poldino
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lunedì 21 gennaio 2013
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loach e la commedia agrodolce
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Il regista inglese Ken Loach ci racconta una storia sul riscatto di persone emarginate, riuscendo ad unire con equilibrio dramma e sorriso.
Robbie, Rhino, Albert e Mo sono tre ragazzi e una ragazza della periferia misera di Glasgow, segnati da un passato di violenza e di piccola criminalità, che alternano la prigione ai lavori sociali. Quando Robbie, diventato padre e deciso a cambiare vita, scopre di avere un talento naturale per la degustazione del whisky, i quattro sfruttano la passione dei ricchi collezionisti disposti a pagare qualunque cifra per comprare una bottiglia della marca più rara e concludono un colpo allegramente ai limiti della legalità.
Il film di Loach suscita risate, per il linguaggio, la goffaggine dei protagonisti, il grottesco delle situazioni, ma fa anche riflettere sulla possibilità di recuperare i ladruncoli e i parassiti sociali.
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Il regista inglese Ken Loach ci racconta una storia sul riscatto di persone emarginate, riuscendo ad unire con equilibrio dramma e sorriso.
Robbie, Rhino, Albert e Mo sono tre ragazzi e una ragazza della periferia misera di Glasgow, segnati da un passato di violenza e di piccola criminalità, che alternano la prigione ai lavori sociali. Quando Robbie, diventato padre e deciso a cambiare vita, scopre di avere un talento naturale per la degustazione del whisky, i quattro sfruttano la passione dei ricchi collezionisti disposti a pagare qualunque cifra per comprare una bottiglia della marca più rara e concludono un colpo allegramente ai limiti della legalità.
Il film di Loach suscita risate, per il linguaggio, la goffaggine dei protagonisti, il grottesco delle situazioni, ma fa anche riflettere sulla possibilità di recuperare i ladruncoli e i parassiti sociali.
Nel complesso può essere definito un buon film.
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rampante
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giovedì 7 marzo 2013
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paternità
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Robbie vive a Glasgow, una città grigia e disadorna in un quartiere povero, emarginato. Vive di espedienti e piccoli furti.
Robbie viene condannato dal tribunale e deve scontare l'ultima pena a svolgere lavori socialmente utili.
Leonie, la sua ragazza ha un bambino, Luke e Robbie entra nel reparto maternità dell'ospedale per far visita a Leonie e al piccolo Luke, appena nato, mentre lo tiene in braccio, Robbie giura a se stesso di voler lottare per offrire a suo figlio un futuro migliore, lui non dovrà avere una vita di privazioni come la sua .
Durante il lavoro conosce altri ragazzi come lui con problemi di disoccupazione, alcolismo, in difficoltà a trovare un lavoro onesto a causa della fedina penale sporca.
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Robbie vive a Glasgow, una città grigia e disadorna in un quartiere povero, emarginato. Vive di espedienti e piccoli furti.
Robbie viene condannato dal tribunale e deve scontare l'ultima pena a svolgere lavori socialmente utili.
Leonie, la sua ragazza ha un bambino, Luke e Robbie entra nel reparto maternità dell'ospedale per far visita a Leonie e al piccolo Luke, appena nato, mentre lo tiene in braccio, Robbie giura a se stesso di voler lottare per offrire a suo figlio un futuro migliore, lui non dovrà avere una vita di privazioni come la sua .
Durante il lavoro conosce altri ragazzi come lui con problemi di disoccupazione, alcolismo, in difficoltà a trovare un lavoro onesto a causa della fedina penale sporca.
Insieme ai compagni di lavoro Rhino, Albert e Mo, Robbie cerca delle possibilità di riscatto ed approfitta di qualche fortunata circostanza per mettere in piedi una iniziativa relativa ad una partita di bottiglie di whisky e partono per la Scozia dove sostengono di voler aprire una distilleria.
Non tutto finisce come previsto, ma il grande colpo riesce ed i tre amici si ritrovano con una bella cifra di denaro da dividere.
Film spassoso che possiede un grande cuore.
Commedia dolce-amara che racconta di un gruppo di ragazzi segnati dall'ingiustizia sociale in cerca di un aiuto per crescere e raggiungere la maturità.
