Io e te

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Un film di Bernardo Bertolucci. Con Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Pippo Delbono.
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Drammatico, durata 97 min. - Italia 2012. - Medusa uscita giovedì 25 ottobre 2012. MYMONETRO Io e te * * * - - valutazione media: 3,30 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
marco zuccaccia giovedì 8 novembre 2012
un piccolo capolavoro incompiuto Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

E’ una pellicola tratta dal romanzo omonimo di Nicolò Ammaniti, in cui lo stesso ha una significativa parte nella sceneggiatura. Il film diretto con maestria da Bernardo Bertolucci, è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes, dove ha riscosso numerosi consensi ed elogi.

Lorenzo è un quattordicenne schivo, che nasconde i suoi problemi nei rapporti verso il prossimo isolandosi dal mondo circostante. Ascolta musica sparata in cuffia e pone domande provocatorie ed irritanti a chi viene a contatto con lui. Attaccare è comunque un modo per difendersi. Quasi come un piccolo genio folle, modello A Beutiful Mind, acquista in maniera che ha del maniacale sette prodotti di tutto ciò che a lui piace ma che di salutistico ha ben poco: merendine, lattine di Coca Cola, crema di nocciole, ecc. Poi, si reca da un commerciante di animali ed acquista ciò che di più somigliante a lui riesce a scovare; una scatola di vetro con al suo interno un formicaio. Si chiude nello scantinato della propria palazzina, fingendo alla madre di essere in settimana bianca con la scuola. Contempla la bellezza del suo formicaio, mangia le sue schifezze, ascolta musica ed inizia a leggere un libro horror sui vampiri. Tutto scorre per il meglio, fino a quando a sconvolgere i suoi piani arriva Olivia (Tea Falco), la sorellastra venticinquenne nata da una precedente relazione del padre. Olivia è una ragazza che ha smarrito la sua strada per imboccare quella sbagliata dell’eroina. Ben presto, Lorenzo vivrà con i suoi occhi il male che provoca la droga vedendo la sorellastra cercare di disintossicarsi. Il film è accompagnato da una ottima fotografia. La scena di Lorenzo in autobus, che si reca in clinica dalla anziana nonna a prendere i sonniferi per attenuare i dolori di Olivia, è un chiaro omaggio agli scatti realizzati dal famoso fotografo Steve McCurry alla ragazza afgana dagli occhi verdi Sharbat Gula, che Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori) ricorda in maniera quasi spudorata con il colore dei suoi occhi ed il cappuccio della giacca da sci a coprirgli  la testa. Le musiche sono altrettanto belle, si tratta di successi internazionali epici. Quello che non è chiaro è il perché un quattordicenne che viene contestualizzato negli anni in cui viviamo da vari marchi: abbigliamento, snowboard, il nuovo formato sleek della Coca Cola uscito nel 2007, ecc. dovrebbe ascoltare musica che ha più del doppio dei suoi anni. Esistono musicisti, anche italiani, vedi Le luci della centrale elettrica (n.d.r.), che fanno del disagio giovanile e della solitudine il proprio marchio di fabbrica. Ottima l’idea di includere Ragazzo Solo, Ragazza Sola versione italiana di Space Oddity di David Bowie, testo di Mogol, che suona come un pezzo nuovo, ma che in realtà è una rarità incisa nel 1969 e cantata dal duo chiamato Computers. Non da Bowie stesso come molti credono (n.d.r.). Il finale è aperto, seppure pienamente concluso nel fermo immagine che chiude la scena. Nella storia esiste, a mio avviso, uno scambio non equo fra i personaggi di Lorenzo ed Olivia. I due si sono scambiati la promessa di cambiare: Lorenzo ha promesso di essere più socievole e solare, Olivia ha promesso una vita senza droga. Da un lato il formicaio di Lorenzo viene in qualche modo rotto da una colluttazione avvenuta con Olivia. Lorenzo vede la bellezza delle formiche vivere fuori da quel mondo di cristallo che era quel contenitore, lì decide di separarsi dai suoi insetti, accompagnandoli fuori dalla finestra verso la vera libertà. Si intuisce che in lui qualcosa è cambiato e che una volta uscito sarà più aperto verso la vita. Lorenzo ha ora una strada diritta da percorrere, non può fare più alcuna scelta. Olivia, viceversa, non ha la stessa condizione. Il viaggio di andata e ritorno che Lorenzo compie dallo scantinato alla clinica ha una durata superiore rispetto alla pazienza di Olivia. La ragazza inizia ad essere inquieta, ed inizia a truccarsi come per andare ad un appuntamento importante. Olivia prende il telefono in mano, il suo appuntamento è con uno spacciatore. La ragazza vedendo tornare Lorenzo, si pente del suo gesto e nasconde lo stupefacente in un pacchetto di sigarette. Nel momento in cui il tempo dei due ragazzi nel buio dello scantinato è concluso, Lorenzo suo malgrado mette Olivia di fronte ad un bivio. E’ lo stesso Lorenzo che darà ad Olivia il pacchetto di sigarette con la droga prima che i due si salutino. Tutto questo potrebbe far pensare allo spettatore che la storia non sia conclusa in realtà, e che dietro l’angolo ci sia in arrivo un sequel.

