|
|
norah gmx
|
sabato 3 novembre 2012
|
mediocre è dire poco...
|
|
|
|
un film decisamente insignificante, a volte addirittura noioso.
Tra i più brutti film di Ozpetek, a mio avviso.
L'idea del film poteva essere anche carina, ma la realizzazione è sicuramente pessima. La sceneggiatura già scadente, viene ulteriormente peggiorata da un cast non all'altezza..persino Elio Germano in questo film sembra non dare il massimo.
Lo sconsiglierei a tutti coloro che apprezzano in genere il lavoro di Ozpetek.
|
|
|
[+] lascia un commento a norah gmx »
[ - ] lascia un commento a norah gmx »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
tanus78
|
mercoledì 24 ottobre 2012
|
ozpetek in quanto ozpetek
|
|
|
|
Questa volta Ozpetek riesce ad aggiungere qualcosa alle solite tavole imbandite, alle storie d'amore "diverso" e non corrisposte e all'ambientazione zona via Ostiense: aggiunge un po' di memoria e di amore per il teatro. Lo fa con l'escamotage di alcune "presenze" nela nuova casa affittata da Elio Germano aspirante attore, presenze di un epoca buia per la nostra democrazia, quasi come ora.
Il film consente di trascorre un po' di tempo distraendosi dal mondo che ci circonda ma non è bel cinema.
[+]
Questa volta Ozpetek riesce ad aggiungere qualcosa alle solite tavole imbandite, alle storie d'amore "diverso" e non corrisposte e all'ambientazione zona via Ostiense: aggiunge un po' di memoria e di amore per il teatro. Lo fa con l'escamotage di alcune "presenze" nela nuova casa affittata da Elio Germano aspirante attore, presenze di un epoca buia per la nostra democrazia, quasi come ora.
Il film consente di trascorre un po' di tempo distraendosi dal mondo che ci circonda ma non è bel cinema. Ci sono belle facce, belle prestazioni, belle immagini ma manca il bel cinema che ti prende, ti porta nello schermo e poi ti sputa fuori durante i titoli di coda. Qualcosa non ha funzionato ma non so bene cosa. Forse Ozpetek dovrebbe cambiare nome, così uno la smette di andare a vedere i film di Ozpetek aspettandosi di vedere un film di Ozpetek...
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a tanus78 »
[ - ] lascia un commento a tanus78 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
56mad
|
sabato 6 ottobre 2012
|
l'occhio misterioso
|
|
|
|
l'idea era molto carina ,il film sembrava grazioso,il protagonista recita in modo accattivante e suscita immediata simpatia.....ma a pochi giorni di distanza scopri che il tutto ti ha lasciato poco o niente.perfino la scoperta della tragedia consumatasi nel ripostiglio è trattata con tale levità da non incidere negli occhi nè nel cuore (ricordate uno stesso ripostiglio ne "la chiave di Sara"?).forse l'unico personaggio a cui il regista ha dedicato una certa attenzione é quello della Proclemer,cattiva e ben interpretata. E cosa significava il ripetuto ossessivo primo piano dell'occhio a inizio film ?non prometteva quantomeno uno sguardo più incisivo ?ricordo Ozpetek migliori. . .
|
|
|
[+] lascia un commento a 56mad »
[ - ] lascia un commento a 56mad »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
lollo-brigida
|
giovedì 27 settembre 2012
|
ferzan, impegnati di più
|
|
|
|
Succede che alcuni autori che in passato hanno fatto dei bei film, poi lentamente scivolino nell'apatia dell'artista a cui mancano le idee. Nonostante ciò, si ostinano a fare film. Ferzan Ozpetek da qualche anno sforna film decisamente mediocri e privi di un'idea sostanziosa su cui far ruotare un film di due ore. Magnifica presenza si sarebbe potuto ridurre a cortometraggio, per quanto inconsistente è il plot. Elio Germano, acquista questa casa, ove troverà dei fantasmi di artisti. Il film ruota attorno a questa flebile e per niente interessante fatto. Non c'è un antagonista, non c'è mistero. La pellicola scorre stancamente cercando di far passare quell'ora e mezza che consente di far giungere a conclusione il film.
