alfo_ramos
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giovedì 20 settembre 2012
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cinico e grottesco
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Un film particolare nel suo genere. Interessanti i dialoghi, capibili a tratti solo da chi è siculo, assai convincente e realista l'ambientazione di una Sicilia antica, stanca e desiderosa di un riscatto a tutto tondo. Gli attori bravi. Decisamente. Rendono avvincente una storia che di per se potrebbe cadere a tratti nel ridicolo. Un plauso decisamente va alla fotografia di questo film. Alle immagini "brutte", che ritraggono uno squallore ed un degrado grottescamente vero. Il finale lascia di stucco. Ed è così pesante che gli spettatori, nella sala dove ho visto il film, sono rimasti tutti, dico tutti, seduti fino alla fine dei titoli di coda.
[+] io mi sono alzato subito :)
(di tummarello)
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k. s. stanislavskij
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giovedì 20 settembre 2012
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meravigliosamente grottesco e tragico
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una storia che ti lascia con un senso acutissimo di vuoto esistenziale e che arriva con forza ed efficacia in modo tragico. questa è la forza di questo film, gosibilissimo nella sua grottesca umanità, ma davvero arriva poi come un pugno nello stomaco. Bravissimi gli attori tutti. menzione speciale alla "nonna" Aurora Quattrocchi, ma tutti veramente bravi e umanissimi nella loro caricaturale disumanità . Toni Servillo l'unico non siculo, crea una maschera di grande efficacia, un pupo siciliano sembra, manovrato dagli eventi "ineluttabili"..ineluttabili per modo dire, ma le loro vite procedono secondo schemi prestabiliti dalla loro degradat condizione sociale , fino alla fine.
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una storia che ti lascia con un senso acutissimo di vuoto esistenziale e che arriva con forza ed efficacia in modo tragico. questa è la forza di questo film, gosibilissimo nella sua grottesca umanità, ma davvero arriva poi come un pugno nello stomaco. Bravissimi gli attori tutti. menzione speciale alla "nonna" Aurora Quattrocchi, ma tutti veramente bravi e umanissimi nella loro caricaturale disumanità . Toni Servillo l'unico non siculo, crea una maschera di grande efficacia, un pupo siciliano sembra, manovrato dagli eventi "ineluttabili"..ineluttabili per modo dire, ma le loro vite procedono secondo schemi prestabiliti dalla loro degradat condizione sociale , fino alla fine.
l'unica umanità nella dolcezza della bimab, dalla cui morte inizia tutto il destino della famiglia ceravulo...
clap clap a cipri. ultima cosa, anche s eil film è girato non a palermo, qualsiasi siculo può riconoscervi le dinamiche dei quartieri degradati di palermo
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dubai millennium
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mercoledì 19 settembre 2012
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da vedere
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Non perdete questo film: denuncia di come il denaro può rovinarti la vita, raccontato molto bene e con battute che rendono il tutto molto leggere e piacevole.
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flyanto
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martedì 18 settembre 2012
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quando l'importa del denaro condiziona tutto e tut
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Film estremamente crudo su di una famiglia siciliana disagiata per la quale l'unico valore tenuto in considerazion e ampiamente ricercato risulta essere solo quello del denaro e del suo potere di acquisto. I personaggi e tutta la realtà risultano grotteschi e l'epilogo tragico di tutta la vicenda narrata nel film sottolinea la meschineria nonchè la povertà d'animo che li circonda in tutta la sua durezza. Più che la tragedia in se stessa ciò che è emerge ed impera è il bieco cinismo degli individui (eccezion fatta per l'unica figura "umana" ricca di sentimento che viene ripresa nelle ultimissime inquadrature del film).
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Film estremamente crudo su di una famiglia siciliana disagiata per la quale l'unico valore tenuto in considerazion e ampiamente ricercato risulta essere solo quello del denaro e del suo potere di acquisto. I personaggi e tutta la realtà risultano grotteschi e l'epilogo tragico di tutta la vicenda narrata nel film sottolinea la meschineria nonchè la povertà d'animo che li circonda in tutta la sua durezza. Più che la tragedia in se stessa ciò che è emerge ed impera è il bieco cinismo degli individui (eccezion fatta per l'unica figura "umana" ricca di sentimento che viene ripresa nelle ultimissime inquadrature del film). Toni Servillo, come sempre, è magistrale nella sua ottima interpretazione nonchè stretto dialetto siculo ma anche gli altri attori non sono affatto da meno.