Nel complesso è un film godibilissimo e ben riuscito, che lascia lo spettatore soddisfatto. I due ottimi attori riescono con la loro interpretazione a legare situazioni che nel libro di Ammaniti, riprodotte dal film in maniera fedele, risultavano mancare di collante. Sono assenti, purtroppo, quei dettagli che ne avrebbero fatto un piccolo capolavoro

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elguapo mercoledì 7 novembre 2012
la forma e il contenuto si fondono. "io e te". Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

Da un breve quanto apparentemente banale romanzo di grande scrittore attuale quale e' Ammanniti ad un noioso e anacronstico film del mitico e trasgressivo Bertolucci. Film strano. Come strani sono i personaggi strane sono le scene. Estranea la trama, estraniante l atmosfera. Stronzate intellettuali o intellettualoidi ripescate e incollate insieme per realizzare un desiderio narcisista e onanista di un anziano in pensione costretto a restarsene a casa e vivere  e a rileggere nostaligicamente le problematiche giovanili. 
Non si vede l ora di uscire dalla sala cinematografica per respirare aria e cibarsi di cibo salutare. Film catartico. Ridicola ripescaggio della canzone tradotta in italiano del grande David Bowie! Se volete deprirmervi e perdere tempo andate a vede [+]

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tiziana mercurio martedì 6 novembre 2012
ragazzo solo, ragazza sola Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

 Possono due giovani attori esordienti tenere viva l'attenzione, emozionare e coinvolgere il pubblico, chiusi per tutta, o quasi, la durata del film, in una cantina? se sono guidati da Bernardo Bertolucci sì.

In quella cantina, grande e piena di oggetti stravaganti, in una protettiva penombra, trova rifugio Lorenzo, un adolescente lontano dalla realtà dei suoi coetanei. Un giovane ragazzo che sceglie la musica nelle cuffie nei corridoi della scuola invece di fumarsi una canna con i compagni in cortile, che sceglie il silenzio invece di parlare sapendo di non essere ascoltato, che sceglie di non trascorrere la settimana bianca a sciare con gli amici ma di rifugiarsi in solitudine nella cantina del suo palazzo. [+]

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spike lunedì 5 novembre 2012
bertolucci minore Valutazione 3 stelle su cinque
36%
No
64%

'Io e te' riprende le atmosfere del capolavoro di Bertolucci 'L'assedio', lo spazio limitato diviene il luogo ideale per parlare all'animo dello spettatore. Un film ottimamente girato e scritto, il cast non mi ha convinto del tutto ma non essendo attori professionisti i due protagonisti se la cavano bene. Una pellicola che verrà rivalutata col tempo.

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alessandro di fiore lunedì 5 novembre 2012
bentornato, bertolucci Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

“IO E TE”, L’ULTIMO FILM DI B. BERTOLUCCI
 Età fragile, quella dell’adolescenza. Paura del mondo circostante, dubbi sulla propria identità, desiderio di evadere anche artificialmente da opprimenti e vuote abitudini, dallo sguardo e dal giudizio dell’adulto, ma anche dallo sguardo e dal giudizio del coetaneo nel quale si vede non sempre l’amico con cui condividere esperienze ed emozioni ma l’estraneo dai differenti interessi e dalla differente sensibilità. Fratello e sorellastra fuggono dal mondo circostante ognuno a modo proprio. E’ una fuga che li conduce in un posto angusto e scomodo, una cantina, all’interno della quale trovano l’occasione per rimproverarsi reciprocamente la medesima debolezza, quella di fuggire dalla realtà piuttosto che affrontarla. [+]

