Ci sono attori capaci di spargere la propria polverina magica su ogni ruolo che interpretano, e Morgan Freeman è sicuramente uno di loro, passando con disinvoltura dai film d'autore ai blockbusters senza mai dimenticare di portare la propria sensibilità sul set. Nel nuovo film di Rob Reiner - "Stand by me" ed "Harry ti presento Sally" tra le sue opere più famose - Freeman interpreta Monte Wildhorn, anziano scrittore di libri western, ormai stanco di scrivere e di vivere, dipendente dall'alcool e su una sedia a rotelle che si trasferisce per l'estate in una casetta sulle rive del lago Greenwood dove dovrà occuparsi del cane del padrone di casa, musicista in tourneè. La sua ruvidezza viene pian piano scossa dai vicini di casa, Charlotte O'Neil una mamma divorziata con tre figlie e Carl, un ragazzo autistico. Tra lezioni di immaginazione alla piccola Finnegan O'Neil e la riscoperta di sentimenti dimenticati dopo la morte della moglie Monte scoprirà che la vita può ancora sorprenderlo e che anche lui ha ancora qualcosa da donare agli altri. Una trama semplice, sentimentale nel senso più alto del termine, con personaggi fragili e delicati, che nell'aprirsi agli altri manifestano tutto il dolore passato senza pudori, dimostrandosi persone vere, non quei caratteri tutti spigoli e stereotipi che attraversano la maggior parte delle pellicole. Abilissimo Reiner nel mantenersi sempre in bilico sul crinale delle emozioni senza mai scadere nel sentimentalismo, capace di regalare a Freeman e al cane Ringo-Spot duetti esilaranti, aggiorna il genere "riscoperta della vita" con eleganza e buon gusto, non dimenticando che la bellezza dolce e ammorbidita di Virginia Madsen conferisce alla sua Charlotte una vena sensuale e malinconica di gran pregio. Coraggioso dirigere ed interpretare un film apertamente sentimentale senza personaggi estremi o provocazioni spesso inutili ma che fanno tendenza, ma Reiner e Freman hanno talento e classe da vendere e il risultato dà loro pienamente ragione. Menzione di merito a Flora e all'elefante Tony che riportano Monte alla macchina da scrivere. E alla perfetta sottolineatura musicale che accompagna i vari racconti di Monte e Finnegan con note western piuttosto che da thriller mozzafiato che regalano un tocco ironico alla costruzione di una storia.
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