[+]
Succede che alcuni autori che in passato hanno fatto dei bei film, poi lentamente scivolino nell'apatia dell'artista a cui mancano le idee. Nonostante ciò, si ostinano a fare film. Ferzan Ozpetek da qualche anno sforna film decisamente mediocri e privi di un'idea sostanziosa su cui far ruotare un film di due ore. Magnifica presenza si sarebbe potuto ridurre a cortometraggio, per quanto inconsistente è il plot. Elio Germano, acquista questa casa, ove troverà dei fantasmi di artisti. Il film ruota attorno a questa flebile e per niente interessante fatto. Non c'è un antagonista, non c'è mistero. La pellicola scorre stancamente cercando di far passare quell'ora e mezza che consente di far giungere a conclusione il film. Sembra questo l'unico obiettivo del film: portare se stesso (il film) a conclusione.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a lollo-brigida »
[ - ] lascia un commento a lollo-brigida »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
moulinsky
|
giovedì 13 settembre 2012
|
cornetti mica sacher torte
|
|
|
|
Ozpetek da anni lavora sul concetto di “carino”. La linea di galleggiamento, tutta italiota, che ti permette di lavorare, vivere, avere un pubblico, dividere certa critica (e far quindi almeno per un po’ parlare di sé), raccogliere sponsor per il product placement, non certo fare cinema. Una ricetta che inevitabilmente produce mostruose commedie, di più come in quest’ultima sua prova di chef pasticcione, abilissimo nelle ricostruzioni chic di ambienti e costumi (per vocazione dovrebbe lavorare a Real Time), anche quando per giustificare la presenza dello squattrinato protagonista si inventa la soluzione per non rinunciare all’ennesima strepitosa villa nella quale ambientare la sua sceneggiatura.
[+]
Ozpetek da anni lavora sul concetto di “carino”. La linea di galleggiamento, tutta italiota, che ti permette di lavorare, vivere, avere un pubblico, dividere certa critica (e far quindi almeno per un po’ parlare di sé), raccogliere sponsor per il product placement, non certo fare cinema. Una ricetta che inevitabilmente produce mostruose commedie, di più come in quest’ultima sua prova di chef pasticcione, abilissimo nelle ricostruzioni chic di ambienti e costumi (per vocazione dovrebbe lavorare a Real Time), anche quando per giustificare la presenza dello squattrinato protagonista si inventa la soluzione per non rinunciare all’ennesima strepitosa villa nella quale ambientare la sua sceneggiatura. Pesca direttamente da American Horror History, come certi segugi che fiutano nell’aria il ritorno delle mode (i serial anglossassoni), e - come sempre – nei primi venti minuti riesce quasi a essere convincente, tanto che, poveri noi, ci si fa fa quasi l’illusione di poter assistere invece che all’ennesima commediola passerella di presunti talenti nazionali più del piccolo che del grande schermo a una virata in direzione “The Others”. Poi il film s’affloscia, si sgonfia, come certi babà venuti male, perché alla precedente inquilina che fugge dalla casa in preda a quello che sembrerebbe vero terrore fa seguito la mesta presenza di Elio Germano, a tu per tu più che con i suoi demoni con una sfigata combriccola di innocui fantasmi in cerca di spettatore capitanati dall’insipido Fiorellino, dalla sempre-e-per-sempre isterica Buy, dal grazioso involucro (solo quello) della Puccini, dall’ennesimo turco e compagnia bella (mica tanto) ricamata sullo stereotipo più che del brutto-sporco-e-cattivo del lungo-corto-e-pacioccone. Niente di nuovo nella storia dei trapassati imprigionati in attesa di andarsene a quel paese, soltanto un pretesto per ragionare su verità e finzione (ancora?), vuote formule – qui addirittura magiche – per stregoni di paese. Daniele Luchetti si presta a fare se stesso, inconsapevole sicuramente di mostrare la tristezza degli attuali presunti maestri del cinema italiano in circolazione (poi si lamentano che non vincono un premio neanche al festival che sono convinti sia di casa loro, si accontentino di autocelebrarsi con i nastri argentei piuttosto e di far lavorare gli amici loro, i dandy e le platinette), e Elio Germano (battezzato Ponte con ridicola pretesa d’essere punto di contatto tra i vivi e i morti, quando invece è proprio questo cinema a essere defunto e da un pezzo), al quale certo non si può chiedere la presenza (figurarsi la “magnifica” del titolo ), fa più il verso a Pozzetto di “Sono fotogenico” che – come nelle intenzioni – al Clooney di “Michael Clayton” (vedi i titoli finali). L’involontaria epifania è tutta nel gesto del protagonista che confessa alfine di non esser pasticciere, ricamando cornetti mica Sacher torte.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a moulinsky »
[ - ] lascia un commento a moulinsky »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
doni64
|
martedì 11 settembre 2012
|
film inconsueto ma..... gradevole
|
|
|
|
Film tragicomico sull'argomento occulto un po' lento che rispecchia poco il genere Ozpetek..la devianza erotica...l'essere diverso..il tutto in un contesto teatrale un po' particolare.La recitazione tende al positivo ma la scenografia e' discreta..per un film nel complesso piu' che sufficente ma lontano dal canone Ozppetek che fino all'ultimo successo ha lasciato il segno.Voto 6+
|
|
|
[+] lascia un commento a doni64 »
[ - ] lascia un commento a doni64 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
soldato78
|
sabato 8 settembre 2012
|
da leggere
|
|
|
|
Ho provato a trovarci poesia in questo film,ho provato a trovarci follia( cioè ce l'ha messa l'autore ma era ordinaria follia),ho provato a trovarci sentimento,ho provato a trovarci malinconia,ho provato a trovarci il talento di elio( che ce l'ha ma qui non si vede) e alla fine ho scoperto che i film di ozpetek fanno davvero cagare!
