella banda di malviventi che gestisce gli affitti in una zona popolare di New York per vendicare la morte della moglie e della figlia uccise dai sicari del capo Alphonse e sta lentamente eliminando uno ad uno i membri della gang. La sua vicina di casa Béatrice è stata investita, ha delle brutte cicatrici sul viso e porta un sordo rancore per il suo investitore che ha subito al processo una lievissima condanna. Dopo aver assistito per caso ad uno degli omicidi di Victor, Béatrice si mette in contatto con lui proponendogli un patto, o forse un ricatto: rinuncerà a denunciare ciò che ha visto se Victor ucciderà per lei l'uomo che l'ha deturpata. L'approccio fra due è inevitabilmente brusco, guardingo, senza orpelli dialettici o sociali, due anime dolenti, solitarie, affamate di vendetta e di giustizia. Ma col passare dei giorni i rapporti inevitabilmente cambiano, cambiando anche i desideri e le aspettative di Béatrice e di Victor che iniziano a vedere altro oltre il proprio passato, primo inevitabile passo per ritrovare se stessi e la pietas persa dentro le lacrime di un passato impossibile da dimenticare. E' sicuramente la parte migliore del film , quella lenta presa di coscienza che la vendetta potrebbe non essere la strada per uscire dal tunnel della disperazione, anche se poi si compirà ugualmente, perchè la componente d'azione del film deve essere appagata e così l'ultimo quarto d'ora si trasforma in un Ok Corrall metropolitano decisamente ridondante. Peccato, perchè certi passaggi più intimistici potevano essere sfruttati per far sterzare il film in qualcosa di più maturo e corposo, e per scivolare lentamente fuori dal pantano del giustiziere armato fino ai denti. Colin Farrell e Naomi Rapace sono perfettamente credibili e tutto sommato contenuti nella recitazione quanto basta a far intuire il vero profondo dolore che non è mai esibito o plateale, decisamente sprecata Isabelle Huppert nel ruolo della madre quasi sorda di Béatrice, ruolo sacrificato e che avrebbe potuto essere motore di dinamiche familiari più complesse e intriganti. Ma sarebbe stato un altro film, questo è un ibrido incerto se compiacere la platea che segue volentieri i film d'azione o se soddisfare i palati più sofisticati alla ricerca di motivazioni psicologiche, rapporti interpersonali complessi e trame raffinate, finendo forse per accontentare un po' tutti, e allo stesso tempo scontentare un po' tutti.
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henry90
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giovedì 21 marzo 2013
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la vendetta è da servire fredda
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Un film con una tensione sempre mantenuta viva e buoni colpi di scena... Un suggerimento: non guardate i trailer online. Io l'avevo visto, il mio amico no e durante la visione del film ha avuto una grande sorpresa per un colpo di scena che invece era completamente spoilerato nel trailer.
Noomi Rapace dopo la saga di Uomini che Odiano le Donne conferma poi ancora una volta la sua bravura.
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mickey97
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giovedì 21 marzo 2013
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una vendetta insapore che lascia l'amaro in bocca
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Quanto è dolce il sapore della vendetta. Questa rappresenta per chi affllitto dal dolore, dalla rabbia e da tutti gli altri sentimenti negativi che ne derivano, l'unica soluzione per nuocere le persone che hanno fatto a loro del male. La vendetta a volte si esprime con l'omicidio, oppure con la rovina di un singolo individuo o di un'intera società come ce lo rende esplicito il film Giustizia privata, in cui un singolo uomo è stato capace di mettere in ginocchio l'intera America, che ha subito appunto questa umiliazione per via di una giustizia ingiusta, capace di patteggiare con gli assasini. La storia di quest'uomo è identica a quella di Victor, entrambi hanno sofferto per la perdita della propria famiglia, ma mentre il primo accecato dalla rabbia, elimina le persone legate al sistema giudiziario, il secondo invece diviene parte della banda criminale del boss Alphonse Hoyt per uccidere a uno a uno i membri che la compongono, pochè responsabili della morte della sua unica ragione di vita, ossia la famiglia.
