filmslove
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lunedì 18 novembre 2013
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bellissimo, anche se un po' cruento
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Il film mi è piaciuto sotto tutti gli aspetti, è fatto molto bene e gli attori sono fantastici. Ancora non ho letto il libro ma mi aspetto molto; l'unica cosa è che è un po' cruento ma per il resto stupendo.
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ultimoboyscout
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sabato 5 ottobre 2013
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i tributi ai giochi della fame.
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Jennifer Lawrence, sempre pericolosamente in bilico tra film d'autore e blockbuster, è Katniss, giovanissima costretta a partecipare ad un crudele reality show a cielo aperto in cui vince chi resta vivo. Uno solo. Ambientato in un non troppo lontano futuro post-apocalittico, è l'adattamento del primo libro della trilogia best seller di Suzanne Collins, potenzialmente può diventare un franchise di assoluto successo come la saga di Harry Potter o, soprattutto tra i teenager, il nuovo "Twilight". La violenza, più psicologica che fisica, è edulcorata e mai eccessiva, i protagonisti sono giovani, belli e tutto sommato bravi e credibili, l'universo è fantasioso ma infarcito di problemi veri e attuali.
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Jennifer Lawrence, sempre pericolosamente in bilico tra film d'autore e blockbuster, è Katniss, giovanissima costretta a partecipare ad un crudele reality show a cielo aperto in cui vince chi resta vivo. Uno solo. Ambientato in un non troppo lontano futuro post-apocalittico, è l'adattamento del primo libro della trilogia best seller di Suzanne Collins, potenzialmente può diventare un franchise di assoluto successo come la saga di Harry Potter o, soprattutto tra i teenager, il nuovo "Twilight". La violenza, più psicologica che fisica, è edulcorata e mai eccessiva, i protagonisti sono giovani, belli e tutto sommato bravi e credibili, l'universo è fantasioso ma infarcito di problemi veri e attuali. Il postapocalittico, la sopravvivenza e il reality si mescolano in egual misura ad azione e sentimento ma anche alla mitologia greca, in particolare al mito di Teseo. Esteticamente è un film di grandissimo impatto con una cura maniacale per i dettagli: il Distretto 12, quello di Katniss, rimanda direttamente all'America del 1929, quella della Grande Depressione, mentre Capitol City, con i suoi enormi edifici che si snodano in orizzontale e non in verticale, è un vero inno alla megalomania e al potere, tutto cemento crudo e brutalissimo. Jennifer Lawrence è la nuova reginetta di Hollywood, bellissima, simpatica e spontanea, così intensa nelle sue interpretazioni, perfettamente a suo agio nel ruolo e in un film che affonda le radici nei più bassi istinti umani e che fotografa con attenzione l'ossessione di spiare le vite altrui. Film che ha basi solide, si regge sulle sue gambe senza poggiarsi al libro e funge da monito e profezia per un futuro più che agghiacciante che ci si prospetta. Opera matura che cela strategie politiche, che va oltre le barriere generazionali ma che perde tensione nella parte finale e che, oltre a qualche buco narrativo della scrittura, mostra delle belve ferocissime ricreate con una CGI davvero mediocre. Una young adult novel comunque piacevole, si aspettano con trepidazione i capitoli successivi.
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supremo2000
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mercoledì 11 settembre 2013
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hunger games
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Bel film D'avventura veramente mi ha trasportato per tutto il film 5 stelle
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andrefilm
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lunedì 2 settembre 2013
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hunger games
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da 1 a 1.000, io darei 1.000 credo che la storia sia molto bella! Poi questo intreccio tra storia d'amore. tutti i colpi di scena sono formidabili, anche se sono da aspettarseli. per chi non losapesse e critica male il film, Katniss fa finta di amarlo per salvarsi. Ma lei non lo ama...e questo si ritorce contro per tutti i libri, rendendoli molto interessanti! Poi una scelta degli attori stupenda! Hanno un'espressione...film veramente molto bello anche se con qualche piccola scena veramente brutale! consigliato vivamente dai sette anni in su!