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gabriella
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martedì 4 giugno 2013
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"la cattiva strada" verso la libertà
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“The loser”, gli emarginati, gli sconfitti, avranno sempre una possibilità di riscatto finchè registi come Ken Loach riusciranno a cogliere il desiderio di rinascita che vibra dentro di loro, sapranno vedere e soprattutto sentire la loro disperazione, ma anche l’energia e la forza d’animo nelle loro “anime salve che hanno superato “giornate furibonde / senza atti d’amore / senza calma di vento”: non sono forse le figure dimenticate o addirittura occultate (perché inutili e ingombranti), da quella logica illogicità di un progresso il cui unico obiettivo è il profitto?” Il regista di Nuneaton, che si potrebbe definire il Fabrizio De Andrè del cinema britannico, non solo per la visione poetica dei suoi personaggi, ma anche per l’interesse verso le fasce più deboli e a rischio di una società al collasso, che non regala sconti a nessuno , anzi, ghettizza quelli che vengono etichettati “irrecuperabili esplora un mondo che ben conosce.
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“The loser”, gli emarginati, gli sconfitti, avranno sempre una possibilità di riscatto finchè registi come Ken Loach riusciranno a cogliere il desiderio di rinascita che vibra dentro di loro, sapranno vedere e soprattutto sentire la loro disperazione, ma anche l’energia e la forza d’animo nelle loro “anime salve che hanno superato “giornate furibonde / senza atti d’amore / senza calma di vento”: non sono forse le figure dimenticate o addirittura occultate (perché inutili e ingombranti), da quella logica illogicità di un progresso il cui unico obiettivo è il profitto?” Il regista di Nuneaton, che si potrebbe definire il Fabrizio De Andrè del cinema britannico, non solo per la visione poetica dei suoi personaggi, ma anche per l’interesse verso le fasce più deboli e a rischio di una società al collasso, che non regala sconti a nessuno , anzi, ghettizza quelli che vengono etichettati “irrecuperabili esplora un mondo che ben conosce. Ed è con uno sguardo paterno, indulgente che Loach narra le vicende di Robbie, destinato ai servizi sociali ( evitando il carcere dal quale era appena uscito),per clemenza del giudice che tiene conto dell’imminente paternità del giovane, il quale sembra più che mai disposto a cambiare registro in modo da poter essere un genitore responsabile e perche desidera un futuro migliore per il figlio. Affidato a Herry il ragazzo conosce altri “sbandati” come lui e, durante la visita a una distilleria, si scopre una particolare sensibilità nell’assaggio e nella degustazione del whisky, da qui insieme ai suoi compagni di rieducazione, mette a segno un colpo che dovrebbe garantire loro una certa sicurezza e la possibilità di uscire dalla sua condizione di perenne perdente. Indossando un kilt scozzese e con una bottiglia di whisky, la classe proletaria va in paradiso, e noi con loro, ubriachi una volta tanto di sano ottimismo, di humor e con la speranza di un cambiamento sociale, più attento e rivolto a quelle condizioni di bisogno, che sono tantissime. E il 2%, , della parte alcolica, che si disperde durante la fermentazione, quella parte degli angeli viene recuperata proprio nella fiducia che una buona opportunità può veramente dare una svolta alla propria vita.
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elgatoloco
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venerdì 1 agosto 2014
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grande film"altro"
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Kean Loach stupisce sempre, con grande intelligenza"visionaria", non nel senso di improbabili "fughe"pseudo-avanguardistiche(ma quale"avanguardia", ormai?)ma di una capacità di vedere e far vedere straordinaria. Grande la capacità di alternare "sermo humilis"(commedia)e "sermo sublimis"(dramma sociale), senza nessun tono da"agit prop", ma proponendo una vera e dura requisitoria contro lo"european style"neoliberista, contro il tatcherismo prolungato da Tony Blair e successiva appendice"laburista"(ma da"New Labour"), poi da Cameron, in politica economica altro"tatcheriano"convinto, nonostante qualche distinguo.
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Kean Loach stupisce sempre, con grande intelligenza"visionaria", non nel senso di improbabili "fughe"pseudo-avanguardistiche(ma quale"avanguardia", ormai?)ma di una capacità di vedere e far vedere straordinaria. Grande la capacità di alternare "sermo humilis"(commedia)e "sermo sublimis"(dramma sociale), senza nessun tono da"agit prop", ma proponendo una vera e dura requisitoria contro lo"european style"neoliberista, contro il tatcherismo prolungato da Tony Blair e successiva appendice"laburista"(ma da"New Labour"), poi da Cameron, in politica economica altro"tatcheriano"convinto, nonostante qualche distinguo... Finalmente, con questo film denso di grandi-piccoli personaggi di alto spessore(ben altro dal"volgo disperso che nome non ha"del clerico-conservatore Alessandro Manzoni, quasi ormai invece proletariato "classe per sé")il marxista-trozkista Loach(per anni dannato nella sua Great Britain)fa strage anche di premi... Applicazione rigorosa dei"sacri testi"marx-leninisti e trotzkisti(certo qualche differenza c'è, ma...)?No, al cinema risulterebbe retorica: continuità tra il meglio della tradizione utopica e una visione non dogmatica del"socialismo scientifico". El Gato
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homer52
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lunedì 5 gennaio 2015
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social whisky
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Per chi, come me, ama il whisky è facile mettersi in sintonia con questa storia a sfondo sociale dove il disadattato irrecuperabile trova il riscatto seppure attraverso uno stratagemma delinquenziale. Infatti Robbie, forte della motivazione d'essere diventato padre, trova la determinazione ad uscire dal vortice della violenza in cui s'era immerso grazie alle sue spiccate doti olfattive che lo portano ad entrare nel mondo della degustazione e quindi a carpire bottiglie di pregiato whisky d'annata per venderle poi ad un prezzo che gli permette di farsi una nuova vita con la propria famiglia. Una favola in cui il cattivo diventa buono ed il rubare diventa un atto dovuto se fatto a fin di bene.
