enzo70
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venerdì 8 luglio 2016
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un film di maniera, ma decisamente scontato
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Aurora, Bianca Guaccero, è una sessuologa precaria che lavora a Roma. Fuggita, letteralmente da un paese della Puglia, torna a trovare la madre depresse e ritrova le proprie radici ed un reale equilibrio. La vera domanda è che spazio ha una sessuologa un Puglia ed il film risponde in maniera positiva, andando oltre i confini dei cosiddetti limiti culturali che in realtà rientrano nell’ambito degli stereotipi di cui, comunque, questo film si alimenta. Infatti da Benvenuti al Sud è un susseguirsi di film, comici, e meno, che dalle differenze tra sud e nord ne traggono la linfa; ma mentre il film di Siani e Bisio era basato su una intelligente carrellata di queste differenze, gli altri hanno, oggettivamente difficoltà a tenerne il passo.
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Aurora, Bianca Guaccero, è una sessuologa precaria che lavora a Roma. Fuggita, letteralmente da un paese della Puglia, torna a trovare la madre depresse e ritrova le proprie radici ed un reale equilibrio. La vera domanda è che spazio ha una sessuologa un Puglia ed il film risponde in maniera positiva, andando oltre i confini dei cosiddetti limiti culturali che in realtà rientrano nell’ambito degli stereotipi di cui, comunque, questo film si alimenta. Infatti da Benvenuti al Sud è un susseguirsi di film, comici, e meno, che dalle differenze tra sud e nord ne traggono la linfa; ma mentre il film di Siani e Bisio era basato su una intelligente carrellata di queste differenze, gli altri hanno, oggettivamente difficoltà a tenerne il passo. Questo film è gradevole per la semplicità del ritmo di esposizione scelto dal regista, ma rivela abbastanza preso una piattezza che man mano ne diventa l’elemento principale. Un film un po' di maniera, intelligente in alcuni spunti, ma scontato nella sostanza.
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