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kondor17
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martedì 30 luglio 2013
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banale e scontato ma guardabile
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Come al solito il cinema americano, ormai cronicamente affetto da carenza di sceneggiatura e di idee, attinge a piene mani da altre fonti; in questo caso dal film giapponese "Battle Royale", del 2000, che è però decisamente superiore al suo successore.
Tutto in America è talk show e reality. Anche lo spettatore qui ne è vittima, per l'ennesima volta. L'idea dell'arena, dello scontro "one man standing", alla Highlander, per intenderci, non è male e all'inizio pure la sua realizzazione, pur con molte pecche, incuriosisce e in qualche modo prende. Ognuno dei dodici distretti ribelli al potere di Capitol, deve ogni anno "sacrificare" un ragazzo ed una ragazza tra i 12 ed i 18 anni, facendoli partecipare appunto agli "hunger games" (non so cosa c'entri la fame, a dire il vero, visto che il tutto si dipana in pochi giorni e in una foresta, ricca di cibo e di acqua), giochi in cui gli sfidanti si devono uccidere a vicenda.
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Come al solito il cinema americano, ormai cronicamente affetto da carenza di sceneggiatura e di idee, attinge a piene mani da altre fonti; in questo caso dal film giapponese "Battle Royale", del 2000, che è però decisamente superiore al suo successore.
Tutto in America è talk show e reality. Anche lo spettatore qui ne è vittima, per l'ennesima volta. L'idea dell'arena, dello scontro "one man standing", alla Highlander, per intenderci, non è male e all'inizio pure la sua realizzazione, pur con molte pecche, incuriosisce e in qualche modo prende. Ognuno dei dodici distretti ribelli al potere di Capitol, deve ogni anno "sacrificare" un ragazzo ed una ragazza tra i 12 ed i 18 anni, facendoli partecipare appunto agli "hunger games" (non so cosa c'entri la fame, a dire il vero, visto che il tutto si dipana in pochi giorni e in una foresta, ricca di cibo e di acqua), giochi in cui gli sfidanti si devono uccidere a vicenda. Anche le belve vengono poi introdotte, come nell'antica Roma, tra i gladiatori. Lo show televisivo di cui sono protagonisti e vittime ha però le sue regole, ben diverse, però, dalle regole di un gioco degno di tale nome. Ed ecco che, a parte le belve, le regole vengono cambiate a piacimento dai potenti, per aumentare l'audience, quando il gioco si fa monotono o scontato. Ed ecco gli incendi comandati da remoto, alberi e palle di fuoco comandati da un touch screen. Ecco che i vincitori saranno due, ma dello stesso distretto, poi di nuovo uno solo, poi due, di nuovo. Ecco la belva telematica, anzi due, presa anch'essa a piene mani dall'antica Roma, molosso o "guardiano di porta" che lo si voglia chiamare. Ecco ferite mortali che si rimarginano in una notte grazie a panacee miracolose. Ecco l'amore, il dramma, il melodramma, il dolore, la morte. Chi più ne ha più ne metta.
Preso poi da un vero e proprio delirio apocalittico, il regista ci propina soluzioni tanto estemporanee quanto assurde, solo per cercare di dare un senso ad una storia ormai rovinata e caduta nel ridicolo. Peccato, l'idea era buona, gli attori anche. Ottima la fotografia e discreti gli effetti speciali, ma tutto il resto è trash.
Guardabile, comunque, anche se non istruttivo. Che anche il recensore sia un fan sfegatato dell'isola o di lost? Non me ne stupirei..
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paolo salvaro
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mercoledì 24 luglio 2013
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un film con molti difetti
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Mi stupisce che una pellicola, forse non scadente o penosa ma certo nemmeno rivoluzionaria o entusiasmante, abbia incassato ben oltre 400 milioni di dollari in america. O i prezzi dei cinema laggiù sono aumentati in modo mostruoso o siamo dinanzi all'ennesimo ed inspiegabile delirio.
La prima parte del film in sè è realizzata molto bene : viene descritto nel dettaglio in quale universo ci stiamo muovendo e per quale motivo sta accedendo quello a cui stiamo assistendo. L'dea del tributo da pagare in seguito ad una guerra persa (in questo caso una rivoluzione fallita) richiama in causa la leggenda del Minotauro , al quale dovevano andare sette ragazzi e sette ragazze ateniesi come tributo per la sconfitta patita contro il re Minosse diverso tempo prima.