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Per chi, come me, ama il whisky è facile mettersi in sintonia con questa storia a sfondo sociale dove il disadattato irrecuperabile trova il riscatto seppure attraverso uno stratagemma delinquenziale. Infatti Robbie, forte della motivazione d'essere diventato padre, trova la determinazione ad uscire dal vortice della violenza in cui s'era immerso grazie alle sue spiccate doti olfattive che lo portano ad entrare nel mondo della degustazione e quindi a carpire bottiglie di pregiato whisky d'annata per venderle poi ad un prezzo che gli permette di farsi una nuova vita con la propria famiglia. Una favola in cui il cattivo diventa buono ed il rubare diventa un atto dovuto se fatto a fin di bene. E proprio qui sta la debolezza di questa storia perchè rubare deve sempre essere un elemento di negatività. Se l'intento del regista era comunque quello di dimostrare che nella vita ci può essere sempre una chance di riscatto, allora ben venga questo messaggio positivo.
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enzo70
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martedì 12 gennaio 2016
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e allora gli angeli esistono davvero
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La parte degli angeli è la quota di whiskey che ogni anno evapora dalle botti; quel due per cento che non si sa dove finisce, scompare e l’unico ricordo rimane nel sapore del bicchiere da degustare. Il cinema di Ken Loach è sempre avvincente, affascinante, la scelta del regista inglese di raccontare le storie degli ultimi, per raccontare le contraddizioni dei primi ne ha fatto un ultimo samurai di un certo tipo di cultura; e proprio questa scelta di campo, per certi profili fondamentalista, lo ha portato talvolta a diventare ripetitivo e noioso.
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La parte degli angeli è la quota di whiskey che ogni anno evapora dalle botti; quel due per cento che non si sa dove finisce, scompare e l’unico ricordo rimane nel sapore del bicchiere da degustare. Il cinema di Ken Loach è sempre avvincente, affascinante, la scelta del regista inglese di raccontare le storie degli ultimi, per raccontare le contraddizioni dei primi ne ha fatto un ultimo samurai di un certo tipo di cultura; e proprio questa scelta di campo, per certi profili fondamentalista, lo ha portato talvolta a diventare ripetitivo e noioso. Non è così in questo straordinario film in cui le storie di quattro ragazzi con problemi sociali si intrecciano e trovano un angelo, Rhino, che crede nella possibilità di riscatto delle persone. Robbie, il protagonista, già detenuto per vari anni per rissa, ha un figlio e vuole cambiare vita; tutto e contro di lui, tranne l’amore per il figlio, la forza che gli dà Rhino e una innata capacità di percepire le qualità olfattive e sensoriali del whisky. Un grandissimo film per ritmo, fantasia, la commedia della vita umana viene scansita in maniera perfetta da Loach che riesce, mantenendo la sua impostazione di fondo, a regalare allo spettatore una grandissima storia, ai limiti del capolavoro.
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stefano capasso
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venerdì 29 aprile 2016
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c'è sempre una possibilità se si riesce a cogliere
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Quando il giudice di Glasgow decide di dargli ancora una possibilità evitandogli il carcere in cambio di 300 ore di lavori socialmente utili, per via del figlio che sta per nascere, Robbie, ragazzo dalla storia di droga e violenze costruisce la solida determinazione di cambiare vita. Non è facile perché le persone legate alla sua storia si presentano continuano a tentare di farlo ricadere nei suoi vecchi vizi. Per sua fortuna Rhino, il responsabile dei servizi sociali, decide di aiutarlo e inaspettatamente Robbie scopre di avere un talento per capire i whisky.
Questo aprire una nuova reale possibilità di cambiamento.