|
|
|
[+] lascia un commento a soldato78 »
[ - ] lascia un commento a soldato78 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
gabriella
|
giovedì 30 agosto 2012
|
bravo elio germano.. e basta
|
|
|
|
In "La finestra di fronte", Giovanna lavorava in una polleria e sognava di fare la pasticcera; nel nuovo film di Ozptek, Pietro fa il pasticcere e sogna di fare l'attore, si ribaltano i ruoli ma la sostanza non cambia, il regista non si smuove dai suoi schemi narrativi, ripropone i soliti volti segnati dal tempo ( Anna Proclemer in questo caso), l'omosessualità, i ricordi della guerra, la cucina che sforna dolci deliziosi ricoperti di panna montata, i ricordi della guerra, il disagio di vivere un presente che non regala niente e poco concede ai sogni. Peccato, perchè sinceramente l'unica magnifica presenza che evidenzio in questo caso è la scelta di Elio Germano come protagonista.
[+]
In "La finestra di fronte", Giovanna lavorava in una polleria e sognava di fare la pasticcera; nel nuovo film di Ozptek, Pietro fa il pasticcere e sogna di fare l'attore, si ribaltano i ruoli ma la sostanza non cambia, il regista non si smuove dai suoi schemi narrativi, ripropone i soliti volti segnati dal tempo ( Anna Proclemer in questo caso), l'omosessualità, i ricordi della guerra, la cucina che sforna dolci deliziosi ricoperti di panna montata, i ricordi della guerra, il disagio di vivere un presente che non regala niente e poco concede ai sogni. Peccato, perchè sinceramente l'unica magnifica presenza che evidenzio in questo caso è la scelta di Elio Germano come protagonista., uno dei più promettenti giovani attori italiani.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a gabriella »
[ - ] lascia un commento a gabriella »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
afficarlo
|
venerdì 3 agosto 2012
|
non ci siamo
|
|
|
|
non so come finisce questo film perchè ho spento prima la riproduzione; un'altra fregatura simile e smetto di essere cliente dove me lo hanno proposto. non so come si possa recensire come ho letto su questo sito ;lo proporrei come tortura nelle peggiori prigioni dei vietcong.
|
|
|
[+] lascia un commento a afficarlo »
[ - ] lascia un commento a afficarlo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
ultimoboyscout
|
martedì 17 luglio 2012
|
la magia di via cavalcanti 37.
|
|
|
|
Film non riuscito, nonostante non risulti banale o poco sensato, piuttosto lento e noioso. racconta di Pietro, giovane pseudo-pasticcere, giunto a Roma col sogno di diventare attore. Convive con una cugina attratta da lui ma è gay, ha un carattere schivo e pochissime opportunità per socializzare. E' in cerca di una casa tutta sua e quando la trova è felice, anzi euforico. E' vecchia e malconcia, arredata con mobili antichi, ma l'appartamente di Via Guido Cavalcanti è grandissimo, ha avuto un passato importante e soprattutto nasconde un segreto inquietante: qualcun altro vive li, strane ed eccentriche figure che si manifestano solo a Pietro.
[+]
Film non riuscito, nonostante non risulti banale o poco sensato, piuttosto lento e noioso. racconta di Pietro, giovane pseudo-pasticcere, giunto a Roma col sogno di diventare attore. Convive con una cugina attratta da lui ma è gay, ha un carattere schivo e pochissime opportunità per socializzare. E' in cerca di una casa tutta sua e quando la trova è felice, anzi euforico. E' vecchia e malconcia, arredata con mobili antichi, ma l'appartamente di Via Guido Cavalcanti è grandissimo, ha avuto un passato importante e soprattutto nasconde un segreto inquietante: qualcun altro vive li, strane ed eccentriche figure che si manifestano solo a Pietro. Ozpetek oltre al dramma e al divertimento, si confronta per la prima volta in carriera con la paura. Paura che può solo essere vinta con la consapevolezza e la convivenza. Attraverso il personaggio di Pietro racconta la solitudine e il distacco dell'uomo da una società che accetta solo stereotipi e rifiuta chi non si allinea al "normale". Si tratta di una commedia retrò, come si intuisce anche dalla locandina, piena di tratti autobiografici del regista e con un cast di contorno incredibilmente efficace, con la Minaccioni, la Puccini e Fiorellino su tutti. In particolare, gli ultimi due, sembrano particolarmente a proprio agio con quel look. E' la storia di una rinascita, in cui la forza dei sentimenti sovrasta le angosce più profonde e radicate, sfiorando temi in bilico tra dramma e divertimento fino a dimostrare in maniera inequivocabile la materialità e la volatilità delle cose terrene. Ozpetek incrocia realtà e finzione senza strappi, con la musica raccordo fondamentale a sottolineare tutti i passaggi più importanti, i mondi paralleli creati con grazie infinita dal regista dimostrano proprio questo, peccato la scarsa fluidità e la frammentarietà delle tante vite, scelta del regista e non cosa casuale.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
|
|