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Quanto è dolce il sapore della vendetta. Questa rappresenta per chi affllitto dal dolore, dalla rabbia e da tutti gli altri sentimenti negativi che ne derivano, l'unica soluzione per nuocere le persone che hanno fatto a loro del male. La vendetta a volte si esprime con l'omicidio, oppure con la rovina di un singolo individuo o di un'intera società come ce lo rende esplicito il film Giustizia privata, in cui un singolo uomo è stato capace di mettere in ginocchio l'intera America, che ha subito appunto questa umiliazione per via di una giustizia ingiusta, capace di patteggiare con gli assasini. La storia di quest'uomo è identica a quella di Victor, entrambi hanno sofferto per la perdita della propria famiglia, ma mentre il primo accecato dalla rabbia, elimina le persone legate al sistema giudiziario, il secondo invece diviene parte della banda criminale del boss Alphonse Hoyt per uccidere a uno a uno i membri che la compongono, pochè responsabili della morte della sua unica ragione di vita, ossia la famiglia.
Personalmente ho trovato questa vendetta insapore, che lascia l'amaro in bocca, un amaro che impregna un film, per giunta tradito da una pessima esecuzione dovuta a una trama che senza lineamenti ben precisi si articola improduttivamente e con molta grossolanità in un contesto importante, peccando così gravemente a livello comunicativo, una pecca dovuta anche ad un monoespressivo e statico Colin Farrell che con la sua scadente interpretazione accresce l'indifferenza dello spettatore, invece a Noomi Rapace, le si deve attribuire una nota di merito perchè è riuscita a intercalarsi in una parte difficile,ma, purtroppo, la coppia stona, risultando inadeguata e poco credibile.
Il finale, invece di risollevare il film, peggiora le cose, facendo definitivamente cadere in un vortice oblìoso questa pellicola, che perisce, secondo un repentino consumo, sino alla scena conclusiva che appunto ti lascia una sensaione fortemente amara e affatto dolce. In questo film, si perde totalmente il concetto di vendetta, un concetto calpestato da una banalità disarmante e da una superficialità insopportabile da vedere, questo concetto diciamo che per gran parte del film è pressochè assente, senza approfondimenti e viene liberato in un finale molto presuntuoso che delude amaramente. Mi spiace, ma questa non è vendetta.
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(di jg127)
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angelo bottiroli - giornalista
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martedì 19 marzo 2013
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un buon thriller con due bravi attori
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Francamente non sappiamo spiegarci il motivo per cui questo “Dead Man Down - Il sapore della vendetta” del regista danese Niels Arden Oplev (Unforgettable e Uomini che odiano le donne del 2009) sia stato stroncato da numerosi critici cinematografici. Abbiamo visto il film e, a parte alcune scene un po’ macabre, non ci è apparso così scadente, anzi.
La trama è sicuramente interessante originale e il titolo “il sapore della vendetta” ha una duplice, se non triplice valenza con molti riferimenti.
Molto bravi i due protagonisti, Colin Farrell e Noomi Rapace, soprattutto lei alle prese con un personaggio di non facile interpretazione: una donna sfigurata in volto da un incidente stradale.
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Francamente non sappiamo spiegarci il motivo per cui questo “Dead Man Down - Il sapore della vendetta” del regista danese Niels Arden Oplev (Unforgettable e Uomini che odiano le donne del 2009) sia stato stroncato da numerosi critici cinematografici. Abbiamo visto il film e, a parte alcune scene un po’ macabre, non ci è apparso così scadente, anzi.
La trama è sicuramente interessante originale e il titolo “il sapore della vendetta” ha una duplice, se non triplice valenza con molti riferimenti.
Molto bravi i due protagonisti, Colin Farrell e Noomi Rapace, soprattutto lei alle prese con un personaggio di non facile interpretazione: una donna sfigurata in volto da un incidente stradale.
La trama è sottile e si snoda praticamente in un quartiere della città con poche digressioni.
Il regista lavora su diversi piani, ma soprattutto a livello interiore e come tutti i thriller che si rispettano, assume grande importanza la personalità molto introversa dei due protagonisti. Da non perdere la scena del primo incontro tra Colin Farrell e Noomi Rapace che da appuntamento pseudo galante si trasforma in…….. non ve lo diciamo per non togliervi il gusto di vederlo.
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antonella scafati
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martedì 19 marzo 2013
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trhiller senza momenti di noia
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thriller ben fatto, intrigante, non noioso, ricco di colpi di scena. ottima recitazione salvo quella di noomi rapace, troppo statica. film da vedere.
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marcoteatini
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lunedì 18 marzo 2013
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pessimo
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Davvero brutto, noioso, e deprimente un insieme di tre fattori che probabilmente lo fa diventare uno dei film più brutti dell anno super sconsigliato
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alisubi85
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lunedì 18 marzo 2013
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il sapore della vendetta
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Una vendetta sanguinosa, oscuri segreti e una lotta violentissima: è il neo-noir in salsa thriller
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