Film molto bello di Ken Loach, che parla degli “ultimi” e delle possibilità che possono svilupparsi in ogni momento e in modo imprevedibile.
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Quando il giudice di Glasgow decide di dargli ancora una possibilità evitandogli il carcere in cambio di 300 ore di lavori socialmente utili, per via del figlio che sta per nascere, Robbie, ragazzo dalla storia di droga e violenze costruisce la solida determinazione di cambiare vita. Non è facile perché le persone legate alla sua storia si presentano continuano a tentare di farlo ricadere nei suoi vecchi vizi. Per sua fortuna Rhino, il responsabile dei servizi sociali, decide di aiutarlo e inaspettatamente Robbie scopre di avere un talento per capire i whisky.
Questo aprire una nuova reale possibilità di cambiamento.
Film molto bello di Ken Loach, che parla degli “ultimi” e delle possibilità che possono svilupparsi in ogni momento e in modo imprevedibile. E’ importante essere presenti per poter cogliere queste opportunità ed è sempre fondamentale l’aiuto di un gruppo solidale che condivide le stesse necessità.
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fabio 3121
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martedì 19 maggio 2020
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il "colpo" alla botte di whisky inestimabile!
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il film è ambientato a Glasgow e racconta la storia di 3 ragazzi e una ragazza che, condannati per piccoli crimini (furti e pestaggi), devono svolgere 300 ore di servizi sociali. Rhino, il loro responsabile, amante del whisky, li porta in gita ad una distilleria di Edinburgo e qui, durante una degustazione, vengono a sapere che ci sarà un'asta presso la distilleria Blended per una botte ritrovata di scotch whisky il cui valore è inestimabile. Quindi Robbie, uno dei 3 ragazzi, che è appena diventato padre, escogita un "colpo" per rubare il whisky contenuto nella botte e a tal fine i ragazzi indosseranno i kilt scozzesi per non apparire come 4 poveri sfigati.
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il film è ambientato a Glasgow e racconta la storia di 3 ragazzi e una ragazza che, condannati per piccoli crimini (furti e pestaggi), devono svolgere 300 ore di servizi sociali. Rhino, il loro responsabile, amante del whisky, li porta in gita ad una distilleria di Edinburgo e qui, durante una degustazione, vengono a sapere che ci sarà un'asta presso la distilleria Blended per una botte ritrovata di scotch whisky il cui valore è inestimabile. Quindi Robbie, uno dei 3 ragazzi, che è appena diventato padre, escogita un "colpo" per rubare il whisky contenuto nella botte e a tal fine i ragazzi indosseranno i kilt scozzesi per non apparire come 4 poveri sfigati. La pellicola é interpretata da giovani attori non famosi, anzi si ha l'impressione che siano stati presi per strada e che quindi siano a loro agio nell'immedesimarsi in ragazzi ai margini della società, disoccupati e con vari problemi alle spalle. Il tutto però è rappresentato dal bravo Ken Loach nello stile di una commedia british semplice e diretta che si lascia seguire con piacere ma che porta anche a riflettere. Alla fine del film ti viene proprio la voglia di degustare un bel bicchiere di Scoth Whisky e di brindare alla riuscita del colpo!
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diomede917
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sabato 22 dicembre 2012
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il 2% di riscatto
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La parte degli angeli, nel gergo dei distillatori, è la percentuale (solitamente il 2%) di whisky che evapora dalla botte e che giustamente vola in cielo……
Per Ken Loach la parte degli angeli è un pretesto, una metafora della seconda opportunità che il 2% dei disadattati della società meritano.
Dopo la parentesi mediorientale Ken il rosso ritorna nella sua seconda patria, la Scozia, per raccontare il riscatto di quattro soliti ignoti in kilt.
Quel che sorprende in questa ultima opera è la scelta della messa in scena…..pur trattando tematiche tanto care il regista cambia registro virando su una commedia di chiaro stampo british.
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La parte degli angeli, nel gergo dei distillatori, è la percentuale (solitamente il 2%) di whisky che evapora dalla botte e che giustamente vola in cielo……
Per Ken Loach la parte degli angeli è un pretesto, una metafora della seconda opportunità che il 2% dei disadattati della società meritano.
Dopo la parentesi mediorientale Ken il rosso ritorna nella sua seconda patria, la Scozia, per raccontare il riscatto di quattro soliti ignoti in kilt.
Quel che sorprende in questa ultima opera è la scelta della messa in scena…..pur trattando tematiche tanto care il regista cambia registro virando su una commedia di chiaro stampo british.