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no_data domenica 4 novembre 2012
film da vhs..peccato che non esistono neanche più. Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
40%

Da un padre del Cinema come Bertolucci, inutile dire che ci si aspetta di più. Anzi, ci si aspetta altro.Tutto completamente fuori asse, il regista ha completamente perso il contatto con la società moderna. La sceneggiatura ricorda un film adolescenziale degli anni 90. I protagonisti non sono in nessun modo sviscerati e resi interessanti, malgrado la loro complessità. La narrazione langue in stereotipi tardo borghesi sulla crisi della famiglia e dei valori, in un determinismo davvero esasperante ed in un alea di buonismo da far uscire lo spettatore con i denti cariati. il cinema italiano talvolta dimentica come la complessità necessiti costruzione e che la semplicità talvolta è di un interesse auspicato e concreto, Bertolucci con Io e te (stucchevole fin dal titolo e dalla acerba selezione musicale. [+]

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no_data domenica 4 novembre 2012
ma la storia ... Valutazione 2 stelle su cinque
78%
No
22%

Temi molto scontati sul complicato mondo giovanile, ma ci si ferma sempre a ciò che si vede, manca quel piccolo atto di coraggio di cercare di guardare meglio attorno a questo inquieto vivere. Nulla da dire sugli elementi specificatamente tecnici, bravura o meno degli attori, la regia. Ma una storia deve sempre comunicarci qualcosa di nuovo, dirci qualcosa di nuovo, un punto di vista, un'idea, quel poco insomma che può farti fare un piccolo passo avanti, non devi avere l'dea di aver perso tempo.

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marylene domenica 4 novembre 2012
grande regia Valutazione 4 stelle su cinque
73%
No
28%

Ma quanto si vede quando dietro ad una macchina da presa c'è un grande professionista della regia, uno che riesce a dare dinamismo, ritmo, vivacità e colore ad una storia che in altre mani sarebbe stata banale e scontata! Quanto si vede la maestria di un regista capace di prendere due ragazzi sconosciuti e plasmarli a suo piacimento riuscendo a ricavarne due interpretazioni degne di attori dalla consumata esperienza! E quanto si vede la classe, autentica, vera di chi riesce a dire mille cose con l’eleganza delle immagini senza bisogno di verbosi dialoghi e superflue spiegazioni! Non c’è sfruttamento emotivo in questo film, ma l’emozione viene da se, spontanea, naturale. E’ nei volti, nei movimenti, nel dolore e nella solitudine di queste due anime che traggono forza dalle loro reciproche fragilità. [+]

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saint loup domenica 4 novembre 2012
un universo nel microcosmo di due solitudini Valutazione 0 stelle su cinque
79%
No
21%

Poetico e amaro. Bertolucci torna alle tematiche adolescenziali(" La luna "...ritrovata), e lo fa con uno stato di grazia che commuove e scuote. Film proustiano per tocco,classe e sguardo speciale che rivolge alle piccole cose,agli oggetti,alle atmosfere, alla luce interiore. Opera rara di assoluta bellezza.

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boccaccio2012 sabato 3 novembre 2012
m'illumino di estraneo Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Un maestro non è tale se non è capace di offrire una spiegazione nuova, diversa dell'evolversi del suo percorso.
Bertolucci in questo senso non sorprende lo spettatore giacchè conferma, sempre, le sue qualità di cineasta e pensatore sopraffino.
forse la malattia che gli impone una visuale forzata dell'evoluzione della scena o forse, chissà, la maturità dell'artista che un pò claustrofobicamente traghetta un giovane quattordicenne da i turbe adolescenziali (non del tutto comun) verso una catartica liberazione che passa per le angustie di una cantina.
il tema dell'improviso, del nuovo rappresentato dalla bravissima Tea Falco irrompe con tutta la sua carica negativa di figlia abbandonata e tossicomane ma nello stesso tempo capace di offrire un sentimento, dapprima troppo coperto di solitudine per essere compreso dallo spettatore, che esplode sottolineato dalla splendida - strana canzone firmata bowie-mogol. [+]

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