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Mi stupisce che una pellicola, forse non scadente o penosa ma certo nemmeno rivoluzionaria o entusiasmante, abbia incassato ben oltre 400 milioni di dollari in america. O i prezzi dei cinema laggiù sono aumentati in modo mostruoso o siamo dinanzi all'ennesimo ed inspiegabile delirio.
La prima parte del film in sè è realizzata molto bene : viene descritto nel dettaglio in quale universo ci stiamo muovendo e per quale motivo sta accedendo quello a cui stiamo assistendo. L'dea del tributo da pagare in seguito ad una guerra persa (in questo caso una rivoluzione fallita) richiama in causa la leggenda del Minotauro , al quale dovevano andare sette ragazzi e sette ragazze ateniesi come tributo per la sconfitta patita contro il re Minosse diverso tempo prima. Anche qui vengono portati al macello un manipoli di giovani, un ragazzo e una ragazza da ciascuno dei 12 distretti che si erano ribellati in passato, per un totale di 23 vittime sacrificali e di 1 solo vincitore. Entriamo bene nella mente della protagonista e sentiamo sulla nostra pelle le sue emozioni e sensazioni, la sua volontà di sacrificarsi al posto della sorella. Un unico ma grosso punto di domanda va invece messo sul personaggio di Gale. Non so se sia stato inserito così da cani anche nel libro, ma qui veramente ha un'utilità prossima allo zero assoluto (lo si vedrà solo in alcuni fotogrammi e con in braccio Primrose alla fine del film). Di fatto si direbbe il ragazzo di cui lei è innamorata, sentimento da lui apparentemente ricambiato, salvo poi riguardare i suoi pensieri più o meno mai, con la protagonista che finirà con l'innamorarsi poi di Peeta. Di fatto, un personaggio inutile del quale si poteva fare anche a meno, introducendo subito il rapporto di amore celato tra i due veri protagonisti della storia ed affidando la sorellina e la madre rimbambita dopo la morte del marito ad uno qualsiasi degli altri membri del villaggio. Comunque sia, almeno la prima parte del film, per intensità, analisi introspettiva ed organizzazione è da tre stelle abbondanti.
Il vero problema si ha quando comincia il vero Hunger Game. Dopo un'ora abbondante di legittimo cincischiare attorno la questione è il momento di rappresentare il dramma, la violenza e la disumanità di questo evento. Ehhhhh ... lo si rappresenta come peggio non si potrebbe fare. Scene sfocate, regista in preda ad una crisi epilettica, la protagonista che corre sullo sfondo, spruzzi di sangue, qualche accenno di lotta, altre scene sfocate, altra crisi epilettica del regista, la protagonista entra nella foresta eeee ... in un solo colpo crepano 6 partecipanti su 24, in meno di un minuto senza che si sia capito una mazza di niente. sei caduti che nel giro di 8 ore dall'inizio del gioco diventano 13 senza che venga fatto vedere nulla. In men che non si dica, prima ancora che ce ne rendiamo conto, rimarranno solo 5 sopravvissuti: la coppia del distretto 12 composta dai protagonisti, un nero del distretto 11, una ragazza-volpe ed il classico immancabile psicopatico presente come antagonista principale in ogni film di livello medio-basso. Da qui in poi il delirio diventa totale : la ragazza-volpe, astuta, agile ed intelligente finisce con l'uccidersi mangiando delle bacche avvelenate (tanto furba non doveva poi essere), il nero atletico e forzuto finisce sbranato da una belva non meglio identificata e lo psicopatico viene gettato in pasto alle belve che nel frattempo si sono moltiplicate. Restano solo Katniss e Peeta. Il delirio si trasforma allora in schizofrenia: la voce che un quarto d'ora prima aveva annunciato che erano possibili due vincitori torna sui suoi passi ed afferma che ce ne potrà essere solo uno. Infine cambia idea di nuovo, dopo la minaccia molto più che velata dei due protagonisti di volersi togliere la vita insieme. Tutta questa confusione per dare al film un finale tanto scontato quanto surreale (i professionisti nell'arte della sopravvivenza sono i primi a morire e loro gli unici a salvarsi) che lascia numerosi punti di domanda (a cosa è servita alla fine la "superforza" del protagonista? Cosa è successo ai rivoltosi del settore 11? Perchè ogni cavolo di storia deve essere sminchiata e sminuita per adattarla al livello medio degli spettatori paganti?). Le tre stelle che mi ero sentito di assegnare dopo la prima parte regrediscono a solo due ed il mio giudizio globale poco positivo. Mi aspettavo molto di più per come era cominciato e per la complessità degli spunti che si potevano fare attorno a questo argomento.