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flyanto
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martedì 18 settembre 2012
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quando l'importa del denaro condiziona tutto e tut
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Film estremamente crudo su di una famiglia siciliana disagiata per la quale l'unico valore tenuto in considerazion e ampiamente ricercato risulta essere solo quello del denaro e del suo potere di acquisto. I personaggi e tutta la realtà risultano grotteschi e l'epilogo tragico di tutta la vicenda narrata nel film sottolinea la meschineria nonchè la povertà d'animo che li circonda in tutta la sua durezza. Più che la tragedia in se stessa ciò che è emerge ed impera è il bieco cinismo degli individui (eccezion fatta per l'unica figura "umana" ricca di sentimento che viene ripresa nelle ultimissime inquadrature del film).
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Film estremamente crudo su di una famiglia siciliana disagiata per la quale l'unico valore tenuto in considerazion e ampiamente ricercato risulta essere solo quello del denaro e del suo potere di acquisto. I personaggi e tutta la realtà risultano grotteschi e l'epilogo tragico di tutta la vicenda narrata nel film sottolinea la meschineria nonchè la povertà d'animo che li circonda in tutta la sua durezza. Più che la tragedia in se stessa ciò che è emerge ed impera è il bieco cinismo degli individui (eccezion fatta per l'unica figura "umana" ricca di sentimento che viene ripresa nelle ultimissime inquadrature del film). Toni Servillo, come sempre, è magistrale nella sua ottima interpretazione nonchè stretto dialetto siculo ma anche gli altri attori non sono affatto da meno.
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pressa catozzo
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martedì 18 settembre 2012
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amara italia
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Il cinema oltre che intrattenere è stato sempre lo specchio dei tempi. Loach Red Ford e tanti altri hanno denunciato crimini e misfatti dei loro paesi. Noi saltiamo sulla sedia, mai parlare per scritto o immagini di quello che è la realtà del nostro ex bel paese che sembra sempre più il nome di un formaggio. Ciprì eredita il pensiero di Pasolini, non lo copia ma va alla ricerca di cosa non funziona e cosa non va nella nostra testa. Per vedere un italia diversa , quella del benessere e dei lustrini bisogna solo accendere la televisione. Un contenitore vuoto anche se questa opera è stata finanziata dalla RAI. Ottima ralizzazione, fotografia montaggio, forse i sottotitoli distraggono dalla drammacità degli eventi.
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Il cinema oltre che intrattenere è stato sempre lo specchio dei tempi. Loach Red Ford e tanti altri hanno denunciato crimini e misfatti dei loro paesi. Noi saltiamo sulla sedia, mai parlare per scritto o immagini di quello che è la realtà del nostro ex bel paese che sembra sempre più il nome di un formaggio. Ciprì eredita il pensiero di Pasolini, non lo copia ma va alla ricerca di cosa non funziona e cosa non va nella nostra testa. Per vedere un italia diversa , quella del benessere e dei lustrini bisogna solo accendere la televisione. Un contenitore vuoto anche se questa opera è stata finanziata dalla RAI. Ottima ralizzazione, fotografia montaggio, forse i sottotitoli distraggono dalla drammacità degli eventi. Concudo, i panni sporchi si lavano in famglia.
W IL CINEMA SEMPRE.
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no_data
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lunedì 17 settembre 2012
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la principale assente: palermo
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Complimenti al regista Ciprì che ha saputo scegliere i giusti Protagonisti per ottenere il massimo e magnifico risultato dalle intrpretazioni dei personaggi. Però è mancata qualcosa, la principale Protagonista: PALERMO...!!!
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gianbond
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lunedì 17 settembre 2012
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finalmente
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Finalmente un grande film come non se ne vedevano da tempo, altro che le porcate di Cronenmberg, il neorealismo turco o altre cineboiate proposte tutto l'anno spacciate per capolavori.
Un sano e pregno film italiano di cui essere fieri, curato in ogni sua parte, divertente e commovente, surreale e senza tempo ma ancora attuale e godibilissimo di sicuro tra venti o trent'anni quando, se non saremo stati travolti da nuove barbarie, ci ricorderemo della nostra genialità e della nostra inventiva ben superiori a quelle di Hollywood. Anche senza effetti speciali.
Grande Ciprì, grandissimo Servillo.
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angelo umana
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lunedì 17 settembre 2012
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nu napulitanu nunn'è sempre allegro
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Operetta teatrale, dove in effetti tutti recitano benissimo la loro parte come marionette, con quasi nulla di naturale ma tutto esagerato, angoscioso, grottesco. Caricature di esseri umani per una storia che sembra aver raccolto episodi vari dalla vita reale o dalle sceneggiature di film d'ambiente. Visi pietrificati e condomini impossibili, sotto una luce spettrale che ha fatto meritare al film il premio per la fotografia alla 69. Mostra di Venezia (che sembra più un premio di consolazione per il cinema italiano, che non ha raccolto altro). Canzoni napoletane a Palermo, una Sicilia deformata come i volti degli attori. Varie scene e episodi sembrano qualcosa tra tributo e caricatura o scimmiottamenti di precedenti famosi film (un pò di "Splendor" di Ettore Scola, "Un borghese piccolo piccolo" con Sordi per la forfora dell'avvocato sul tavolo, "Napoli milionaria", in "Così ridevano" similmente un fratello si sostituiva all'altro nello scontare la prigione).