Rispetto a My name is Joe tiene fuori l’amarezza del personaggio conservando il lato goliardico….è come se desse la chance di una vita nuova al protagonista di Sweet Sixteen.
Al centro della storia c’è Robbie (che ha la faccia da canaglia e il corpo ossuto di Paul Brannigan), 23 anni una vita segnata da genitori sbandati e violenti che hanno reso sbandata e violenta anche la sua, seppur breve, vita e i segni li porta ancora in volto con una cicatrice che ha lasciato segni indelebili anche nell’anima…..Robbie sta per diventare padre e vuole garantire un futuro migliore e decente alla sua compagna e a suo figlio……soltanto che Robbie deve scontare 300 ore di lavori sociali per colpa di una faida che dura dalla notte dei tempi.
E questa esperienza lo mette a contatto con altri 3 border line come lui e soprattutto con Henry l’educatore che cerca di metterlo sulla retta via iniziandolo al meraviglioso mondo degli intenditori di whisky e da questo momento la storia prende una piega commedy che consiglio a tutti di andare a vedere al cinema.
Il film è nettamente spaccato in due come se l’opera di redenzione avesse colpito lo stesso regista (e come ha dichiarato lo stesso Moretti è questo l’elemento che ha spinto la sua giuria a premiare il film con il Prix de la Jury)…..l’inizio è il classico working class movie alla Loach con i protagonisti presentati grazie ai loro reati dentro un’aula di tribunale e scene di grande intensità emotiva che raccontano il disagio del protagonista……toccante il tentativo di vedere il figlio appena nato all’ospedale e ancora di più toccante la scena dell’incontro tra il teppista Robbie e una delle sue vittime con la famiglia dove Loach ci vuol far capire chi è in realtà il protagonista e soprattutto cosa è adesso una volta diventato padre…..poi vira verso una stangata di matrice proletaria dove il regista si concede anche un happy end che non disturba affatto……perché dare una seconda chance alla parte degli angeli con la faccia sporca può valere il miglior whisky del mondo (mi viene la lacrimuccia solo a pensarci).
Voto 8,5
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gabriele marolda
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mercoledì 2 gennaio 2013
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il whisky della salvezza
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Robbie è un giovane teppista di Glasgow, reduce dal carcere per lesioni gravi ad un coetaneo, a cui il giudice vuole usare clemenza per un nuovo atto criminale, puntando sulla possibilità di recupero essendo la sua compagna in attesa di un figlio. Viene pertanto affidato ad un assistente sociale per scontare una condanna a 300 ore di lavori socialmente utili.
La sua condizione di persona socialmente pericolosa lo rende indesiderato ai familiari della ragazza, che lo avversano in ogni modo.
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Robbie è un giovane teppista di Glasgow, reduce dal carcere per lesioni gravi ad un coetaneo, a cui il giudice vuole usare clemenza per un nuovo atto criminale, puntando sulla possibilità di recupero essendo la sua compagna in attesa di un figlio. Viene pertanto affidato ad un assistente sociale per scontare una condanna a 300 ore di lavori socialmente utili.
La sua condizione di persona socialmente pericolosa lo rende indesiderato ai familiari della ragazza, che lo avversano in ogni modo. Dei delinquenti suoi nemici lo sottopongono ad un pestaggio quando si reca nella clinica ostetrica dove la sua ragazza lo ha reso padre. Alla scena assiste impotente l'assistente Rhino, che ne ha pena e decide di aiutarlo.
Comincia così il riscatto del giovane Robbie, condotto con alcuni dei suoi compagni di pena a visitare famose distillerie di whisky per imparare un mestiere. Lì si scoprirà che è in possesso di una rara sensibilità olfattiva e gustativa nel distinguere le varie particolarità della preziosa bevanda, che lo introdurrà in un mondo dalle insospettabili possibilità di lavoro.
E' denominata parte degli angeli, almeno in Scozia, la percentuale di whisky che evapora nelle botti nel corso dell'invecchiamento. Sarà l'apprendimento di questo fenomeno a suggerire al nostro geniale protagonista l'idea di un colpo che potrà cambiare la vita a se stesso, alla sua piccola famiglia e ai suoi amici.
Il film di Ken Loak è una commedia a tratti spassosa, ma non certo leggera, un attento sguardo dentro la vita di persone che faticano a rientrare, dopo errori e deplorevoli deviazioni, nella società civile, nella normalità. La narrazione si svolge con grande equilibrio ed eleganza nonostante le meno che modeste condizioni degli ambienti e dei personaggi che vi sono rappresentati, ricca di spunti di umana comprensione per le difficoltà della vita di chi stenta a non ricadere in una dolorosa emarginazione.
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