12 anni schiavo

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Un film di Steve McQueen (II). Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti.
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Titolo originale 12 Years a Slave. Biografico, durata 134 min. - USA 2013. - Bim Distribuzione uscita giovedì 20 febbraio 2014. MYMONETRO 12 anni schiavo * * 1/2 - - valutazione media: 2,94 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
enzo70 mercoledì 26 febbraio 2014
il dramma eterno dell'uomo visto da mc queen Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Visto che è dalla parte del pubblico, è inutile dilungarsi nelle chiacchiere, tipiche della critica, molto meglio una cronaca della sala cinematografica durante la proiezione di questo bellissimo film di Steve Mc Queen. All’inizio silenzio, il film ha diverse sovrapposizioni temporali che creano un po’ di sconcerto, poi la storia si ricompone sullo schermo e lo spettatore inizia a rilassarsi. Ma dura poco, questo non è un film da spa o per signorine, storia vera, drammaticamente vera, quella di Solomon Northup, magistralmente interpretato da Chiwetel Ejiofor, uomo libero divenuto schiavo.  E mentre sullo schermo vanno in onda le scene del dramma di Solomon, l’angoscia domina la sala, il fiato diventa corto, si sente, ogni frustata che dilania le carni degli schiavi arriva dritta nella sala cinematografica, dritta al cuore; ogni angheria di ogni sovraintendente, meschinità dell’uomo che offende l’uomo, unisce la sala in un silenzio fatto solo di silenzio ed angoscia. [+]

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jennyve_65 martedì 11 marzo 2014
12 anni schiavo: 8 euro buttati al vento Valutazione 1 stelle su cinque
70%
No
30%

L'unica spiegazione possibile a questo Oscar a "miglior film" conferito a "12 anni schiavo" risiede nel debito che la popolazione statunitense paga ancora al suo passato. E' l'unica. Il film non solo non merita l'Oscar ma non avrebbe meritato neanche la nomination.. aggiungo, non vale gli 8 euro del biglietto. Grondante di stereotipi (il negro buono, il bianco cattivo) , di scene scontate, non offre mai uno spazzo di eccellenza. Regia piatta, montaggio lento, recitazione bovina, qualche cenno di fotografia, sceneggiatura con tratti di ingenuità ma sostanzialmente insulsa. Gli unici brividi nelle violenze esplicite, nelle impiccagioni al rallenty, nelle frustate splatter. [+]

[+] d'accordissimo... (di barracuda argento)
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il gabbiano giovedì 30 aprile 2015
ennesimo film denuncia senz'anima Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Steve McQueen, dopo aver esposto in maniera cruda le sofferenze e le debolezze dell'essere umano nei suoi precedenti successi "Hunger" e "Shame", capisce che per ambire all'Oscar deve dirigere qualche fim incentrato su tematiche delicate e/o patriottiche, per le quali l'Academy sembra avere sempre una perversa considerazione. E infatti il romanzo autobiografico di Solomon Northup, musicista nero rapito e ridotto schiavitù per 12 anni nella spietata America ottocentesca, è proprio quello spunto che il regista cerca per imbastire, con il suo solito stile, un (ennesimo) film denuncia sulla schiavitù, con l'intento di sensibilizzare il pubblico e soprattutto i giudici dell'Academy, che senza grandi soprese gli hanno conferito la statuetta come miglior film 2014. [+]

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pepito1948 martedì 25 febbraio 2014
un'occasione sprecata Valutazione 3 stelle su cinque
58%
No
42%

Il film appartiene a quel filone nobile, che attraverso la rappresentazione di violenze, soprusi e angherie varie, illustra gli abissi dell'abiezione umana, con lo scopo di rinfocolare nelle coscienze il rigetto verso le peggiori manifestazioni di inumanità, soprattutto verso quelle che la storia ha tramandato, costringendo i posteri a farne un dolorosa elaborazione e a fissarle nella memoria collettiva come monito per le generazioni successive.
Il tema dell’abominio della schiavitù è trattato con riferimento ad un fenomeno poco conosciuto: il rapimento di uomini liberi  da inviare nelle piantagioni di cotone negli Stati americani del Sud. Siamo nel 1841, dopo il divieto di importazione di schiavi neri dall'Africa (la guerra di secessione e l'abolizione della schiavitù sono di là da venire). [+]