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Operetta teatrale, dove in effetti tutti recitano benissimo la loro parte come marionette, con quasi nulla di naturale ma tutto esagerato, angoscioso, grottesco. Caricature di esseri umani per una storia che sembra aver raccolto episodi vari dalla vita reale o dalle sceneggiature di film d'ambiente. Visi pietrificati e condomini impossibili, sotto una luce spettrale che ha fatto meritare al film il premio per la fotografia alla 69. Mostra di Venezia (che sembra più un premio di consolazione per il cinema italiano, che non ha raccolto altro). Canzoni napoletane a Palermo, una Sicilia deformata come i volti degli attori. Varie scene e episodi sembrano qualcosa tra tributo e caricatura o scimmiottamenti di precedenti famosi film (un pò di "Splendor" di Ettore Scola, "Un borghese piccolo piccolo" con Sordi per la forfora dell'avvocato sul tavolo, "Napoli milionaria", in "Così ridevano" similmente un fratello si sostituiva all'altro nello scontare la prigione). Musica classica o leggera e canzoni napoletane messe lì ad arricchire/appesantire il prodotto. Un Tony Servillo non può trasformare in oro ogni lavoro; una canzone napoletana sui titoli di coda canta "nu napulitanu nunn'è sempre allegro" (salvo errori), il Sud mostratoci allegro non lo è mai, anzi particolarmente grottesco e angoscioso come sopra. Complimenti comunque agli attori per la disciplina nell'aderire perfettamente ai personaggi, a costo di rappresentare personaggi eccessivi.
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[+] una stella?
(di k. s. stanislavskij)
[ - ] una stella?
[+] angelo umana,
(di marezia)
[ - ] angelo umana,
[+] concordo
(di tummarello)
[ - ] concordo
[+] che bella coppia, complimenti.
(di marezia)
[ - ] che bella coppia, complimenti.
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babagi
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lunedì 17 settembre 2012
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una malafamiglia
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Chissà se ad averlo saputo, il suo destino, Nicola non se ne sarebbe andato correndo come un pazzo giù per le scale incontro alla sua mercedes per distruggerla, urlando: “ Roba mia vientene con me”. Ma lui al contrario di Mazzarò non si è costruito la sua fortuna e non l’ha accumulata. Nicola Ciraulo vive alla giornata, come può, sventrando vecchie navi in disuso aiutato dal padre e da suo figlio. Sembra una famiglia come tante, una famiglia che potrebbe rispecchiare anche la situazione attuale, poco lavoro, pochi soldi, sacrifici e problemi di convivenza familiare. La prima parte del film, nonostante immagini, musiche e personaggi alquanto convincenti, non sembra dirci molto di più.
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Chissà se ad averlo saputo, il suo destino, Nicola non se ne sarebbe andato correndo come un pazzo giù per le scale incontro alla sua mercedes per distruggerla, urlando: “ Roba mia vientene con me”. Ma lui al contrario di Mazzarò non si è costruito la sua fortuna e non l’ha accumulata. Nicola Ciraulo vive alla giornata, come può, sventrando vecchie navi in disuso aiutato dal padre e da suo figlio. Sembra una famiglia come tante, una famiglia che potrebbe rispecchiare anche la situazione attuale, poco lavoro, pochi soldi, sacrifici e problemi di convivenza familiare. La prima parte del film, nonostante immagini, musiche e personaggi alquanto convincenti, non sembra dirci molto di più. Tutto succede nella seconda parte. Come se la prima parte caratterizzata soprattutto dalla morte della piccola Serenella avesse fatto calare insieme ad un dolore silenzioso (non si odono urla) una immobilità, quella che li mostra in cerchio, quasi increduli a fissare il corpo senza vita della bambina. Una immobilità necessaria a prendere coscienza della situazione e a capire come potersi muovere una volta rialzati. A trovare “la mossa” ci penserà l’amico smaliziato di famiglia Giovanni. E da lì in poi la famiglia Ciraulo costretta ad aspettare i soldi promessi, non farà che agire e sbagliare fino all’arrivo del trofeo da mettere in bella mostra. Poi sarà ancora agire e ancora sbagli. Sbagli ingenui e rabbia incontrollabile, gesti incapaci di attesa che devono essere consumati subito e di fronte a questi gesti implacabili, l’unica cosa che può fare la famiglia è riunire i pezzi come le dita della mano mostrando il pugno chiuso, perché “per menare il remo bisogna che le cinque dita s'aiutino l'un l'altro”.
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