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cobrateschio
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lunedì 22 luglio 2013
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che delusione :(
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Film davvero pesante e senza un minimo di sorpresa..molto banale e scontato. Un film che alla fine non ti lascia nulla,anzi che ti fa dire finalmente è finito e pensare che faranno dei seguiti mi fa star male.!!!leggere la rencione qui e trovarsi poi di fronte un film decisamente scadente è una delusione...non lo consiglio se non dei sfegatati fan dei libri da cui trae spunto..
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francesco2
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martedì 9 luglio 2013
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estetica postmoderna
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Dunque, mentre Jennifer Lawrence rischia di fare -Un pò- l'abitudine al ruolo della cacciatrice per necessità dopo "Un gelido inverno" , il postmoderno che sembra immaginare Ross è, come molte cose che non funzionano, eccessivo in un senso o nell'altro.
La necessità di tornare alla caccia, infatti, appare predire scenari in cui le ricchezze materiali sembrano sempre più carenti. Dall'altro, lato, però -O forse, chissà, proprio per questo- ecco una sovrabbondanza nella voglia di sangue, di cruento, in una logica(?) che è molto garbato definire darwiniana. In questo reality-show, persino film come lo sconosciuto "Contender" appaiono
"superati", e dove -Sembra- si fa fatica a trovare da mangiare, la giovane protagonista utilizza a suo piacimento certi congegni informatici.
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Dunque, mentre Jennifer Lawrence rischia di fare -Un pò- l'abitudine al ruolo della cacciatrice per necessità dopo "Un gelido inverno" , il postmoderno che sembra immaginare Ross è, come molte cose che non funzionano, eccessivo in un senso o nell'altro.
La necessità di tornare alla caccia, infatti, appare predire scenari in cui le ricchezze materiali sembrano sempre più carenti. Dall'altro, lato, però -O forse, chissà, proprio per questo- ecco una sovrabbondanza nella voglia di sangue, di cruento, in una logica(?) che è molto garbato definire darwiniana. In questo reality-show, persino film come lo sconosciuto "Contender" appaiono
"superati", e dove -Sembra- si fa fatica a trovare da mangiare, la giovane protagonista utilizza a suo piacimento certi congegni informatici.
Bisognerebbe però, forse, ragionare anche meglio sull'estetica postmoderna del film: che si concretizza in una satira sui "Reality" non nuovissima, magari, ma sottovalutata da alcune recensioni; ma anche in un panteismo poetico o ansioso a secondo dei momenti, che ricorda -Mi sbilancio- il Malick di "The Tree of Life". Nel primo caso, si veda la morte di una dei protagonisti ed il respiro spirituale o trascendente; nel secondo,certe scene come quella in cui si inquadra un gruppo di giovani in un primo piano nervoso e quasi distante, come a trasmettere la crudezza della battaglia che la giovane è costretta a ingaggiare.
Possiamo poi discutere del finale, e non solo di quello. Ma da qui a sparare su "Hunger Games".....
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mkubwa
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martedì 2 luglio 2013
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false speranze.
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Ho letto la recensione dopo aver visto il film e non ho potuto fare a meno di iscrivermi solo per poter ribattere e dire la mia opinione di giovane.
"Cinema per giovani capace di scavare in profondità e proporre uno spettacolo non superficiale..."