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jackmalone venerdì 21 marzo 2014
god bless america Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Che cos'é la patria ? Forse un insieme di valori e di ideali che riescono a tenere uniti popoli e individui tanto diversi : schiavisti o liberali, sfruttatori o  filantropi,  generosi o intolleranti, psicopatici o saggi   . Anche il più nefasto sfruttamento dell'uomo sull'uomo , lo sterminio di un popolo e la distruzione di un enorme patrimonio culturale, come quello degli indiani d'America,sono stati giustificati nel tentativo di costruire un'identità nazionale e nel nome della laboriosità, del coraggio, del disprezzo del pericolo, dell'ottimismo e della fiducia nelle  capacità umane.Eppure, anche senza aver mai concretamente realizzato  un'idea di patria, su questi valori è stato costruito il paese più avanzato del mondo, il più multiculturale dove ciascuno riesce ad avere un'opportunità e, se la si sa  cogliere, un afroamericano può diventare presidente e il figlio di un immigrato italiano sindaco di New York. [+]

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nik deco martedì 29 aprile 2014
tra spielberg e tarantino: l'anna frank d'america Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Nessuna descrizione può risultare tanto appropriata come quella data da Steve McQueen in merito alla sua ultima, olimpica,fatica registica, 12 anni schiavo: il film evento dell’anno è “una storia d’amore”. Uscito a febbraio nelle sale cinematografiche italiane, la pellicola, vincitrice di 3 Academy Awards (miglior film, miglior attrice non protagonista e miglior sceneggiatura non originale), basandosi seppur con qualche licenza narrativa sull’autobiografia di Solomon Northup, narra la reale storia di un violinista nero (magistralmente interpretato da Chiwetel Ejiofor) che a metà ‘800 viene ingannato, privato della sua libertà e venduto come schiavo. Dapprima per William Ford e successivamente per Edwin Epps, Solomon lavorerà in Louisiana come schiavo nelle piantagioni per 12 anni, prima di poter ricongiungersi con la propria famiglia, creando durante la prigionia un profondo legame affettivo con la schiava Patsey (Lupita N’Yongo) che lo accompagnerà fino al termine della narrazione. [+]

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khaleb83 domenica 25 maggio 2014
incomprensibilmente sopravvalutato Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

Non ci si spiega il perché di tanto successo di questo film. Che gli statunitensi abbiano sempre una certa difficoltà a prendere le misure con la propria storia, avendone poca, specie quando questa va contro lo stereotipo di guida del mondo libero che hanno di sé, è innegabile; ma sopravvalutare per questo solo motivo un film così scadente è comunque inspiegabile. Il film è lungo, lungo fino alla noia eppure riesce assolutamente a mancare l'idea del tempo che trascorre: per quanto ne sappiamo, il protagonista potrebbe essere stato tenuto in schiavitù pochi giorni, nulla dà l'idea dello stillicidio del tempo che trascorre (e piccoli espedienti come la crescita dei bambini non lo risolvono, se non a livello prettamente razionale ma non efficace). [+]

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the thin red line giovedì 22 gennaio 2015
la schiavitù secondo mc queen Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Solomon è un nero libero ai tempi della schiavitù, è un apprezzato violinista e stimata persona. Viene raggirato e drogato da chi credeva amico e venduto come schiavo a un ricco proprietario terriero del sud, alcolista e ben poco tenero. Passerà ingiustamente da schiavo 12 anni della sua vita perdendo tutto ciò che aveva costruito, ma ritrovando il bene assoluto: la libertà.
Diretto con cura maniacale, "12 anni schiavo" è, tuttavia, l'ennesima opera messa in piazza in tempi di oscar per ricordarci quanto la schiavitù sia stata difficile da abolire e quante persone di colore ne abbiano sofferto vessazioni e umiliazioni. [+]

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cress95 mercoledì 8 aprile 2015
un uomo ridotto a schiavo, uno schiavo elevato a leggenda Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Nel (lontanissimo) luglio del 1853 viene pubblicato un libro scritto da un uomo all'apparenza comune (ma con un'incredibile storia vera da raccontare), Solomon Northup. Il manoscritto, destinato a smuovere le coscienze di più di 30.000 americani, appare a prima vista una tra le tante autobiografie presenti sul mercato, distinguendosi soltanto per via del nome crudo e lapidario: Twelve Years a Slave, "12 anni schiavo". [+]

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andrea alesci martedì 16 giugno 2015
l'insopportabile sguardo della schiavitù Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Decide di mostrare il regista britannico Steve McQueen (Hunger, Shame), mostrare l’indicibile che scava dentro l’animo umano. Mostrare è il verbo che regge l’impianto di 12 anni schiavo, un predicato che s’avvinghia strenuamente alle sue radici etimologiche di monere: avvertire, ricordare. Ricordare con l’evidenza delle immagini quel che è stata la schiavitù dei neri.
 
Un colore della pelle che diventa contrasto razziale nell’America delle libertà da venire, di un Paese che attorno alla legge abolizionista di Lincoln edifica una delle più cruenti guerre civili della storia: americani che massacrano americani. [+]

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