Scherziamo? Dove sono queste profondità? Parliamone. Quale scena merita di essere uno 'spettacolo non superficiale'? Una storia che poteva avere buone potenzialità viene sviluppata in maniera del tutto scontata e banale. Che messaggio mi lascia, in quanto giovane, un filmino del genere? L'unica cosa che ricorderò sarà volto di un'attrice promettente ed un ricordo amaro poichè la mia generazione, ancora una volta, viene derisa e umiliata con una storia di magre sperenze, buttata lì solo per fare quattro soldi.
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Ho letto la recensione dopo aver visto il film e non ho potuto fare a meno di iscrivermi solo per poter ribattere e dire la mia opinione di giovane.
"Cinema per giovani capace di scavare in profondità e proporre uno spettacolo non superficiale..."
Scherziamo? Dove sono queste profondità? Parliamone. Quale scena merita di essere uno 'spettacolo non superficiale'? Una storia che poteva avere buone potenzialità viene sviluppata in maniera del tutto scontata e banale. Che messaggio mi lascia, in quanto giovane, un filmino del genere? L'unica cosa che ricorderò sarà volto di un'attrice promettente ed un ricordo amaro poichè la mia generazione, ancora una volta, viene derisa e umiliata con una storia di magre sperenze, buttata lì solo per fare quattro soldi. Abbiamo bisogno di altro per poter crescere e sperare. Vogliamo di più.
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no_data
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mercoledì 26 giugno 2013
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la vera sfida è arrivare fino alla fine
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premesso che d stelle non ne posso mettere zero dico che qui si tratta di uno dei film più brutti mai realizzati. Per carità non venitemi poi a parlare di Manos the hands of fate oppure di Plan 9 from outer space perchè la fattispecie in questione è completamente diversa. Manos è stato realizzato per scommessa, mentre Plan 9 non aveva attori, budget e nemmeno aspettative. Hunger Games al contrario di aspettative ne aveva eccome. Faccio una seconda premessa: prima di vedere il film ho anche letto il libro, giudico orrendo anche quello, però pensavo che tanto peggio di così non si poteva fare e dunque aprofittando dell'uscita su Sky del film me lo sono visto.
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premesso che d stelle non ne posso mettere zero dico che qui si tratta di uno dei film più brutti mai realizzati. Per carità non venitemi poi a parlare di Manos the hands of fate oppure di Plan 9 from outer space perchè la fattispecie in questione è completamente diversa. Manos è stato realizzato per scommessa, mentre Plan 9 non aveva attori, budget e nemmeno aspettative. Hunger Games al contrario di aspettative ne aveva eccome. Faccio una seconda premessa: prima di vedere il film ho anche letto il libro, giudico orrendo anche quello, però pensavo che tanto peggio di così non si poteva fare e dunque aprofittando dell'uscita su Sky del film me lo sono visto. Signore e signori... L'incredibile è realtà: una cosa che non si può peggiorare è stata peggiorata!
Innanzitutto quello che ha colpito la mente dei più giovani e di molti altri è la distopia rappresentata, peccato che è totalmente irrealistica, scopiazzata e priva di qualsiasi cattiveria. Nei film e nella letteratura i regimi futuristici hanno una tradizione immensa e di risultati peggiori non me ne vengono in mente: 1984, V per Vendetta, Equilibrium... quelle dittature le odiavi ma ti facevano riflettere anche sulla piega che il nostro mondo stesse prendendo. Qui? niente! Niente riflessioni, niente ribellione, niente di niente. Ci si limita ad un: loro i cattivi, noi i buoni. Dialoghi? inesistenti. Scene d'azione? Mosce. Originalità dell'opera? chissà cosa ne pensa Koushun Takami divenuto famoso grazie a Battle Royale? E poi c'è lo svolgimento del film che è di una noia mortale dove la protagonista Katniss (cito qui me stesso e altri denigratori dell'opera: Ke t niss n kenker) altro non fa che nascondersi.
Volete un film d'azione? guardate un film di Van Damme. Volete un film distopico? c'è sempre V per Vendetta che non invecchia mai. Volete un film per ragazzi che possa piacere anche agli adulti? Beh di Harry Potter ne hanno fatti parecchi.
Nella mia carriera scolastica non ho mai preso un voto inferiore al 3, se lo avessi preso probabilmente sarei il regista o l'autore di hunger games.
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